Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi

 

20.03.93

 

 

AspettateMi con ansia e con grande amore.

 

 

Miei amati, discepoli fedeli, Io verrò per farvi felici, tornerò sulla terra col Mio Corpo, per la vostra gioia. Conosco, piccoli Miei, ogni vostro pensiero; siete come bimbi che aspettano la mamma, spesso vi siete sentiti disorientati, come se foste soli e abbandonati in un deserto. La terra è divenuta, è veramente un arido deserto pieno di insidie, rivolte ai più deboli, ai più poveri; ma sappiate, sappiatelo bene che non siete mai stati soli a combattere la vostra battaglia contro il male: Io vicino a voi vi ho dato le energie necessarie, il coraggio. Quando avete lottato per il trionfo del Bene, ogni volta IO ero al vostro fianco. Quando un grave dolore vi ha colpito, IO vi ho tenuti stretti tra le Mie Braccia per consolarvi. Se pensate con attenzione al passato, Mi ritrovate con voi continuamente.

Nella gioia e nel dolore, nella contemplazione di un bel paesaggio, nel gioco meraviglioso della natura Io sono con l’uomo. Perché mai, voi dite, molti si sentono soli? È semplice la risposta: non Mi cercano, non Mi pensano, non Mi amano, non confidano in Me. Chi Mi vuole Mi ha, chi anela a Me con tutto il suo cuore ottiene la gioia di sentirMi, Vivo e Vero, nel proprio io. Questo è sempre accaduto. Io ho parlato sempre coi figli; essi però non Mi hanno voluto sentire.

Pensa, piccolo, amatissimo giglio, Io sono dappertutto e sono vicino a te quando cammini, quando lavori, quando riposi; in ogni momento della tua giornata hai il tuo Re vicino. Tu te ne sei resa perfettamente conto. Esulti di gioia, Mi adori, perché sai della Mia Presenza in te. Ti ho scelto come Mio fiore da sempre, ti ho riempito della Mia Dolcezza da quando eri piccina. Lo sai perché tutto ciò è accaduto?

Tu Mi hai sempre messo al primo posto; nessuna occupazione hai ritenuto più importante di quella di pensare a Me. Io ti ho chiamato; tu Mi hai subito risposto. Piccola, ancora ti ho invitata al Mio Altare per riceverMi nel cuore. Sai come ti ho detto: vieni a Me, vieni a riceverMi nel tuo cuore: ti voglio tutta per Me. Tu sei corsa come un cerbiattino all’acqua: Io ti ho dissetata e ho incominciato a plasmarti. Ti forgiavo, secondo la tua natura, con Amore e Dolcezza perché tu, fiore dolce, Mi assomigli tanto: il tuo cuore è una parte del Mio. Io Gesù lo amo tanto e lo considero un Mio Scrigno, nel quale ho posto la perla preziosa del Mio Amore. Vivo tra gli uomini da sempre: il Mio Spirito aleggia in tutto l’Universo, riempie e permea di Sé tutto l’Universo.

Tu allora Mi dirai: “Perché, mio Gesù, gli uomini non riescono a trovarTi, a vederTi, a sentirTi? Perché è concesso solo a pochi di godere le sensazioni splendide della Tua Presenza in loro?” Il loro cuore è troppo affondato in occupazioni diverse dalla contemplazione. Ti dico, angelo Mio, che le occupazioni non sempre sono quelle negative: tanti Miei ministri, che Mi servono da mane a sera, che dicono preghiere su preghiere, si sentono soli. Ti dico che la maggioranza di essi si trova in questa condizione. Eppure, Io ti dico che a loro modo pregano, pregano, si alzano anche alla notte per pregarMi. Ciò Mi fa tanto piacere. Essi tuttavia non Mi sentono Vivo e Vero nel loro essere; pregano spesso un Dio non Quale è veramente, pieno di Dolcezza e Tenerezza, Fonte di Gioia e Felicità infinita, scherzoso e amabile. Essi si rivolgono ad un Giudice Severo e implacabile, arcigno e burbero, davanti al Quale bisogna avere più timore che confidenza, bisogna tenersi un poco staccati; diversamente, Egli si adirerebbe.

Giglio amato, non è questo certo il tuo Dio; questo è un dio artefatto, artificiale, molto differente da Me. Sappi, piccola Mia, che Io voglio la preghiera del cuore, la confidenza del cuore, l’offerta totale del cuore. Voglio il dialogo di un piccolo amore col suo grande Amore: la vita della creatura deve essere un dialogo d’amore continuo tra la creatura e il suo Creatore. Questo dialogo inizia appena l’essere comincia ad usare la ragione; prima è solo un monologo. Si prolunga per tutta la vita e deve divenire sempre più intenso man mano che l’uomo matura in età e in sapienza. Io, Gesù, però ti dico che pochi figli arrivano a realizzarsi bene in questo senso. Ricorda bene il primo Comandamento – vedo bene, Mio fiore, che lo ricordi sempre – Io devo essere posto al di sopra di tutto: ama il tuo Dio con tutte le tue forze con tutta l’anima. Perché mai l’ho messo al primo posto questo Comandamento se non perché è il più importante? È questa la prima chiave con la quale si possono aprire tutte le porte; tutte seguono a questo.

Se l’uomo Mi pone al di sopra di tutto, se si rivolge a Me, continuamente, pensandoMi, pregandoMi, correndo al Mio Tempio, sforzandosi di vincere ogni sua debolezza per farMi felice; se Mi vede presente dovunque, nell’Universo esterno e in quello interno, allora, ha in mano la chiave giusta.

