Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi
03.02.93
Ognuno sappia scegliere la sua strada: sarà quella
definitiva.
Piccoli amati, letizie del Mio Cuore,
Io, Gesù, vi benedico e vi avvolgo col Mio Amore Infinito. Rimanete così, come
siete, stretti, stretti, vicino a Me: nessuno oserà
toccarvi; le forze del male si allontaneranno dai Miei piccoli figli.
Già da molto tempo Io vi ho indicato la
strada da prendere, vi ho illuminato il sentiero che portava a Me e voi, obbedienti, avete avuto completa fiducia in Me: non
vi siete chiesti tanti perché. A Me non piacciono coloro che si chiedono troppi
perché, dimostrano di essere ancora tanto lontani da Me. La Mia Volontà si
accetta, si accetta con fiducia, con abbandono, con
amore! Si deve sempre comprendere di trovarsi tra le Mani di un Padre
infinitamente Buono Che non desidera che il bene dei
figli sempre, sempre, anche quando deve prendere in Mano la frusta.
Sì, diletti del Mio Cuore, un padre non
sarebbe tale, se facesse solo carezze e non educasse, se dicesse
sempre sì e non negasse le cose che potrebbero essere nocive alla vita dei suoi
piccoli.
Così faccio Io. Gli uomini Mi supplicano
continuamente, chiedendo, chiedendo, senza sosta, le
cose più incredibili; spesso sono beni materiali, perché alla salvezza
dell’anima vedo che ben pochi ci pensano. Queste continue richieste Io le
accolgo, le ascolto, ma spesso non vengono esaudite
così come sono proposte; se lo facessi, nuocerei gravemente alla vita
spirituale delle creature. Ricordate sempre che l’uomo dà grande importanza
alla materia e poca alla vita spirituale che è l’essenziale. Questa terribile debolezza
è la conseguenza del peccato originale che ha reso ottuso l’uomo in modo tale
che tende sempre a strisciare per terra, senza alzare il capo verso l’alto a
guardare gli orizzonti infiniti che lo sovrastano; ama spesso rotolarsi per
un’intera vita nel suo pantano e lì rimanere per anni e anni, assuefacendosi al
punto di divenire più simile ad un bruto che ad un
figlio di Dio. In questo caso Io intervengo energicamente per fargli aprire gli
occhi; ma per scuotere un uomo non bastano spesso le parole, ci vogliono fatti
sostanziali che lo smuovano dal torpore letale, al quale
tende ad abbandonarsi. Ecco che sopravviene una malattia: Io la permetto, Io la
ritengo salutare per la vita dell’anima; la faccio durare quanto
serve a destare il sonnolento, a farlo riflettere, a volgerlo a Me col
suo pensiero, quello che prima era volto solo ai beni terreni, al
soddisfacimento delle esigenze del corpo.
Sappiate che ogni cosa che avviene nella
vita di una creatura ha un profondo significato: in ogni avvenimento c’è la
Mano Sapiente del proprio Dio, Padre amoroso e Sapiente, Che agisce come
Educatore, come Guida, Che indica la giusta strada e anche come Giudice.
Sappiate anche questo: il Giudizio non è solo quello che avviene all’ultimo,
dopo che l’anima si è staccata dal corpo, che è il definitivo, senza appello, senza più possibilità di aggiungere o togliere nulla;
avviene anche durante la vita un Giudizio. Per ogni azione, che commettete, c’è
il Giudizio adeguato, la carezza o la punizione rapida che serve di ammonimento,
serve di riparazione, serve di purificazione. Quando
l’esistenza di un uomo giunge alla fine, egli come una tessitrice ha tessuto
tutta la tela che aveva a disposizione: giorno per giorno,
con il proprio pensiero, con le proprie azioni ha lavorato sulla sua opera.
Ora pensate ad
una donna, che ha lavorato bene in alcuni giorni e male in altri e così di
seguito, senza guardare mai alla sua tela per cercare di porvi rimedio ogni
volta che c’è stato un errore.
