Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

14.12.95

 

 

Vengo, facendoMi precedere dai Miei Doni. Vengo per dare ai giusti ciò che ho promesso. Vengo per dare agli empi quello che ho minacciato. Ognuno avrà ciò che si è scelto. Beato chi ha perseverato, chi Mi è restato fedele, chi ha sopportato, per amore Mio, ogni tempesta! Lunga vi sembra l’attesa, diletti, ma è la malizia umana che impedisce il trionfo finale. SiateMi fedeli, amici, adorateMi e serviteMi; per i meriti dei più fervorosi, anticipo i tempi della gioia. Essi sarebbero già giunti, se l’oceano di fango non avesse travolto la terra. I mali, tutti i mali presenti e passati sono la conseguenza del peccato. Eliminati gli empi, mondata la terra, una lunga, splendida primavera rifiorirà, prima nei cuori, poi intorno.

 

 

Diletta sposa, vengo a dare la Mia ricompensa ai giusti, il Mio Premio ai fedeli; a lungo li ho fatti sospirare, ma ogni sospiro, ogni lacrima è stato seme fecondo che ha fatto fiorire la terra.

Non invano soffrite, Miei amati, non invano sospirate, Miei diletti: nulla si perde in Me; raccolgo ogni stilla di dolore. Quando l’Umanità avrà saldato il suo grosso debito, allora fluirà in ogni angolo del mondo la gioia e sarà finita l’era del dolore.

Gli uomini Mi rivolgono suppliche e preghiere continue: “Signore, fammi guarire. Signore, fammi gioire. Signore, dammi ciò che desidero!” Essi non sanno neppure quello che chiedono, parlano, parlano e non riflettono; chiedono, chiedono, senza sapere se quello che vogliono sia bene o male per loro.

Sposa amatissima, che stringo al Mio Cuore, com’è insipiente l’Umanità! Dicevo che il peccato è la causa di tutti i mali. Il peccato in questo tempo è talmente diffuso che è divenuto sociale, profondo, radicato, gravissimo. Io, Io, Dio, però sono Misericordia e non voglio che le Mie creature predilette si perdano tutte, così come stanno facendo. Mando quindi delle pene, pene che hanno il compito di purificare, di emendare, di rinnovare i cuori. Non il male desidero, ma sempre il bene delle creature e tutto ciò che è sofferenza è da Me permessa per ottenere un bene superiore. Tolgo per dare, ma quanto è difficile per l’uomo accettare la Mia Logica!

Gli uomini Mi cercano, ma non perché hanno capito che sono il loro Creatore e Salvatore: essi desiderano che li liberi dai loro mali, da quelli che spesso essi stessi si sono procurati con il loro peccato. Mi dicono così: “Signore, soffro, soffro tanto, liberami da questa malattia; risolvimi questa situazione penosa. Voglio la gioia, voglio vivere nell’esultanza; rifiuto la sofferenza, mi fa disgusto il dolore. Com’è insipiente questo modo di pensare! Sarebbe come dire: “Voglio che il mio abito sia sempre perfetto e pulito, ma mi rifiuto di sottoporlo al lavaggio, alla pulitura. Voglio che tutto avvenga senza sottoporlo a questo processo.

Se qualcuno pensasse così, certamente, verrebbe considerato uno sciocco. Perché gli uomini capiscono certe cose ed invece si rifiutano di comprenderne altre? Chi pecca macchia il proprio abito, più pecca e più larga è la macchia; bisogna, quindi, che provveda a rimediare, a riparare, a cancellare! Ciò non è possibile, senza un’azione energica che riporti ogni cosa alla situazione desiderata. Dico agli uomini del mondo: se soffrite, non è certo inutile il vostro dolore. Se un male vi ha colpito, non è certo per un caso fortuito: Io l’ho permesso. Ma Io, Io, Dio, vi amo, vi amo immensamente, ognuno di voi è carissimo al Mio Cuore, questo ben pochi di voi l’hanno compreso. Se non ci fosse il peccato non ci sarebbero il dolore, l’espiazione, l’angoscia ed il tormento. Questo concetto lo vado ripetendo da sempre, ma gli uomini sono sordi, quando non vogliono ascoltare.

