Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

16.03.93

 

 

In Me è la Felicità senza fine.

 

 

Diletti del Mio Cuore, fedeli adoratori del vostro Gesù, vivete sempre in Me, per Me. Io voglio il vostro amore: il Mio Cuore, ferito ogni attimo da tante lance infocate, trova ristoro al vostro tenero amore. Io, Dio, Io, che ho tutto, chiedo il vostro amore: voi siete i Miei piccoli, frutto di un parto amoroso. Vi ho amato fin dal primo istante nel quale vi ho pensato, ho accarezzato e baciato la vostra anima, prima di porla nella sua dimora terrena. Tutto è Puro e Santo ciò che esce dalle Mie Mani. Puri e santi eravate nell’attimo della creazione, ma il peccato di Adamo vi ha colpito subito, con esso il dolore e il male che fece il suo ingresso nel mondo; ma in Me c’è la Felicità senza fine. Il dolore del mondo è anche il Mio Dolore, perché tutto Mi appartiene ed Io l’ho creato con un fine ben preciso: dare Gioia, dare la Felicità vera che è in Me.

Per tanti secoli e millenni il peccato ha imperversato tra gli uomini e nel Creato; ma Io sono l’Amore: con Pazienza Infinita ho insegnato agli uomini ad amarsi con cuore puro. In tale modo avrebbero attenuato le conseguenze del peccato originale. Il parto doloroso, il sudore della fronte, la morte sarebbero restati comunque; ma il dolore, le malattie, le grandi catastrofi avrebbero potuto essere evitate; Io Stesso avrei provveduto ad alleviare la vita umana con Doni sempre più belli, avrei consolato la creatura in ogni momento, perché sono Dio Pietoso, Misericordioso, un Padre premuroso e Dolce. Dopo, a tempo opportuno, il nuovo Paradiso in terra si sarebbe aperto e tanti nuovi Adamo ‘ante culpam’ e tante nuove Eva ‘ante culpam’, lo avrebbero abitato.

Pensate alla dolce casa di Nazareth, pensate all’armoniosa Famiglia, formata da Me, Gesù, Maria Santissima e Giuseppe: questa sarebbe stata ogni famiglia, cellula viva e feconda di amore infinito, scambiato tra i santi membri del nucleo e tra i vari nuclei fra di loro. Uno scambio reciproco di delicatezze, di nobili pensieri, di ogni dolcezza, di aiuto per rimediare all’ostilità della natura degenerata dal peccato.

Queste piccole sorgenti d’amore santo sarebbero insieme divenute un oceano d’amore che avrebbe permeato tutta la terra e cambiato gradualmente le sorte degli uomini. Così non è accaduto, così non è avvenuto: l’uomo ha voluto fare un suo progetto e attuarlo continuamente, senza seguire la Mia Volontà, anzi, trasgredendo continuamente il Mio Volere.

Egli si è creato molti idoli falsi e bugiardi; ma l’idolo che sempre ha adorato di più è stato se stesso, il proprio io peccatore, il proprio io concupiscente! Invece di abbatterlo e rifugiarsi in Me, Che gridavo nel suo cuore con Voce Potente, lo ha messo sempre in alto; al di sopra di ogni pensiero c’è stato quello del soddisfacimento della propria carne malata, sempre più malata ed esigente, fino a divenire quello che oggi è divenuta: il tiranno dei tiranni che miete vittime, continuamente, trasformandosi da carne santa – quale Io l’ho voluta, mettendo in essa il Mio Raggio Santificatore – in carne simile a quella del bruto senz’anima.

Figli, con Dolore, con immenso Dolore vedo tanti bruti, ex uomini, aggirarsi nel mondo, preoccupati solo di soddisfare le proprie concupiscenze. I genitori lo insegnano ai figli, i figli ai propri discendenti; in tal modo la corruzione imperversa dovunque e i castighi ammonitori e purificatori continuano dovunque. Ciò non sarebbe certo accaduto, se l’uomo avesse coltivato il seme santo che è in lui.

Volevo poco, figli, volevo solo poco per poter dare molto, per offrire tutto al piccolo essere uscito dalla Mia Santissima Volontà. Il poco che volevo era l’umiltà di constatare e comprendere la propria piccolezza, la fragilità e l’incapacità di vivere senza di Me. L’uomo Mi avrebbe invocato, Mi avrebbe chiamato ed Io sarei accorso in suo aiuto; volevo che Mi rivolgesse queste parole: “Dio del Cielo e della terra, Dio, Che tutto hai creato, Dio, Che gridi nel mio cuore la Tua esistenza, soccorrimi! Essere Potente e Infinito, Che mi hai voluto in questo mondo, non voltare da me il Tuo Volto! Guardami, Potente Sovrano, abbi pietà della creatura delle Tue Mani che da sola nulla riesce a combinare di buono. Desidero conoscerTi meglio. Voglio saperTi dire grazie di tutto ciò che mi hai donato; dai frutti, che vedo ovunque, capisco che sei un Dio Meraviglioso, Potente, Grandioso, capisco che mi ami, perché solo per amore si possono creare tante bellezze. Io, invece, Grande Dio, sono piccolo piccolo! Mi sento un atomo, smarrito in un Universo enorme e ostile a me. Dio, Dio Creatore, faTTi conosce, faTTi amare, faTTi ringraziare, faTTi adorare! Io, piccolo essere, voglio la Tua Luce, il Calore del Tuo Cuore: faTTi sentire, Dio Potente, fammi capire il Tuo Disegno su di me. Io, uomo, voglio Te, Dio, ho bisogno di Te, Dio: capisco di essere nulla, voglio invece essere tutto vicino a Te, a Cui anelo”!

