Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
20.09.95
Eletti, figli amati che vivete nel Mio
Cuore, cercate le Mie Delizie; rifiutate ciò che vi porge il mondo. Badate al
tempo che passa: non vi sfugga neppure un istante. Mettete a frutto la vostra
giornata, come Io desidero. Perseverate nel Bene: nel farlo, nel testimoniarlo,
nel diffonderlo. Se vedrete scomparire delle cose che vi davano gioia, sappiate
che presto le sostituirò con altre di maggior valore. Accettate sempre la Mia
Volontà: non sempre vi concederò di comprendere tutto. Vi dono sempre più fede,
sempre più speranza, sempre più carità. Siatene felici: possedete già il Cielo
sulla terra!
Mia
diletta sposa, rifiutate ciò che il mondo vi offre: ogni frutto contiene la sua
stilla di veleno. Cercate le Mie Delizie; ve ne offro in abbondanza e non
cesserò mai di porgervele. Il tempo vi sembra fuggire, quando siete felici,
camminare lentamente, quando vi coglie la tristezza. Vi dico che passa inesorabilmente
e neppure una stilla deve restare inutilizzata.
Nessuno
potrà tornare indietro a riprendere ciò che ha lasciato, ciò che ha
dimenticato. Non lasciate nulla, non dimenticate alcunché: ciò che è perduto
non si potrà ritrovare. Ti dico questo, sposa amata, perché in ogni attimo
ricordiate il valore di ciò che vivete. Gli uomini si fanno consumare dalla
noia, perché non riflettono, non usano l’intelligenza, non posseggono sapienza.
Chi ha messo a frutto il suo talento non può conoscere noia: noia è insipienza,
grande insipienza, ai Miei Occhi!
Gli
uomini passano ore ed ore a parlare di insulsaggini. Se osservi, in ogni angolo
di strada vedi persone che sprecano insensatamente il gioiello prezioso che ho
messo a loro disposizione. Nell’ambiente di lavoro avviene la stessa cosa: si
parla per consumare il tempo; si dice ciò che non serve e si tace ciò che
serve. Così passano i giorni, gli anni, la vita. Dico a costoro, tramite il Mio
amatissimo strumento: non sapete che Io chiederò conto di ogni parola pronunciata
invano? Per chi parla continuamente ed insensatamente il conto sarà lungo,
assai lungo, e duro da pagare! Vi dico invece che in questo conclusivo momento
è bene parlare assai poco e riflettere bene. Nelle troppe parole ci sono molti
peccati; nel silenzio parlo Io; Io, Dio, parlo all’anima. Preferite parlare con
Me che vi conduco alla Gioia senza confini oppure al fratello che spesso
nasconde in sé un mare di malizia e vi tenta al male, alla calunnia, alla
mormorazione?
Figli
cari che vi avviate ora in molti, in moltissimi, verso la conclusione dei
tempi, badate bene a quello che fate, badate bene a ciò che dite. Parlate solo
quando la carità lo richiede, quando il dovere lo esige; diversamente, tacete,
tacete e meditate, tacete e riflettete, tacete e volgetevi a Me che aspetto
questo silenzio per sussurrare al vostro cuore le più tenere Parole d’Amore.
Le
Mie piccole, quando parlano fra loro, fanno questa constatazione: “Preferisco
stare nel silenzio, cercare il silenzio, immergermi nel silenzio; prego e parlo
con Dio. Evito le chiacchiere degli uomini che sono sempre troppo tentatrici”.
Queste anime, che Mi seguono e vivono di Me, hanno capito bene quale è il più
grande pericolo per l’uomo d’oggi: farsi ubriacare di chiacchiere inutili e
nocive. Queste distolgono la mente dalla verità e l’avvolgono di tenebre
profonde.
Dico
ai figli, sparsi in tutto il mondo: pregate e riflettete; non lasciate che il
giorno trascorra improduttivo, perché quel giorno potrebbe essere l’ultimo
della vostra vita e le inezie fatte saranno tramutate in pena da scontare per
tempo assai lungo, quanto la vostra mente non può neppure abbracciare.
Sposa
amata, porgi le Mie Parole a chi le desidera per viverle, ma negale a chi ne fa
cattivo uso: non costruisce, non le tramuta in carità che costruisce l’ultimo
mattone che manca ormai alla costruzione. Chi si fa influenzare dallo stolto
diviene stolto a sua volta; chi segue il saggio aumenta la sua saggezza.
Ebbene, diletta, questo è tempo di aumentare sempre più la propria sapienza, di
farne un carico enorme. Bisogna imitare la piccola formica che si prepara buona
scorta per l’inverno. Vi dico, figli, che questo inverno che precede la
primavera sarà gelido come mai prima, povero come mai prima, desolato come mai
prima. Fate buona scorta di tutto, perché ciò che non avrete vi mancherà e
nessuno ve ne potrà dare. Fate, amati, bella scorta di sapienza, di prudenza,
di umiltà, di pazienza, di fiducia, di speranza, un carico enorme di amore.
Fate come dico e la vostra casa, nella generale desolazione, sarà calda,
felice, in pace. Dico agli uomini di fare come le sagge formichine; ma vedo che
essi, invece, sono delle svanite cicale che non pensano a provvedersi di nulla.
Dicono così: “Domani ci penserò, domani provvederò; qualcuno mi aiuterà. Ora
godo, domani spero di poter fare altrettanto!” Che stolto ragionamento! Dico a
costoro: domani per voi sarà assai duro; nessuno vi aiuterà, perché ciascuno
dovrà badare a se stesso. Il godimento vano di oggi sarà la grande pena di
dopo: senza seminare, non si raccoglie; senza merito, non ci si salva! Le Mie
Parole, figli, stampatevele nella mente a lettere di fuoco. Non fatevi
illusioni: a chi ha poco sarà tolto anche quello che ha; a chi ha molto sarà
aggiunto di più!