Sposa amata, le anime per salvarsi devono espiare il loro peccato; senza questo processo di purificazione, a nessuno è concessa la salvezza. Perché allora Mi chiedete solo di alleggerire le vostre pene, di alleviare il vostro dolore, se esso è il cammino necessario per ottenere la Gioia nel Mio Regno? Non di togliere Mi dovete chiedere, non di liberarvi dalla pena, ma di aiutarvi a sopportarla, per Mio amore; dovete chiederMi di accettarla con pace, dovete supplicarMi di allontanarvi dalla tentazione del peccato. Se questo mi chiederete, Io esaudirò subito il vostro desiderio. Certo, amata sposa, che voglio donare tanta gioia, ma Mi s’impedisce di farlo, perché il peccato dilaga ovunque. Dove c’è peccato ci sono lacerazione, tormento, angoscia. Sappi, Mia diletta, che vivi felicissima nel Mio Cuore, che i mali, che ora vedi così diffusi, che crescono come marea di giorno in giorno, sono tutti voluti dagli uomini, sono tutti cercati dalla loro stoltezza: parlano di pace e preparano la guerra; parlano d’amore e hanno il cuore pieno di astio; chiedono gioia e dànno tanto dolore. Sappiate, sappiate che il dolore che offrite agli altri lo vedrete tutto riversato su voi stessi. Non si adducano pretesti assurdi come questo: “Volevo offrire gioia, per questo ho dato dolore.” Ogni azione, che compite deve essere ben studiata in tutte le sue conseguenze. Mai ci si fermi a ciò che a voi uomini fa piacere, ma procedete ad esaminare tutti i lati possibili del problema.

Voglio ricolmare la terra di Felicità; questo è nel Mio Progetto. Tutto si realizzerà nel prossimo futuro, ma già da ora ci sono tanti nuovi germogli che preludono alla più grande fioritura della storia umana. Ognuno si esamini per vedere se è germoglio o foglia secca. Se è germoglio, nutrito dalla Mia Linfa, ora crescerà rapidamente e fiorirà splendidamente, ma se è foglia secca, guai a lui: il grande uragano non ne lascerà neppure una posata per terra perché, quando la foglia si stacca dal ramo, a nulla serve più che a divenire concime. Esaminatevi, diletti: questo è tempo di esame profondo. Nessuno lasci in ombra gli angoli, tanto da non vedere la polvere che si annida in essi. Rimuovete ogni sporcizia, fate pulizia nel vostro cuore e siate umili nel vostro operare. Alcuni di voi lasciano volontariamente alcune zone del proprio io in penombra proprio per non vedere quello che non desiderano togliere. Non sia così per voi, Miei amati: vi voglio sempre più simili a Me, a Me, Dio, Che sono Perfetto.

Vi chiederò in questi giorni, che seguiranno, qualche ulteriore sofferenza: vi dico che questo non è solo tempo di gioia, di grande gioia del cuore, ma anche di penitenza, di sacrificio, perché in tal modo si anticipa il Mio Ritorno.

Sposa Mia, molto ti ho chiesto in questi giorni; tutto Mi hai donato con immenso amore. Ti concedo un pochino di sosta nel dolore, ma poi voglio da te altri sacrifici: sono pochi coloro ai quali posso chiedere. Chiedo ad alcuni per dare agli altri. Tra le Mie Braccia mai ti verrà meno la felicità, perché sono assai generoso con coloro che nulla Mi lesinano.

Grande Natale sarà questo per il tuo cuore, stupendo Natale: Doni e Grazie, speciali, si aggiungeranno a quelli che già possiedi. Perditi in Me, piccola Mia; tutto da Me aspettati. Il mondo ti chiude le porte, ma Io ti ho spalancato quelle del Mio Regno. Quelli che ci entrano non avranno più turbamento né dolore. Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

14.12.95

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli cari, figli del Mio Cuore, attendete, attendete con gioia il lietissimo evento: un Bimbo è nato per voi venti secoli fa, un Bimbo nasce per voi ogni anno e viene a ricordarvi il vostro destino di grande Felicità. Quel Piccolo che i vostri occhi vedono non è solo un piccolo Bimbo, è Dio, è il Messia, è il Figlio Promesso che vuole liberarvi da ogni schiavitù.

