Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
29.10.93
Gioite piccoli gigli, perché grande
Gioia vi è riservata.
Amata, nutriti del Mio Amore, vivi
serena nell’intimo del Mio Cuore. Togli dal tuo essere la
paura: nessun timore deve essere in colui che Mi appartiene interamente.
Ti tengo stretta a Me: chi mai può strapparti a Me, se la tua volontà non anela
che alla Mia Presenza? Il timore è la triste eredità del peccato; assieme ad
esso ci sono l’angoscia e il dolore.
L’uomo che ricorre e si offre totalmente
al proprio Dio entra in una dimensione diversa: esce dall’umano per entrare a
far parte del Divino. Ogni cosa cambia per lui: non è più la creatura che vive,
ma Cristo che vive in questa. Piano piano, l’uomo passato non esiste più: si è trasformato in
un essere nuovo che respira nella nuova atmosfera gli
effluvi Divini.
In questa diversa dimensione non c’è più
posto per la paura: il bimbo tra le braccia materne non teme nulla; così, la
creatura, divenuta parte del suo Creatore, essere del Suo Essere, fuoco del Suo
Fuoco, non deve provare più gli stessi tremori di prima.
Mia piccola colomba, vuoi continuare ad
abbandonarti a Me, tuo Dio, senza più temere nulla?
Compi ogni azione per un solo e unico
fine: donarMi gioia, donare
gioia pura e santa al fratello. Sappi, amata, che chi
Mi ama viene guidato passo passo dalla Mia Tenerezza:
nulla Mi sfugge dei sentimenti che passano nel suo cuore, nella mente.
Io guido dolcemente la volontà al Bene;
perciò, con questa premessa, non resti più in te mai neppure un filo di timore:
Io volgo a Me le azioni della tua giornata; ti tolgo dal mondo, quando vedo che
il suo fumo potrebbe nuocerti, e ti pongo in esso, quando il tuo profumo lo può
cambiare. Ti stringo a Me, quando il piccolo cuore trema. Ti istruisco,
quando la mente ha sete delle Mie Parole e apro le tue labbra, quando il
fratello deve ascoltare le Mie Parole. Guido i tuoi passi ovunque: non avviene
ciò che non voglio che si compia.
Riempio il tuo essere della Mia
Tenerezza, ogni volta che vedo che il gelo intorno a te ti
rattrista; ti parlo sempre di Gioia e d’Amore, perché i messaggi del
mondo sono solo dolore e odio.
Rifletti, piccola Mia: tutto ciò che
avviene in te è Opera Mia. Tu Mi hai chiesto e lo fai ad ogni istante di appartenerMi:
Io sono entrato in te, vivo in te, respiro in te, agisco in te. Ripeti pure le
parole di un altro Mio, diletto figlio: “Non sono più io che vivo
ma il Mio Gesù Che vive in me. Non sono più la piccola creatura di prima ma
partecipo della Sua Grandezza, della Sua Potenza. Sono parte inseparabile del
Suo Essere Infinito, perciò la mia felicità assieme a Lui non avrà mai fine.”
Ti amo, piccola
Mia. Posa il tuo capo sul Mio Cuore e non temere più.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
29.10.93
La Mamma parla ai figli amati
Piccolini, Miei amati, vi stringo, beata,
al Mio Cuore Materno. Esulto, perché siete Miei.
Gesù vi ha parlato di cose meravigliose
che dovranno accadere. La più bella vi è già accaduta: appartenete, come
boccioli, al Suo Essere Infinito; i vostri petali si apriranno e il profumo
invaderà la terra. Questo è il Dono più grande e desiderabile; gli altri ne
sono solo la conseguenza.
Quando il fiore sboccia su di una pianta si trasformerà in frutto che porterà sempre in sé le
caratteristiche dell’albero dal quale ha avuto origine.
Voi, Miei diletti, siete figli di Dio,
degni frutti del Suo Amore meraviglioso. Avete in voi un patrimonio prezioso,
che potrete tra poco mettere in funzione: accadrà quando il Divino Maestro vi
ordinerà di farlo. Nessuno di voi, Miei piccoli gigli, sa quale potenzialità è
nel suo essere. Il vero figlio di Dio assumerà, come ogni figlio,
le caratteristiche del Padre, splendide, ineffabili, sublimi, quando il Padre è
Dio.
Vedi, Mia diletta colomba, come l’uomo
non conosce se stesso, vedi come ignora la parte più grandiosa e importante di
sé, mentre si sforza di seguire le concupiscenze, tristi conseguenze del
peccato. La parte più splendida della creatura umana è nella penombra del suo
intimo. Non è facile scoprirne l’essenza da soli: è necessaria la Luce del
Divino Creatore. Egli conosce a fondo la Sua Opera, perché l’ha plasmata.
Se la Luce Divina non entra ad illuminare e mettere in evidenza la parte positiva, essa (la creatura) rimarrà sempre al buio. Ti
dico di più: le tenebre si faranno sempre più fitte, mano a
mano che l’uomo fa prevalere in sé la schiavitù del peccato. Quando
tutto diverrà tenebra, l’anima, offuscata e senza
speranza, verrà abbandonata al suo terribile destino.
Chi chiede Luce l’avrà e in abbondanza
dal suo Signore. Dillo, Mia diletta, dillo ai fratelli che chiedano di scoprire
in sé l’Impronta del Creatore: non chiedano altro, non inseguano
le vanità del mondo; esse portano lontano, lontano da Dio! Cerchino solo Dio:
Egli vuole farsi trovare, vuole che ogni Sua creatura
divenga una scintilla di Paradiso che si muove sulla terra, profumandola e
illuminandola, per poi completare il suo sviluppo nella vita beata del Paradiso,
dove si contempla sempre lo splendore del Divino Creatore!
Diletta, ripetilo a chi ha ancora
orecchie per sentire. Ripetilo che ancora per poco verrà
concessa questa possibilità; poi, non più: sarà tardi, sarà il buio, sarà il
silenzio di Dio! Lo cercheranno, ma Egli non si farà trovare: quando Egli li ha
invitati Lo hanno ignorato! Passerà, sì, passerà il grande Re con la Sua Potenza e lo splendore
sfolgorante; ma per loro non ci sarà più nulla!
Colomba amata, giglio profumato,
gridalo a chi è disposto a sentire: “Non c’è tempo!
Non è più: si affrettino, si affrettino, subito, subito; fra un attimo potrebbe
essere troppo tardi!”
Maria
Santissima