Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.03.95

 

 

Venite a Me voi tutti che avete sete d’Amore Puro, Io, Io, Dio, vi immergerò nel Mio Oceano e vi disseterò alla Mia Sorgente d’Acqua Purissima e Fresca.

 

 

Mia piccola sposa, Io voglio dare Amore alle Mie creature; desidero colmare ognuno di ogni Bene, ma quello più grande è proprio l’Amore. Ogni uomo è frutto d’Amore; anche se fosse frutto di violenza umana, è* perché Io l’ho voluto o permesso, se meglio preferite, ma ogni vivente esce dalla Mia Volontà ed è frutto del Mio Amore. Essendo tale, la sua più grande tensione è verso l’amore; il desiderio più grande insito nel profondo di ogni essere è quello di donare e ricevere tenerezza. Chi non può averne, per l’aridità dei cuori, soffre profondamente fino a modificare la sua personalità.

Ecco, diletta, qual è il Mio più grande Desiderio: dare Amore a chiunque Lo desideri, soddisfare questo intimo desiderio comune ad ogni vivente. Tutta la Mia Vita è stata un Dono d’Amore, dalla Mia Nascita alla Mia Morte. Sono nato come Uomo, pur essendo Dio, per redimere tutto il genere umano che, nato per essere felice, era caduto nella più grande desolazione; non poteva mai più sollevarsi con offerta di animali, ci voleva un olocausto Puro, Grande, Perfetto.

L’uomo non avrebbe più potuto rialzarsi dalla sua miseria; nato per volare e toccare le cime più alte dei monti, era costretto, dopo il peccato, a strisciare, mangiare la polvere della terra.

Io però ero l’Amore, per Amore avevo creato, con l’Amore volevo salvare. Allora decisi: Mi offro Io come Olocausto, Io, Io, Dio, prendendo un corpo di uomo. Così dissi e così feci al tempo opportuno, nel momento adatto. La Mia Comparsa sulla terra fu il più grande Atto d’Amore assieme alla Mia Immolazione. La Madre Mia Santissima fu il Mio Nido di Dolcezza, di Tenerezza, di Purezza. In quel Nido Splendido Io presi Vita d’Uomo, pur essendo Dio. Le Sue Braccia Mi strinsero ed il Suo Seno Mi nutrì; Io, Dio, Mi compiacevo di un essere umano, Io, Dio, avevo bisogno di un essere umano; Ella Mi dava tutto ciò che serviva ad un bimbo appena nato: ero, Io, Dio, bisognoso di ogni cosa. Non avevo panni ed Ella amorevolmente Mi coprì; era tanto freddo ed Ella, piena di Amore, Mi scaldò; il nutrimento del Suo Dolce Seno Mi ristorò.

Io, Io, l’Amore, cercavo dall’uomo l’amore; Io, Io, Dio, chiedevo ad una creatura l’amore, la tenerezza, la dolcezza. La Mamma Mi diede tutto. Io crescevo nutrendoMi di Amore; Ella gioiva grandemente nel donarMelo. Per trent’anni volli goderMi queste Gioie Pure, ma poi dovevo portare a termine la Mia Missione salvifica. Mi scelsi dei discepoli ed insegnai a loro tutto, perché erano rozzi e semplici, ma disposti a migliorarsi e a lasciarsi plasmare. Questi erano il simbolo dell’intera Umanità che, semplice e rozza, deve essere così umile da lasciarsi plasmare dal proprio Dio per poi giungere alla perfezione.

Andai quindi per le strade della Palestina col Cuore traboccante d’Amore; guardavo ogni uomo così schiacciato dalla propria sofferenza e volevo portarlo a Me; il Mio Cuore gli diceva: “Vedo che soffri, vedo quanto sei misero, ma Io sono il tuo Dio, per questo sono qui sulla terra: per liberarti da questa miserrima condizione!”

Quei cuori però erano ancora tanto gelidi; ci volevano molti anni per scaldarsi e per cambiare; ci voleva un grande lavoro che Io avrei iniziato sulla terra con la Mia Presenza visibile e gli apostoli avrebbero continuato assieme a Me, con la Mia Presenza invisibile.

Camminai per le strade, beneficando e guarendo i cuori e i corpi; sempre l’Amore è stato la molla che guidava ogni Mia Azione.

