Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli
eletti degli ultimi tempi
23.04.95
Chi Mi appartiene interamente vive già la Mia
Vita: Io sono in lui, egli è in Me. Beato chi si trova in questa posizione,
nulla ha da temere, l’attesa è gioia, la meta sarà esultanza.
C’è la
grande svolta dell’Umanità, Mia amata sposa; proprio in questo tempo il Padre
ha stabilito che avvenisse ogni cosa. L’uomo ha avuto a disposizione molto
tempo per prepararsi, per riflettere, per pensare.
I Miei
apostoli, pieni di Spirito Santo, sparsero il seme benedetto. Il Padre ha
atteso anni, secoli, perché questo seme desse frutto; Egli non ha fatto mancare
la Sua Linfa né il Nutrimento Vitale.
È nata
la Chiesa militante che alla fine dei tempi diverrà Chiesa trionfante. Il Padre
ha stabilito che, ad un certo momento della storia, ci sarebbe stata una
svolta: Egli avrebbe raccolto i frutti maturi e avrebbe permesso ad altri di
giungere a maturazione.
L’Umanità
ha camminato a lungo. Come vedi, dopo secoli, la condizione umana di una parte
del mondo è cambiata radicalmente: l’evoluzione, il progresso ha mutato la
faccia della terra. IO l’ho voluto, IO l’ho permesso. Io sono il Motore che
opera continuamente e dà impulso a tutto. Se questo ho voluto, se questo ho
permesso, è certo per il bene dell’uomo. Amo teneramente le Mie creature, come
la più dolce mamma. Ho insegnato Io ogni cosa, ho condotto l’uomo per mano,
l’ho istruito e guidato perché potesse migliorare le sue condizioni di vita. Il
frutto che ora volevo raccogliere non è però certo quello di uno strepitoso
progresso tecnologico: questo era un mezzo per un diverso scopo. Desideravo che
l’uomo maturasse spiritualmente, che non rimanesse sempre lattante, ma
crescesse e migliorasse anche e soprattutto nella sua parte spirituale. Pensa,
diletta, a quanta fatica faceva l’uomo prima del progresso. Quanto più tempo a
disposizione ha ora! Questo tempo però Mi appartiene: Io l’ho concesso perché
fosse dedicato a Me, Dio, che tutto ho operato, che ogni cosa dono a questa
creatura che Io ho posto nel mondo. Chiedo troppo? Se l’ho messa in condizione
di offrirMi di più, perché ora Mi toglie tutto? Nemmeno una briciola di tempo
Mi si concede. Nessuno può addurre scuse: “Non cesso mai di lavorare, mi sento
oppresso dalla fatica”. Questo non lo può dire nessuno perché Io ho reso tutto
più facile nel mondo progredito. Ho dato molto, ma sto ottenendo poco. Il tempo
viene occupato in varie attività; vedo che ognuno ha un programma fittissimo di
impegni.
Leggo
questo suo programma e noto che a Me non è riservato nulla. Lavoro, svago,
divertimento, incontri con amici, gite, studio anche, ma non della Mia Parola:
cosa dà a Me l’uomo d’oggi?
Ti
rispondo: non Mi offre nulla, fatica a regalarMi quei pochi minuti nel Mio
Giorno per ascoltare la SS.Messa. Che sacrificio per molti: “Come è lunga
questa celebrazione, poi c’è l’omelia; che stanchezza seguire ogni cosa!”
Queste, le parole che odo. Io, Io, Dio, devo essere messo all’ultimo posto!
Quanto tepore? Quanto gelo Io direi! Nota, amata sposa, come, prima che sia
conclusa la celebrazione col canto che tu, amata, volgi sempre alla tua Mamma
Santissima, già tutti se ne sono usciti, perché stanchi, spesso spossati dalla
grande fatica di aver sentito la Mia Parola! Non parlo di coloro che non
mettono neppure piede nel Mio Tempio: il loro comportamento è proprio da
incoscienti che presto però dovranno prendere piena coscienza di ogni cosa!
Tu Mi
dirai: “Gesù amato, Tu continui a donare tutto a questi ingrati ed essi
continuano a non capire; come si può rimediare a tanta ingratitudine?”
L’uomo
non vuole cambiare, ci vuole ogni tanto una lezione più severa perché torni a
ragionare. Si è abituato a fare con Dio ciò che fa coi suoi simili: ciascuno
pensa solo al proprio interesse, non tiene in alcun conto il fratello, ma
spesso procede come se egli non esistesse, anzi, talora, come se gli fosse
d’intralcio. Io non sono uomo, sono Dio. Se dico che questo si deve fare o che
questo non si deve fare, esigo obbedienza.
