Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
25.01.94
Il Mio amato secondo Mosè, porterà il Mio popolo nel
paese dove scorre latte e miele.
Mia diletta, grande tempo è questo.
Certo, l’angoscia è presente nei senza-Dio, l’orrore è ovunque; sono state
abbandonate, tradite le Mie Leggi, ma Io non vi ho lasciato soli nell’uragano
che imperversa. Sento il grido dei giusti, sento le
invocazioni dei Miei eletti; il Mio Orecchio è sempre teso alle loro preghiere,
alle vostre preghiere, Miei amati. Non vi ho dimenticato: mai come in questi
tempi bui avete il vostro Dio vicino.
Quanto vi amo,
piccoli cari! Quanto comprendo il dolore che è in voi, che tanto
Mi amate, nel vedere così offeso il Mio Nome! Ciò che accade deve accadere. Satana irrompe ovunque coi
suoi inganni. La sua nebbia avvolge le menti, la sua violenza distrugge: egli
eccita gli animi alla guerra, alla ribellione.
Il Mio Vicario in terra parla,
pronunciando la Mia Parola, enunciando il Mio Volere, ma ormai nessuno lo
ascolta; chiede pace e amore tra fratelli, ma i cuori sono pieni di odio! Non
pensare, Mia piccola colomba, che questa situazione si protragga a lungo: non
accadrà, perché Io, Dio, non voglio. Ho pietà del Mio popolo che langue e geme
sotto il peso della grande desolazione che è entrata nella Mia Chiesa! Il Mio
dolce figlio, come un altro Mosè, vi conduce fuori da una terra di dolore e
tormento verso un paese dove scorre latte e miele, tra
pascoli sempre verdi e prati profumati di fiori e vegetazione rigogliosa. Gli
alberi daranno spontaneamente frutti deliziosi e la vita ritornerà felice nel
pianeta. Egli, il Mio amato, non gusterà le delizie della terra nuova, perché
lo chiamerò a Me prima per stringerMelo
al Cuore e consolarlo del suo lungo martirio.
State camminando verso un mondo
rinnovato dal Mio Amore. SeguiteMi, diletti, seguite
il vostro Gesù: vi porto con Me a godere ciò che la Mia Mano
ha preparato per i Suoi fedeli. Asciugate le vostre
lacrime; consolate quelli che soffrono oppressi dal male, presi dalla morsa del
dolore. Parlate loro di Me, dite del Mio Ritorno prossimo; allietateli con
questa speranza che è certezza, prossima a realizzarsi. Siete un popolo in
cammino, il Mio popolo che non Mi ha tradito, ingannato, abbandonato, ma spera
in Me, vive per Me, anela solo a Me.
Vi dico anche in questa giornata di servirMi, felici. La Mia Mano si posa sul vostro viso e vi
dona Tenerezza: vi sostengo nelle piccole prove quotidiane. La vostra via si
arricchisce di nuovi, candidi fiori: sono i vostri sacrifici, i sospiri. Tutto
diviene prezioso, quando l’uomo Mi appartiene.
Piccola Mia, resta nel Mio Amore.
Godine, lieta, le infinite Delizie.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
25.01.94
La Mamma parla agli eletti
Miei figli
diletti, ho sulla terra un figlio assai caro al Mio Cuore: è il Vicario di Mio
Figlio, Dono del Mio Gesù al mondo. Egli guida con sapienza la barca di Pietro
in acque assai tempestose. La Mia Mano è posata su di lui e neppure per un
attimo lo lascia solo in tale grave situazione. Tormentati
sono i suoi giorni e pieni di travaglio. Gesù ed Io lo abbiamo guidato per le
strade della terra per annunciare la lieta Novella ai popoli, per parlare della
pace che nasce solo dall’amore. Se il mondo avesse ascoltato le sue parole, se
il mondo avesse ascoltato la Mia Parola, quanti massacri sarebbero stati
evitati, quanto dolore ci sarebbe in meno! Ma l’uomo è
sempre di dura cervice e l’uomo nel benessere dimentica facilmente che tutto
ciò che possiede è Dono del Creatore e nulla a lui appartiene.
Ora, Mia piccola, come già sai, il male
toccherà il fondo: l’uomo dovrà riconoscere dall’evidenza dei fatti la povertà
del suo essere, l’errore del suo agire, la stoltezza del suo comportamento!
Giovani e anziani si comportano come se non dovessero, tra breve, rendere conto
di sé al proprio Dio! Essi ignorano la loro sorte, perché continuano a non
riflettere; come bruti senza discernimento, vagano nel mondo, compiacendosi del
male, incitandosi a vicenda a compierlo: pensano di rimanere impuniti.
Ah, grande inganno di satana che riduce
l’uomo ad un suo oggetto, senza intelletto né
conoscenza!
Anch’essi si sono costruiti un vitello
d’oro e lo adorano come insipienti! Costoro moriranno tutti nell’anima e nel
corpo in breve spazio di tempo, se non recederanno dalla loro condotta.
La nuova terra, piena di Delizie Divine,
è ormai in vista; ma pochi potranno viverci come diletto popolo di Cristo.
Anche per il vostro Mosè* sta scoccando l’ora del
ritorno al Padre: sarà coronato di corona della gloria che spetta ai martiri
della fede. Io Stessa scenderò presto a prenderne l’anima per farle godere il
premio meritato.
Non temere, figlio Mio amato, figlio caro, tutto Mio: bene hai guidato la barca, che Mio
Figlio ti ha affidato! Preparati, diletto, delizia del
Mio Cuore, a varcare la grande soglia, dove il Giudice Supremo ti vestirà di
gloria, per i tuoi alti meriti!
Ancora per poco, Mio amato, ancora per
poco poi solo Gioia avrai: finirà il dolore per te e
sul Mio Seno godrai ogni Dolcezza.
Maria
Santissima
* Papa