Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

13.08.95

 

 

Non vi chiamo servi: vi chiamo amici; vi chiamo figli. Il servo non sa quello che fa il proprio padrone, ma a voi ho rivelato tante cose; voi conoscete parte dei Miei Progetti, quelli che la vostra mente può recepire. Vi chiamo figli, perché dove starò Io starete anche voi: la Mia Casa sarà la vostra casa; le Mie Ricchezze saranno le vostre ricchezze. Siete figli, quindi, eredi. Siete obbedienti e docili, quindi, degni della più grande ricompensa, perché Io, Io, Dio, sono un Padre Buono Che ricambia con grande generosità.

 

 

Sposa, che vivi in Me, rimani sempre così stretta al Mio Cuore: il Mio Calore non ti farà mai sentire il terribile gelo del mondo; la Mia Luce non verrà mai meno e non camminerai, quindi, con i ciechi che osano, in quello stato, correre qui e lì, dandosi la mano uno con l’altro. Se due ciechi si sostengono a vicenda, è immaginabile quello che può accadere: cadono entrambi in una buca e non riescono più ad alzarsi. Per te non è così. Per te non sarà così; ti ho scelto come Mio faro: chi capisce seguirà la tua luce e si salverà; chi capisce ascolterà la tua parola, che è la Mia, e si preparerà; chi capisce non alzerà le spalle per dire: “Sono tutte cose che non mi interessano.” Chi capisce non ti volterà il dorso, ma accoglierà le lettere d’Amore che Io, attraverso di te, scrivo ad ogni uomo della terra.

Ieri, parlando con la Mamma, ti rammaricavi, perché tanti non hanno accettato questo sublime Mio Dono: chi per ignoranza, chi per stoltezza; molti per malizia. Costoro hanno preferito la miseria alla ricchezza; il loro Dio è passato vicino e li ha sfiorati, ma essi non L’hanno riconosciuto. Egli è passato oltre e non si girerà più indietro! Voleva entrare, potentemente, in ogni cuore; voleva liberarlo dalla sua sporcizia. Voleva porgere i più splendidi Doni, che mai nessuno poteva neppure sognarsi; ma un dono o si accetta o si rifiuta. Ciascuno è libero di fare come vuole; ma, quando a voi, uomini, viene rifiutato qualcosa, certo, ve ne rammaricate, ne rimanete offesi: quanto più profonda è l’offesa, quando il Dono, rimandato indietro, proviene da Dio, Che con immenso Amore l’ha porto!

Tu Mi dici: “Adorato Gesù, non soffrire! Spesso gli uomini fanno di tutta l’erba un fascio: confondono il vero con il falso, non sanno distinguere; rifiutano tutto per non sbagliare, per non confondersi”.

Amata del Mio Cuore, ognuno ha una mente ed un cuore: deve saperne fare buon uso per non cadere in rovina! Come si usa attentamente il discernimento per tutelare i propri interessi, altrettanto si faccia in questi casi!

Quando Noè stava costruendo, per Mio Ordine, la grande arca, tutti lo deridevano: nessuno credeva che Io, Io, Dio, avessi parlato a lui; nessuno credeva che Io, Io, Dio, guidassi la sua opera. Lo avevano tacciato per pazzo; si dicevano l’un l’altro: “Com’è possibile che Dio dia ordini di tal genere; a che serve questa enorme costruzione? Lasciamolo perdere! Noi proseguiamo, secondo la nostra logica: ciò che ci piace lo compiamo; ciò che non ci va lo lasciamo perdere”. Così fecero. Passò tempo, quello necessario perché l’arca fosse ultimata. Era un giorno come un altro: niente di speciale era accaduto prima; ognuno era intento alla sua opera abituale, quando accadde ciò che conoscete. Nessuno scampò, oltre a quelli che Dio aveva preavvisati, neppure uno. Perirono tutti nel grande diluvio: giovani e vecchi, donne e bimbi. Così anche ora: Io, Io, Dio, parlo. Parlo ai Miei nuovi profeti; annunzio cose stupende, incredibili per i razionalisti superbi. Sto preparando una grande arca con le Mie Stesse Mani; l’ho quasi ultimata. In questa faccio entrare i Miei eletti, tutti gli amici fedeli, i figli obbedienti e docili. Tutti costoro ora vengono derisi, ritenuti folli. Così, avviene ora ciò che avvenne allora: il passato non ha proprio insegnato nulla!

