Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

07.12.95

 

 

Eletti, che Mi attendete, aprite bene il vostro cuore; sia esso sgombro e pronto ad accogliere solo i Miei grandissimi Doni. Pace vi voglio donare, Pace duratura. Gioia vi voglio donare, Gioia profonda ed intensissima. Amore vi voglio donare, quello Mio, Purissimo, Fedele, eterno. Chi riceverà questi Doni? Chi sarà colui che è ritenuto degno di accoglierli? Solo il cuore puro, sgombro da scorie inutili, pieno solo di anelito Divino. Sto cercando questi cuori; ogni volta che ne trovo uno, lo riempio di Me Stesso. Ma quanti ne trovo? Quanti sono in questa condizione, quanti alla fine di quest’era, così decisiva? Pochi, pochi, veramente pochi!

 

 

Sposa amata, ho riempito il tuo cuore dei Miei Doni; ne è ricolmo. Gioisci, esulta: vivi già sulla terra il Paradiso, che Io ti ho donato. Sto ultimando la separazione tra pecore e capri; sto preparando il Mio popolo, quello che Mi accoglierà alla Mia Venuta nella Gloria. Esamino tutti i cuori, scruto nel profondo di ogni essere, scandaglio ovunque per vedere chi è degno dei Miei Doni. Ecco cosa ci trovo: preoccupazioni di ogni genere, aspirazioni al possesso di beni terreni, angosce molteplici, dovute al mancato raggiungimento di obiettivi umani. Trovo avarizia, invidia, concupiscenze di ogni genere. Cerco, cerco, ancora: vedo superficialità e freddezza ovunque, vedo nei petti grovigli di sentimenti negativi, vedo i fratelli che non si amano, si respingono. Non vedo carità, ma egoismo; vedo che molti credono di dare il Mio Amore e porgono, invece, il proprio, intriso di passione e sensualità. Guardo ovunque in ogni angolo del mondo, attraverso i continenti e gli oceani, carico dei Miei Doni: vedo, con dolore, con immenso dolore, che a pochi li ho potuti elargire! Gli uomini aspirano segretamente ad essi, ma nulla fanno per meritarseli! Tutti parlano di pace, ma non la mettono per primi nel loro cuore, nella loro famiglia, nell’ambiente di lavoro. Tutti parlano di gioia, ma continuano a procurare dolore; alcuni si illudono di dare gioia, soddisfacendo solo il proprio egoismo. Tutti parlano di amore, ma nel proprio cuore non ve n’è una briciola per nessuno. Dico a costoro: come avete il coraggio di predicare la pace, se nel vostro cuore c’è la guerra, se nel vostro pensiero ci sono progetti di morte e distruzione? Come potete pronunciare la parola gioia, se la togliete al fratello, se lo odiate, lo perseguitate, lo calunniate, se distruggete le Mie piccole, innocenti creature, senza averne alcuna pietà?

Parlate di amore; questa parola l’avete affondata nel fango: le vostre labbra l’hanno profanata! Scambiate per amore la vostra concupiscenza, l’egoismo terribile, il protagonismo che vi accompagna ovunque. A questi, sposa amata, a questi uomini non porgo i Miei Doni, a questi lascio quello che essi stessi hanno voluto: al posto della Mia, Soave, Pace, avranno l’angoscia terribile che si sono procurati. Al posto della Mia Gioia avranno il tormento che hanno voluto. Al posto del Mio Amore avranno la solitudine interiore, il vuoto tremendo, che hanno cercato!

Qualcuno Mi dice: “Gesù, qual è la pace che dobbiamo dare, quale la gioia che dobbiamo offrire, quale il vero amore che conduce in alto le anime? Vi rispondo subito. Ascoltate la Lezione del vostro Dio: la pace deve essere la Mia Pace, quella attinta dalla Sorgente Inesauribile che è in Me. La gioia non è quella che voi chiamate tale, magari il soddisfacimento momentaneo delle vostre brame, ma è la Mia Gioia, quella che solo in Me si trova. L’Amore non è il vostro amore, fatto di egoismo, concupiscenza, meschinità, ma è il Mio Amore, Purissimo, eterno, Fedele, totale.

Voi Mi dite: “Dio nostro, chi mai può giungere a questo, chi può donare questi doni, se non Tu, Altissimo? Come possiamo noi piccoli, deboli, umili, incapaci?”

