Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi
16.05.92
ore 11.30
A chi
molto è stato dato, molto sarà chiesto.
Figli amatissimi,
ora che si avvicina la conclusione della storia, della lunga storia
dell’Umanità, vi verranno chiarite molte cose.
Coloro che
stoltamente hanno trascurato il loro cammino spirituale, quindi, sono caduti
così in basso, da vivere non come figli di Dio – degni di una condizione
elevata – ma che si sono limitati a trascinare la propria esistenza, curando
solo la parte infima di se stessi. Questi saranno duramente giudicati! L’uomo,
fornito di intelligenza, fatto a Immagine e Somiglianza del proprio Dio, non
può e non deve scendere, mai, a livello di essere bruto! Ognuno deve usare e
utilizzare i Doni che Io ho messo a sua disposizione!
Proprio perché
dotato di ragione e libero arbitrio, la creatura umana ha in sé,
potenzialmente, tutto ciò che occorre alla sua ascesi spirituale! Il compito
dell’uomo, nell’arco della storia, non è stato mai facile: ha dovuto lottare
con le forze della natura che da madre è diventata – dopo il peccato originale
– matrigna; ha dovuto lottare con i suoi simili che, pieni di malizia, si
avventavano su di lui per strappargli il suo; malgrado questo, non c’è stato un
regresso nella vita umana, ma un graduale miglioramento. Io l’ho aiutato a
prendere coscienza del suo valore infinito, ma l’uomo si è realizzato solo in
minima parte. La sua intelligenza, sì, l’ha usata per migliorare le proprie
condizioni di vita, ma anche e soprattutto, per peggiorare quelle dei fratelli,
distruggendo spesso tutto ciò che essi avevano accumulato a fatica.
L’uomo si è
permesso spesso, troppo spesso, di sostituirsi a Dio, Padrone della vita e
della morte. Sempre servendosi della propria facoltà di scelta, ha preferito
fare prevalere l’egoismo che porta a sottovalutare ogni essere umano e a
subordinarlo al proprio io. Questo comportamento errato – voluto e suggerito
certamente da satana – non ha permesso all’Umanità un progresso armonioso;
proprio per questo ci sono stati lunghi periodi di buio, di regresso, di lotte
interminabili. Tutto può riferirsi, sempre, all’errore iniziale!
L’uomo ha curato
più la parte meno importante di se stesso ed ha trascurato l’essenziale: il
proprio io spirituale, la chiave che avrebbe risolto tutti i problemi dell’uomo
in maniera equilibrata. Nell’uomo ci sono l’io spirituale e l’io materiale,
legato al corpo e alle sue esigenze. Queste due redini sono guidate dalla
volontà, che è il libero arbitrio, cioè la capacità di scelta tra il Bene e il
male, tra Dio, Sommo Bene, e il male, rappresentato dal maligno e dai suoi
satelliti.
L’uomo aveva due
possibilità: o far prevalere l’io spirituale o far prevalere l’io materiale.
Nel primo caso, l’ascesi continua dello spirito avrebbe permesso una crescita
materiale equilibrata e soddisfacente, equa per tutti gli esseri umani: nessuno
avrebbe aggredito il fratello per espropriarlo del suo; nessuno avrebbe
sofferto di gelosia, perché il suo gli bastava; nessuno avrebbe protestato,
perché ognuno sarebbe stato soddisfatto di quello che aveva. Vedete come
sarebbe stato il mondo se l’uomo avesse seguito la strada della ascesi verso
Dio, Fonte di ogni perfezione? Ma l’uomo, spinto dalla sete insaziabile di
ricchezza, benessere, stimolato dai bisogni materiali, non frenati da una
volontà ferma, si è affannato a sviluppare la parte materiale del proprio io,
diciamo la parte animale e infima di se stesso! Ecco la strada sbagliata; ne
vediamo, in questi tempi, i risultati! L’io spirituale langue, come un fiore,
che privo di nutrimento, appassisce e muore. L’io materiale è diventato tutto
per l’uomo stolto! Ogni cosa è volta a soddisfare gli istinti più bassi
dell’uomo! Egli si serve della sua facoltà di scelta per strisciare sempre più
in basso: come un rettile, striscia per terra mangiando la sua polvere, non
alza mai il capo per guardare il Cielo! Il suo Cielo è diventato solo il suo
ventre!