Diletti, questa è la preghiera che volevo, questa la donazione di se stesso che volevo facesse il primo uomo, caduto ormai nell’abisso del peccato.

Ebbene, pensate che davanti a tanta umiltà Io non sarei intervenuto subito? Certo che l’avrei fatto! La Mia Luce avrebbe schiarito le tenebre sempre più, fino a dissiparle del tutto. Il Mio Amore avrebbe scaldato la Mia creatura, così sola e triste dopo la caduta del progenitore. Ogni dolore sarebbe stato attenuato: anche i parti sarebbero stati meno dolorosi e più fecondi; la morte, l’ultimo debito, sarebbe stata un trapasso più dolce, perché allietato dalla presenza degli angeli consolatori.

Vedete come sarebbero dovute andare le cose? Così non è stato e il mondo geme, schiacciato dal peso delle colpe. Dolori su dolori si susseguono nel mondo, l’angoscia diviene sempre più tremenda, ovunque: una terribile morsa attanaglia l’Umanità. Satana imperversa ovunque con i suoi morsi letali, colpisce ora qui ora là, improvvisamente, coglie di sorpresa i deboli per trascinarseli, via senza fatica e senza sforzo: basta un piccolo allettamento ora, basta ben poco per distruggere la loro anima, già completamente asservita al male. Ha gioco facile il maligno! Vedete, angeli Miei, come gli uomini corrono all’impazzata: sapete dove vanno? Non vengono da Me, non da me, ma da lui, dal serpente antico, dal dragone maledetto che apre le sue fauci e li inghiotte, continuamente!

Ogni attimo che passa molte anime vengono trascinate nell’abisso di fuoco; piovono in esso, come neve fitta, tra il Dolore e il pianto della Mamma Santissima Che corre di qua e di là per avvertire, per cercare di salvare il salvabile.

Vi ho detto che il tempo è completamente scaduto per alcuni: Io li chiamo momento per momento al Mio Tribunale. Quanti sono impreparati e si perdono! Per altri c’è ancora qualche stilla di tempo, ma come lo utilizzano? Tra crapule e vanità di ogni genere.

Diletta, puro giglio del Mio Cuore, bacia col tuo amore le Mie continue Ferite. VieniMi accanto: vicino a Me sarai sempre felice!

 

Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

16.03.93

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli, diletti del Mio Cuore, siate felici anche oggi. Siate felici, per il Dono della vita, siate felici, per il Dono della luce. È un giorno ancora di gioia, che il Re vi regala: è la gioia del cuore di sapere che Dio è il vostro Padre amoroso, è Colui che guida la vostra sorte, vi ama. Figli, gridatelo a voi stessi e poi a tutti: “Dio mi ama! Cosa posso mai temere, se sono con Lui?”

Certo, i tempi sono molto difficili: le tenebre fitte del peccato avvolgono la terra, le tenebre dell’indifferenza verso Dio! Si vive come se Dio non fosse; si vive nella volontaria ignoranza delle Sue Leggi! Queste sono le peggiori situazioni del mondo attuale: non solo si pecca, violandole, si vuole fare di più: cercare di annullare nell’uomo la coscienza del peccato, si vuole cancellare dal cuore il Nome Santissimo che il Creatore ha scritto a lettere di fuoco! Questo è l’orrendo delitto che chiamerà sul mondo i peggiori castighi. Dio grida, in ogni uomo grida: “Io ci sono. Io voglio te. Io ti ho cercato. Io ho creato ogni cosa”.

Come si può far tacere questa Voce Potente? Ebbene, la forza malefica dell’antico serpente ce l’ha fatta: in alcune coscienze il Nome Santo si è sbiadito, è sepolto sotto un mare di peccati, che ormai non si contano più; anzi, vi dico che non sono più ritenuti tali. Tutto è lecito, ogni abuso è permesso, ogni oltraggio alla dignità umana è ritenuto quasi meritorio, esaltato e lodato, come impresa coraggiosa e giusta! Difficili tempi, diletti gigli! Per questo Gesù vi chiede tanto amore, tanto abbandono, totale abbandono. AmateLo! AmateLo per chi non Lo vuole amare, anzi per chi L’ha cancellato dal suo cuore e vuole imporre ai piccoli la sua stessa scelta! AmateLo e adorateLo in ogni istante per rendere meno pungenti le spine che si conficcano nel Suo Santissimo Capo! AmateLo per chi soffoca nella superbia il grido d’Amore che proviene dal profondo del suo cuore: è l’ultimo, l’ultimo, figli, l’ultimo Richiamo del Salvatore che non vuole la morte del peccatore, ma che viva e si salvi! MetteteLo al primo posto nei vostri pensieri e mostrate agli altri che vivete per Lui. TestimoniateLo con coraggio: è tempo questo di grande, eroica, totale testimonianza.

È difficile, lo capisco, è difficile dire: “Vivo solo per Lui” ad un mondo che ridicolizza ogni cosa santa, calpesta e oltraggia tutto ciò che è puro e santo.

Vi chiedo proprio in questo momento: gridate forte, sempre più forte il Suo Nome. Faccia eco a queste vostre parole tutta la terra, unita e compatta nell’adorazione perpetua al proprio Santissimo Creatore.

 

Ti adoriamo, Gesù. Ti adoriamo, Dolcezza Infinita, Amore sconfinato. Brucia i cuori col Tuo Fuoco, Gesù

 

                                                                                              Maria Santissima