Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.06.94

 

 

Sperate in Me, vivete per Me: godrete Me!

 

 

Gigli amati del Mio Giardino, oggi vi riempio di sublime Dolcezza: voglio che comprendiate quanto vi amo. Siete tanto preziosi ai Miei Occhi ed ognuno di voi è un tesoro d’infinito valore;

seguo i vostri passi, scruto i pensieri della vostra mente, conto i palpiti del vostro cuore.

Come provo Gioia nel vedere un uomo che anela solo a Me in tutte le sue azioni! Com’è dolce quando una creatura, che è uscita dal Mio Cuore, vi ritorna, piena di amore per il suo Creatore!

Se sapesse quanto Mi fa felice un simile essere, ogni uomo si sforzerebbe di divenire tale.

Se gli uomini capissero quanto grande è il Mio Dolore nel vedere una Mia creatura prediletta brancolare nel buio, si sforzerebbero di non peccare più.

Vorrei che la mente umana si innalzasse sempre a Me: Io, Dio, farei capire a tutti, poco per volta, i grandi misteri della realtà. Ma non è possibile che ciò avvenga, se si è troppo attaccati alle vanità terrene.

La mente che insegue il nulla della terra non lascia spazio per la Ricchezza, che Io voglio donare.

Ho ripetuto continuamente nel corso di secoli e millenni le stesse cose, ma l’uomo in questo lungo arco di tempo nulla ha capito ancora; dovrebbe essere ormai adulto nello spirito, invece, è un infante. Nota bene, piccola Mia, che questo non lo potrà addurre come giustificazione alla sua condotta: Io ho dato a tutti la possibilità di erudirsi in campo spirituale, ma l’uomo ha preferito ancora una volta l’ignoranza per godere la sua partita a modo suo*.

Dono un giorno di Tenerezza speciale ai Miei fedeli perché si rincuorino e sopportino bene il tormento quotidiano.

Oggi lascio, invece, che i maligni si sbranino uno contro l’altro: forse capiranno che fuori dalle Mie Leggi ci sono solo angoscia e disperazione.

Rimanete in Me, piccoli Miei: le insidie del mondo non vi toccheranno. Ora dovete perseverare e pazientare senza vederne apparenti, grandi risultati. Domani sorriderete, felici, per il sacrificio fatto: vivrete con Me e nessuna delusione colpirà il vostro cuore, perché Io, Dio, mai deludo; nessuna pena trafiggerà la vostra anima, perché Io, Dio, sono Gioia, Felicità, Pace.

Chi spera in Me vedrà presto il frutto maturo della sua speranza e lo coglierà, felice.

Ti amo, giglio del Mio Cuore, vivo in te: perché mai devi sentirti sola?

Io sono un Dio vicino a chi Mi ama, ma abbandono alla sua stoltezza chi Mi respinge continuamente e Mi combatte.

 

                                                                                              Gesù

 

 

*modo suo = a vivere la sua vita

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

04.06.94

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Vivete per Dio ed ogni vostra azione sia conforme alla Sua Volontà. Sapete, Miei piccoli, non è poi cosa difficile: quando si ama veramente, si fa senza fatica tutto ciò che è gradito alla persona amata. Dio deve divenire il più grande amore dell’uomo; quando ciò è avvenuto, tutto diviene facile e piano.

La gioia viene compresa come Dono sublime della Sua Tenerezza; la tristezza, che talora vela il cuore, è compartecipazione al Suo Dolore per i peccati dell’Umanità. La pena non è tale, ma offerta* della piccola creatura al suo amatissimo Creatore. Ogni respiro è un atto di ringraziamento a Colui Che ha donato la vita. Il palpito del cuore è un inno ininterrotto d’amore al grande Amore della propria vita.

Tu, Mio piccolo giglio, Mi chiederai: “Com’è possibile che una creatura umana non ami il proprio Dio, dotata, com’è, di discernimento e sensibilità?”

È vero, la ragione dovrebbe portare a Dio ogni essere, perché tutto il Creato parla della Sua Esistenza; ma in ogni uomo ci sono anche sempre in agguato la concupiscenza, la superbia, la voglia di fare da sé, sganciando la propria volontà da quella suprema di Dio.

Egli con le Sue Leggi impone delle regole che sono, all’inizio, un pochino faticose, perché devono vincere la tendenza al peccato, insita ormai in ogni uomo, dopo la caduta del progenitore.

Se l’uomo capisse che solo all’inizio tutto è un pochino e difficile poi diviene semplice camminare sul sentiero stretto che porta a Dio!

Chi imbocca e s’innamora della via larga, che porta alla perdizione, man mano che s’inoltra si allontana dalla Luce ed entra nelle tenebre, sempre più profonde, del male e si offusca sempre più il suo anelito verso Dio, fino a giungere a non amarLo, anzi, a combattere la Sua Volontà, ritenendola troppo gravosa. Da questo momento iniziano il distacco volontario della creatura dal suo Creatore e la sua rovina.

Esattamente la cosa contraria avviene nell’uomo che comprende quale valore abbia l’anelito a Dio: la creatura tende solo a sentirsi sempre più parte integrante col proprio amato Creatore, chiede insistentemente di amarLo sempre più e sempre meglio. Questo solo conta per lei (creatura). Di fronte ad una simile richiesta, cosa pensi che faccia il Padre Santissimo? Esaudisce con Gioia questa richiesta, aumentando la capienza di quel cuore: l’unione diviene sempre più intima, la creatura più felice e la vita si spoglia di tutte le sue asprezze per divenire in ogni suo istante un tenero abbraccio col proprio Dio. Ciò è avvenuto per i santi antichi e per quelli di oggi.

Vivi nella gioia ogni attimo: come potrebbe essere diversamente, se tu sei immersa in un Oceano sconfinato di Felicità? Dio, il tuo Dio è questo Oceano!

 

                                                                                              Maria Santissima

 

 

*offerta = sottinteso: è