Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
02.03.95
Con
un lungo Abbraccio renderò la Felicità ai Miei eletti. Sperate, attendete;
vedrete quanto è Buono il vostro Signore!
Piccola Mia,
giglio del Mio Giardino, tu dici sempre: “Quanto è Buono il mio Signore con me!
Tutto mi
dona ed io non so come ricambiare perché sono povera cosa ed Egli è la
Potenza”.
Amata sposa,
è vero molto possiedi, sei ricca, quale ricchezza è superiore a quella tua?
Ciò che hai
tu non l’hai chiesto, le uniche tue insistenti richieste sono state queste:
“Voglio amarTi ogni giorno di più; voglio vivere solo per Te, darTi tutto il
mio pensiero, il mio cuore, la mia volontà”.
Questa è la
preghiera che gradisco di più, questa è quella che esaudisco più volentieri; ti
dico che è molto rara nel tempo d’oggi. Pochi Mi chiedono di riuscire ad amarMi
sempre più; molti, invece, quelli che Mi chiedono di concedere beni terreni,
salute del corpo, guarigioni per amici e parenti. Io ho pietà e concedo,
secondo la Mia Logica, ma chi chiede solo questo non potrà fare mai grandi
progressi nella vita spirituale, perché la preghiera è sempre troppo legata ai
beni della terra.
Ripeto,
dicendo che tu, piccola, elogi continuamente la Mia Bontà: Io sono un Padre
Buono e amoroso con chi tutto Mi offre, con chi si sforza di offrirMi gioia in
un tempo senza gioia.
Le Mie
Delizie tu Le hai solo assaggiate e già ti sembrano grandissime, ma il più deve
ancora venire: gioirai grandemente e le pene del momento non saranno più
ricordate.
Lo stesso
farò con chi tanto ti somiglia ed Io ho unito al tuo cuore. Le sofferenze ed i
tormenti sono cosa passeggera: come fumo nell’aria, presto, saranno svanite.
Solo Gioia voglio darvi.
Miei
fedelissimi, difendete con coraggio la Mia Causa, non perdete occasione per
ricordare ai fratelli le Mie Leggi; a null’altro pensate che a renderMi lode da
sera al mattino, da mattino a sera.
Che posso
chiedere a dei servi del genere, cosa posso chiedere che già non Mi offrono?
Non vi
chiedo, infatti, ma vi dico: benedetti, benedetti dolci amici del Mio Cuore,
siete un continuo balsamo alle Mie Piaghe.
Le preghiere
più belle sono per Me queste: fare la Mia Volontà, amare del Mio Amore;
abbracciare con la Mia Tenerezza le Mie creature e renderle felici come Io
voglio che siano.
Benedetti
perché difendete le Mie Leggi, perché il vostro non è un timido abbandono, ma
un totale abbandono alla Mia Volontà.
Tu porti a
Me i piccoli, mentre la società Me li allontana. Tutti, anche quelli che
dovrebbero spiegare con accortezza le Mie Parole, hanno paura di esporsi
troppo, sono fiacchi, troppo fiacchi nell’annunciare la Mia Verità; invece ciò
non accade a voi che Mi amate con tutta l’anima ed il Fuoco Santo arde in voi.
Benedetti
perché in una società ribelle voi siete docili come agnellini al Mio Volere, Mi
dite: “Gesù, ordina: io obbedisco; Gesù, parlami: io ascolto; Gesù abbracciami:
sono felice solo con Te”. Nel Mio Regno vorrei tutti come voi, ma, se queste
fossero le Mie Esigenze Questo sarebbe abitato solo da pochi, invece Lo voglio
ricco e popoloso. Come fare? Cambierò i cuori degli uomini “di buona volontà”.
Vengano a Me docili ed Io toglierò da essi il veleno inoculato dal serpente, li
renderò mansueti e pronti per la grande trasformazione finale.
Benedetti
siate voi che fate luce in tanta notte e non siete compresi, spesso assaliti da
coloro che vengono al Mio Altare, ma non si lasciano plasmare da Me: sono vasi
pieni di zavorra, sono tanto pieni da non poterci aggiungere che poco, troppo
poco!
