Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

28.01.96

 

 

Eletti, amici, che Mi avete donato la vita, ancora un poco durerà la vostra sofferenza, un attimo solo per dar posto, poi, alla più grande gioia. Sopportate con pazienza, pensando che quest’attimo fugace si perderà nell’eternità, accanto a Me. Per godere vi ho creato; per godere, senza fine. Vi ho salvato dall’abisso, nel quale con Adamo eravate caduti. Ogni giorno vi dono Me Stesso perché le energie mai vengano meno. Proseguite il cammino, secondo la Mia Volontà. Siate scrupolosi nell’osservarla; vi dico che tra breve muterò il volto della società, secondo la Mia Luce.

 

 

Mia amata sposa, che vivi chiusa in Me, come vedi, ogni giorno porta qualche amarezza, ma anche tante stille di dolcezza. AmaMi in ogni istante, nella gioia delle Mie Carezze ed anche nei momenti di tristezza, offerta dal mondo che ti circonda. Questo voglio che facciate tutti voi che state giungendo all’ambíto traguardo.

Il vostro corpo, spesso, vi dimostra la sua debolezza? Non scoraggiatevi. Non dite: “Preferirei non avere il corpo per non esserne così schiavo.” Se Io, Io, Dio, vi ho creato anche il corpo e non vi ho fatto creature solo spirituali, significa che anch’esso ha la sua grande importanza e non va disprezzato.

Qualcuno Mi dice: “Mio Signore, i santi, gli spiriti eletti spesso hanno umiliato il proprio corpo per innalzare il proprio spirito a Te, Altissimo.” Il corpo umano deve essere accettato così, com’è, ma guidato dalla mente a servire l’anima nella sua ascesa verso di Me. Non deve considerarsi un male la presenza di esso, ma un magnifico coronamento da Me voluto.

Amati figli, più volte ho ripetuto questa lezione, ma è bene che lo faccia continuamente. Non è il corpo di per sé che pecca: la colpa non è nella carne, ma è già presente nella mente, prima ancora di passare ad essa. Si pecca, figli cari, quando si ha la decisa volontà di peccare. L’intenzione di peccare è già colpa, anche se il corpo non ha partecipato minimamente. Chi punisce il corpo, per aver obbedito alla mente agisce insensatamente. Dico a voi, eletti, che ascoltate attentamente le Mie Parole: amate tutto ciò che è in voi. Nulla vi è da disprezzare: ciò che Io, Io, Dio, ho creato è santo. Ogni parte del vostro corpo è tale. Ma tutto deve volgersi al fine da Me voluto! Pensate a questo: è da punire la mano che ha rubato? È veramente colpevole quella parte del corpo? Dico che, invece, lo è la mente che ha progettato il male, la volontà che l’ha attuato, non certo il membro che è servito per realizzarlo. Se si punisce solo quella parte del corpo, il risultato mai sarà positivo.

Eletti, amici, che Mi testimoniate ovunque, insegnate ai fratelli a compiere ogni azione con intenzione santa, secondo la Mia Legge, facendola precedere da una scelta operata dall’intelletto che deve discernere ciò che è Bene e ciò che è male. Nessuno si affidi all’istinto: esso guida solo gli esseri senza intelletto, per una Legge che Io Stesso ho posto in essi. Bisogna passare, invece, attraverso le capacità intellettive che Io ho donato ed esigo che siano usate in ogni azione.

Amati, vi ho dato tanti talenti da utilizzare: dovete farli fruttare tutti, senza lasciarne in disparte alcuno. Pensate che venga giustificato colui che, pur avendo buone capacità di discernimento, si comporti come uno stolto? Pensate che egli si possa discolpare, dicendo: “Non ho pensato. Non credevo. Non ho riflettuto abbastanza; ho agito come se non avessi l’intelligenza”? Vi dico che terrò conto di ogni cosa nel Giudizio. Ognuno lo tenga ben presente! Piccola Mia sposa, vedo la tua preoccupazione. Tu pensi: “Quanti uomini agiscono, senza considerare le conseguenze delle proprie azioni, tengono la mente a riposo, per pigrizia o per convenienza! Anche per essi ci sarà un duro giudizio.” Così è, diletta. Verrà il momento nel quale tutto l’operato dell’uomo verrà a galla, da solo, nella sua mente. Io, Io, Dio, nemmeno una Parola dovrò pronunciare. Ognuno saprà, chiaramente, quale deve essere il suo destino: o con Me o lontano da Me.

