Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
06.01.95
Chi Mi ha chiuso nel cuore, vedrà anche
presto il Mio Volto.
Amica Mia amatissima, giglio che vivi rigoglioso
nel Mio Cuore, ogni uomo, che in questo tempo Mi ha aperto il suo cuore e Mi ha
offerto un nido amoroso in esso, vedrà presto il Mio Volto. Tutto prima deve
avvenire nell’intimo di un essere umano.
La Mia Luce, la Mia Potenza non si manifestano
mai improvvisamente, senza una preparazione interiore. Ho scelto alcune creature,
come Mie, già nel seno materno; ora, dopo una preparazione durata talora
un’intera vita, manifesterò a queste il Mio Volto e completerò il Mio Progetto
d’Amore.
Sappi, Mia diletta, che il Mio Progetto
abbraccia ogni uomo; tutti sono chiamati ad occupare un posto d’onore accanto a
Me. Per tutti ho dato la vita, proprio perché un giorno potessero godere la
grande Gioia di viverMi accanto.
Ho detto, piccola Mia, che Io amo ogni uomo e
voglio la sua felicità; tutto opero a questo fine.
Voglio manifestarMi a tutte le Mie creature
predilette e dimostrare loro quanto è grande il Mio Amore per ciascuna. A
questo scopo Io opero grandi prodigi nella vita di ciascuno, ma questi non sono
tali da destare chissà quale grande meraviglia, come voi spesso erroneamente
pensate.
I prodigi che compio sono prima nel cuore e
nella mente dei chiamati, poi, di conseguenza, nella vita, a seconda della
risposta che ottengo.
Quando un fiore* si apre tutto a Me per
succhiare amorosamente la Mia Linfa, allora Io opero incessantemente ed esso,
nutrito dal Mio Nettare, diviene parte stessa del Mio Essere Infinito,
partecipa della Mia Potenza, gode di ogni Ricchezza che è in Me. Dopo la
manifestazione interiore, c’è quella esteriore che avviene, talora, in momenti
impensabili, come accadrà agli uomini di questo tempo.
Chi Mi attende, seguendo le Mie Promesse, Mi
avrà non solo chiuso nel suo cuore e nella sua mente, ma anche davanti ai suoi
occhi sensibili; questo accadrà nell’arco di un breve tempo, tanto breve quanto
nessuno può immaginarselo.
Dicevo che ogni creatura umana è come un fiore,
che apre la sua corolla per accogliere in sé la Rugiada Vivificatrice; solo con
essa cresce, sboccia, diviene sempre più vigoroso e bello. Se però questo
fiore, nato per adornare il Giardino del Re, si chiude al Mio Nutrimento Santo
e si apre al tossico del serpente, finirà col rovinare la sua originale
bellezza, col chiudere sempre il suo essere a Me e con l’appassire miseramente,
senza che Io possa aiutarlo in alcun modo. Non posso dare a chi rifiuta
continuamente il Mio Dono, Io non forzo, non piego con violenza una volontà.
Chi ora, in questi tempi decisivi, vive di Me,
per Me, con Me – e bada bene, Mia diletta sposa, questi, Io solo li conosco, Io
che scruto nel profondo i cuori e le menti – ebbene costui vedrà presto il Mio
Volto, vivrà accanto a Me, godrà ogni Delizia alla Mia Presenza. Chi Mi ha
sempre rifiutato, chi ha rinunciato al Mio Cibo santificante, questi non godrà
le Mie Delizie, ma seguirà la sua sorte, quella che con la sua libera volontà
si è scelto.
Tempo grandioso questo nel quale vivete, tempo
unico nella storia umana: il passato sarà sepolto sotto una coltre che mai più
si alzerà! La nuova era, che annunzio al mondo tramite i Miei nuovi profeti,
avrà colori nuovi; tutto sarà un incanto meraviglioso. Gli uomini, rimasti nel
pianeta deserto, non crederanno ai loro occhi: come bimbi appena nati
guarderanno estasiati l’Universo incantevole e vedranno realizzate le Mie
Promesse.
Adamo rimase incantato davanti alla meraviglia
del Creato, Eva gioì grandemente per le bellezze che vedevano i suoi occhi, ma
voi, voi, fedeli adoratori, che avete creduto in un mare di incredulità, avrete
Delizie ancora maggiori.
Esulta nel tuo Dio, piccola Mia, attendi con
pace e gioia. Ti amo!
Gesù
*fiore = anima
Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
06.01.95
La Mamma parla agli eletti
Piccoli Miei, tanto amati, gioite, perché Dio
sta per dare compimento alle Sue grandi Promesse.
