Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
13.03.94
Non vi chiamo più servi, vi chiamo
amici. Regnerete con Me in un mondo di Gioia.
Amati, siete i Miei amici: vi ho uniti
tutti a Me con un vincolo d’Amore Infinito. Non siete servi: il servo non sa quello che compie il suo padrone; egli, infatti,
non gli riferisce nulla dei suoi progetti. Vi chiamo amici, fedeli e sinceri,
perché vi ho messo a parte del Mio grande e sublime Disegno, tracciato per
l’intera Umanità. Dovete solo aspettare che tutto si compia secondo la Mia
Logica, ma già siete a conoscenza di molte cose. Altre vi devono restare
sconosciute, perché ciò è meglio per voi. Non faccio nulla a caso: tutto è
volto ad un fine ben preciso.
Mia piccola amata, sappi che ciò che ti
accadrà in seguito e che succederà anche ad altri come
te è per il tuo bene, sempre per il tuo bene, solo per il tuo bene. Ogni cosa
ormai volge al termine e potrebbero anche esserci colpi di scena improvvisi; ma
tu già sei preparata.
Dalle Mie Mani prendi ogni cosa che ti
offro, capisca o no il significato del Mio operare: cosa mai può dare chi ama
infinitamente alla sua piccola sposa se non il massimo bene, al quale possa
aspirare? Sì, diletta, Mi accingo a fare cose
meravigliose per te, con te. Già ne hai avuto un anticipo.
Quando l’uomo Mi dona tutto il suo
essere, senza tenere nulla per sé, Io posso operare come voglio in esso: la sua
volontà è docile; Io, Dio, non trovo alcun ostacolo.
Pensa alla Madre Mia Dolcissima: Ella fu tutta volta a Dio. La Sua Volontà si conformò sempre
a quella del Padre; eppure, sappi, diletta, che spesso non comprendeva bene il
perché di tutto: la Mente, per quanto sottile, era sempre quella di un essere
umano e non di Dio. Ella si abbandonò; diceva a Se
Stessa: “Cosa potrà volere Dio da Me se non ciò che è giusto e conveniente?”
Assieme al Suo sposo avevano un unico
intento: obbedire al Signore loro, fare in ogni istante il Suo Volere. Questo dovrebbero fare anche oggi tutti gli sposi: divenire santi
insieme. Allora Io benedirei ogni famiglia e tutta insieme
passerebbe felice nel nuovo mondo di Pace e di Armonia.
Ma
non è così, non è così, amica Mia: gli sposi spesso agiscono come bruti,
avvoltolandosi nel fango della concupiscenza; non hanno perciò la Mia
Benedizione e rimangono profondamente infelici.
Giuste sono le parole che hai
pronunciato a riguardo degli sposi: la Mia lezione ti ha dato grande Luce e tu l’hai
trasmessa anche agli altri. Questo, diletta, è l’amore che voglio: fare la Mia
Volontà ed insegnare agli altri a fare altrettanto.
Sei un Mio validissimo strumento: chi ti
ascolta ascolta Me; chi ti
respinge respinge Me.
ServiMi
così, come fai, con grande gioia e amore. Attraverso te
guiderò i fratelli ad attuare il Mio Piano; passo dopo passo, vi condurrò a
varcare la soglia beata del Mio Regno.
Ora riposa, Mia
amatissima confidente. Chiuditi nel Mio Cuore Ardente di Amore sconfinato e sii
felice, tanto, tanto, assieme a Me.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
13.03.94
La Mamma parla agli eletti
Miei amati, quanta Gioia infonde nel
cuore Gesù! Egli vi dice che non siete servi, ma degni della confidenza
affettuosa del vostro Signore. Sì, è proprio così: il Creatore di ogni cosa, il
Potente Dominatore dei Cieli e della terra parla dolcemente ad
una Sua creatura.
Gli stolti non possono capire, perché il
cuore è pieno di superbia e presunzione. Essi dicono: “Perché mai Dio dovrebbe
degnarsi di parlare ad un uomo che è così umile e
piccolo, in confronto a Lui?” Certo che l’essere umano, confrontato con la
Divinità, è una goccia in confronto all’oceano; ma lo stolto non riflette abbastanza,
quando si chiede questo perché. La piccola creatura, alla quale Dio si rivolge,
è Opera delle Sue Mani, fatta ad Immagine e
Somiglianza Sua. Ogni cellula di questo piccolo essere è cresciuta, si è
sviluppata sotto lo Sguardo amoroso del Suo Creatore. Dio ama, ama! Basterebbe questo a capire che non ha significato quel ‘perché’: la risposta è certo scontata!
La creatura benedetta, oggetto della
Confidenza Divina, è un essere tanto prezioso agli Occhi di Dio, quanto spesso
indifferente a quello degli uomini. Nessuno si meraviglia se una mamma presta
cure amorose ai propri figli, neppure se con uno di essi, il più giudizioso, ella si confida, parla più apertamente, espone i propri
progetti e le preoccupazioni. Ebbene, così avviene anche sul Piano Divino.
Dio ama ogni figlio in modo sconfinato;
al Suo Amore, però, ognuno risponde in maniera differente. C’è qualcuno che,
come Maria ai Piedi di Gesù, lasciò tutto per ascoltare estatica le Parole del
Maestro: pende dalle Sue Labbra Dolcissime, non distoglie mai lo sguardo da Lui,
perché vuole imparare, vuole piacerGli sempre più,
vuole volare come aquila per stare assieme al suo Dio Che è divenuto
tutta la sua vita.
Gesù non resta indifferente a tanto
fervore: se uno Gli chiede Amore, Egli glielo dona, tanto, quanto ne desidera e
ancora di più; prende il piccolo cuore fragile e debole e lo mette al sicuro
accanto al Suo, in esso fa circolare il Suo Stesso Sangue e lo fa sempre più
simile a Se Stesso. Non basta: lo manda nel mondo come messaggero del Suo Amore.
Quel piccolo essere diviene così immenso, perché Dio vive in esso; il Suo
Stesso Sangue circola nelle sue vene: la piccola vita è divenuta parte di quella Infinita ed Eterna di Dio.
Vedi, diletta, che Meraviglie ha
compiuto il Signore in un’anima che Gli si è offerta, così come fa un candido
fiore che apre la sua corolla per avere la goccia di Rugiada Divina, il Raggio
di Luce che lo terrà sempre in vita?
Esulta, amatissima, che vivi nel Cuore
di Gesù. Io ti sono accanto e condivido questa grande felicità.
Maria
Santissima