Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi

 

13.08.92

 

 

Nel Mio Giardino cresceranno solo gigli.

 

 

Amatissimi, oggi vi voglio parlare di un magnifico Giardino, nel quale avevo piantato semi di piante stupende, ma dove un giorno venne il serpente velenoso e turbò quel meraviglioso equilibrio. Tutto era armonia: la natura cantava un inno di gioia al Suo Creatore, tutte le piccole creature danzavano felici, mentre una brezza sottile mandava note delicate e dolcissime.

L’Universo intero si prostrava riconoscente davanti al Dio Creatore. Qualcuno però, malefica creatura, ebbe invidia di tutta questa felicità; si avvicinò alle creature più perfette del Creato: dai loro corpi traspiravano bellezza e armonia indicibili: che Capolavoro le Mani Onnipotenti di Dio avevano plasmato!

Quelle splendide creature, tuttavia, oltre ad una meravigliosa bellezza, possedevano una dote particolare che non era stata concessa alle creaturine più umili: la libertà.

Il dragone sapeva tutto ciò; con insidia diabolica portò quelle belle creature alla disobbedienza.

Quelle, che tutto avevano ricevuto in Dono dal loro Signore, tutto dovettero restituire, perché indegne di tanto Amore: il corpo si coprì di ogni debolezza, l’aspetto esteriore perse l’originale bellezza; la natura improvvisamente divenne matrigna e nemica.

L’uomo, come un misero atomo sperduto nell’immensità dell’Universo, si trovò solo, povero e inerme. Ma Dio, Immenso, Onnipotente, Generoso non poteva scordarsi di quelle creature che con Infinito Amore aveva creato: le guardò e si impietosì profondamente.

Può un Padre dimenticare il proprio figlio, può cacciarlo lontano da sé per sempre? No, non è possibile! Io, Dio, Creatore di ogni cosa, amo tutte le Mie creature anche le più piccole, quelle più umili: come potevo abbandonare l’uomo fatto a Mia Immagine e Somiglianza?

Dissi a Me Stesso: lo aiuterò; non volgerò più il Mio Sguardo lontano da lui, ma Mi piegherò sulle sue miserie e lo aiuterò a rialzarsi. Così feci! Il meschino, istruito da Me, cominciò a migliorare la sua condizione; la mente chiusa a poco a poco si aprì, ma il processo di ascesi verso la condizione di Grazia originale doveva durare molto. Col sudore della fronte tra dolori e travagli di ogni genere egli doveva salire la china, dalla quale era rotolato, toccando il fondo.

Sapete: ogni errore va riparato. Io sono Misericordia Infinita, ma anche Giustizia Infinita. Come, mai, l’uomo avrebbe potuto nella sua miseria rimediare e ripagare in modo adeguato la sua enorme mancanza? La Sapienza Infinita allora fece ricorso all’Amore. Solo il Sacrificio di Dio, Che volontariamente lasciava la Gloria celeste per umiliarsi fino a divenire creatura debole e meschina, poteva adeguatamente porre riparo al grande errore commesso. Dio entrò nella natura umana: l’Infinito si racchiuse nel finito perché il finito potesse ancora entrare nell’Infinito ed essere, a conclusione del ciclo, assorbito da Lui. L’Infinito, non voleva, non permise che il Raggio di Potenza che era uscito da Se Stesso andasse a disperdersi lontano da Lui.

Dio, fatto Uomo, scese allora sulla terra per riconciliare a Sé tutta l’Umanità caduta per il peccato: i Raggi di Potenza, usciti dal Divino Creatore, alla maturazione dei tempi, sarebbero dovuti ritornare alla Fonte Primigenia: l’Uno diventare Tutto e Tutto divenire Uno.

Questo grandioso Progetto originale si svolge nell’arco di un numero smisurato di anni. Deve chiudesi questo lungo periodo con l’elevazione dell’uomo allo stadio originale; assieme all’uomo, la Creazione, gemente assieme a lui nei travagli del parto, deve rinascere a nuova vita, ritornando alla bellezza e all’armonia originarie.

Bene, amati figli, ora il ciclo si sta chiudendo: dopo un periodo lunghissimo di attesa, di travaglio, di dolore infinito, la natura umana ritornerà, per Mia Volontà, al Progetto iniziale. Il cammino è stato lunghissimo, irto di ostacoli di ogni genere, ma ogni processo ha un inizio ed una fine. Ora siamo alla svolta finale. Guardo con commozione i Miei piccoli, fedeli amici che hanno confidato in Me, contro ogni evidenza. Sono partiti in tanti, ma arrivano in pochi al traguardo: pochi gioielli preziosi che hanno confidato nella Parola del loro Creatore, ben certi che le speranze in Lui riposte non sono mai vane.

Benedetti, tre volte benedetti, fedeli amici! Con voi, anche se pochi, ricostruirò il Mio Progetto originario. Con voi tutto farò, amici cari. Ricordate quando con pochi pani e pochi pesci sfamai migliaia di persone? Ebbene, con pochi eletti ripopolerò il mondo e l’Universo uscirà per sempre dal travaglio del parto, più bello e luminoso che mai!

