Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

25.09.93

 

 

AmaMi, giglio Mio prediletto, sia il tuo essere tutto volto a Me.

 

 

Fiore da Me tanto amato, ti chiedo di donarMi ogni attimo della tua esistenza. Voglio che il tuo essere sia volto a Me, sempre. La vostra adorazione continua Mi compensa del Dolore per la perdita di tante anime.

Questo è tempo di tristi bilanci per molte Mie creature. Ne chiedo la vita: esse si presentano a Me per essere giudicate; quante sono quelle indegne che non hanno nessuna possibilità di salvezza! Questo è uno strazio tremendo per il Mio Cuore di Sommo Creatore Che ha dato la vita ad ogni essere perché potesse un giorno goderMi, vivere con Me, respirare il Mio Alito Divino, essere felice, infinitamente felice! Questo è uno strazio tremendo per il Mio Cuore di Salvatore Che è salito sopra un’infame Croce perché ogni uomo potesse riacquistare il diritto alla felicità perduta!

Come è triste, Mio amato fiore, com’è straziante pronunciare una sentenza di morte, lì, dove invece avrei voluto annunciare all’anima, sciolta dal corpo, l’ingresso alla Gioia, mai goduta sulla terra, il godimento delle Delizie, da Me preparate per ciascun figlio.

Vedo col Mio Sguardo, che abbraccia il mondo, tante altre anime – che ormai ho stabilito di chiamare a Me, perché per loro la grande clessidra del tempo ha fatto cadere l’ultimo granello di sabbia – percorrere il terribile cammino della perdizione! Per queste non resta più alcun margine di possibilità: esse sono completamente possedute dalle forze del male che hanno permeato ogni loro fibra.

In questi giorni prossimi le chiamerò, una dopo l’altra. Esse vivono come se nulla fosse, perché il maligno ha annebbiato la loro mente. Io piomberò su di loro, improvvisamente, come ladro nella notte, chiederò conto di ogni loro azione, di ogni parola detta: cosa potranno rispondere a Me, loro Dio, quale scusa addurre per averMi voltato le spalle nell’intera vita, per aver sprecato anche le ultime stille di tempo, strappate dai buoni per loro, per Mia Infinita Misericordia?

Certo, il Cuore di Dio è profondamente lacerato davanti a simili situazioni che si ripetono e si ripeteranno in modo sempre più frequente!

Ebbene, giglio amato, quando tu sei triste, Io, tuo Dio, ti dico: appoggia il tuo capo sul Mio Petto e gioisci del Mio Infinito Amore. Anche Io, quando sono triste, ti dico: adoraMi in ogni attimo della giornata; il palpito d’amore del tuo piccolo cuore Mi faccia gioire sempre per compensare alla grande tristezza che provo, per le molte sentenze di morte che devo pronunciare.

Anch’Io Mi stringo vicino i Miei piccoli, dolci gigli. Mi consolo con loro; esultiamo, assieme, perché in essi è visibile la grande vittoria del Bene sul male.

Fiorisci, giglio amato, unito per sempre al tuo Gesù!

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

25.09.93

 

 

La Mamma parla ai figli amati

 

 

Diletti piccoli, sia la vostra vita un poema d’amore per il vostro Dio. Questo sia in ogni momento il vostro obiettivo: dare gioia a Chi vi ha creato con Mano Potente, dare il meglio del vostro essere a Colui Che per voi ha affrontato ogni Sacrificio perché poteste un giorno sorridere, luminosi di Luce Divina. Pensate, gigli Miei: Gesù vi aveva tutti nel Suo Cuore e davanti ai Suoi Occhi, quando le Sue Carni Santissime venivano squarciate dal flagello, quando il Suo Capo Divino veniva trafitto da spine pungentissime. Il Dolore era atroce, il Nostro Dolore, figli diletti, il Suo ed il Mio, che avveniva tutto nel Cuore! Eppure, in tanto terribile strazio gli Occhi vedevano il vostro sorriso felice di creature redenti, vedevano il futuro radioso dei gigli che, per quel Sacrificio infinito, avrebbero riacquistato la libertà perduta. Eravate ancora lì, davanti a Lui, Dio tre volte Santo, quando Egli pronunciò le Sue ultime Frasi, quando disse: “Madre, ecco Tuo figlio; figlio, ecco tua Madre.” Egli, pieno di Amore, vi affidò a Me, la Sua Mamma, perché passo, dopo passo con la Tenerezza Materna vi conducessi a vivere per Lui, con Lui, in Lui per l’eternità.

Già allora il vostro zelo continuo alleviò la Sua terribile Sofferenza. Ora Gesù ti ha spiegato, piccolo giglio, candido, che apri ogni giorno i tuoi boccioli per Suo amore, quanto è importante per quel Cuore meraviglioso, continuamente trafitto dal Dolore, la tua adorazione continua: è un balsamo che rende meno dolorose le Sue Piaghe provate giornalmente, attimo dopo attimo, per la perdita di tante anime.

Si avvicina, con la chiusura conclusiva del sipario sul mondo vecchio, un momento molto angoscioso per l’intera Umanità, ma straziante anche per il suo Dio. Un Dio d’Amore e di Gioia vorrebbe dare solo questi ai Suoi figli, invece, ora si vede costretto a piombare col Suo Volto tremendo di Giudice su gran parte dell’Umanità e lavare col sangue il terribile peccato che regna ovunque sulla terra. Sì, diletta, sì: intere nazioni spariranno, inghiottite dalle spaventose voragini della terra, e il sangue scorrerà a fiumi dovunque! La grande Misericordia Divina sta concedendo ancora la luce del giorno a molti per emendarsi: tempo sprecato, oziosamente, da molti che non capiscono, perché preferiscono la loro ottusità alla seria riflessione sulla loro situazione davanti a Dio!

Ormai il male ha permeato ogni loro dolce* cellula e l’ha avvelenata, rendendo vano il Sacrificio di Gesù. Tutto è tossico in essi: non riusciranno più a riemergere, chiusi, come sono, immersi nel grande oceano di tenebra fitta.

Giglio Mio piccolo, ti chiedo l’adorazione assidua, perpetua nel tuo cuore che è divenuto il Suo Tabernacolo. Dà gioia, dolce colomba, a Chi tutto ti ha donato!

 

                                                                                              Maria Santissima

 

 

 

 

*dolce = perché tutto è tale in quanto è uscito dalle Mani del Creatore anche se poi viene avvelenato dal tossico satanico.