Nasce per ogni uomo, nasce per ricordargli che il suo destino non è il dolore, non è il tormento, non è l’angoscia, ma è la gioia, la letizia, la pace. Guardate, figli amati, guardate, figli fedeli: Egli vi tende le Sue Manine, le tende a tutto il mondo. Che significano le Sue Mani tese? Egli vuole abbracciare ogni uomo, non il ricco, non il potente, non il privilegiato, ma ogni uomo. Il piccolo, inerme, Bimbetto è Dio, Dio che si è fatto Uomo perché ogni uomo potesse innalzarsi fino a Dio.

Gli Occhi Suoi sono luminosi; vi guarda, vi sorride, vuole essere stretto sul vostro cuore per potervi stringere sul Suo. Egli è piccolo e fragile, ma è il più Grande ed il più Potente. GuardateLo, uomini del mondo, guardateLo in modo particolare quest’anno; guardateLo ed imprimetevi la Sua Immagine negli occhi, nel cuore, nella mente.

Egli si è fatto Uomo nel Mio Seno Verginale. Io sono l’Immacolata Concezione e vi offro il Frutto Santissimo, concepito in Me dallo Spirito Santo. Ecco, ecco, amati figli, anche quest’anno Lo dono a voi. Lo dono a te, piccola figlia, anima bella, scelta e plasmata da Dio per il mondo nuovo. Lo offro a te, figlio benedetto del Mio Amore, che hai scelto di essere il Mio cavaliere. Lo offro a tutti voi, eletti, che siete cooperatori di Dio nel Suo Piano sublime di salvezza. Lo offro a voi, uomini, che non Lo conoscete ancora, ma Lo amate e adorate nel profondo del vostro io. A tutti coloro che Lo amano Lo offro, a tutti coloro che anelano a Lui Lo offro: prendeteLo tra le vostre braccia e gustate la stupenda gioia di stringere a voi il Figlio di Dio! Baciate i Suoi Piedini! Egli vi sorride, è Felice del vostro amore, esulta di Gioia, appoggiato al vostro cuore amoroso.

Vorrei che in questo Natale speciale, specialissimo, unico, irripetibile, ogni uomo con il viso bagnato di lacrime d’amore stringesse a sé Dio, sì, Dio, fatto Uomo, per Amore. Non è così: quanti voltano le spalle al Divin Pargoletto, Lo tradiscono, Lo ingannano, Lo colpiscono! Ma Io, Io, la Madre Immacolata, Me Lo stringo forte al Cuore. Non Lo offro a voi, Lo copro con i Miei Baci, Lo scaldo sul Mio Cuore, Lo proteggo con il Mio Corpo; non ve Lo voglio porgere neppure per un istante, perché non Lo amate, non Lo desiderate, non anelate a Lui! Le vostre mani grondano sangue, la vostra mente cova pensieri di morte. Dono Mio Figlio ai puri, ai piccoli dal cuore grande, perché reso tale dall’amore, dilatato dalla Potenza Divina per contenere sempre più Linfa Vitale.

Figli, figli amati, quest’anno avrete il piccolo Bimbo tra le vostre braccia. Tutti voi Lo stringerete per un istante, Egli benedirà con la Sua SS. Presenza la vostra vita, il vostro essere, ogni cellula che è in voi. Sì, figli cari, questo è il magnifico Dono, che vi porgo per questo santo, unico Natale.

Più volte vi dissi che questo è tempo di grande esultanza e per ognuno ci sarà il suo splendido Dono, nessuno resterà a mani vuote. Il nuovo anno vi troverà ricchi, ricchi e felici; a chi ha sarà dato ancora di più, a chi non ha sarà tolto anche quello che possiede, tutto, resterà misero e solo.

Questo, amata figlia, lo dico con il pianto nel Cuore. Vedi, guarda con i tuoi occhi, vedi quanti Doni sono qui pronti. Vedi: essi sono quelli che volevo distribuire; ma i figli si sono resi indegni e non Li avranno! Questi andranno ad aggiungersi a quelli che già ci sono ed offerti a chi li ha meritati. Esultate di gioia, via la tristezza, via la mestizia. Immergetevi tutti, assieme all’amato strumento di Dio, nell’Oceano sconfinato del Suo Amore e gioite, gioite in Lui.

Figlia diletta, ti benedico, assieme all’anima prescelta, che è stata indissolubilmente unita alla tua.

                                                                                  Vi amo.

 

                                                                                              Maria Santissima