Non amano;
odiano, disprezzano, invidiano. Lo sai perché, Mia diletta sposa? Perché Io
riempio solo i vasi vuoti di sé stessi, vuoti del loro egoismo. Chi vuole
essere pieno di Me deve liberarsi di tutto ciò che a Me dispiace, chi è pieno
di male non può pretendere di possedere Bene. Io sono il Bene, ma non Mi avrà
se non chi si è spogliato di malizia, chi ha liberato il cuore dai sentimenti cattivi.
Benedetto
chi in questo tempo di malizia ha il cuore ripieno di sentimenti santi, di
amore, di perdono, di pace. A questi, solo a questi parlo ora e parlerò sempre,
mostrerò il Mio Volto e li farò godere tra le Mie Braccia la Felicità senza
fine! Io dico che vedo molti cuori pieni di tenebra e peccato, colmi di veleno
e traboccanti di odio, di questi nessuno potrà stare al Mio Cospetto in queste
condizioni. Non vengano al Mio Altare così; non solo non faranno alcun
progresso, ma ogni volta mangeranno e berranno la loro condanna e grande sarà
la loro sorpresa quando, credendo
impudentemente
di essere accolti, saranno decisamente respinti ed annientati.
Io sono
l’Amore, voglio che ogni creatura umana attinga da Me questo santo Sentimento e
Lo offra al fratello che ne ha bisogno; ho detto che questo è ciò che desidero.
La Mia Volontà è un Comando, il Mio Comando deve essere seguito; beato chi ha
ben compreso e si prepara bene al momento grandioso che ormai è prossimo. Vedi
come deve prepararsi? Con l’amore, quello puro e santo, quello che cerca il
bene dell’altro, quello che chiede di dare gioia e non di riceverne. Quando Io
tornerò, giudicherò ogni uomo in base a questo sentimento: chi meglio l’avrà
praticato più in alto salirà.
Chi ora vola
basso, senza staccarsi completamente dagli allettamenti del mondo, nel momento
della grande prova rischia di precipitare, perché mancheranno le energie.
Voglio
invece voli d’aquila, voglio spiriti leggeri e pieni di Me che sappiano posarsi
sulle più alte vette, sappiano guardare ogni cosa dall’alto senza confondersi
con essa. Voglio figli santi che nella loro vita si siano sforzati di imitarMi,
perché Io sono Santo e premio coloro che chiedono non cose vane, non beni che
deperiscono, ma amore: vogliono il Mio Amore per darLo a chi non Ne ha,
chiedono le Mie Energie per offrirLe a chi è troppo debole, chiedono a Me tutto
ciò che serve per facilitare non la propria vita, ma quella del prossimo.
Al Mio
Ritorno voglio trovare questi santi, tanti santi. Non è poi così difficile.
Ognuno prenda sulle spalle il Mio Giogo: Esso è lieve e dà Gioia; si liberi
invece completamente delle catene che la società impone ogni giorno. Si faccia
coraggio e spezzi il primo anello; il primo lo spezzerà col suo grande sforzo,
agli altri ci penserò Io. Ho detto che voglio un popolo di santi, ma perché ciò
avvenga ci vuole sapersi distaccare dal male, bisogna tagliare ogni legame col
peccato grave. Le Mie Leggi sono Vita: chi si oppone ad Esse cerca la sua
rovina. Chi Le pratica vivrà; chi Le ignora ha già in sé la Mia Condanna.
Piccola del
Mio Cuore, non ti crucciare per la malizia del mondo: chi ti può colpire se tu
non esisti che come ombra che fugge? Il tuo essere è immerso nel Mio: chi può
colpire Dio?
Prega
insistentemente per tutti coloro che vedi ancora muoversi in tanta nebbia:
l’azione del serpente in loro è assai potente, essi gli porgono il fianco ed
egli ne fa scempio. Prega il Padre Santissimo che conceda tante nuove energie
per combattere la terribile bestia che sta mettendo in alcune anime radici così
profonde da impedire ad ogni buona erba di spuntare.
Io ti dico,
Mia amata sposa: perdona chiunque ti faccia soffrire; il servo non è più del
suo padrone. Se Io, Io, Dio, ho sofferto l’ingiuria del mondo, non diversamente
sarà per voi, ma siccome questo è tempo di gioia - si approssima la più grande
gioia - pazienta ancora un poco, poco, perdonando, sempre perdonando. Questa
piccola pena serva a Me per attuare i Miei Progetti su qualche anima che ha
bisogno dei tuoi sacrifici per aprirsi al Sole del Mio Amore.