Pensa a
questo, Mia amata: cosa accade se l’impiegato non obbedisce al suo dirigente?
Cosa accade se l’operaio non segue l’ordine che gli è stato impartito? Cosa
accade al cittadino che non obbedisce alle leggi stabilite dallo stato? La
domanda ha una risposta ovvia: ognuno paga cara la sua disobbedienza, questa
non è ammessa in alcun modo né giustificata. Ognuno deve fare ciò che gli
compete nella società umana organizzata, altrimenti ci sarebbe lo sfascio.
DiMMi allora, Mia piccola: se l’uomo esige ottemperanza dall’uomo, tanto più
Io, Io, Dio, non devo esigere questa da
ogni
creatura umana? Qualcuno potrebbe dire: “Ma le Leggi Divine forse non tutti Le
conoscono, mentre quelle umane le devono conoscere per forza”. Io rispondo:
proprio considerando tutto ciò, Io, Io, Dio, Le ho incise a lettere di fuoco
nel cuore di ogni uomo. Non può dire nessuno di non conoscerLe, perché sono
scritte dal Mio Dito in ogni essere umano. La scusa quindi non tiene; ognuno è
responsabile delle sue azioni davanti a Me. Forse si è illuso che tutto potesse
fare a suo piacimento, perché Io non sono intervenuto subito: la Mia Pazienza è
stata interpretata come debolezza, la Mia Misericordia come disattenzione.
Stolto ogni uomo che ha fatto questo ragionamento. La Mia lunga Pazienza è
stata dettata dal grande Amore: l’attenzione è sempre stata costante per ogni
azione compiuta da ogni essere umano della terra. Tutto è qui davanti ai Miei
Occhi: il passato è presente, tutto è chiaro e palese davanti a Me. Ora, dico
ora, ciascuno Mi renderà conto del suo operato; non ci sarà bisogno che Io
proferisca parola: ognuno, per Mia Luce, capirà tutto quello che non ha
compreso prima per troppa inedia o noncuranza. Basterà un piccolo Raggio Divino
e tutto il passato sarà presente e tutto il presente sarà ben chiaro. Questo,
però, sarà il Giudizio: nulla si potrà più togliere o aggiungere. L’uomo che ha
ancora la forza e respiro può togliere o aggiungere, ma nel momento conclusivo
nulla sarà più possibile; operi ora chi ancora sta in quiescenza*, non attenda,
perché il tempo dei tempi è giunto ormai.
L’uomo
di oggi sta andando incontro a grandi passi alla sua rovina, con dolore deve
constatare tutto ciò. Quanto durerà ancora questo stato di cose? Dico ai Miei
adoratori che attendono la Mia e loro manifestazione: ancora poco, amati,
ancora poco poco vi farò soffrire per attendere i fratelli che oziano e
continuano a rotolarsi nel fango del peccato. Ogni giorno che passa si avvicina
la conclusione di tutto!
Sia
gioioso il tuo cuore, diletta, presto sarai splendente di nuova Luce.
Ti amo
– vi amo.
Gesù
*quiescenza = torpore
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli
eletti degli ultimi tempi
23.04.95
La Mamma parla agli eletti
L’attesa
sia gioia, amati figli, in ogni attimo sia gioia, anche se i problemi non
mancheranno mai.
Gesù vi
ama teneramente e serba per voi le più Dolci Carezze. SentiteLe in ogni
momento, percepiteLe con i sensi del cuore. Imparate ad osservare bene le
vostre sensazioni: quando Dio vive in voi non potete non sentirne la Presenza
Viva e Vera. Se siete turbati, udite la Sua Voce che vi consola, vi sostiene,
vi suggerisce come uscire da questa situazione; se siete stanchi, la Sua Mano
vi dona ristoro; se nel dolore, Egli vi fa comprendere che è cosa da poco, in
breve si risolverà. Se un nemico tenta di assalirvi, Egli vi suggerisce parole
di perdono e placa l’ira del vostro cuore. Ecco perché vi ho detto che l’attesa
sia gioia non ansia, non impazienza.
Lasciatevi
condurre per mano dalla Sua Mano Soave e amorosa. Il Volto di Gesù per i Suoi
amati è sempre benevolo, sorridente, gioioso; gustateNe le Delizie nel vostro
cuore. Sappiate riflettere che Gesù è Dio; è anzitutto Spirito che agisce
sull’anima dell’uomo. Non dimentica, però, mai, che avete anche un corpo che
vuol vedere, vuol toccare, vuol sentire; vi pone vicino, allora, un fratello in
cui agisce e parla la Tenerezza Divina. La visione di Gesù vi sconvolgerebbe,
ma quella del fratello non vi può turbare, perché l’essere che vedete è simile
a voi.
