Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi
31.03.93
La grande Luce dissiperà le tenebre.
Diletti del Mio Cuore, fedeli discepoli,
le tenebre saranno fugate dalla Mia Luce che, passando, purificherà ogni cosa. Vengo
per un alba nuova nel mondo, un’alba di amore, quale inondava la terra nel
momento ineffabile della creazione. Ovunque armonia, ovunque gioia; la terra
stillava nettare dolcissimo, i Cieli esultavano felici davanti a tanta bellezza.
Satana, invidioso, tramava il suo inganno; i primi uomini, ignari, ammiravano
l’immenso Creato messo a loro disposizione. Pensa, fiore Mio profumato: quanta
letizia c’era ovunque! Nulla è rimasto di quello scenario stupendo, dopo la
terribile caduta di Adamo! Da allora hanno regnato il peccato, il dolore, il
male, la terra ha perso l’equilibrio originale e si è coperta di nebbia grigia,
di fumo denso. Il meraviglioso profumo è scomparso, lasciando posto al lezzo
terribile delle colpe. Ovunque intorno c’è un velo di tristezza: la morte con
le sue ali nere domina il mondo; i Cieli piangono disorientati per tanto
dolore; però, tra tanta rovina, un lembo di paradiso è rimasto qua e là. Lo
vedo sorridere in mezzo alle nebbie e al grigiore: non è più sulla terra,
divenuta nemica e matrigna, ma è nel dolce cuore di tanti figli diletti. In
esso c’è il nuovo paradiso, già bello e pronto: acque limpide e fresche
scendono da sorgenti sparse ovunque; armonie di suoni e colori dominano;
pensieri soavi d’amore, progetti di bontà, sogni di perfezione, inni splendidi
di lode e benedizione verso il Creatore Autore della vita. Da queste anime
elette escono effluvi delicati, emanano profumi di sublimità spirituale che
attenuano il tanfo irresistibile che ha invaso il pianeta.
Il Mio Cuore, rattristato da tanta colpevolezza
dell’uomo, trova ristoro da questi piccoli gigli che crescono sempre più belli,
umili e fecondi, candidi e vellutati. Non sembrerebbe possibile tra tanta
degenerazione che fiori di tale bellezza fioriscano e divengano così
rigogliosi; sono così belli che non contengono in sé il succo velenoso che
propina la terra, infetta ormai in ogni sua parte, ma stillano Linfa Divina nel
pensiero, nell’azione, nella conformità della propria volontà a quella del loro
Signore.
Piccole stelle Mie, che guardo con Tenerezza
e accarezzo con Amore, avete lasciato che il mondo vivesse senza di voi, siete
rimasti fuori da tanto scempio. Dolci e soavi nel vostro sentimento d’amore,
fermi nei vostri principi di giustizia, vi siete abbeverati ad un’Unica Fonte,
quella che vi offriva il vostro Dio; tutte le altre acque avete rifiutato, che
pur vi offriva il mondo, dovunque, attraenti nell’aspetto, ma totalmente
inquinate nella sostanza. Fiori diletti, siete la consolazione del vostro Dio!
Sì, pensate: Io, Dio Infinito e Onnipotente prendo gioia da una piccola e umile
creatura. Parrebbe incomprensibile che tanta Grandezza si spiegasse davanti a
tanta umiltà: è il grande miracolo dell’amore che si ripete continuamente.
L’umile creatura è frutto di un grande Amore, di un Amore Infinito; non è un
atomo smarrito nell’immenso Universo, ma una stilla di Divino, immersa in un
corpo mortale, apparentemente, ma eterno in verità. L’Infinito si è unito al
finito perché il finito potesse divenire Infinito: tanto l’Amore che lega il
Dio di tutte le cose alle Sue creature predilette. La dolcezza dei gigli rende
meno amara la terra, addolcisce il calice, che Io, Dio, devo bere ogni giorno,
per opera degli empi che Mi crocifiggono ogni momento con i loro peccati, Mi
riempiono di insulti, Mi feriscono profondamente. Io soffrirò, soffrirò una tremenda
Passione, fino a quando vivrà l’ultima, degenere creatura umana.
Ho creato tutto per la Felicità; l’uomo ha
avuto la capacità di creare strazio e tormento ovunque nel mondo umano, in quello
animale, in quello vegetale.
Tutto il Creato geme nelle terribili doglie
del parto. Il tormento dell’uomo è divenuto tale anche nelle creature inferiori;
ma non sempre sarà così: quei lembi di paradiso, dei quali vi ho parlato, che
esistono nei cuori dei gigli più puri, quelli sono le gemme preziose dalle
quali verranno i frutti prelibati che la natura umana offrirà ancora al proprio
Creatore, frutti deliziosi che essi metteranno ai Miei Piedi ed Io gradirò
assai, baciando ad uno ad uno i piccoli fiori che di nuovo spunteranno sulla terra,
divenuta un tappeto verde, profumato, pieno di delizie. Un nuovo Paradiso sto
per creare, in collaborazione con i Miei dolci angeli di terra. Io li
moltiplicherò e diverranno numerosi come le stelle del Cielo. Si rinnoverà la
promessa fatta al Mio diletto figlio, Abramo, che sorride felice qui accanto a
Me, chiedendoMi di benedire i dolci gigli che
diverranno i capostipiti di una generazione privilegiata, felice, feconda di
Bene e di Amore Puro e Santo.
