Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

02.11.95

 

 

Ho creato ogni cosa con Immenso Amore, la mantengo in vita sempre per il Mio Immenso Amore. Non distruggerò la Mia Creazione, ma la rinnoverò con la Mia Potenza. Esultate, figli amati: tutto sto per rendere nuovo; vi offro un mondo di Delizie, mai gustate, di Meraviglie, mai viste, di Felicità, mai provata! Figli amati, che Mi servite, i vostri occhi non si sazieranno mai di vedere cose stupende, le vostre orecchie udranno ciò che mai uomo poté udire. Cambio il volto della terra: non più “deserto” si chiamerà, ma “luogo di esultanza e di pace”.

 

 

Sposa amata, ogni Mia Promessa sta per giungere a compimento, gioisci e fa’ gioire con te i fratelli che tutti i giorni penano sotto il peso della croce, ma hanno viva nel cuore la speranza. Passano rapidi i giorni, ma ogni sacrificio è davanti a Me. Nessuno che Mi ama soffre invano, nessuno che Mi ama sospira invano: di tutto terrò conto. Vedo il travaglio dei Miei amati. Sono tanto vicino ad ogni uomo che soffre, con amore!

Contate pure i giorni, amici Miei, contate pure i giorni che mancano al Mio Ritorno. Gioite, non temete, esultate, non rattristatevi: il futuro non sarà come il presente, tutto diverso ve lo propongo. Alle Mie Parole, che ormai hanno raggiunto tutto il mondo, molti restano scettici: i Miei figli non credono più alle cose belle, alle cose stupende, perché si sono lasciati sommergere dal male, soffocare dal fango del peccato. Molti vivono come bruti, senza mai alzare il capo verso il Cielo: certamente, non vedono, se non prospettive di angoscia profonda. Non può sperare chi non ha Me nel cuore, non può sperare chi è senza fede, non può sperare chi è senza amore; invero, è senza speranza, perché il suo essere è divenuto un deserto arido senz’acqua. Dove c’è tale squallore non può nascere un fiore, non può spuntare neppure un germoglio, il più piccolo germoglio! No, figli lontani, la vostra vita è sbagliata: non sperate, perché non credete, non credete, perché non amate, non amate, perché avete offerto il vostro cuore al mondo, non a Me! Vi ho invitato tutti, figli lontani, al Banchetto di Nozze. Vi ho chiamato alla Gioia, alla Felicità senza confini; ma voi sempre ciechi e sordi, sempre gelidi e distaccati! Cosa devo fare con voi? Girate per la strade col viso mesto, parlate con tristezza: il vostro aspetto è cupo e desolato. Chi vi vede si sente sprofondare nella malinconia: sul vostro volto è dipinto il più grande pessimismo: non sperate più né per il presente né per il futuro! Siete uomini senza gioia di vivere: sentite ogni giorno, che viene, come un grande macigno che vi schiaccia, dal quale mai riuscirete a liberarvi. Perché siete giunti a vedere ogni cosa sotto questa terribile prospettiva? Perché vi siete fatti contaminare dalle forze del male. Il Mio nemico ha agito profondamente su di voi: prima vi ha esaltato con false speranze, vi ha portato in alto con le illusioni ed ora vi fa cadere a precipizio; ha lacerato il vostro essere e strisciate nel fango, senza pensare che sopra di voi c’è un Cielo tersissimo, benigno, misericordioso, che non attende che di liberarvi da tanta angoscia.