Giunta a conclusione, si troverà davanti
un lavoro pieno di difetti a cui non può più
rimediare: sono troppi, sono terribili! Dovrebbe disfare
tutto e cominciare da capo, ma ciò non è più
possibile; come farà? Si dispererà, ma ormai ciò che è fatto è fatto; il tempo,
perso nell’ozio, quello occupato a lavorare male e in fretta, tutto ormai è
segnato chiaramente su quella tela che porta su di sé, evidenti, i segni dei
grandi errori e un mucchio grandioso di difetti. Ebbene, questa è la vita di
ogni uomo. La tela fate conto che sia l’esistenza umana; ognuno ci lavora
continuamente col suo comportamento; ci ha lavorato intorno talora per tanti
anni, senza mai osservare bene la sua opera, pensando: “Se faccio un errore,
rimedierò domani o posdomani”, e così via con massima irresponsabilità.
Ora, giunto alla fine di tutto, si trova
davanti il suo operato; lo guarda e lo riguarda,
perché Io, Dio, lo costringo a farlo: è spesso un vero disastro. Da solo, non
ci sarebbe più rimedio da poter ormai prendere, perché il tempo passato non
torna più indietro; ecco che allora intervengo Io con la Mia Potenza in aiuto
del disgraziato che dovrebbe solo gettare ogni cosa e ricominciare da capo,
cosa che è impossibile. Io illumino allora la sua mente e gli suggerisco il
rimedio a tanto danno. Certo, recuperare il passato non è possibile farlo,
senza grande sofferenza, perché ogni errore fatto ha deturpato profondamente la
trama generale. Bisogna sottoporsi a grande sforzo, ad
un lavoro logorante e faticosissimo, mentre sarebbe stata cosa facile e agevole
lavorare giorno per giorno con cura e attenzione. Alla fine l’opera sarebbe
stata un capolavoro da ammirare; invece, molto spesso è un obbrobrio che
disgusta. Il rimedio ad una vita passata nel peccato è
molto doloroso, ve lo preannuncio. Sappiatelo: la via che deve percorrere il
peccatore pentito è piena di spine pungentissime che
lo fanno soffrire molto ad ogni passo, ma, sappiate che senza percorrere questa
strada piena di dolore, non si giunge alla Luce, non si arriva a Me. Non si
sogni nessuno di giungere alla salvezza attraverso vie ricoperte di velluto,
tra canti e baldoria di ogni genere. Quella è la strada che conduce all’abisso
senza ritorno, alla disperazione senza fine.
Figli, già lo sapete, siamo alla
conclusione di una fase lunghissima della storia dell’uomo.
Ci sarà un Giudizio; sì, per ciascuno di voi ci sarà un Giudizio che deciderà
se sarete degni di entrare a far parte della realtà splendida, che ho
preparato, oppure dovrete subire una sorte diversa. Ognuno si troverà davanti
ben visibile la tela che ha tessuto nell’arco della sua vita; vedrà con
chiarezza i difetti e le mancanze e da solo si regolerà. Io illuminerò tutto
molto bene: nessuno potrà addurre la scusa di non vedere. Chi si accorgerà di
avere davanti a sé un lavoro orrendo sappia che per porci rimedio deve piegare
il capo e accettare con amore la grande, veramente grande sofferenza, alla
quale lo sottoporrò; sappia che, per grande che sia, sarà sempre proporzionata
alle sue forze, ma aggiungo: al limite estremo delle
sue energie. Grande, ripeto, veramente tale sarà il dolore riparatore del male
compiuto, proporzionato alla colpa sarà: perché vi sia
salvezza deve essere sopportato con pazienza. Il calice sarà molto amaro, ma
dovrà essere vuotato tutto; solo alla fine ci sarà il dolce. Questo è il Mio
ultimo Atto di Infinita Misericordia verso i grandi peccatori, è l’ultima
àncora di salvezza per coloro che hanno trascorso una
vita intera nell’incoscienza più completa, strisciando a terra come bruchi,
senza trasformarsi mai in farfalle. Diversa la sorte di coloro che bene hanno
lavorato: si troveranno davanti un’opera magnifica,
ben tessuta in ogni particolare, e grande, immensa sarà la loro gioia nel
vedere compiacimento nello Sguardo amoroso del proprio Padre Che li abbraccerà
felici, li bacerà teneramente e li condurrà con Sé; dove? Verso la Felicità
senza fine, verso i pascoli sempre verdi, verso acque sempre fresche e
zampillanti dovunque, verso orizzonti infiniti pieni
di Luce. Questo è il futuro dei Miei amati gigli!