Sposa
diletta, rimani felice sul Mio Cuore. Ti addolori per troppe cose, ma Io, Io,
Dio, voglio la felicità dei Miei amati. PortaMi ogni
uomo nella preghiera; portaMi i miseri, senza mente
per pensare, senza cuore per amare, senza volontà per fare il Bene. PortaMeli ogni giorno e mettili ai piedi dell’Altare, dove
si consuma il Mio Sacrificio e si offrono al Padre i Miei Meriti, anche
attraverso le mani di un ministro indegno! Compi tutto ciò che ti ho detto con
grande diligenza; dopodiché, esulta e gioisci in Me, godi le Mie Immense Ricchezze
ed attendi in pace la conclusione dei fatti.
Ogni
parentesi aperta sarà chiusa. Ogni discorso iniziato sarà portato a termine.
Non chiedetevi come si concluderanno le cose; in alcuni, rari casi, vi saranno
sorprese inaspettate; negli altri, la conclusione è già racchiusa nell’inizio,
è implicita e diverrà esplicita!
Vieni
ora, piccola, amata sposa, a godere le pure Gioie che Io ti voglio offrire: ti
faccio vedere altri angeli della terra che a quest’ora non dormono
saporitamente, ma vegliano con amore, Mi adorano, Mi lodano, supplicano Grazie
per il mondo che sta per cadere nella più grande disgrazia.
Oggi,
diletta, unisciti a questi fratelli, adora con loro: formate un candido mazzo
di gigli profumati, cresciuti tra spine e rovi, perché così Io, Io, Dio, ho
voluto. Con voi voglio ornare la nuova terra, voglio profumare il nuovo mondo,
voglio ripopolare il pianeta deserto. Il vostro seme fecondo Mi donerà frutti
puri e generosi.
Attendi
e gioisci, attendi ed esulta: i tuoi magazzini sono traboccanti di grano
maturo; nulla ti verrà a mancare!
Ti
amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
20.09.95
La Mamma parla agli eletti
State
accorti, amati figli: non lasciatevi mai prendere dalla distrazione. Intendo
dire che l’oggi che passa non verrà più. Abbiate cura del tempo che vola e
porta con sé il Bene, ma anche il male, che ciascuno compie.
Gesù
vi invita spesso al silenzio; invita ogni uomo al silenzio. Riposino le labbra
e la mente si apra a Dio: il cuore nella pace cerca Dio, vuole Dio. Sapete che
ogni parte del vostro essere anela a ricongiungersi con il Creatore dal Quale è
stata fatta? Tu Mi chiedi: “Perché, perché, Mamma, tante anime deviano? Se
cercano Dio, perché non Lo riescono a trovare? Se l’anelito primo dell’uomo è
Dio, nessuno dovrebbe perdersi!”
L’uomo
desidera ricongiungersi col suo Creatore, ma il peccato, ormai inciso
profondamente in lui, lo fa deviare: la tendenza al peccato è in ogni uomo,
figlio di Adamo. Ogni essere umano, poi, nasce in una società che lo condiziona
profondamente. L’uomo impara dagli altri tutto. Il bimbo guarda prima i
genitori ed i fratelli più vicini; osserva il loro comportamento e li imita: se
vede una famiglia devota e zelante, tenderà a divenire a sua volta devoto e
zelante; se vede intorno un ambiente gelido, si farà condizionare in questo
senso. Dopo la famiglia, agisce l’ambiente esterno: l’uomo sente dei messaggi
che lo inducono a decidersi in un modo piuttosto che in un altro.
Tu
Mi dici: “Mamma amatissima, ogni uomo è solo in parte responsabile del suo modo
di agire, considerati gli infiniti condizionamenti.”
Certo,
l’uomo non potrebbe mai essere un giudice perfetto: non sa e non conosce mai
tutto di un soggetto; ma Dio tiene presente, prima di emettere il Giudizio,
ogni cosa e nulla Gli sfugge. Vi dico che terrà conto anche di una parola detta
invano, di un esempio che è stato di scandalo: azioni e parole devono essere
ben ponderate, prima di farle o dirle. Ecco perché Gesù vi dice: “Non
giudicate. Non condannate con massima superficialità, come spesso fanno gli
uomini. Usate sempre massima misericordia, massima carità: col metro col quale
misurerete sarà misurato a voi. Beati i misericordiosi, perché troveranno
Misericordia.”
Guai
a coloro che pronunciano invano sentenze, senza sapere, senza conoscere, col
cuore pieno di malizia e malevolenza! Quando Gesù vi dice: “Amatevi come Io,
Io, Dio, vi ho amato”, intende proprio questo: dovete essere sempre benevoli
gli uni con gli altri, giustificandovi a vicenda, perdonandovi, aiutandovi in
ogni occasione. Se siete in disaccordo, mettetevi subito in armonia: non sarà
mai difficile, usando comprensione reciproca e carità.
Figli
amati, la vostra Mamma del Cielo vi vuole portare verso la perfezione. Un passo
per volta, arriverete a raggiungere questo traguardo e Gesù sarà felice di
trovarvi così candidi, radiosi, proprio preparati a puntino!
Pensate
con gioia al tempo che passa, al poco tempo che vi separa ormai da Lui, dal Suo
incontro. Gioite, esultate e cantate, ma nella grande gioia non dimenticate la
carità; praticatela in ogni direzione, senza stancarvi. Proseguite, figli.
Proseguite: Gesù vi ama e vi sorride; Io vi tengo per mano e vi accarezzo, come
piccoli bimbi.
Vi
amo – ti amo.
Maria
Santissima