Dico sempre a voi, figli lontani e gelidi, ma sempre figli: riconciliatevi col Cielo, guardate in alto, non continuate a fissare lo sguardo sul fango, nel quale vi avvoltolate: non è quello il vostro destino! Io, Io, Dio, vi ho creato: vi ho creato per essere Miei, per la gioia vi ho fatti, per contemplare il Mio Volto vi ho plasmato! Vi chiamo continuamente, perché vi amo; voi non rispondete. So che sentite bene, non potete fingere con Me: tutto conosco, tutto vedo; il Mio Sguardo abbraccia ogni angolo dell’Universo. Svegliatevi, figli amati, dal vostro torpore, svegliatevi: ora vi chiamo, ora vi voglio abbracciare e salvare, ma tra poco ciò non sarà più possibile! Accorrete ora, finché siete ancora in tempo! Ciascuno di voi vive come insipiente, non riflette e non calcola il passare del tempo. Quando dico che ancora poco manca al Giudizio, significa che così è. Non avete più tempo per indugiare, ma subito dovete cogliere l’occasione che vi viene offerta! Ho desiderato tanto avere nella nuova terra un popolo numeroso: voglio regnare su molti, non su di un esiguo numero; ma, al Mio Ritorno, quanti ne troverò pronti? Se voi indugiate, altri riflettono prima di decidere, altri sono scettici: troverò un esiguo numero ad attenderMi e a loro donerò tutte le ricchezze del mondo. I beni, preparati per tanti, li godranno i pochi; ma il peggio è per coloro che si perdono! Sapete, figli cari, che Io, Io, Dio, col poco posso produrre il molto. È vero: il Mio popolo sarà esiguo, ma lo farò divenire, in breve, numeroso più delle stelle del Cielo. Non sono uomo, ma Dio: tutto opero, quando voglio, come voglio, con chi voglio.

Ormai i Richiami Miei non si contano più. Perché – vi chiedete figli – tanta insistenza, perché un invito così pressante? Perché vi amo e non desidero la vostra rovina. Io, Io, Dio, non la desidero; ma voi la cercate, ogni giorno ci andate più vicino. La Madre Santissima, anche Madre di ciascuno di voi, Mi supplica incessantemente per voi, ma nulla può senza la vostra volontà. Nulla posso senza di voi, nulla posso, perché nulla voglio: così ho stabilito, così è, così rimarrà.

Sposa amata, oggi ti ho mostrato il Volto severo, oltre a quello amoroso: parlo con chi Mi ama con tutte le sue forze, ma Mi rivolgo a coloro che non vogliono capire; sono insensibili e disperati, ma non desiderano cambiare la loro condizione. Distogli ora il pensiero da loro e vieni a Me: ogni Dolcezza ti dono, ogni Gioia ti preparo. Vieni nel Regno Mio. Vedrai anche oggi l’esultanza dei fratelli; sono più felici del solito e te lo vogliono dimostrare. Vedi il loro aspetto sfolgorante, senti i loro canti di grande Gioia: proprio ieri tante anime purganti hanno lasciato il luogo di dolore e sono salite alla gioia eterna. I fratelli l’hanno accolte tra canti di gioia e meravigliosi sfolgorii di luce: alcune soffrivano da migliaia di anni vostri; ora, però, sono nella letizia perenne.

Tutti i volti ti sorridono. Vedi, amata: qui la Gioia non ha limiti di tempo né di intensità.

Godi con loro, poi, ritorna nelle Mie Braccia amorosissime: ti porto di nuovo sulla terra, ma continuo a tenerti stretta al Mio Cuore. Persevera nell’amore.

                                                                                  Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi                                                              Giorno dei Defunti

 