Egli si fece Uomo come noi perché ogni uomo
capisse che il suo Dio non era un Dio lontano, distaccato, freddo, come quello
di tanti filosofi, ma vicino alla Sua creatura debole e peccatrice; non Dio
solo Giustizia, ma Dio di Infinita Misericordia. Quale padre terreno lascia il
figlio solo nel momento del bisogno? Anche se un padre lo facesse nella sua
imperfezione, Dio, mai!
L’uomo, dopo il grave peccato d’origine, rimase
come un bimbo smarrito in una grande foresta: il pericolo era sempre in
agguato, le forze erano deboli, la mente fiacca. Il meraviglioso Eden si era
trasformato in un luogo pieno di insidie, che doveva far tanto paura ai primi
esseri che lo abitavano. Dio, Meraviglioso e Santo nella Sua Grandezza e
Misericordia, guardò quell’essere sperduto, solo, cacciato fuori dal Giardino
di Felicità. Ne ebbe compassione; il Suo Tenerissimo Cuore fece subito il
sublime Progetto d’Amore che in parte voi conoscete.
Quel luogo di Pace e Delizia, che gratuitamente
aveva avuto*, doveva ritenerlo perso per sempre? No, no, la Sua Infinita
Misericordia non lo permetteva; gratis aveva ottenuto tutto*, ma il Dono
grandioso non L’aveva saputo mantenere. Ora, ciò che aveva ricevuto senza
fatica doveva riconquistarlo con grande, grandissima fatica. Doveva
riconquistare la vetta perduta col sudore della fronte, col dolore del cuore,
con la vista ottenebrata dalla concupiscenza.
Da solo come avrebbe potuto riuscirvi? Dio, Dio
Stesso lo avrebbe aiutato, ma il cammino sarebbe stato lungo, lungo; durare
secoli, secoli, millenni! Ecco nascere finalmente sulla terra il Santissimo Mio
Figlio: la grande Promessa all’Umanità si era avverata: il piccolo Bimbo che Io
stringevo tremante tra le Mie Braccia era (il) Dio, (il) Dio fatto Uomo, Vero
Dio e Vero Uomo.
Piccola Mia, figlia benedetta, che emozione
inspiegabile provai nello stringerLo tra le Mie Braccia: quel piccolo Essere
tanto fragile, che vagiva proprio come un bimbo qualunque, era il Figlio di
Dio!
Io, estasiata in adorazione, non distoglievo mai
lo sguardo da Lui, lo sposo Mio carissimo faceva altrettanto. Quando Io per la
prima volta glieLo misi tra le braccia per poco non sveniva dall’emozione. Vidi
le lacrime di felicità scendere sul suo dolce viso, vidi le sue braccia tremare
nell’accogliere il Figlio di Dio. Ripeteva queste parole: “Sposa Mia sublime,
sono io degno di stringere a me Questo Bimbo Santissimo, sarò io capace di
accudirLo degnamente?” A queste parole Io sorrisi, anche Giuseppe Mi sembrava
un piccolo bimbo smarrito, ma lo Spirito Mi mise in Bocca queste Parole: “Sposo
amatissimo, che Dio ha prescelto per essere padre adottivo di Questo Mio Figlio
Divino, Dio fa ogni cosa con Somma Sapienza: se ti ha dato questo sublime
compito, ti darà anche la forza di portarlo avanti degnamente”. Le lacrime
scorrevano copiose sul viso*, Egli si sentiva tanto, tanto felice; i suoi occhi
non si distaccavano mai dal Tenero Bimbo che intanto aveva porto a Me: tanta
era l’emozione che faceva tremare tutto il Suo Essere. Io Lo deposi in un’umile
mangiatoia, dopo averLo fasciato accuratamente e baciato con Infinita
Tenerezza. Il Bimbo beato si addormentò, ma Noi rimanemmo svegli accanto a Lui,
piangendo e ridendo dalla grande, infinita Felicità.
Dicevo nel Mio Cuore: questo Bimbo Santissimo
cambierà il volto della terra! Vedevo intorno a Me gli uomini immersi nella
loro miseria e dicevo: ecco, ecco, il Figlio Santissimo di Dio vi aiuterà, la
terra ha il suo Salvatore, ogni uomo, se vorrà, potrà raggiungere quella vetta
dalla quale è rotolato fino a toccare il fondo! Benedetto sia Dio che ha
compiuto tante e tali Meraviglie!
Sii felice, figlia amata, sempre, sempre: Gesù è
sceso sulla terra proprio perché ogni uomo assapori la vera gioia! Ti amo, ti
amo, amo ogni uomo, ogni creatura umana è infinitamente cara al Mio Cuore!
Maria
Santissima
*avuto = sottinteso: l’uomo
*tutto = l’uomo
*nascere = finalmente
*viso = di Giuseppe