Guardavo questo capolavoro della Creazione e lo vedevo così abbrutito rispetto al primo esemplare, così dolente nello spirito e nel corpo; creato bello e luminoso, intelligente e felice, ora era dolente e tardo, colpito da mille piaghe e profondamente infelice!

Quanta differenza dal modello originario; ma il Mio Progetto era proprio quello di riportare tutto a quel primo momento irripetibile della Creazione. Dico tutto: intendo, come prima cosa, la creatura prediletta, poi anche tutto il resto del Creato.

Perché ciò avvenisse Io, Io, Dio-Uomo, Mi immolai e furono proprio le mani d’uomo che operarono

questo Sacrificio, senza capirlo. Io, Dio, Mi sacrificai, lasciandoMi dilaniare le carni e togliere la vita proprio perché ogni uomo potesse, al momento giusto, riavere la massima felicità ed alcuni anche tutti i beni perduti sulla terra.

Ho dato un corpo all’uomo non per soffrire, non per essere dilaniato da infinite piaghe, ma per potere godere le pure gioie della vita. Ho fatto due corpi differenti perché fossero complementari l’uno all’altro ed insieme potessero godere la più grande felicità. Ho detto: andate e moltiplicatevi, perché volevo tante creature da amare e da far godere.

Il peccato gravissimo ha sconvolto il Mio Piano, ma non L’ha annullato. Non poteva mai essere, perché ciò che voglio avviene sempre e così sarà.

Sono ora passati ben venti secoli dalla Mia prima comparsa come Uomo sulla terra; voglio ora che il Mio Progetto originario abbia pieno compimento. Ho istruito l’uomo, l’ho plasmato, l’ho fatto secondo il Mio Cuore ed ora Mi accingo a restituirgli tutti i beni perduti.

A questo punto tu Mi dirai: “Gesù amato, mio Dio, quanti sono gli uomini secondo il Tuo Cuore, quanti quelli pronti ad un salto tanto grandioso da una terra, divenuta antro orrido, ad uno splendido Eden?”

Mia diletta sposa, non conta la quantità, ma la qualità. Ti ricordi che Io, Io, Dio, con pochi pani sfamai una grande folla di gente? Ti rimanga sempre in mente quell’esempio. Io con pochi costituirò un popolo numeroso come le stelle del Cielo. Anche i primi uomini erano pochi ed hanno popolato l’intero pianeta.

Questi di ora sono passati attraverso la grande tribolazione, si sono già purificati al fuoco del dolore e del tormento quotidiano; sono puri, senza scorie e degni di entrare nel Mio Giardino Reale.

Di ognuno di loro ne farò una moltitudine immensa; ogni bimbo, che verrà alla luce, sarà consacrato a Me e benedetto dalle Mie Stesse Mani. Io, Io, Dio, celebrerò i matrimoni e benedirò le coppie che vivranno per Me, per darMi gloria e benedire continuamente il Mio Nome. Ecco il popolo che ho voluto, ecco il popolo che ho preparato con la Mia Nascita come Uomo-Dio tra gli uomini.

La terra non resterà priva di abitanti; se la purificazione ne lascerà ben pochi, l’Amore ne creerà di nuovi, tanti, tanti e tutti felici in un Regno felice, governato da Me, Gesù.

Vedrai, Mia sposa, vedrai le Meraviglie che Io compirò. Tu sei appena nata alla nuova vita: il tuo seme fecondo Mi darà tanti nuovi fiori sempre più belli, sempre più profumati; Io sarò un Dio Felice tra un popolo felice.

Guardate le stelle del Cielo, Miei amati, contatele se potete: sappiate che da ciascuno di voi prescelti uscirà una moltitudine numerosa come quelle stelle che mai potreste contare. Io opererò ogni cosa e voi sarete i Miei docili collaboratori.

La terra, ora così triste, risuonerà di canti felici. Quanti sorrisi, quanta gioia nel Mio Giardino! Io, Io, Dio, Mi compiacerò di tutto questo e benedirò di nuovo tutto il Mio Creato rinnovato e glorificato.