Sii felice, tu, piccolo fiore, giglio
candido, che Io stringo Gioioso nelle Mie Mani, sii
lieta in ogni momento, perché vedi, angelo Mio: vivi già stretta a Me. Per
sempre ti terrò vicina per la tua massima felicità. Intorno a te vedrai solo
luce splendida, trasparente, sentirai solo profumo, quello emanato dagli altri
gigli, e udrai armonie delicatissime, inni d’amore a Me, tuo Creatore, Che
potrai adorare da vicino.
Ti avvolgo nel Mio Amore, piccola, e ti
benedico.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi
03.02.93
La Mamma parla ai figli amati
Piccoli cari, venite pure a Me, pieni di
letizia. Come i piccoli corrono vicini alla loro mamma, perché ripongono il
loro cuore nel suo cuore materno, fate altrettanto
voi: riponete tutti voi stessi in Me, con fiducia, con speranza, con sicurezza
che non conoscerà mai delusione.
Non parlo solo ai gigli che tutti sono
Miei; desidero anche i poveri peccatori che vagano smarriti per le strade del
mondo.
Vi chiamo, figli, vi chiamo
vicino a Me: non voglio che vi perdiate, non voglio la vostra rovina! Perché
non Mi ascoltate? Eppure, vi faccio sentire chiara la Mia Voce. Non rifiutate
anche questo Invito: correte ai Miei Piedi! Vi raccoglierò tutti e con le
lacrime agli Occhi vi affiderò al Re dell’Universo Che è Padre di Misericordia:
voi piegherete il capo, ascoltando ciò che dovete fare per salvarvi in estremis. Siate obbedienti, non ribelli. Umiliatevi: Egli è
la Tenerezza e la Bontà; non vi rifiuterà: vuole la vostra salvezza. Quanto
dolore avete già dato al Nostro Cuore, ma Noi vi amiamo lo stesso, vi veniamo
incontro! Io implorerò per voi il Perdono; assieme a Me ci sono i fratelli
vostri, veri angeli della terra, che si stanno sacrificando per voi.
Guardateli, figli lontani, osservate il loro volto: sono luminosi, sono felici,
sono pieni di una gioia tutta nuova, inconsueta.
Sapete: è la Gioia di Gesù, quella che conferisce la Sua Presenza nel loro
cuore.
Anche a voi può accadere lo stesso un
giorno: dopo esservi ben purificati, gusterete la gioia pura dei figli di Dio,
ogni Delizia che Dio offre ai Suoi amati. Non importa, se dovete affrontare un
po’ di sofferenza; ben venga: il corpo non è destinato a sussistere a lungo, ma
l’anima è eterna.
Badate a salvarla: un giorno le vostre
spoglie vivificate e trasfigurate si uniranno alla Scintilla Divina e, per un
poco di dolore sofferto sulla terra, avrete la Felicità senza limiti.
Non fuggite lontano da Me con le
orecchie turate e gli occhi chiusi, ma guardate il Mio Volto Materno: è coperto
di Lacrime; sono Lacrime d’Amore per voi, piccoli, per voi, così disobbedienti
eppure a Me sì cari!
Dite il vostro sì a Gesù. Fate ora,
subito, la vostra scelta definitiva, subito, non dopo: questi sono i giorni,
non altri! Tutto è ormai giunto a conclusione! Il
grande sipario sta scendendo su di un’era molto lunga dell’Umanità. Se ne apre
uno nuovo, tutto luminoso di uno splendore inconsueto: è la gioia, la gioia che sarà un giorno anche per voi, se farete un atto di
sottomissione e obbedienza al grande Re Che viene, viene!
Non fatevi punire con sentenza
irreversibile! Piegate il capo al Re della Gloria: Egli vi avvierà verso la
salvezza.
Adorato Giudice, Gesù Giudice, benedetto sia tutto
ciò che decidi Tu, Giusto, Tu, Misericordioso, Tu,
Santo, tre volte Santo!
Maria
Santissima