Nulla, ti ho
detto, accade a caso, ma tutto è voluto o permesso da Me. Se Io voglio tu vuoi,
perché la tua volontà è conforme alla Mia, se Io chiedo, tu non Mi dici mai di
no. Accetta con questi pensieri ogni giornata. Io, Io, Dio, prendo gioia dal
tuo piccolo cuore palpitante solo d’amore per Me; ciò che gli altri Mi negano
tu Me l’offri in ogni istante. Vuoi ancora perseverare per un po’? La fine dei
sacrifici si
approssima.
Godi le Mie Delizie, nutriti del Mio Nettare; accetta ogni cosa per Mio amore.
Anche oggi
ti copro con la Mia Tenerezza: se hai Me, che cerchi di più?
Sii felice e
dona a chi te lo chiede le Mie Delizie (i
Messaggi).
Ti amo!
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
02.03.95
La
Mamma parla agli eletti
Ogni uomo
d’oggi aspiri a questo dolcissimo abbraccio: Dio vuole tutti tra le Sue Braccia
amorose. Ogni uomo capisca l’importanza di questo Invito. Egli vuole restituire
a ciascuno che se lo meriterà ciò che ha perduto con il peccato originale; chi
ha il cuore nel Cuore di Dio a questo pensa sempre. La sera, prima di
addormentarsi, al mattino, appena si sveglia, pensa e ripensa a questa sublime
Promessa di Gesù. Cosa significa veramente ciò che ha detto?
Il senso è
molteplice, il significato è complesso e profondo; parte di esso non lo potete
proprio conoscere, nessuno mai l’ha spiegato; qualcosa potete immaginare,
traendolo dalle Sacre Scritture.
Pensate,
angeli Miei, meditate su ciò che avvenne alla creazione dell’uomo. Nel primo
atto sappiamo di angeli purissimi e bellissimi, usciti dalle Mani sublimi del
Creatore, esseri stupendi, solo spirito senza corpo, ma forniti di libertà.
Alcuni di essi si ribellarono e passarono dalla sublimità dei Cieli
all’infimità dell’inferno.
Nel secondo
atto vediamo la creazione della creatura fatta ad Immagine e Somiglianza di
Dio: l’uomo. Anche egli fu creato armonioso e bellissimo, dotato di libertà, ma
diverso; diremo più privilegiato, in un certo senso, degli angeli, dotato di un
corpo oltre che di uno spirito e destinato, per Volontà Divina, a moltiplicare
la sua specie: seme santo da seme santo, creatura benedetta da creatura
benedetta.
A questo
scopo due creature creò, simili, complementari, destinate ad essere felici
assieme ed a dare gioia continua al proprio Dio, offrendoGli continuamente i
nuovi frutti, concepiti e messi al mondo senza alcun dolore, perché il dolore
non si era ancora affacciato sul mondo.
Qui bisogna
fermare la propria attenzione: cosa possedeva Adamo, cosa Eva, prima della
cacciata dal Paradiso in terra? Quali i privilegi?
Questi li
conoscete: bellezza, armonia di aspetto, pieno benessere del corpo,
intelligenza pronta, volontà libera, dominio sulle creature terrestri, nessuna
schiavitù, grande capacità di amore, santo desiderio di procreare,
l’immortalità.
Questi i
Doni conosciuti, perché rivelati dallo Stesso Creatore, ma, oltre a questi già
menzionati, vi dico che ve ne erano di altri a questi connessi, tutti
splendidi.
L’alimento
non costituiva un problema: la natura stessa per Ordine Divino porgeva i suoi
frutti, tutti deliziosi, gradevoli di sapore e piacevoli alla vista.
Una soave
armonia era in tutto il Creato, lo Spirito Divino aleggiava dovunque e dava
Pace e Felicità con la Sua Presenza.
Guarda,
angelo Mio, il Creato, oggi, quanto ha perduto: l’uomo non è complemento santo
della donna, ma spesso il suo tiranno; l’unione non è santo atto volto al
concepimento di figli sacri a Dio, ma desiderio di trarre sterile piacere,
senza offrire grazie a Dio. L’uomo ha perso la bellezza d’origine, quando ha
concepito in sé il peccato che abbruttisce e deforma. Ha perso il benessere del
corpo: quanti mali ci sono, quanta terribile sofferenza, tutta conseguenza del
peccato, ad esso connessa! La stessa capacità intellettiva è alquanto inferiore
a quella di origine.