Vi rispondo, uomini, che Mi ascoltate, vi rispondo. Ascoltate: non per conto vostro potete agire, non dalla vostra miniera potete attingere. Voi nulla possedete; sono Io Che dono tutto. A Me dovete chiedere. Solo se vi viene concesso l’accesso alla Mia Fonte, potete attingere ciò che desiderate; diversamente, solo veleno porgerete, solo veleno che intossicherà voi per primi, i fratelli in seguito. Cosa intendo dire con questo Discorso? Le anime devono venire a Me. Voi potete servire da tramite, da canale, da sentiero; non devono, certo, fermarsi a voi, cercare voi, amare voi, ma Me, Me in voi. Voi dovete scomparire ed Io trionfare in ogni cuore. Non accentrate su di voi l’attenzione, non compiacetevi di essere desiderati, cercati, amati e non siate di schermo alla Mia Luce. Spostatevi: Io, Io solo, Io, Dio, devo risplendere! Anche i Miei figli più amati spesso questo non l’hanno compreso: provano nel profondo del loro io un misterioso compiacimento di se stessi, fermano le anime sulla loro persona e non le lasciano correre, libere, verso di Me.

Sposa amata, l’uomo, che diviene un Mio strumento, deve divenire solo una voce invisibile, insensibile, impalpabile: è la Mia Voce. Il resto non deve emergere! Già vedo il tuo volto preoccupato, vedo ciò che pensi. Le lacrime bagnano il tuo viso; aspetti da Me una risposta ad una domanda che non Mi hai fatto. Vieni a Me, sposa diletta, piccolo strumento di Dio, vieni tra le Mie Braccia, asciuga il tuo pianto ed ascolta ciò che ti dico: sei nascosta in Me, come la perla preziosa in uno scrigno. Nessuno ne conosce il valore, se non chi la possiede; a nessuno deve essere mostrata, prima del tempo. Certo, la gioia che doni è la Mia, perché di tuo nulla c’è più: sei persa in Me, felice di trovarti in tale condizione. La pace e l’amore che offri sono la Mia Pace ed il Mio Amore, perché tu sei in Me ed Io sono in te. La lezione non si riferisce a te, Mia colomba, ma sarà compresa da chi la deve accogliere per sé. Non voglio la tua tristezza: oggi si annuncia una giornata di grande tenerezza. Rimani a lungo nel Mio Cuore, godi la Mia grande Pace, dopo il turbinio di questi giorni, da Me permesso perché riflettessi e gioissi di più nella sublime intimità col tuo Dio.

Ti ho tolto per un attimo una stilla di felicità per dartene subito dopo una ancora più grande. Così ho fatto. Così farò. PorgiMi le anime dei piccoli, lasciale a Me: voglio agire potentemente su di esse e stringerle forte al Mio Cuore nel momento del Mio Ritorno. Ho agito con Potenza su di un cuore perché si riempisse solo del Mio anelito e si liberasse di qualche scoria che offuscava la sua purezza. Il seguito lo constaterai da te al momento opportuno.

Ama, sposa diletta, adora ed ama, come già stai facendo: la tua adorazione continua Mi addolcisce le terribili piaghe; l’amore che porgi ai fratelli, che è solo il Mio Amore, perché tu esisti solo in Me, allevia le loro pene e li avvicina sempre più a Me. Persevera. Esulta in Me.   

                                                                                  Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

07.12.95

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Preparatevi ad accogliere in voi infiniti Doni, figli cari, fedeli, che attendete la Venuta di Gesù. Egli viene nel dolore e nella gioia, come Giudice e come Padre Generoso Che torna da un lungo viaggio, nel quale ha comprato regali di ogni genere per i Suoi piccoli che Lo attendono. Egli viene come dolore per quei figli che hanno approfittato della Sua apparente assenza per disobbedire e trasgredire i Suoi Comandi. Costoro non meritano il premio, ma devono essere castigati, secondo la loro colpa. Prima andrà da costoro per giudicarli e togliere quindi dalla terra il marciume che, se restasse ancora, la inquinerebbe, al punto da trasmettere il contagio anche ai più giusti.

