Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi
tempi
24.07.92
Nel Mio Nome si piegherà ogni ginocchio.
Miei amati ora, come vedete, Me ne sto
chiuso nel Tabernacolo in attesa che i Miei figli Mi vengano a salutare, a
ringraziare per gli infiniti Doni che ogni momento porgo loro. Sono lì, chiuso,
aspettando come un mendicante l’elemosina di una vostra visita, di una
preghiera, di una dolcezza. Io, il Re dell’Universo che con le Mie Mani ha
plasmato ogni cosa, Mi umilio a tanto. I Miei figli, le creature, che Io con
Immenso Amore ho creato, spesso passano davanti a Me senza degnarMi
di uno sguardo, di un saluto: con abito indecente e fare superbo si passa
davanti a Me senza alcun rispetto! Neppure davanti al più umile uomo della
terra uno si presenterebbe in quello stato: lo sguardo distratto,
l’abbigliamento indecente, il cuore freddo, lo sguardo senza amore, il pensiero
volto alle vanità del mondo. Così Io subisco da tantissimo tempo insulti di
ogni genere, offese continue! Non Mi ribello. Aspetto; ma invano attendo il
vostro amore: solo pochi, i Miei gigli Mi guardano con dolcezza, Mi mandano
tanti baci, Mi accarezzano col loro sguardo, Mi riempiono di delicatezze!
Grazie, amati, fiori benedetti, tre volte benedetti, perché cresciuti tra rovi
e ortiche, tra erbacce e fango; ciò nonostante non avete perso il vostro
profumo! La vostra presenza nel Mio Tempio, la presenza di uno solo di voi
riempie il Mio Cuore di gioia.
Che Me ne devo fare di quel nutrito
gruppo di ipocriti che vengono da Me e tramano inganni contro i fratelli, fanno
chiacchiere inutili, azioni indegne, avvelenano i deboli, istigandoli al
peccato; poi, come se niente fosse, si presentano a Me, prendendoMi
nel loro cuore pieno di marciume? Che abominio! Ne sono profondamente nauseato.
Questa generazione Mi disgusta; la respingo! Quando il Mio diletto, pieno di
amore, viene davanti a Me con gli occhi pieni di dolcezza ed emozione ed il
cuore traboccante d’amore per Me e per i fratelli, allora, sì, sono
compiaciuto: la Mia Mano si posa su quel capo e lo accarezza dolcemente,
infondendo nel cuore Gioia infinita.
Sì, amati, restino pure fuori coloro che
non Mi amano: che vengono a fare nel Mio Tempio i falsi che calpestano il
fratello innocente con le chiacchiere e le azioni? Lontano da Me questi
operatori di iniquità! Vengano a Me solo i piccoli, gli umili, i gigli candidi
che con labbra tremanti di emozione chiedono di vederMi,
di toccarMi, di abbracciarMi
di appartenere a Me per sempre.
Questi voglio ai Miei Altari, questi
voglio ai Miei Piedi! Con questi ci sarà presto un lungo Abbraccio d’Amore. Meraviglioso
giorno quando la piccola creatura si sentirà completamente felice e
soddisfatta, perché avvolta dall’Amore grandissimo del suo Creatore; solo
allora ognuno capirà quanto Amore ha sempre nutrito Dio per lui! Guai a coloro
– e saranno molti – che si vedranno respinti, perché invero non Gli sono
appartenuti mai!
Sia ben chiaro: non si può dire di
essere Miei e continuare a ingannarMi; non si può
ripetere di essere Miei e disobbedire alle Mie Leggi; non si può dire di essere
Miei e offendere i fratelli, calpestarli, imbrogliarli, mortificarli in tutti i
modi. No, figli! Tutti costoro saranno respinti lontano nell’abisso di tenebre.
Quanto Dolore Mi hanno dato questi
serpenti! Eppure li ho colmati ugualmente di Doni magnifici, in attesa di una
loro conversione; ma il tempo è passato, è scaduto, senza risultato. Me li vedo
sempre davanti così, senza aver fatto un passo avanti, col cuore pieno di
malizia e tanta, tanta presunzione e superbia. Via da Me, sciocchi,
presuntuosi! Perché venite ad offenderMi col vostro
atteggiamento? Voglio umiltà e amore totale, sincero: voglio i Miei amati, i
Miei gigli, coloro che con amore e delicatezza tolgono ad una ad una le spine
dal Mio Capo, grondante Sangue; quelle spine che, voi, disgraziati, conficcate
con la vostra malvagità. Siete degli operatori di iniquità: fuori dalla Mia
Casa di preghiera!