La
Nostra Presenza sarà Viva e Vera, visibile e palpabile al momento giusto:
quando sarà opportuno che ciò accada. Voi, che siete di Cristo, non chiedeteGli
fatti strepitosi: tutta la vostra vita è divenuta un fatto strepitoso.
Piccola
Mia, quando Gesù ti dice: “Io sono in te e tu fai parte della Mia Vita Divina”,
non vedi in questa splendida realtà già un miracolo grandioso? Questo è
avvenuto per alcune creature, quando ancora in loro è alito di vita. Se questa
rivelazione colpisse l’orecchio di un lontano, di un razionalista, egli
direbbe: “Ciò non è possibile, come può un uomo, prima del suo trapasso,
giungere a toccare questa vetta?” L’uomo non potrà mai comprendere la Logica
Divina, se non si spoglia completamente della sua razionalità per rivestirsi
della più grande semplicità ed umiltà.
Pensa,
figlia amata, ad un bimbo al quale ti rivolgi per raccontargli le Meraviglie di
Dio: egli non fa nessuna fatica a credere, perché il cuore è aperto alla Luce
Divina e non è ingombro di cose superflue. Crede solo chi ha piena
disponibilità interiore; bisogna assomigliare ai bambini per accedere
facilmente alle nuove realtà che Gesù ha già cominciato ad instaurare sulla
terra. Non si illuda mai nessuno di giungere alla comprensione delle Realtà
Divine con il ragionamento, con la prova matematica, con la dimostrazione
pratica. La fede è abbandono in Dio: solo chi si abbandona totalmente può
essere condotto sulle vette più alte, diversamente, con le sole forze umane,
non si alza di un palmo da terra. Il miracolo non è chiesto da chi crede, ma
non basta mai a chi non crede. I Miei Segni hanno un significato molto chiaro
ed evidente, ma non convincono chi è troppo chiuso in sé stesso, freddo e
distaccato da Dio. Ognuno, però, è portato a riflettere e forse a svegliarsi un
po’.
Diletta,
come vedi, le strade sono aperte per giungere a Dio, ma gli uomini testardi non
le vogliono percorrere. Le possibilità di salvezza non mancheranno mai, ma ti
dico che pochi le sapranno sfruttare. Per voi eletti, sia tempo, questo, di
silenzio, di preghiera, di meditazione e di grande gioia. Il contatto col mondo
sarà sempre più deludente: limitatelo solo all’indispensabile. Il distacco è
ormai totale, uno spazio immenso vi divide dagli altri; non illudetevi di
essere facilmente compresi, non lo sarete. Voi, però, nel vostro cuore
accettate ognuno e non respingete i diversi. Ho detto, nel vostro cuore; dove è
male, dove c’è vizio non ci sia la vostra assidua presenza fisica, ma solo
spirituale con la preghiera. Le forze negative si sono moltiplicate; non
temete, ma siate sempre prudenti.
Piccola
amata, non sono soddisfatta per niente del comportamento di molti Miei figli:
essi aspettano grandi fatti per credere. Non vogliono ascoltare le Mie
Suppliche, non bastano a loro le Mie Lacrime, nulla più parla al loro cuore.
Voi spiegate, voi guidate; voi date ad ogni anima piena fiducia in Dio: non si
disperi chi vuole avvicinarsi, ma teme di aver troppo deviato.
Oggi è
il giorno della Divina Misericordia: infinite Grazie escono dal Cuore
Dolcissimo di Mio Figlio. Chi ha bisogno attinga e beva a questa Fonte di
salvezza. I peccati anche più gravi verranno perdonati, ma badate: bisogna
esserne pentiti ed avere il desiderio di emendarsi. Gesù darà la forza di
alzarsi a chiunque ne abbia la volontà di farlo.
Parlo,
ora, ai ministri di Mio Figlio, i consacrati che confessano: siate
misericordiosi, ma anche attenti a comprendere quali debolezze devono essere
rilevate e guarite nell’anima penitente.
È un
compito arduo, ma Io sarò vicino ad ogni figlio che ha un ruolo così delicato
da svolgere.
Aiutate
il fratello ad uscire con la veste pulita; non abbiate fretta, ma scandagliate
bene in ogni anima per portarla veramente a Dio.
Non
tremate, amati, se ogni compito vi sembra arduo da eseguire secondo la Volontà
Divina, Noi (Gesù
ed Io) siamo sempre con voi.
Vi amo
– ti amo, diletta figlia.
Maria Santissima