Gioisci, Mia diletta, ti ho preparato un futuro splendido! Sei il Mio candido giglio ed Io gli voglio dare un posto particolare vicino a Me e vicino a chi ne è degno di starti assieme. Attendi con massima esultanza il compimento di queste Meraviglie che Io vi voglio mostrare: le vostre labbra non finiranno mai di benedire il Mio Nome.

Piccoli amati, voi avete tanta sete del Mio Amore ed Io voglio saziarvi e darvi la più grande Felicità, quale mai fu provata da esperienza umana.

Ciò che il peccato ha tolto, Io, Io, Dio, lo restituisco ai Miei diletti che tutto il loro essere Mi hanno donato, senza sentire né sacrificio né pena; vi amo, diletti, vi amo e vi benedico, cammino con voi e vi ricopro di ogni Tenerezza.

 

                                                                                              Gesù

*è = esiste, è venuto al mondo

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

24.03.95

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Amati figli, abbeveratevi alle Sorgenti della Vita, Gesù vi vuole donare i Doni più splendidi e voi l’avete capito. Solo non conoscete ancora quali sono questi Doni, perché solo poco vi è stato preannunciato.

Voi non dovete conoscere prima, Gesù garantisce con il Suo Amore.

Ogni uomo ragionevole che si affida al suo Signore non può che aspettarsi grandi cose da Lui.

Chi ama veramente dà sempre cose buone; chi, poi, ama di un Amore tanto grande - ed è Dio - non può che dare la massima fiducia.

Vorrei dire ad ogni uomo: figlio amato, che abiti questo lembo della terra, non temere se tante sono le difficoltà che devi superare: c’è Dio; fidati di Dio; chiamaLo, invocaLo, ricordati di Lui.

Queste le Parole che rivolgo nel cuore a tanti, ma chi Mi ascolta veramente? Ora sono veramente pochi! Certo in questi tempi conclusivi l’angoscia nel mondo è tanta; il dolore avvolge tutta la terra e fa tremare i cuori più deboli.

Non trema chi è ben radicato in Dio; non geme senza speranza sotto il peso della croce colui che nasconde in sé la gioia delle grandi Promesse. La fede, ora più che mai, è l’unica forza che sostiene l’uomo che combatte la sua ultima battaglia.

Figlia Mia, non ti sembri forte questa Mia Espressione; è questa veramente l’ultima battaglia, non per alcuni, ma proprio per tutti. Anche se molti non l’hanno capito, anche se non lo sanno bene, questo è un tratto così decisivo che darà loro o il premio o la pena, secondo la scelta fatta.

Ecco l’importanza di comprendere a tempo le cose. Si sa che l’uomo ha bisogno di prepararsi per riuscire bene; un giorno vi dissi che prima di superare un esame il candidato si prepara e studia e ripete e non è tranquillo se prima non si sente ben preparato.

Ebbene, gli uomini dovrebbero capire che ora, in questo momento storico, altro che esame devono superare! È veramente quello più importante della loro esistenza, perché decide le cose più grandi.

Tu, a questo punto, Mi dirai: “Mamma amata, ma come fanno essi a sapere che li aspetta un passaggio tanto difficoltoso?”

Ti dico, amata figlia, che Gesù ha avvertito tutti; voi, piccoli Miei, conoscete solo una minima fascia della terra e già vi basta per comprendere quanto è intensa l’Azione Divina. Tutto il mondo è in attesa di qualcosa di grandioso che deve accadere, cosa sia nessuno lo conosce bene, ma si sa che deve accadere presto. I messaggeri sono andati dappertutto ad annunciare che Cristo ritorna sulla terra; ritorna nella Gloria; ritorna per dare compimento alle Sue Promesse: vuole fare della terra il Paradiso che era inizialmente.

Allora, se soltanto un poco l’uomo riflette e va a rivedere la Parola Santa del Libro Sacro, già molto può comprendere, perché i segni sono eloquenti e alquanto evidenti.

Gesù però ha fatto di più, molto di più: ha agito capillarmente. Siccome sa che l’uomo deve essere stimolato e svegliato in tempo – perché quelli che dormono sono molti, quelli invece che sono desti pochi, veramente pochi – ha mandato dei nuovi messaggeri in ogni dove che risvegliassero le coscienze sopite, che dessero continuamente il grande magnifico Annuncio.

