Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

22.07.93

 

 

Le Mie Grazie scendono abbondanti sul mondo; ma l’Umanità risponde poco al Mio Amore!

 

 

Giglio Mio diletto, fiore profumato, che sbocci nel Mio Cuore, constato con Dolore ogni giorno che gli uomini non rispondono abbastanza al mare di Grazie che Io faccio piovere su di loro: sono come roccia che si bagna in superficie, ma nell’interno rimane arida. Ciò accade non a pochi, ma a molti che rimangono chiusi al Mio Amore e non vogliono spalancare a Me il loro cuore che diviene sempre più arido.

Piccola Mia, essi si rifiutano di usare il discernimento e la riflessione: agiscono come bruti, pur essendo uomini. Costoro continuano a vivere volontariamente nelle tenebre, anche se Io faccio balenare loro davanti ancora il piccolo raggio guida che potrebbe farli uscire dal vuoto spirituale nel quale sono caduti.

Amata, sappi che Io brucio d’Amore per loro, ma essi non Mi amano, non Mi hanno mai amato: vivono come se Io non esistessi! Eppure grido nel loro cuore, parlo attraverso i Miei dolci angeli, visibili della terra, li accosto ad uno ad uno perché voglio usare tutta la Mia Misericordia, prima di incominciare con la Mia Giustizia.

Diletto giglio, le tue preghiere sono giunte tutte a segno, continuano a farlo, ma, come puoi vedere anche tu, molti non si aprono alla fede: hanno tanto indurito il proprio cuore, da renderlo di diamante. Non voglio che tu provi dolore per tutto ciò. Sappi che prima di piombare, come Giustizia inesorabile, ammonirò ancora fortemente. Non saranno ammonizioni solo collettive, ma personali. Si sappia comunque che sono l’ultimo tentativo, prima della fine inesorabile di quelle anime che cadranno nell’abisso di fuoco per l’eternità.

Piccolo Mio giglio, tornerà la pace sulla terra: Io l’ho promesso; lo farò. Tornerà l’armonia sulla terra: Io l’ho promesso; lo farò. Tornerà il vero amore a dominare ovunque: Io l’ho promesso e lo farò. Ma. . . quanti uomini ne godranno? Quanti saranno ritenuti degni di accedere al Regno dello Spirito Santo? Io, Io, Dio, Eterno e Potente, Creatore di ogni cosa, ti dico: ben pochi, proprio pochi! Quanti rami secchi saranno bruciati al fuoco! Il frutto del Mio grande Amore, del Mio Sacrificio finisce così. . . che pena, angelo Mio, che pena grande per il tuo Gesù!

Stringiti al Mio Cuore: amiamoci, teneramente! Tu, piccola creatura, avvinta al tuo Dio con tutte le tue energie, Gli doni consolazione. Il Mio Corpo è coperto di Piaghe: sono i flagelli del peccato che entrano profondamente nelle Mie Carni e le lacerano ora, come allora; ma voi gigli, col vostro tenero amore curate le Piaghe e rendete meno acuto il grande Dolore.

AmateMi con tutte le vostre forze, amate Dio Che è morto per Amore per voi, Che ha sofferto le pene più atroci perché poteste un giorno essere così, come siete, tutti Suoi!

Voi, con tutti i vostri sforzi d’amarLo, più che riuscite, siete come una piccolissima stilla, confrontata all’oceano smisurato; ma Io, Io, Dio, Potente ed Infinito, voglio quella stilla, voglio raccoglierla in Me e fonderla col Mio Essere Infinito.

Gigli, diletti gigli: consolate il vostro Dio con la vostra adorazione continua. Per voi la Sua Morte non è stata vana. Morite anche voi con Lui, giorno per giorno, sopportando le piccole pene quotidiane per poi risorgere nella gloria a fianco a Lui.

Stringiti al Mio Cuore, piccolo giglio. Lenisci le pene del tuo ‘grande Amore’.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

22.07.93

 

 

La Mamma parla ai figli amati

 

 

Piccoli del Mio Cuore, oggi la Mamma vi parla di Pace, non quella degli uomini, ma di Dio.

Vi porto la Sua Pace, la porto a voi come Dono meraviglioso di Dio; voi donatela ai fratelli bisognosi. Il mondo è senza pace; voi siate i dolci messaggeri di essa. Dove c’è odio portate l’amore: solo in esso è possibile godere la vera pace.

Le Grazie che, come rugiada, si posano su questa Umanità, arida e peccatrice, sono infinite in questo tempo senza tempo: non c’è lembo della terra dove esse non piovano abbondanti. Io Stessa, per Volontà di Dio, ho continuato a guidare i Miei diletti perché fossero come lievito che fa fermentare la pasta. Lo farò ancora, ma per poco: al Divino non ci si deve abituare! Vi ho guidato come bimbi; ora dovete camminare da soli. Il percorso è breve, ma ciò che accadrà supera i mali che sono avvenuti, tutti insieme, nelle epoche precedenti.

Quando il bimbo corre un grande pericolo, allora, la mamma accorre vicino a lui, lo avvisa, gli stringe forte la mano, lo protegge, se occorre, con il suo corpo.

Piccoli, per tanto tempo ho tenuto ferma la Mano dell’Altissimo; ora non posso più! Accadrà tutto ciò che deve accadere, avverrà quello che i profeti da tempo hanno annunciato: voci che hanno parlato in tutto il mondo e per tutto il mondo.

Quando tutto comincerà a divenire tremendamente tragico allora, solo allora gli stolti diranno: “Ma perché non siamo stati avvertiti?”; Gesù risponderà: “Vi ho mandato incontro i vostri fratelli a portare le Mie Parole, vi hanno parlato del Mio Amore. Li ho resi messaggeri della Mia Parola, ma voi li avete derisi, non li avete voluti ascoltare; ora ne pagate tutte le conseguenze”.

Quando dicevo di tenersi svegli, Mi riferivo anche a questo: prestare orecchio attento allo Spirito Divino che parlava al mondo attraverso umili messaggeri. Non sapete che Dio sceglie sempre ciò che è più piccolo per confondere i grandi sapienti? Ebbene, proprio quei piccoli semi avrebbero evitato un’immane tragedia, se fossero stati accolti nei cuori! Così non è stato: ora ognuno ne subirà le terribili conseguenze. Una valanga che rotola non si ferma, fino a quando non è finita in fondo; la valanga è appena partita: nessuno più la fermerà!

Giglio, diletto giglio, non gemere sulla sorte dei fratelli stolti: essi hanno volontariamente rifiutato, respinto l’Infinita Misericordia e ora subiranno i rigori della Perfetta Giustizia.

Vieni, felice, sotto il Mio Manto. Nulla hai da temere tu, piccolo, amato fiore!

 

                                                                                  Maria Santissima