Tu Mi dici: “Gesù, Amore mio, se gli uomini potessero avere adesso, prima del Giudizio, un pochino di quella Luce, essi saprebbero ben usare tutti i talenti a loro disposizione e non sbaglierebbero.”

Amata sposa, dono a ciascuno tanta Luce, quanto serve, ma a condizione che essa Mi venga chiesta con umiltà. Offro a chi Mi chiede e nego a chi Mi volge le spalle con superbia! Ho ripetuto, continuamente: chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto; ma ti dico che molti non ottengono, perché non chiedono o chiedono male, rimangono, quindi, nella loro miseria.

Anche in questo tempo, così decisivo, quando la Mia Parola Viva attraversa gli oceani e si fa sentire su tutta la terra, gli uomini perseverano nella loro testardaggine e vogliono procedere da soli, stolto con stolto, zoppo con zoppo. Nessuno di essi chiede aiuto a chi è saggio, a chi cammina con sicurezza – si uniscono fra loro quelli che invece dovrebbero separarsi – per trovare un valido aiuto nel fratello, che Io mando loro incontro. Piccola Mia, osserva e rifletti sulla tua esperienza quotidiana. Vedi mai un bisognoso di guida chiedere lume ed aiuto? Egli si dirige da chi sta in condizioni ancora peggiori delle sue; dice: “Aiutami, perché ho bisogno di guida e di luce, di appoggio e sostegno.” Chi è colui al quale chiede luce, appoggio e sostegno? È uno che vive nelle tenebre ancora più fitte delle sue, non si regge in piedi e non riesce neppure a sostenere se stesso! Ecco che l’anima, bisognosa, piomba in una situazione ancora più penosa della precedente e si avvia alla rovina completa. Questa la triste vita di molti che ancora possono fare la loro scelta, ma non vogliono comprendere, perché usano assai male l’intelletto oppure non lo usano per niente e procedono con totale insipienza.

La Mia piccola Mi guarda, tristemente, e Mi dice: “Gesù mio adorato, ne conosco tanti di questi, proprio tanti. Che ne sarà di loro, tra poco, quando piomberai sulla terra come Perfetta Giustizia?

Ti dico che li troverò immersi nelle loro stolte fantasticherie, staranno ancora facendo insulsaggini e così verranno colti di sorpresa. L’ho più volte ribadito: badate a quello che siete soliti fare; Io, Io, Dio, verrò all’improvviso e nulla potrete più togliere né aggiungere. Vi prendo nell’azione abituale e vi giudicherò, secondo il vostro operato! Siate Miei in ogni istante, nella mente, nel cuore, nella volontà: quando verrò sulla terra, vi troverò, certo, in preghiera, in profonda adorazione. Chi è stato Mio prima lo sarà anche dopo; ma chi Mi è sfuggito prima dovrà lasciarMi, definitivamente, dopo. Beato chi fa tesoro delle Mie Parole e rimane immerso nella Mia Dimensione, senza allontanarsi neppure per un istante da Me: godrà, ah quanto godrà; sarà felice con Me ed Io con lui! Si realizzerà per lui il Mio sublime Piano che è volto a far esultare tutte le creature, tutto il Creato in ogni sua parte.

Piccola Mia sposa, un nuovo giorno ti porterà il Mio Amore in ogni istante e tante, tante stille di Dolcezza. Esulta in Me. Dona ciò che ti offro con tanta abbondanza. Offri il Mio Sorriso, la Mia Parola di conforto, la Mia Carezza, il Profumo della Mia Presenza. Questo Io, Io, Dio, desidero che tu faccia. Oggi sarà così. Domani seguirà l’oggi; verrà, così, il momento da te tanto anelato.

Preparatevi tutti, amici fedeli, a quel momento: verrà, quando non ve lo aspettate minimamente.

Ti amo, diletta sposa. Vivi in Me. Opera per Me.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

28.01.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli, vivete bene quest’attesa: i giorni trascorrono rapidi ed il giorno, desiderato da voi, diviene sempre più vicino. Vi invito alla gioia nel percorrere questo ultimo tratto del cammino. Le Grazie mai vi mancheranno: Dio le elargisce con grande abbondanza. Secondo le difficoltà avrete le energie necessarie. Pensate che accadranno per voi sempre cose bellissime, perché Gesù vi ha promesso allegrezza e belle sorprese, non tristezza e dolori. Alzatevi ogni giorno con la speranza nel cuore, voi ben sapete che Dio non promette troppo né invano. Aiutate anche chi vi sta intorno ad abbandonarsi felice alla Volontà Divina. Pensate sempre a questo: da Lui proviene sempre il Bene. Accogliete ogni prova come un passo avanti verso il traguardo. Guardatevi intorno, figli cari, e vedete che la sofferenza negli esseri umani è divisa in modo assai vario: c’è chi è immerso nella pena fino al collo; c’è chi ha piccole croci da sopportare. C’è chi, invece, già gode in anticipo le Gioie del Paradiso.

