Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
Tema:
la morte
01.11.93
La morte, amati, è la porta
per la vita; nessuno che Mi ama la tema.
Diletta del Mio Cuore, adágiati sul Mio Petto, ascolta i Dolci Palpiti d’Amore del
tuo Gesù sono ascolta la lezione odierna. Tanto l’uomo
teme la morte; la paura, l’angoscia, il terrore di
morire è in tutti i viventi come conseguenza del peccato. Alla morte l’uomo
deve pensare con serenità e pace, ma anche con spirito di riflessione.
Spesso faccio scuotere una mente
intorpidita dal vizio e dal peccato proprio con la partecipazione alla morte di
un caro. Sappi, colomba diletta, che la morte non era nel Mio Volere: ciò che è
dolore non fa parte mai del Mio Progetto; essa venne sulla terra per l’invidia
del serpente al quale obbedì il primo uomo. L’uomo doveva passare da una
condizione ad un’altra con serenità, da felicità ad
uno stadio superiore e più perfetto. Nessuno avrebbe mai sofferto, per il
passaggio di un proprio caro; al contrario, grande gioia avrebbe accompagnato
l’ascesa dell’uomo.
Ora, come vedi,
tutto è diverso: dolore, angoscia, tormento dovunque. Puoi mai pensare che il
Mio Cuore si compiaccia di tutto ciò che è accaduto? No, piccola cara: Io
soffro con l’uomo che soffre; sento profondamente la
sua pena, ma non la posso togliere. Non posso perché non voglio; non voglio, perché essa ha la sua ragione d’essere, per ora. Al
momento opportuno la morte non sarà più né dolore né lacrime. L’Umanità, però,
deve terminare il suo periodo di espiazione, deve lavare le sue vesti
nell’acqua della purificazione; solo dopo avverrà la piena realizzazione delle
Mie Promesse. Sarà il momento più splendido per l’Umanità, ma
riservato solo agli eletti, scelti da Me, voluti da Me, secondo una Logica
sconosciuta e incomprensibile all’uomo.
Per ora la morte esiste, è una realtà:
affonda l’artiglio nel giovane e nel vecchio, nell’innocente e nel colpevole,
nel santo e nel peccatore. Ho permesso che ghermisse anche Me, Dio: tanto ho
amato l’uomo da imitarne la sorte in tutto. Solo che Io, Dio, non potevo
lasciare che il Mio Corpo Santissimo imputridisse nel sepolcro: ho dato la vita e Me la sono ripresa, perché Io sono il Padrone
di tutto.
Sappia comunque l’uomo d’oggi che la
morte, tanto temuta, è un passaggio alla vera Vita per chi ha saputo prepararsi
in tempo. Colui che è vissuto per Me morirà con Me.
Sì, bimba diletta, gioia del Mio Cuore, Io Stesso vado vicino ai Miei diletti
in quel momento grandioso nel quale l’anima si stacca
dal corpo, Io con la Mamma Dolcissima: com’è dolce la morte dei santi, com’è
soave e sereno il passaggio dei diletti di Dio!
Non temano nulla coloro
che vivono con Me, per Me: nel momento culminante vedranno il Mio Volto
sorridente e sentiranno la Tenerissima Carezza della Mamma Santissima Che è
tutta Dolcezza e Soavità.
Sii felice, piccolo angelo della terra,
e parla ai fratelli del grande Amore che Io ho per loro.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
01.11.93
La Mamma parla ai figli amati
Piccola Mia, amata del Mio Cuore, grande
mistero è la morte, grave conseguenza della colpa originale.
Non smarrirti davanti ad un pensiero
così profondo, non gemere e non rattristarti; rimani stretta al Cuore
Santissimo: esso tutto è, esso tutto può! Non crucciarti, piccola Mia, non
pensare troppo: non puoi tu, piccolo scricciolo, risolvere i problemi del
mondo, ma solo implorare la Misericordia con la tua offerta continua. Gesù,
Gesù, il tuo Gesù è un Abisso di Misericordia: posata sul Tenerissimo Suo
Cuore, chiedi, supplica, implora sempre pietà per tutti i fratelli conosciuti e
sconosciuti; poi serena, come un bimbo in culla, chiudi i tuoi occhi,
lasciandoti andare nell’Onda sublime del Suo Amore: ti accarezza la Sua
Dolcezza, ti avvolge e permea il Suo Profumo. Gesù non vuole la tua tristezza:
è vana. È inutile piangere e soffrire sulle miserie della terra: sono tante e
tali che ridurrebbero la vita in un lamento continuo.
Ascolta le Parole della tua Mamma: tieni
sempre gioioso il tuo cuore e non sprofondarti in un mistero assai più grande
di te. Hai donato tutta te stessa a Dio: Egli ha gradito il tuo dono al punto
che, ancora palpitante di vita, ti ha fatta Sua. Sei
la piccola confidente del grande Re dell’Universo: gioisci ed esulta, pena non
sia in te, ma gioia, sempre gioia. Lascia nelle Sue
Mani Sapienti tutti i problemi vicini e lontani, imminenti, futuri. Non porti
domande, non otterresti altra risposta che questa: ama, ama,
Mio piccolo fiore, ama il tuo Gesù! Chiuditi nel Suo Essere Infinito: il Suo
Nettare è per te; ci sono in Lui tanta Dolcezza e
Tenerezza da farti impazzire di felicità. Godi il momento beato che ti dona.
Egli, sa, Egli vede, Egli conosce; tu Gli appartieni fin nella più piccola
parte di te. Non temere nulla: Egli è il grande Amico, ti sorride, sei con Lui
e nulla accade che Egli non permetta, nulla Gli passa
inosservato. Rimani così e scaccia dalla mente i pensieri angosciosi che
turbano il tuo animo.
La morte è la porta per una vita nuova,
ma bisogna saperlo capire a tempo: guai a chi si attarda, guai
a chi indugia!
Diletta colomba, dal cuore tenero e
sensibile tanto simile al tuo Gesù, abbraccia col tuo amore ogni fratello,
tienilo stretto a te ed offrilo alla Misericordia
Divina. Questo ti è concesso, solo questo puoi fare.
Gioisci: per merito tuo, tanto incenso sale a Dio; Egli farà scendere benigno
le Sue Grazie. Chi capirà sarà salvo.
Vivi con pace l’attimo felice che ti viene concesso. La tua dimensione è quella Divina, ormai;
riflettici un pochino e poi abbandonati nel grande, meraviglioso mistero del
Suo Amore.
Maria
Santissima