02.11.95

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, in questo giorno, generalmente considerato triste, vi dono la gioia della Mia Parola Viva. Pensate, diletti, pensate pure ai vostri cari che non ci sono più, ma pensateci con gioia, con amore, con speranza. Anche per loro vi sia la vostra carità. Non servono le lacrime, non servono i lamenti né la tristezza; occorre la preghiera, sempre la preghiera: l’uomo ha bisogno di restare ben congiunto con Dio per capire i Suoi misteriosi e splendidi Progetti. Dio si rivela a chi Lo ama, a chi confida in Lui: dolcemente, la Sua Grazia fluisce nel cuore amante e lo nutre del Suo Alimento. Non può provare mai la disperazione e l’angoscia chi è chiuso in Dio. Se le prove ci sono, se i tormenti non mancano, la gioia di appartenere a Dio è superiore ad ogni dolore: è un balsamo che calma ogni pena. Figli cari, parlo proprio a voi, che avete il cuore in subbuglio, per la perdita di qualche persona amata: non vi colga mai la disperazione. Guardate il Volto di Gesù: è luminoso, è dolce e amoroso, vi invita alla speranza. La morte non deve fare paura: non è, figli, un salto nel vuoto, ma è un volo sublime tra le Braccia di Dio per chi ci ha creduto, per chi ha bene operato. Ognuno trascorra secondo la Volontà Divina ogni istante della sua vita. Non vanità, non idoli, non inganni cercate, ma Dio, solo Dio, sempre Dio! La morte è una realtà, è una separazione, ma per chi guarda il volto di Gesù è anche resurrezione, è vita, è il compimento delle Sue Promesse. Dio Stesso volle attraversare il cammino umano, subendo, per suo amore, anche la morte: non vi lasciò soli nella prova, ma volle soffrire ciò che l’uomo soffre dalla nascita alla dipartita. Piccola Mia, terribile fu anche il Mio Dolore, quando vidi il Mio Figlio adorato esanime tra le Mie Braccia! In quell’atroce Dolore c’era quello di tutte le mamme della terra che piangevano il loro diletto e le mamme di tutti i tempi.

Nel Mio Cuore e nella Mia Mente si faceva luce però una Parola, una magnifica Parola, una Promessa, una magnifica Promessa: Resurrezione, Resurrezione, Resurrezione. Quel Figlio tanto amato ed ora tolto sarebbe risorto; l’aveva ripetuto tante volte! Quella Parola Me la ripetei infinite volte nell’attesa che fu brevissima, ma Mi parve lunghissima, fino a quando vidi il Suo Volto splendido e radioso ed il Suo Corpo Glorificato. Ogni uomo, come Mio Figlio, risorgerà col corpo glorificato, risorgerà per la Gioia eterna, se ha ben operato in vita. Pensatelo, figli amati. Sia questa la speranza che vi tiene sereni anche nel dolore. Chi spera vedrà coronata di letizia la sua speranza, perché si appoggia ad una Roccia che mai subisce mutamento.

Anche oggi, specialmente oggi, vi invito alla più fervida preghiera del cuore. Molte anime lasceranno il loro esilio, grazie a voi, se supplicate ed offrite a Dio i vostri sacrifici: non le lacrime solo, ma la preghiera e l’offerta. Le anime non hanno bisogno di essere compiante, ma di essere aiutate: soffrono, soffrono tanto nel luogo di purificazione! A voi è concesso di abbreviare le loro pene, con la preghiera con l’offerta continua del vostro amore. Durante la giornata pregate sempre per coloro che sono nel triste carcere, dove si purificano dalle loro colpe: molte anime si devono trattenere per moltissimo tempo; alcune non saranno liberate che alla fine del mondo. Riflettete, figli cari, su questo che vi dico. Non pensate a loro solo in questi due giorni, ma lasciate ogni giorno un angolo riservato alla preghiera per i sofferenti del Purgatorio. Tanto potete. Non fate mancare ad esse la vostra carità amorosa: date ai vostri cari defunti ogni giorno un fiore fresco, non di quelli che appassiscono, ma di quelli che vivono sempre, perché donati a Dio Che ve li farà trovare al momento opportuno.

Piccoli cari, che soffrite, correte tutti tra le Mie Braccia. Godete del Mio Amore. Io vi consolo e vi conduco nel Regno della Gioia, dove l’artiglio della morte non nuocerà più. Vi amo, figli cari. Vi amo tutti di Amore Immenso.

                                                                                  Ti benedico, piccola devota figlia.

 

                                                                                              Maria Santissima