Figli, un giorno Io, Dio Eterno, per
Amore, Mi feci Uomo, piccolo piccolo, fragile come
voi, povero più di tutti. Mi umiliai, al punto da sottoporMi
alla morte più umiliante, Io, l’Innocente, il Puro, il Perfetto. Tutto feci per
insegnarvi l’umiltà; ma voi come l’avete interpretata la Mia grandiosa Lezione?
Molti ancora si permettono di ignorarMi, pur conoscendoMi, di disprezzarMi, di
trattarMi peggio dell’ultimo uomo della terra. Nulla
sono per loro i Miei Doni? Sono frutto delle loro fatiche le Mie Delicatezze,
le Mie Dolcezze, dovute al caso! Tutto ciò che hanno di buono non lo ritengono
un Dono Mio, come effettivamente è, ma una loro conquista.
Vedranno! Vedranno, quando Io ritirerò
la Mia Mano e rimarranno soli con se stessi! La presunzione e la stoltezza del
loro essere faranno loro compagnia! Sarà terribile: nessuno, certo, si deve
augurare una sorte del genere.
Io verrò, sì, ma non come un umile
pargoletto in una culla, in un ambiente misero e disadorno. No. Il tempo
dell’umiltà, dell’attesa, del mendicare sarà per sempre finito: sarò il Re
dell’Universo che viene in tutta la Sua Gloria per prendere possesso del Suo
Regno. L’umile Pargoletto, sorridente e tenero, sarà un Giudice Severo e
Inflessibile, perché è il Re Assoluto, Onnipotente, Eterno! La Sua Mano Santa
si poserà sui piccoli fiori profumati che sempre Gli hanno dato gioia; li
attirerà a Sé, li accarezzerà, li bacerà e se li terrà stretti stretti al Cuore, ricoprendoli di Gioia infinita, quella
che gli empi hanno sempre negato a tutti.
Ognuno alzerà il capo e vedrà la
splendida Gloria del proprio Dio. Sì, figli tutti vedranno; ma pochi gusteranno
le Sue Dolcezze! Tutti piegheranno le ginocchia dinanzi a Lui. Sì, amici,
nessuno oserà fare diversamente davanti al Re dei re che verrà nella Gloria.
Sì, certo, tutti capiranno. Siatene certi: non resterà alcuno dubbioso; ma
troppo tardi per rimediare!
I Miei amati col cuore pieno di emozione
Mi verranno incontro; diranno: “Finalmente! Tanto Ti abbiamo aspettato, Grande,
Immenso Amore della nostra vita”. Io dirò: anch’Io ho atteso tanto questo
Incontro d’Amore. Non temete più: tra le Mie Braccia ci sono solo Felicità e
Gioia, Pace e Amore. Siete Miei per sempre: nulla vi turberà più. Il passato
non è più; guardate solo avanti, al vostro futuro, radioso e splendido. Ogni
giorno che passa sia per voi gioia, perché si avvicina il grande giorno, amati!
Amati, sarete felici con Me; solo con Me proverete la gioia di essere figli di
Dio e partecipare della Sua Infinita Grandezza.
Continuate voi, puri di cuore, ad amarMi, così come fate, a baciare le Mie Immagini, a
tenerle davanti a voi per adorarMi ovunque siate.
Questo è l’amore che voglio.
Vi amo e vi stringo al Mio Cuore.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi
tempi
24.07.92
La Mamma parla ai figli amati
Piccoli Miei, avviatevi verso questo
giorno col pensiero gioioso che Io sono sempre con voi. Non dovete mai sentirvi
soli, anche e specialmente quando le difficoltà rendono pesante la giornata.
La Mamma non trascura mai i propri
piccoli, anche se non può, perché non Le è concesso, farsi vedere di Persona. ChiamateMi, sempre, nella gioia e nel dolore. Io vi porgo
la Mano, vi accarezzo il viso, dandovi il conforto che vi necessita. Non
confidate, vi prego, troppo nell’uomo, ma solo in Gesù: Egli deve essere la
gioia della vostra vita. Per Lui gioite, per Lui soffrite. Sia nella gioia che
nel dolore siate immersi in Lui: ecco il segreto della felicità.