Pensate che le divisioni siano state fatte a caso? No, vi dico, ma con massima Sapienza. Ognuno procede secondo un Piano Divino, ma, poi, tutti i degni convergeranno verso uno stesso centro.

Come tante strade, tanti sentieri confluiscono in un’unica piazza, così ciascuno dei Miei figli più amati ha un compito diverso che svolge, percorrendo il sentiero indicato da Dio. Sia la strada maestra sia i piccoli vicoli sboccano nella stessa, immensa, piazza, dove tra breve vi troverete tutti riuniti.

Nel mondo i prescelti che hanno accettato non sono poi molti, ma vi dico che vi incontrerete tutti, secondo il Piano di Dio, e gioirete, esulterete, godrete insieme le pure gioie del Paradiso in terra.

Sapete chi c’è nel bel mezzo di questa piazza? Chi c’è ad attendervi? Gesù Stesso Che aspetta che tutti giungano da ogni parte, convergano lì, dove Egli Stesso li ha destinati. Appena l’ultimo sarà giunto, comincerà la splendida festa che ha organizzato per consolare ciascuno dei dolori sopportati, del travaglio subíto, del tormento passato.

Beato chi arriverà fino in fondo; sì, coperto di sudore, sì, lacero e con le piaghe, ma felice, immensamente felice, per aver realizzato la Volontà Divina in ogni istante, senza desistere.

Chi avrà percorso solo metà strada e poi sarà tornato indietro non vedrà realizzato il suo sogno. Chi ha fatto tre quarti di strada e poi si sarà arrestato, avvilito e stanco, non vedrà realizzato il suo sogno. Chi ancora sarà giunto al penultimo ostacolo, ma non avrà superato quello seguente non vedrà ancora realizzato il suo sogno. Vincerà chi giungerà fino in fondo senza scoraggiarsi.

Io verrò, figli, Io verrò per voi attraverso questo prezioso strumento, voluto da Dio. Verrò per darvi coraggio nelle prove, energia sempre nuova, Dolcezza Materna. Ciò che occorre, insomma, per giungere fino al punto di arrivo. Vi dico che chi cammina insieme vedrà il compagno arrestarsi, per paura o per viltà. Accadrà con frequenza. Non imitatelo: se Dio è con voi, chi potrà esservi contro? Il nemico di Dio aspetta la resa delle anime, sfiancate dai suoi attacchi continui. A voi non accada di indietreggiare neppure di un solo passo. Dio è davanti a voi Che guida i vostri passi ed Io sono con Lui. Vi dico di più: gioite ogni volta che vi si chiede di soffrire, per amore del vostro Salvatore. Guardate, guardate, amati, quella Croce: sopra c’è un Uomo Che soffre tanto, Che tutto ha compiuto perché voi foste un giorno nell’esultanza. Non volete anche voi patire un pochino, poco poco con Lui, per Lui? So che tutti lo farete. So che tutti siete disposti a farlo. Nessuno dica: “Mamma non ce la faccio. Mamma mi sembra troppo complicata l’impresa. Non è così, amati figli: Mio Figlio vi offre ciò che occorre per arrivare a superare ogni ostacolo. Alla fine della giornata dite: “C’è l’ho fatta ad essere tutto di Dio in ogni istante, in ogni situazione”; poi aggiungete: “Domani sarà anche così. Posdomani la situazione non muterà e così in seguito, finché vedrò il Volto luminosissimo del mio adorato Gesù; allora sì, allora alzerò il capo, Gli sorriderò, felice, e volerò verso di Lui. Che meraviglia il pensiero di queste promesse, sublimi! Sento in me raddoppiare le forze per giungere, senza sosta, al momento deciso da Gesù.

Ora vi abbraccio, ad uno ad uno, chiamandovi per nome: siete i Miei amatissimi figli che attendete di vivere felici nella terra-Paradiso.

Vi amo, figli. Vi amo. Proseguite! Benedico, in modo speciale, lo strumento, così docile ed obbediente.

 

                                                                                              Maria Santissima