Dov’è la dignità
di figlio di Dio? Dov’è, uomo, la tua grandezza? In che cosa ti vedi
somigliante al tuo Dio, creatura? In queste condizioni, sei simile, in tutto,
ad un animale che non sa quello che fa, che non si pone nessuna domanda: vive e
basta; ma ricordati, o uomo, che, se al bruto non sarà chiesto conto del suo
comportamento, tu, sciocco, incosciente, dovrai rispondere del fatto di essere
caduto così in basso! A cosa è servita la tua capacità intellettiva: a nutrirti?
Ci si può nutrire, anche senza troppe doti intellettive: vedi gli animali! A
cosa è servita la tua capacità intellettiva? A soddisfare i tuoi istinti più
bassi! Male; non era questo il Mio Volere! Tu, da figlio di un Dio, dovevi fare
solo ciò che serviva alla tua dignità! Ti dico Io a cosa è servita la tua
intelligenza: essa ha oppresso il fratello, ha strappato al più debole ciò che
aveva per accumulare ricchezze, che, poi, nessuno potrà portare con sé nel
momento del grande passo! Stolto uomo, irresponsabile verso te stesso e verso
gli altri: non hai mai pensato che il tuo destino è la morte! Perché la tua
mente non si è soffermata su questa realtà? Ecco come potevi fare buon uso
della tua intelligenza!
Se l’uomo ponesse
più volte nella giornata il suo pensiero sul problema della morte, sulla realtà
che scorre sotto i suoi occhi, ogni momento il suo io spirituale ne avrebbe
giovamento.
Oggi l’uomo
chiude, volontariamente, gli occhi su questa realtà: la sua mente preferisce
rimanere nello stato di incosciente ebbrezza, piuttosto che riflettere sui
valori essenziali della natura umana!
Triste
incoscienza! Colpevole incoscienza! Per questa negligenza, per non aver usato
il proprio intelletto o averlo usato male, sapete, gran parte dell’Umanità
languirà eternamente nell’abisso di fuoco! Malgrado che la situazione sia
drammatica, gli uomini si affannano a fare grandiosi progetti per il futuro!
Sappiate, o stolti, che per voi non c’è futuro ovvero quello che c’è
preferireste che non ci fosse!
Dolce, Mia
piccola amica, lascia che ognuno percorra il suo cammino, senza crucciartene
troppo; parliamo, assieme, noi due: il Creatore con la sua piccola, amata
creatura! Tu Mi sei tanto vicina! È dolce per un Padre rivolgersi al figlio
amato, quando questi vive solo per Lui, ha occhi solo per il suo Signore,
orecchi solo intenti ad ascoltare la Sua Parola! Il Padre, ormai, sa che molti
figli non torneranno più a Casa, perché hanno smarrito la strada; ebbri della
loro follia sono precipitati, inesorabilmente, quindi, li ha abbandonati al
loro terribile destino!
Nulla di peggio
può accadere all’uomo che provoca l’abbandono di Dio! Non vedere più nessuna
speranza davanti a sé, ma disperazione: il Cielo chiuso, la terra nemica, i
fratelli lontani e indifferenti! Ecco, queste sensazioni le proveranno tutti
gli empi! Questa è la tragica conclusione di una vita senza Dio!
Quale gioia ci
può essere, se non Quella proveniente da Dio, Fonte di Gioia? Quale amore ci
può essere, se non Quello proveniente da Dio, Amore Eterno e Perfetto? Quale
vita ci può essere, staccati da Dio Che è la Linfa Vitale?