Certo, lo capisco, vorreste tanto vedere
il Suo splendido Volto: avverrà, figli. Avverrà; ma tutto a suo tempo. Già da
ora avvertite però la Sua Presenza, quasi tangibilmente.
Godete le belle Gioie che Egli si
degnerà di concedervi ogni giorno, ma sopportate anche con pazienza le piccole
avversità che Egli permetterà turbino un poco la giornata.
Pensate, piccoli, che per molte creature
oggi si prepara un giorno molto difficile, specialmente, per quelle creature
che vivono senza Dio, senza la Sua Luce. Vorrei tanto che tutti i figli
aprissero bene gli occhi e le orecchie per vedere e sentire le cose belle che
Gesù concede ai figli. Questi, ripeto, sono tempi di Grazie speciali,
grandiose, che piovono anche sui cattivi per i meriti dei buoni, ma che sono
tesaurizzate solo da pochi che hanno il cuore aperto alla Grazia. Gli altri,
invece, rimangono tali e quali, cioè freddi e aridi, perché la loro porta
continua a restare chiusa.
Eppure Gesù ha parlato chiaro ed Io
ripeto le Sue Parole: questi sono gli ultimi Richiami; nessuno si illuda di
poter proseguire nella sua vita di peccato e avere la salvezza. Chi ha
accumulato su di sé troppe miserie non avrà più la forza di liberarsene e
cadrà, inesorabilmente, travolto dalla valanga delle sue colpe. Il tempo non vi
è più concesso: si utilizzi proficuamente questo spiraglio minimo che resta.
Non rimanete delusi, se gli uomini non
sanno dare ciò che voi vorreste da loro. Lo so: voi vorreste tanto amore,
perché il cuore dei gigli è aperto a ricevere e donare in abbondanza. L’uomo
non capirà mai bene il Comando di Gesù; quando cerca di metterlo in pratica, lo
fa sempre con troppa parsimonia. Non c’è niente da fare!
Rifugiatevi tra le Braccia di Gesù, il
vostro grande Amore: Egli ve ne darà tanto, da saziare ogni cuore, anche quello
più esigente nel bisogno. Non confidate troppo nell’uomo: anche in quello più
umanamente perfetto c’è tanta miseria! Gesù è la Fonte Inesauribile, dalla
Quale attingere con abbondanza! Egli conosce esattamente la portata delle
vostre esigenze: vi darà ciò che vi necessita ogni giorno. Anelate soprattutto
a Lui! Pensate quanto grande è il Suo Amore: se ne sta, come un povero
mendicante, nel Tabernacolo! Lui, il Re dell’Universo, sta lì, Vivo e Vero,
solo solo, per ore, giorni, anni, attendendo il
vostro amore, sempre tiepido, misero, limitato, per darvi il Suo, Grande,
Infinito, Intensissimo!
Questo ora voi desiderate, perché siete
Suoi. Chi vive nel Cuore di Gesù non può accontentarsi della piccola goccia che,
saltuariamente, dànno gli uomini: è troppo poco; aspira ad avere molto di più.
Non preoccupatevi di ciò che vi dà l’uomo o meglio di ciò che non vi dà: poco
amore le creature sanno dare, anche quelle che appartengono al Cuore di Gesù.
Riflettete spesso su questa realtà per fissare il vostro sguardo soprattutto
sulla Fornace Ardente che è il Cuore di Dio: non solo avrete le misere e
contate gocce che vi concede l’uomo, quando lo fa, ma avrete un mare d’Amore,
un oceano, nel quale immergervi tutti i giorni della vostra esistenza!
Che ve ne fate di poche gocce, quando
avete davanti l’immensità? Lasciate le miserie umane, rifugiatevi voi, gigli
profumati, tra le Braccia di Colui che profonde Ricchezza senza misura, che non
lesina nulla, perché in Lui c’è tutto in quantità infinita!
Andate sereni, andate gioiosi. Volete
amore per affrontare bene la giornata, volete carezze e consolazioni pure? Le
avrete da Gesù. Chiedete; Egli non desidera che concederle! Vi riempirà come un
vaso che si ricolma, fino a quando non ci sta più nulla: Dio, Generoso e
splendido, è Gesù!
PreghiamoLo
assieme:
“Gesù, Amore della nostra vita, dacci il Tuo Amore.
Abbiamo tanto bisogno di Te. Vieni presto tra noi! Porta la Tua Dolcezza, la
Tua Pace, la Tua Luce!”
Maria
Santissima