Ora Mi rivolgo ancora a voi, Miei gigli:
sappiate che tutti i fratelli del Cielo vi amano teneramente, aleggiano intorno
a voi felici, perché aspettano il momento del trionfo del Bene sul male. Ve li trovate
sempre intorno; sono al vostro fianco nella grandiosa battaglia che si sta già
combattendo ovunque, sognano il momento ineffabile nel quale il grande Re
scenderà Vittorioso, come sempre, sulla terra che diverrà come una sposa feconda
che accoglie nel suo seno purissimo il Seme Divino. Grande momento quello! lo
vivrete voi, diletti, lo gusterete: Io ve lo concederò. Preparatevi col gaudio
nel cuore. Nulla avete da temere. Vedrete intorno a voi un mare di cocci,
provenienti da idoli infranti: tutti li abbatterò, piccoli e grandi, ad uno ad
uno; giaceranno nella polvere e mai più si rialzeranno! Assieme ad essi vedrete
strisciare nel fango tutti i seguaci: gli idolatri di ogni genere cadranno,
inesorabilmente. Io sarò l’Unico Amore al Quale tenderanno i cuori.
Il miracolo avvenuto in voi, dolci, amati
gigli, avverrà anche in ogni creatura umana di buona volontà che si rivestirà
di vesti candide, pure per Opera Mia, e così potrà accedere degnamente al nuovo
Regno di Amore e di Pace che aprirà le Sue Porte solo per gli eletti, degni di
essere germe fecondo di una generazione di adoratori di Gesù Cristo, il Re dei
re che prenderà pieno possesso del Proprio Regno e lo riporterà all’originale
splendore, quello che regnava agli albori della creazione.
Gigli, diletti gigli, esultate di gioia,
piangete di emozione, Gesù ve lo permette: per voi si apre un’era meravigliosa che
ora lascio racchiusa nel cuore vostro così sereno, armonioso, traboccante di
sentimenti dolcissimi rivolti a Me, Dio, e ai vostri fratelli.
Sarete una generazione felice. Ve lo prometto.
Io, Gesù, ve lo prometto: presto, subito, tutto accadrà e il vostro lembo di
paradiso, racchiuso nel vostro amato essere, diverrà uno spazio infinito che
occuperà tutta la terra che riderà di gioia immensa. Vi amo, piccole creature
dilette. Vi amo, infinitamente.
Non temete nulla: voi siete le nuove cellule
vive di un corpo morente; da voi saprò trarre un nuovo mondo rigenerato,
purificato, splendido e la vostra felicità sarà completa.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli ultimi tempi
31.03.93
La Mamma parla ai figli amati
Diletti figli, attendete con serenità il
grande momento che si avvicina. Non tarderà la gioia completa. Siate fiduciosi e
lieti nella vostra speranza: le Promesse di Gesù sono sempre certezza. Siatene
certi.
Vi ha detto che verrà, presto, nel vostro
tempo: così sarà; vi darà la pazienza dell’attesa, la costanza nell’azione, la
perseveranza finale.
Vivete lieti. La Mamma vi esorta alla serenità
e la pace già regna nel vostro cuore. Piccoli Miei, le tenebre stanno già
avvolgendo tutta la terra: sono le ombre oscure del peccato che non cessa.
Gli uomini sono stati avvertiti, ma la lezione
fingono di non comprenderla. Male, figli amati! Male per i disobbedienti, male
per i ciechi volontari, per i sordi che hanno l’udito molto buono!
Vi ho richiamato, amati, con tutto l’amore di una mamma preoccupata per la sorte dei propri piccoli; vi ho dato tanti segni veritieri e ammonitori; ora il tempo passa rapidamente e con esso il momento propizio per la riconciliazione: cosa accadrà ai ribelli, ai perseveranti nel male? Non voglio neppure guardare alla loro sorte: il Mio Cuore si addolora, desolato, per tanto strazio!
Sappiate che il Re è un Dio Infinitamente
Misericordioso, ma altrettanto Giusto; non si aspettino Misericordia coloro che
l’hanno sempre rifiutata. Ora è tempo di grande purificazione. Sarà un momento
molto difficile, ma sempre un momento; passerà e poi la grande gioia esploderà
in ogni angolo della terra.
Piegate il capo, figli disobbedienti, piegate
il capo davanti al Re della Gloria, non perseverate nella vostra disobbedienza!
Egli verrà, è alle porte, non tarderà, ma per voi, se perseverate nel male, non
ci sarà più speranza alcuna! Emendatevi figli delle Mie Lacrime, correggete la
vostra strada! Gesù non vuole la vostra rovina, ma vi chiama alla salvezza.
Convertitevi, amati, e credete nel Vangelo, credete e abbandonatevi nelle
Braccia del vostro Signore: sono sempre Braccia amorose e pietose, anche se
tardi giungete, Egli non vi respingerà! Pentitevi, piangete sui vostri peccati,
implorate il Perdono, emendatevi completamente dalle colpe! I fratelli del
Cielo e della terra sono con voi, ma fate presto, fate presto! Per molti il
tempo non esiste più, è scaduto, saranno chiamati subito; per altri ne rimane
qualche briciola. Figli amati, come vorrei farvi vedere la sorte dei persi!
Vorrei che vedeste coi vostri stessi occhi la rovina dei ribelli! Non posso,
non Mi è concesso: il Bene o il male futuro dovete prepararlo ora con la vostra
azione. Le tenebre saranno fugate presto dalla grande Luce splendida che
inonderà il mondo; ma, assieme alle tenebre, cadranno tutti gli operatori di
male. Neppure uno potrà sussistere!
Dio, Amore Infinito, giusti e retti sono sempre i Tuoi
Giudizi. Sia Tu Benedetto, amato e adorato in ogni istante, Luce del mondo,
Sole che non conosce tramonto, Figlio meraviglioso del Mio Seno Verginale.
Dalla terra sale un effluvio di Paradiso: sono i Tuoi piccoli adoratori che
vivono solo per adorarTi e benedirTi
in ogni istante della loro preziosa vita.
Maria Santissima