Qualcuno di voi è già pronto con la sua domanda: “Madre Santissima, dove saranno i giusti che devono sopravvivere, mentre gli empi vengono puniti?” Non tutto, figli, dovete sapere. Aspettate, abbandonatevi con gioia nelle Santissime Braccia e vi accorgerete di stare bene, felici, al sicuro; poi, farete un piccolo sonno come quello del bimbo che si assopisce sul seno caldo della madre; quando riapre i suoi occhietti, vede il suo volto che gli sorride. Vi basta questo, amati figli, per rassicurarvi? Grande è l’Amore di Dio, eterno; chi in esso confida mai sarà confuso. Gesù, figlia diletta, ti ha parlato di ciò che già sta elargendo ai Suoi fedeli dal cuore ardente d’amore e libero da ogni aspirazione terrena. Costoro posseggono già la pace che nessuno e nulla può turbare; essi hanno in sé la gioia del cuore che rimane sempre viva, come fiore che non appassisce mai. Si sentono fasciati dall’Amore di Dio che li scalda e li illumina. In tale situazione si sentono sicuri e protetti e le difficoltà della vita non li abbattono minimamente. Queste sono le grandi ricchezze, alle quali possono attingere ogni volta che ne hanno bisogno per se stessi o per i fratelli.

Vi ho più volte invitato ad usare la carità in ogni direzione, 1’Amore ­sempre, quello santo, quello fedele, quello Divino insomma, libero da scorie umane, nitido e splendente come il sole.

Piccoli, che tanto amo, gli ultimi scalini vi devono portare in alto sulla via della perfezione; ma in voi è presente, ancora, della scorza umana: basta un sottilissimo spessore perché renda arduo il raggiungimento della meta.

La Mia piccola figlia Mi chiede: “Mamma Santissima, noi tutti vogliamo seguire alla lettera le Tue Parole. Noi tutti vogliamo salire in cima, in cima per contemplare da vicino il Tuo splendore; ma come possiamo fare per superare le piccole debolezze della nostra Umanità che ci appesantiscono?”

Amata, ciò che sembra tanto arduo è invece semplicissimo: bisogna volgere lo sguardo solo a Dio, fare di Lui il proprio tutto; non si deve permettere a se stessi di frapporre schermi di alcun genere alla Sua Luce. Gli schermi, dei quali parlo, sono gli amori terreni, gli amori alle persone o alle cose: se il cuore è occupato in parte da questi interessi è impedito, appesantito, non può volare alto, vola, sì, per un pochino, poi si stanca, si ferma, perde tempo prezioso, si distrae, rimane indietro e non raggiunge più il posto di grande prestigio preparato dall’Altissimo. Dovete sapere che il nemico mai si rassegna a mollare la presa. La sua ferocia è tremenda verso coloro che volano alto: non potendo più afferrarli, cerca di frenare il loro volo con trame sottili, astutissime, velando la verità, creando pretesti, giustificando qualche debolezza, incitando l’anima ad averne qualche altra, piccola apparentemente, ma che preluda a trasgressioni sempre più gravi. Amati figli, Io sono con voi, non smarritevi, non temete, non tremate, ma state accorti. Sono la vostra Mamma Che vi ama, teneramente, vi mette in guardia, vi mette all’erta. Il nemico ha il terrore di Me e fugge, ogni volta che Mi presento; ma Io non posso agire sulla volontà umana, non posso dire no, se l’anima dice sì; posso solo avvertire, ammonire, guidare, esortare. Quando un Mio figlio porge la mano al nemico, astuto, e si lascia da lui condurre, allora, allora, non Mi resta che piangere la sua anima perduta! Amata figlia, non gemere se il Mio Discorso in questi ultimi tempi è divenuto un pochino triste, a volte severo: voglio che i Miei figli capiscano, voglio la loro perfetta ed immediata felicità. AscoltateMi! AscoltateMi! Riflettete! Liberatevi da ogni minima scoria di male; accogliete, sì, tra le vostre braccia le anime voi, che siete strumenti preziosi di Dio, ma non lasciate che siano attirate da voi! Fuggite! Fuggite questa terribile tentazione e mandatele a Dio, solo a Dio. Non trattenetele a voi con nessun pretesto di carità. Attenzione! Attenzione: questa è una tremenda e sottilissima insidia. Fate da tramite, porgete la Parola Santa; poi, scomparite come persona. Siate solo oceano e non più goccia. Chi deve comprendere comprenda, si getti nel Mio Amore, che è quello Divino, e viva nella gioia della perfetta obbedienza.

                                                                                  Ti lodo, figlia. Ti amo. Ti benedico.

 

                                                                                              Maria Santissima