Ma voi, piccoli
amati, siete ben stretti vicino a Me: Io vi scaldo, vi nutro, vi proteggo.
Vivete felici, lasciate il mondo nella sua ultima follia: voi non siete più del
mondo, ma Miei! Non turbatevi troppo per ciò che accade: ogni cosa avviene a
suo tempo! Per voi è il momento della gioia e dell’amore! Prendete Amore dalla
Mia Sorgente Inesauribile. Inebriatevi di Felicità pura. Date gioia ai
fratelli: date amore puro e sincero. Spargete intorno a voi profumo di bontà;
annunciate il Trionfo del Bene sul male, dell’Amore puro su ogni contraffazione
e falsità. Donatevi il Mio Amore, che è donazione vera non egoismo; è dare non
chiedere; è offrire non esigere! Amatevi, figli prediletti, con cuore sincero e
puro! Amatevi, come Io vi amo! Scambiatevi gioia: Io sono Gioia! Vi dono la Mia
Pace.
Gesù
Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi
16.05.92
La
Mamma parla ai figli prediletti
Figli amatissimi,
molti di voi si sono impegnati a fondo in questa lotta contro il male, hanno
seguito i Miei Consigli alla lettera; obbedendo a Me, hanno obbedito a Gesù.
Tutto proviene da Lui: Egli è il Re, Io sono l’Umile Serva che obbedisce sempre
a Lui.
Voi dovete fare
altrettanto: solo quando obbedite a Lui, siete degni di Lui.
Non conta, figli,
non conta, aver detto: “Ti amo” con la bocca e poi aver disobbedito con i
fatti! I fatti parlano per voi assieme alle parole! Bisogna saper dare, esser
disposti a dare la vita per Gesù, perché la giustizia trionfi!
Questo è il vero
Amore, che Egli ha insegnato al mondo, sperimentando su Se Stesso – Vittima
Innocente e Purissima – i morsi del Dolore più atroce!
Mai, figli,
tirarsi indietro, quando dobbiamo difendere una verità o far trionfare la
giustizia!
Tu, figlio
amatissimo, giglio candido del Mio Cuore, uscito dalla terra di Polonia, hai
dato tutto te stesso perché il Regno di Dio trionfasse in tutti i cuori. Io, la
Mamma, ti ho tenuto per mano durante ogni viaggio apostolico; Gesù ti ha
suggerito le parole giuste: chi ha avuto orecchi da intendere ha inteso, chi ha
avuto occhi per vedere ha visto.
Tu, dolce
pastore, hai imitato il Vero, grande Pastore: hai radunato le pecore obbedienti
per condurle al tuo Signore!
Hai seminato
bene, figlio amato di una terra tanto cara al Mio Cuore di Mamma.
Ora, questo
giglio candido e puro, rigoglioso d’Amore e di Linfa Vitale, sarà colto dalle
Mie Mani e consegnato così, puro, a Gesù!
Il tuo martirio,
figlio amato, sta per concludersi. Felice, raggiante di gioia, camminerai
attraverso le strade del Cielo: Tu avrai un posto di grande onore al Banchetto
Nuziale.
Grazie, o amato
figlio di Polonia. Grazie, o amato pastore delle Nostre pecorelle: Gesù ti
chiama, Gesù ti aspetta! Io, nel giorno benedetto, da Lui stabilito, ti vengo a
prendere; ti tolgo dal mondo, perché tu non sei più del mondo! È finita la tua
sofferenza: anche per te ci sarà solo Gioia.
Gioisci, figlio amato
di Polonia: il tuo martirio volge al termine! Hai coltivato bene la Vigna che
ti è stata affidata! Vieni a cogliere il frutto del tuo infaticabile lavoro! La
Mamma ti bacia e ti conduce alla Dimora del Cielo.
Maria Santissima