Sarà un giorno come un altro, il più significativo della storia umana. Ognuno sarà dedito alla sua attività abituale. Nulla di strano, apparentemente! Gli operatori di male staranno lavorando intorno ai loro progetti; i maliziosi continueranno a vedere tutto sotto questo aspetto; gli indifferenti si romperanno le mascelle per gli sbadigli; i dormiglioni saranno sopiti e torpidi: tutto come sempre; tutto come al solito! Io verrò e nessuno sentirà il Mio Passo, ma, giunto il momento, accadrà ciò che deve accadere. Ognuno vedrà. Ognuno capirà, ma non sarà possibile, ormai, mutare la propria sorte: quella sarà; quella resterà!

Mia sposa, questo lo sto ripetendo da anni. Chi ti ha seguito in questo splendido cammino d’amore non avrà nulla da temere; sarà vestito e pronto, con la cintura ai fianchi e la lampada accesa in mano, il cuore sarà gioioso, per l’attesa, e lo sguardo ben attento cercherà di cogliere ogni minimo segno. Questi saranno i Miei. Io giungerò, quando nessuno se lo aspetta. Farò salire tutti i Miei sulla grandiosa nave, chiamandoli per nome, ad uno ad uno; poi, quando l’ultimo sarà salito, alzerò il ponte e partirò con i Miei diletti. Per dove? Verso il Regno della più grande Felicità, non porta gratuitamente, ma guadagnata con fatica e sudore.

Chi tanto ha deriso i piccoli Miei dovrà accorgersi di essere stato tratto in inganno dal dragone che balzerà addosso ai rimasti e se li trascinerà con sé. Terribile sorte, amata, quella degli stolti; terribile sorte!

Quando avverrà ciò che ti dico? Presto, presto, prima di quando ve lo aspettiate, perché Io, Io, Dio, ho preso questa decisione. Se i Miei piccoli tanto anelano a Me, perché farli attendere ancora? Essi Mi amano; Io li voglio tutti per Me, felici nel Mio Regno. Non c’è più motivo per farli aspettare ancora a lungo. Scenderò e li visiterò. Beati quelli che hanno attivamente operato perché il Mio Regno si instaurasse sulla terra! Quale gioia, nel vedere realizzato il loro sogno!

Piccola Mia, vi ho detto che non vi chiamo più servi; voi siete i Miei più cari amici, i figli obbedienti che aspettano di vivere col loro Padre nella nuova casa. È avvenuto come quando un giovane papà decide di costruire per sé e per la famiglia una nuova abitazione. Ciascun piccolo gli va vicino e gli dice: “Papà mio, la stanza riservata a me la vorrei così e poi così; nel giardino mi piacerebbe vedere quell’albero, all’ingresso quel portico”. Ognuno chiede qualcosa per sé; il padre buono si annota tutto e dice tra sé: “Voglio accontentare questi miei piccoli. La casa nuova la costruisco proprio per loro, quindi, ognuno avrà ciò che desidera, come lo desidera”. Un giorno riunisce intorno a sé la famiglia e dice: “Amati, la casa è pronta, occorrono solo gli ultimi ritocchi; mettete ben insieme le vostre cose, perché ci trasferiremo presto nella nuova abitazione”. I piccoli cantano e saltano di gioia; i più grandi si consultano fra loro e discutono, dicendo: “Come sarà? Chissà se papà ha tenuto conto del mio desiderio. . .” Anche gli anziani sorridono felici, pensano: “La mia vita cambierà in meglio; ho tanto desiderato questo o quello; ora lo avrò: che meraviglia!” La sposa guarda gli occhi del suo sposo; non servono parole, tutto è presente in quello sguardo: amore, amore, amore!

Ora Io, tra breve, vi dirò: mettete insieme la vostra roba, pronti per il trasferimento. . . si cambia!

