Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

07.10.95

 

 

AspettateMi, fedeli amici. AspettateMi, carico di magnifici Doni. Perseverate con gioia fino alla fine; i giorni, ormai, sono contati. Verrò per ricompensare i buoni della loro scelta, ma anche per eliminare gli empi dalla faccia della terra. Quando si griderà: “Pace è fatta”; quando i focolai* sembreranno ormai spenti lì, dove prima divampava l’odio; quando la serenità apparente farà credere all’uomo di aver vinto la battaglia, allora, divamperà la Mia Ira contro tutti i trasgressori della Mia Legge. Li avvicinerò ad uno ad uno e li colpirò con Mano Potente: capiranno che Io sono Dio Che innalzo i miseri e colpisco i superbi. In breve, tutta l’Umanità sarà ridotta ad un esiguo manipolo; toglierò gli alberi e lascerò solo i ceppi. Questi saranno ceppi santi, dai quali usciranno i nuovi germogli santi.

 

 

Sposa amata, piccola Mia, l’albero che non dà frutto deve venire potato, prima, per rafforzarlo e dargli nuovo vigore; poi, se proprio non dà nulla, a che serve, se non a bruciare nel fuoco?

Ho girato tutto il mondo: Mi sono avvicinato ad ogni uomo; ho scrutato attentamente le sue condizioni. Ho trovato molti alberi senza frutto, senza foglie, quasi secchi; non li ho abbandonati al loro destino, ma Mi sono preso cura di loro con Amore. Alcuni hanno sentito il tocco della Mia Mano e si sono ripresi; altri hanno ignorato la Mia Presenza e sono seccati del tutto. Ho trovato, poi, altre piante con tante foglie, ma poco frutto. Le ho potate con cura; ognuna ha dato una reazione differente: chi ha migliorato la sua resa; chi invece ha continuato a produrre foglie inutili. Su questa ho operato ancora con pazienza. Sto aspettando il risultato: se sarà ancora insoddisfacente, anche questa pianta sarà abbattuta, perché a nulla serve. Ho guardato in ogni angolo della terra; ho visto ovunque qualche pianta, anche piccola, ma carica di frutti: subito l’ho circondata di cure attente perché i frutti potessero giungere presto a maturazione e deliziare col loro sapore. Fuori di metafora, cosa significa quello che ho detto? Gli alberi senza frutto e senza foglie sono le anime inaridite. Io, Io, Dio, le ho bagnate con la Mia Rugiada per renderle feconde: alcune hanno compreso e ora sono volte verso la via della salvezza; altre sono perdute e per loro non c’è più nulla da fare. Le piante con tante foglie, ma poco frutto, sono quelle anime che invocano sempre il Mio Nome, ma le loro opere non Mi soddisfano. Le ho potate: intendo dire che tutte sono state sottoposte ad adeguata purificazione. Sto aspettando il risultato: se produrranno ancora tante cose inutili e poche di proficue, saranno eliminate come quelle inaridite. Infine, ho parlato delle piante, anche piccole, piene di frutti che stanno giungendo a maturazione. Di queste Mi sono occupato in modo speciale: voglio che i frutti maturino al punto giusto e neppure uno cada. Queste sono le anime belle che si sono offerte tutte a Me, Mi porgono il loro amore, la collaborazione, ogni loro anelito. Col Mio Aiuto i frutti stanno giungendo a giusta maturazione, cioè le loro azioni sono sempre più conformi al Mio Volere: questi sono i frutti squisiti che voglio cogliere e gustare; prenderò, poi, il seme in essi contenuto e produrrò altre piante fruttuose e feconde. Tutto sto già operando, tutto sta già accadendo; il Mio Progetto si compirà in questi giorni. Sposa amata, come vedi, ogni istante è assai importante: ogni azione è costruttiva del vostro futuro. I Miei amati devono andare ad occupare il posto assegnato, rendersene degni e meritevoli col loro comportamento. Già i destini dell’Umanità sono stati delineati: alcuni popoli resteranno, altri scompariranno; alcune nazioni non saranno più tali, perché verranno decimate e perderanno la loro identità. L’uomo sarà raro sulla terra, dopo la totale purificazione; resteranno solo i scelti per portare frutto santo in una terra purificata, monda, profumata di purezza, stillante Rugiada Divina. Se qualcuno Mi dicesse: “Gesù aspetta, mi sembra troppo dura la sentenza! Ora il pianeta è un brulichio di uomini, ce ne sono miliardi e miliardi; non posso pensare ad un pianeta solitario con rari esseri umani, sparsi qua e là, come nel momento della prima creazione”. Così risponde Dio, Io, Dio, così rispondo a costui: ho pazientato a lungo, ho operato, ovunque con la Mia Infinita Misericordia. L’uomo, però, non ha capito: pochi Mi hanno ascoltato; la maggioranza ha deviato! Gli alberi che ho piantato perché divenissero alti e rigogliosi sono piccoli, secchi, senza alcun frutto; ebbene, sposa Mia, li taglierò tutti con la Mia Mano. Non ti sembri una sentenza troppo dura; guardati intorno: quanto male! Quanto peccato! Quanta degradazione! Quanti abomini! Io, Io, Dio, sono sceso sulla terra ed ho visto tutto ciò. La sentenza è già stata proferita! Ora i Miei angeli passeranno all’esecuzione generale! Non dire più nulla, piccolo scricciolo che tanto amo, chiuditi nel Mio Cuore e gioisci nel Mio Amore. Attendi con gioia la terra stillante Rugiada Divina; in essa si sentirà anche il tuo profumo, quello che Io ti ho donato.