Aperta la prima porta, troverà nella toppa la chiave delle altre e le aprirà tutte con facilità, ad una ad una; si alzerà in tal modo molto in alto nella sua dimensione di uomo di Dio, prenderà le ali per volare sulle più alte cime della spiritualità. Io, come una potente calamita, lo attiro sempre più a Me, facendoMi sentire presente ovunque. Inizia così il colloquio intimo, l’amplesso continuo col proprio Dolcissimo Dio Che sempre tale sarà per chi vive di Lui, per chi Gli antepone nessuno e nulla.

Oggi ben pochi hanno raggiunto questo splendido traguardo, proprio pochi. Guardati intorno, piccola cara, e vedi come i tuoi fratelli Mi antepongono tutto: gli idoli si moltiplicano nella vita degli uomini, il soddisfacimento dei loro bisogni è l’idolo più adorato, al quale si sacrifica tutto, è il tiranno che ha dettato una nuova legge, quella uscita dalla fervida fantasia dell’antico serpente che studia il modo per stornare da Me ogni essere umano. Io grido nei cuori, Io chiamo; ma come mai potrà essere sentito il Mio Grido, se mille frastuoni occupano le menti! Mia dolce creatura, volevo tutti come te. Il Mio Cuore solo questo anelito aveva: racchiudere i Suoi piccoli, tutti, tutti, nessuno escluso. Volevo sentire il dolce palpito di tanti cuoricini nel Mio Infinito Cuore; volevo sentire un palpito comune, anelante a Me. Quanta meravigliosa armonia dovunque: la creatura ed il suo Creatore formano insieme un tutt’uno, come noi due ora formiamo! Quanta felicità dovunque!

Molti figli si stanno perdendo: il fumo satanico è fitto, molto fitto! Essi non possono più vedere nulla; si fanno condurre per mano da lui, come ciechi, si fanno assordare dai suoi rumori assordanti. Giglio amato, è la fine per molti, è proprio la fine!

Anche oggi arriverò come un ladro in molte case, in molte strade, nei luoghi più impensabili. Arriverò, improvvisamente, inaspettatamente: li coglierò nel sonno, impreparati; sulle strade, impreparati! La Mia Voce ha tanto chiamato, ma la risposta loro non c’è mai stata.

Prega, dolce amoruccio. Tu prega il grande Re Che abbia ancora Misericordia per questi disgraziati.

Stringiti a Me. Sii felice, totalmente felice, fasciata del Mio Infinito Amore.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi

 

20.03.93

 

 

La Mamma parla ai figli amati

 

 

Piccoli cari, dolci piccoli Miei, aspettate con amore il vostro Re, aspettateLo con gioia continua del vostro cuore. Soffrite, per le piccole difficoltà quotidiane, e pensate a chi è in piena purificazione. Amati, poco manca al felice momento: perseverate con pazienza e amore. Gesù è nel vostro cuore il quale (cuore) canta felice inni d’amore e gloria al suo Mistico Re: cosa potete desiderare di più?

Capisco, piccoli Miei, capisco che talora è duro il martirio di vivere tra i cuori gelidi; solo questo vi lascia ancora Gesù. Riflettete sempre su questo fatto: Egli, il Re dei re, il Dio Potente soffrì il tradimento di molti; li ebbe davanti a lungo, dovette mangiare con loro, vivere fianco a fianco con loro, guardare i loro occhi, leggere nel cuore l’inganno, l’incomprensione continua, il tradimento. Amati, quanto grande fu la sofferenza del vostro grande Amore! Egli invece a voi ora risparmia molto, ma vi chiede solo questo: per amore salite un poco con Lui sulla Croce; per Suo amore, subite gli sputi, le mortificazioni, le offese, le indifferenze! Fatelo con tanto amore, fatelo con infinita pazienza: verrà, verrà e sarà presto, il giorno nel quale vivrete tra il gioioso sorriso dei fratelli che vi amano! Dio vi ha indicato il compito da assolvere ogni giorno. Fatelo e non curatevi di altro. La vittoria finale è tanto vicina da poterla toccare con mano; ve lo dico Io, la Mamma vostra Che vi ama e vorrebbe vedere solo il vostro volto ilare e felice, così come lo è il piccolo cuore che gode l’immensa felicità di battere accanto a quello del suo Signore.

DateMi la vostra mano! Io la tengo stretta nella Mia di Mamma. Sentite il Mio Calore, la Mia Dolcezza; vi compensi dell’indifferenza che vi circonda, vi compensi della freddezza di certi cuori, pieni di rancore ingiusto e vuoti di Dio. Pensate a questo: chi non ama Dio non ama voi che respirate il Suo Alito e emanate il Suo Profumo. Chi non ama Dio, perché è passato al servizio del nemico, vi odia perché obbedisce al suo dio che è solo odio e disprezzo. Vi sentite disprezzati, angeli Miei: siate felici di soffrire un pochino del dolore patito da Gesù, una stilla. Voi date amore e perdono, sempre! Che vi abbisogna? Avete tutto! Stringetevi a Gesù, a Me; non chiedete più nulla: avete già tutto!

Gesù, Re amatissimo, accetta ogni stilla di sofferenza che Ti offrono i Tuoi dolci gigli. Vedi: essi Te ne fanno un dolce dono d’amore; è un fiore che depongono sulla strada benedetta, che i Tuoi Santissimi Piedi dovranno percorrere!

 

                                                                                              Maria Santissima