Anche oggi, Mia piccola, ti faccio pregustare le Gioie del Paradiso. Oggi le anime sono più gioiose del solito: si festeggiano i nuovi venuti che hanno lasciato le pene di purificazione e sono entrati nella Mia Gloria. Grande festa in Cielo! Vieni, sposa, esulta con loro; partecipa della loro infinita letizia! Oggi ti lascio più a lungo. Questo è per te il giorno della felicità: è il Mio Giorno! Che tu santifichi assieme a questi fratelli beati. Sii felice. Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

13.08.95

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli tanto amati, pensate a Gesù, quando la tristezza vela un pochino il vostro cuore; pensate a Lui Che tanto vi ama, Che sempre vi pensa, Che ha posto la tenda nel vostro cuore.

Piccola Mia, rifletti sulle Parole del Santissimo. Egli ti ha parlato di una nuova abitazione, di una splendida abitazione preparata per voi, su misura per i figli amati. Nell’esempio citato il padre ascoltava i suggerimenti dei figli circa la disposizione delle cose; nel caso di Gesù, Egli già sa tutto, conosce ogni cosa, non occorre che apriate bocca, perché ciò che è nella vostra mente è chiaro al Suo Sguardo. Il mondo vi dà pensieri e preoccupazioni, delusioni e problemi: pensate che Egli non lo sappia? Il mondo vi chiude le porte in faccia: pensate che non se ne accorga? Tutto permette, ciò che permette, per uno scopo ben preciso che voi già conoscete.

Vi dico questo: i primi discepoli per testimoniare ed annunciare il Vangelo subirono il grande martirio, prima, morale e, poi, fisico. Per voi le cose sono diverse: permette il martirio morale Gesù, ma non chiede quello fisico.

Voi annunciate una nuova primavera in pieno inverno, non in un inverno qualunque, ma in quello che dura già da secoli e millenni. Gli uomini si sono quasi abituati a tanto squallore, al gelo del disamore; soffrono profondamente, ma non cambiano, convinti, come sono, che così è stato, così è, così sarà. Voi continuate a dire, su Parola di Gesù: “Così è stato, così è, ma non così sarà.”

Chi vi crede, visto l’andamento delle cose? Chi ha fiducia che, veramente, tutto possa mutare, tanto meno, all’improvviso? Rassegnati ed avviliti, gli uomini trascinano avanti spesso un’esistenza senza significato, un’esistenza senza Dio. Egli Stesso, allora, è entrato nella casa dei desolati per dire: “Svegliatevi, riflettete: può un Dio-Amore permettere che questa situazione ristagni a lungo?” Pensate che le sofferenze degli innocenti non siano, tutte, impresse nel Suo Cuore?

Oggi ha deciso di concludere, di portare a compimento il grande Progetto dall’origine assai remota. I tempi sono maturi. Annuncia qualcosa di sconvolgente: “Io, Io Stesso, Io, Gesù, scenderò sulla terra, non più come Bimbo, ma come Uomo, Re di tutta la terra, che prende possesso del Suo Regno e lo governerà, così come fece Davide, Salomone!”

Ecco che, a questo Annuncio, la maggior parte degli uomini rimane incredula; pochi Lo accolgono con gioia: quelli col cuore di bimbo che abbraccia, volentieri, ciò che tanto gli dà gioia. Alcuni ascoltano e sorridono con malizia; dicono tra sé: “Che bella invenzione!” Altri alzano le spalle e non vogliono neppure porre mente; altri pensano un poco, poi, dicono decisi: “Questo non è possibile ai nostri tempi!”

Molti religiosi arricciano il naso poco convinti, molto scettici; convincono il gregge a non credere a questo Annuncio, ma ad ascoltare solo ciò che essi dicono, né più né meno.

Il tempo intanto trascorre rapido: si susseguono mesi, anni! Il cuore degli eletti palpita, pieno di gioia; quello degli altri resta indifferente a tutto. Chi non crede non anela; chi non anela non aspetta; chi non aspetta non fa alcun preparativo, ma procede così, senza vigore e senza entusiasmo. C’è chi dice: “Crederò, quando vedrò; prima, assolutamente no!”

Ecco, Mia piccola, ti ho fatto un quadro dell’Umanità di oggi; così la troverà al prossimo Ritorno Gesù: divisa in queste fasce. Tenetevi pronti, come quei bambini ai quali il padre ha detto di preparare le proprie cose per il trasferimento. Siate all’erta e felici; il Re così vi desidera. Proseguite e servite la causa di Gesù. Egli vi sorride; Io vi porto la Sua benedizione.

Vi amo. Ti amo.

 

                                                                                              Maria Santissima