Voi, amati, proprio voi sarete le stelle del nuovo firmamento! Cantate inni gioiosi, esultate di felicità accanto al vostro Creatore che si serve di voi, dolci amici, per ricomporre ogni cosa, secondo i dettami di un Amore Infinito che Egli, Io, Dio, ha riversato sempre sull’Umanità, senza che questa ne capisse bene né la qualità né la quantità.

Ma tra tanto buio c’è sempre stato un lume acceso; come fuoco di vestale sempre acceso mai si è spento, perché dietro quel lume perenne c’era un cuore pieno di speranza, un cuore che si è succeduto ad un altro cuore sempre grande, sempre traboccante d’amore per il proprio Dio che non poteva ingannare né tradire né abbandonare.

Tutto sarebbe dovuto tornare come prima. Egli, Dio, il Dio, l’Unico Infinito e Onnipotente Dio, aveva parlato, ha continuato a parlare, ribadendo le Sue Promesse che non vengono mai meno: sono Promesse di Dio, Grande, tanto Grande, da racchiudersi per Amore in un guscio umano!

Sì, per Amore, ha fatto tutto ciò!

Ora questi piccoli gusci si apriranno tutti come crisalidi: usciranno le nuove farfalle bianche, luminose che insieme voleranno nel Cielo infinito. Sì, piccoli, avete capito bene: voi siete le farfalline bianche e luminose che popoleranno l’Universo incantevole e armonioso. Voi, amati, degni figli di Dio, godrete dell’eredità che spetta ai figli fedeli e obbedienti. Ora, con questa grande gioia nel cuore, vivete sereni il breve tempo che vi separa dall’Incontro d’Amore con Me, vostro Dio.

State uniti tra voi, scambiatevi gioia e tenerezze, carezze e amore puro: Io sono nel vostro viso sorridente, Io nelle vostre mani che accarezzano, Io nelle vostre parole che consolano e addolciscono la vita. Io entro in voi e voi vivete in Me.

La Mia Mano si posa sulla vostra fronte, vi accarezza, compiacente, e vi benedice.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi

 

13.08.92

 

 

La Mamma parla ai figli amati

 

 

Piccoli Miei, Gesù vi sta conducendo per mano verso le vie della Gioia immensa: seguiteLo; pensate che il Re dei re parla ai Suoi piccoli perché li ama tanto, di un Amore inconcepibile per il cuore umano.

Certo, cari, i momenti difficili, terribili purtroppo non possono essere più evitati. Pregate! Pregate, intensamente, per attenuare un poco, mitigare; ma annullare non più: non è possibile. Ormai è tutto incombente: l’Umanità che ha respinto Dio avrà un castigo terribile! Quella Mano Generosa, prodiga di infiniti Doni, si ritirerà: allora, sarà terribile, amati! Rifugiatevi nel Porto sicuro del Nostro Cuore, quello di Gesù e quello Mio: nessuno vi toccherà; anche la vostra vita uscirà incolume. Ma intorno ci sarà uno spaventoso cataclisma!

Amorucci Miei, la Mamma non vi vuole spaventare, anzi, vi dice: siate sereni, gioiosi; siete sicuri, se approdate nel Cuore di Dio; ma siate anche pronti ad aiutare, confortare, soccorrere, sostenere tantissimi fratelli che forse troveranno tra le vostre braccia amorose l’ultimo conforto.

Sì, piccoli, non posso nascondervi più del tutto il futuro che certo per voi sarà il trionfo, sarà gioia, sarà il Paradiso in terra, ma... chi non ha voluto approdare con la sua barchetta nel Porto sicuro, confidando in sé stesso, negli idoli che tradiscono, ora sarà travolto da una tale bufera, quale mai c’era stata nella storia umana.

Tutto sarà spazzato via senza lasciare traccia. Tutto deve ritornare alla purezza iniziale. Così Dio vuole. Ogni creatura adorerà il suo Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti al Re dei re che torna nella Gloria per dominare il Suo popolo.

Nel Mio Cuore c’è una Gioia infinita; ho sempre desiderato che finalmente gli occhi amati dei Miei figli non si bagnassero più di pianto. I tempi maturavano ed il Mio Cuore di Mamma sussultava di Felicità. Ma, insieme alla Gioia, c’è il pianto, il pianto di una Madre che si vede strappare tantissime creature, portate via dall’uragano, per sempre condannate al dolore e alla desolazione.

Figli: l’inferno! Cosa terribile, cosa terribile! La sua bocca spaventosa si aprirà per inghiottire tanti figliolini Miei! Che Dolore, che Dolore!!!

Preghiamo insieme affinché qualche anima possa ancora essere strappata:

 

Gesù, Dolcissimo Amore della nostra vita, Ti preghiamo con tutte le nostre energie: abbi pietà, abbi pietà! Guarda ai Tuoi piccoli che corrono ai Tuoi Piedi per invocare ancora Grazie per i fratelli bisognosi! Salvali, Amore! Salvali! Non si perdano nell’abisso di disperazione!

 

                                                                                              Maria Santissima