Prosegui nella pace del tuo intero essere: vedrai le Mie Meraviglie!

                                                                                  Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

*focolai = guerre

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

07.10.95

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Ecco, amati figli, anche oggi vengo da voi attraverso questo amato strumento che Gesù si è scelto.

Vi invito alla gioia, alla pazienza, alla perseveranza. Un altro grande giorno è spuntato, è sorto nella gioia del cuore; tramonterà allo stesso modo. Se gli uomini non fanno mancare tristezza, Dio non vi toglierà mai la gioia più profonda. Il dolore lo provoca il maligno che inasprisce i cuori, specialmente i suoi: li riempie di astio e livore per rendere più pesante la vita ai giusti. Non vi stupite di tutto ciò. Sapete quanta è la ferocia del dragone che conosce l’esiguità del tempo a sua disposizione: ora può tormentare, ora può operare per ghermire le anime, ora e poi più, perché sarà legato e reso innocuo. Intorno ai giusti, intorno ai più cari a Dio, c’è una fitta cerchia di nemici composta da satelliti del maligno, dai suoi seguaci che gli hanno offerto collaborazione.

Fate conto, Miei piccoli, che siete come il piccolo Davide contro il grande Golia, rappresentato per voi dai numerosi nemici messi insieme, tutti volti contro di voi. A queste parole, molti di voi si sentiranno un pochino disorientati ed intimoriti, ma sappiate che Dio prova sempre i Suoi, saggia continuamente la loro fede e vuole il completo e totale abbandono in ogni istante: questo è amore, questa è fiducia. Vi dico di più: vuole anche un po’ di pazienza. I tempi sono i Suoi Tempi: Egli ne determina la durata; la sofferenza di ciascuno durerà esattamente quanto Egli ha stabilito, né un attimo di più né un attimo di meno. Vi ho già detto di non chiedervi perché talora la sofferenza ed il tormento non cessano: sembra che la corda si spezzi da un istante all’altro, ma, invece, tiene, tiene e terrà, fino al momento voluto dal Signore. Se il tormento nella vita non cessa, ma si acuisce, sappiate che esso ha un profondo significato che a voi non è dato di conoscere, per ora. Capirete ogni cosa, quando la luce splendente della verità illuminerà ogni uomo: vedrà il passato e capirà a fondo tutto. Chi soffre speri e perseveri nell’Amore per Dio, offra la sua pena e rafforzi in tal modo la sua fede e la speranza; chi è nella gioia adori il Santissimo che si è degnato di piegarsi su di lui e liberarlo da tanti tormenti. Non guardate mai l’altro, dicendo: “Questo non comprendo, ne soffro molto: l’altro se la gode, sereno, amato da Dio, avvolto dal Suo Amore, lieto e spensierato.” Non ditelo, perché questo pensare a Dio non piace. Ecco invece il pensiero che deve fermarsi nella vostra mente: “Se il fratello è più felice di me, io ne godo, perché l’amo. Se il fratello ha dei doni che io non posseggo, ne godo, perché l’amo; possa Dio Altissimo rendere felice ognuno, ogni creatura, dalla più importante alla minima. Io godo con chi gode e soffro con chi soffre”; poi, volgendo lo sguardo a Dio, dovete innalzare la preghiera sincera, che sgorga dal cuore, di ringraziamento, per la Misericordia usata verso ogni creatura. Vi dico, figli, che questi devono essere i sentimenti di sempre. Così vi troverà Gesù: mondi nel vostro sentire, puri nel vostro cuore, palpitanti di tenerezza per ogni creatura. Bandite l’invidia: vi dico che è in odio al Signore. Guai a chi si lascia tormentare da questo tarlo: cade nelle unghie del serpente che lo dilania, poco per volta, prima qui sulla terra, poi intende proseguire per l’eternità. Amatevi! Fra fratelli, donatevi tenerezze e premure; gioite, per il Bene che tocca il fratello e pregate, quando si trova nella sofferenza perché Dio lo irrori con la Sua Rugiada e renda sopportabile il tormento.

Vedete, figli cari, in quanti modi potete praticare la carità, essere graditi a Dio e prepararvi alla vittoria finale con Cristo, sempre Vincitore, con Me che sono al Suo fianco?

Anche oggi vi porgo la Mia Dolce Carezza, vi do conforto e sollievo, gioia e nuova energia. Vi stringo al Mio Seno, come bimbi che hanno tanto bisogno del conforto materno. Proseguite con coraggio.

                                                                                  Vi amo.

 

                                                                                              Maria Santissima