È rimasta sì
la libertà, ma quale pessimo uso se ne fa; si può addirittura scegliere il
male, divenire nemico del proprio Santo Creatore, respingere quelle Mani Sante
che hanno plasmato il proprio essere! Quale terribile responsabilità ha l’uomo:
scegliere tra la propria vita e la morte, tra il Bene ed il male, tra Dio ed il
Suo nemico!
Egli ha il
dominio sulle creature terrestri, ma la natura si ribella facilmente; gli
alberi danno il frutto divenuto indispensabile per la vita, dopo aver versato
molto sudore; talora lo nega anche dopo tutta questa fatica; le creature
terrestri sono a lui sottoposte, ma quale scempio ne ha fatto! Che è rimasto
del bel giardino pieno di meraviglie che era la terra? Le conseguenze del
peccato sono evidenti ovunque: inquinamento, distruzione di flora e fauna,
oltraggio alle piccole creature, anche esse amate da Dio, insulto continuo alla
sublime Creazione Divina!
Parliamo;
anzi è meglio non soffermarsi a lungo sulle schiavitù; quante sono, quali sono?
Tante, come vedi, infinite, che hanno stretto l’uomo in una morsa che si fa
ogni giorno più insopportabile! La capacità di amare ha lasciato il posto al
terribile sentimento opposto: capacità di odiare, di invidiare, di negare tutto
al fratello, alla piccola creatura, ma soprattutto a Chi aveva pieno diritto di
possedere l’amore dell’uomo: cioè Dio. L’uomo del duemila più che quello
precedente Gli nega tutto. Dico: tutto; ripeto: tutto; sostengo: tutto! Non si
trova il tempo per lodare Dio e glorificare il Suo Santissimo Nome; si prendono
i Doni offerti e si ignora Chi Li porge; per Lui non c’è un attimo; la risposta
più comune è questa: “Non ho tempo, non posso, ho fretta, devo fare questo o
quello, non riesco neppure più a pensare!”
Ho già
parlato del santo desiderio di procreare che si è trasformato in un egoistico
desiderio di rubare piacere, senza nulla offrire né a Dio né alla creatura!
Poi c’era
l’immortalità, Dono dei Doni. Oggi l’uomo, ogni uomo, vive col terrore della
morte; il suo artiglio colpisce continuamente, annienta quel corpo dopo averlo
avvolto di dolore! Quel corpo creato così bello, così armonioso, destinato alla
gioia, alla felicità senza fine!
Quanto è
cambiato dalla comparsa della creatura prediletta sulla terra; diciamo quanto è
stato perduto per il peccato d’origine, per l’abitudine radicata di continuare
a peccare! Questo è il quadro della realtà di oggi. Dio tutto ha visto, tutto
osserva; a tutto questo danno porrà rimedio, ha già posto rimedio. Un Figlio ha
mandato sulla terra arida ed impregnata di male, un Figlio, Suo Figlio, Vero
Dio e Vero Uomo. Questa terra arida è stata fecondata da un Seme Santissimo, da
un Sangue Santissimo: Quello del Redentore, di Cristo Redentore, di Mio Figlio,
Giglio senza macchia né ruga, Vero Dio, Vero Uomo.
Il parto è
durato a lungo ma ora il frutto sarà davanti agli occhi di tutti: una terra
nuova, un Cielo nuovo, tutto da godere, tutto da contemplare!!!
Ma a chi
sarà concesso di vivere in questo Paradiso in terra?
In potenza,
a tutti; in realtà, solo a coloro che L’hanno meritato, solo a coloro che sono
saliti su quella Croce assieme al Figlio di Dio. Chi ha sofferto con Lui, chi è
morto con Lui, ora con Lui risorgerà: lascia un corpo povero e mortale, prende
un corpo glorioso ed immortale!
Sii felice,
angelo Mio, godi ed esulta perché il tuo Gesù compirà cose grandi per te, per
quelli che ti somigliano, per tutti gli uomini di buona volontà!!!
Perseverate,
figli benedetti, amate, amate, amate, date gioia a questo mondo senza gioia!!!
Vi stringo
tutti a Me, vi dono il Mio Amore (che è
Quello di Gesù!).
Maria
Santissima