L’uomo deve sentire e risentire continuamente, prima di comprendere; allora Gesù, che conosce a fondo il cuore e la mente di ogni uomo, continua a ripetere la Lezione, cerca di farLa entrare nella testa di ogni uomo, perché più si avvicina l’esame, più grande è il pericolo per gli impreparati.

Mentre un esame qualunque, con una scusa o un’altra, si può dilazionare di un poco, questo, no, figli amati: questo sarà proprio quel giorno, a quell’ora, per tutti e per ciascuno.

Vorrei col Mio Dito scrivere queste cose nel Cielo in modo che tutti le leggessero e ne facessero profonda riflessione.

Ti dico, angelo Mio, che sono preoccupata perché i giorni trascorrono infruttuosi per troppi figli. Vedo torpore ed inerzia, vedo freddezza e indifferenza; tutti sentono, ma nessuno ascolta veramente. Tutti vedono, ma pochi cercano di comprendere.

Gesù dice attraverso la bocca del Suo profeta: “Quando l’iniquità sarà massima, allora state accorti perché è venuto il grande momento, ciascuno rifletta e torni in sé stesso. Io, Io, Dio, non ammetterò scuse o pretesti; nessuna giustificazione sarà tenuta in considerazione. Farò in modo che ognuno capisca da sé e ciascuno si avvierà da solo o verso la grande Gioia; la Terra Promessa, oppure verso la pena meritata. Non  serviranno parole e parole, accuse e difese; ci sarà un grande, profondo silenzio, il più grande ed il più profondo della storia: ognuno comprenderà, ognuno sarà pienamente cosciente della sua sorte.”

Vedi, figlia benedetta, come tutto è ormai ben definito? Perché gli uomini non vogliono comprendere? Perché, ti rispondo, sono ammalati della più grande malattia: l’indifferenza religiosa. Sono tanto lontani da Dio, perché il loro cuore Lo ha abbandonato per abbracciare idoli di ogni genere. Il maligno ne ha prodotto di tutte le specie, per ogni gusto: sono illusioni, sono inganni, sono stupidità. L’uomo si rifiuta di comprendere e segue stoltamente la strada, indicata dal maligno, tutta piena di tranelli ed astute insidie.

Gesù non smette di chiamare, ha reso tutto più facile; talora basta un passo per ritornare alla Luce e cominciare a distinguere la Verità. Ti dico che anche se è semplice, anche se tutto piano, molti sono coloro che proseguono per il sentiero sbagliato, ingannati dalle piccole luci colorate preparate dall’astuto ingannatore per far confondere gli stolti. Quanta Grazia sprecata in questo tempo, non utilizzata da chi dovrebbe farne tesoro! Il cibo è abbondante, ma i commensali preferiscono morire di fame!

Ognuno di voi sta assolvendo bene al suo compito, ci state mettendo tutto il vostro impegno, ma quanti ostacoli vi sta creando il grande dragone che non si dà sosta, perché conosce la brevità del tempo a disposizione. Io vi dico che non si può fare nulla per chi si rifiuta continuamente di avvicinarsi al Bene e cambiare vita.

Gli aiuti sono molti; le mani porte per trarre in salvo sono ovunque, basta vederle e volerle utilizzare.

C’è chi rifiuta tutto, si è chiuso nel suo antro buio e pensa che quello sia il mondo; invano gli si dice che c’è una realtà luminosa, splendida, tutta da conoscere: non crede e non crede, perché accecato dalla sua superbia.

Piccola Mia amata, non ti curare più di chi ti ha girato le spalle, taccia la bocca, ma continui a parlare il cuore, intercedendo per ogni testardo peccatore; le tue preghiere sono gradite al Re. Egli ha per te una particolare Tenerezza. Tu continua a donare per ogni fratello; Gesù agirà con Potenza e grande Misericordia.

Nessuno si chieda della sorta di uno o dell’altro, non si giudichi niente prima del tempo; lasciate a Dio ciò che a Dio compete, figli amatissimi.

Ora vi stringo ad uno ad uno al Mio Cuore, vi porgo la Mia Carezza ristoratrice e vi dico che vi amo, vi amo, immensamente vi amo!

 

                                                                                              Maria Santissima