Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
12.02.96
Eletti, stringetevi al Mio Cuore,
consolateMi del Mio grande Dolore, perché Io chiamo e
pochi Mi rispondono! Lascio le vie, che portano a Me, aperte, ma pochi le
imboccano! Chiedo amore e trovo repulsione e tradimento! Chiedo, ma non trovo
risposta! Gli uomini scelgono le vie del male: il Mio Dolore è immenso! Nella
Mia Casa sono dimenticato; essa è divenuta un deserto, percorso da esseri
maliziosi ed insidiosi che scrutano i passi dell’altro
per ben preparare un tranello! I pensieri, che vedo nelle menti umane, Mi
deludono; ritiro la Mia Mano e lascio ogni ribelle al frutto del suo seme.
Sposa
amata, ho concesso altro tempo; ma il mondo è tale e quale: molto è il male ed in misura assai ridotta il Bene che si compie. Quale sarà
la Mia Sentenza, se gli uomini procedono in tal modo? Ho mostrato le Mie Vie,
Io Stesso le ho sgombrate dagli ostacoli. Ho detto: sia ben libero il
passaggio, sia facile l’entrata. Ho considerato la debolezza dell’uomo, ho
avuto pietà della sua fragilità e ho detto: questo sì e questo no; lascia la
strada pericolosa ed imbocca quella che ti indico. Non
sono stato ascoltato e ognuno accampa pretesti e scuse per fare ciò che ha
sempre fatto, come l’ha sempre fatto. Chiedo
obbedienza; trovo ribellione! Voglio offrire tutto; ma continuo ad ottenere rifiuto! Come devo ripetere ai Miei diletti di
essere precisi nell’obbedienza, di non porsi inutili problemi? Sappiate, Miei
amati, che più si avvicina il momento del Giudizio, più il nemico tenta
l’assalto. Mai gli si lasci il minimo spazio: quante volte, dopo un cammino
luminoso, c’è stata una caduta rovinosa, proprio all’ultimo momento, con le
conseguenze che sapete!
Piccoli
Miei, non dimenticatevi delle Mie Parole, tenetele fisse nel cuore ed applicatele alla vita quotidiana. Se ricevete da Me delle
piccole Tenerezze, dei Doni speciali, godetene nel cuore, evitate di parlarne, parlarne e parlarne. Resti in voi la dolcezza; perché
palesare ciò che deve invece restare chiuso in voi? Il rapporto d’amore con il
vostro Dio sia avvolto da tanta riservatezza; non permettete al nemico
d’intromettersi e guastare e confondere.
Vi
ho chiesto silenzio e riservatezza e oggi più che mai è necessario che Mi
obbediate con massima attenzione: voi non capite quali sono i pericoli ai quali
andate incontro. Io vi chiedo di non fare domande, ma di dare solo a Me
risposte affermative.
Vieni, ora, piccola
Mia: ti porto nel mondo dei più poveri che vivono ancora nella più grande
miseria. Ti mostro, Mia sposa amata, la casa di un ricco che ha depredato il povero ed ha aggiunto
beni a beni, proprietà a proprietà, malizia a malizia. Vedi quanto benessere,
quanto spreco: vive come se mai dovesse subire un giudizio! Ti mostro un
numero, guardalo, attentamente: rappresenta i giorni che ha
ancora da vivere.
Tu Mi dici: “Mio Adorato, ma la sua vita
è finita.
Lo vedo ancora giovane, pieno di energie, illuso di potersi godere i suoi beni
chissà ancora per quanto.”
Mia
diletta, Mia amatissima, tutto sta per lasciare e non lo sa; tutto sta per
perdere e non ci pensa. Questo, piccola Mia, è uno stolto che non ha chiesto la
Sapienza che l’avrebbe condotto a Me, ma la ricchezza che l’ha allontanato da
Me. Rifletti su questo: in tali condizioni come affronterà il Mio Giudizio? A che gli serviranno tutti i beni che ha strappato ai
poveri, a che tutto il cibo raffinato, i piaceri, i diletti che ha goduto?
Saranno la sua condanna!
Vedo
il tuo volto tristissimo; Mi dici: “Mio Adorato, Gesù
mio adorato, questo è ancora in senno e può salvarsi, se vuole. Cosa posso fare per lui? Chiedo Perdono per le sue colpe, Ti
chiedo di avere pietà, di usare la Tua infinita Misericordia: gli si dia ancora
una stilla di tempo, qualche altra possibilità! In tanti pregheremo per lui
affinché, almeno all’ultimo istante, lo raggiunga la Tua Luce.”
Piccola,
che vivi in Me ed hai voluto che la tua vita si perdesse
nella Mia come goccia nel mare, costui ha avuto tanto dalla vita, è stato largo
nel ricevere, ma molto stretto nel dare: più nulla gli è concesso. Questo ho stabilito e, questo è.
Gioisci
in Me, non pensare e non preoccuparti di alcunché: chi
cerca la sua rovina l’avrà. Nessuno si rammarichi per questo. C’è un tempo per
vivere, c’è un tempo per morire; chi rifiuta la Vita
avrà la morte.
Prosegui
con Me il cammino in questi paesi di miseria. Ora ti mostro la vita di un
povero che ha Me nel cuore. La sua dimora è assai umile, ma il volto gioioso e
sereno. In questo istante lo vedi assorto in preghiera; sai che Mi dice?
“Grazie, mio Dio, di ciò che mi hai concesso. Sono povero di beni, è vero, ho
solo lo stretto necessario, ma mi sento ricco e felice, come il più grande
signore della terra: posseggo Te e questo mi basta!”
Ogni
uomo rifletta bene e riporti l’esempio alla propria vita. A che serve possedere
tutte le ricchezze del mondo, se poi si mette in pericolo la propria anima?
Cercate Me ed il resto vi sarà dato in aggiunta. Chi
ha beni viva come se non li avesse, perché il tempo è
giunto: è questo. Chi ha la mente ingombra da pensieri inutili la liberi, perché il tempo è giunto di pensare solo alla
propria salvezza. Chi ha il cuore senza amore si lasci aiutare, perché il tempo
è arrivato: è questo e si salverà solo chi ama del Mio Amore ed
obbedisce ai Miei Comandi.
Chi
ha un nemico si affretti a riconciliarsi, perché il Mio Giudizio sarà assai
severo con chi ha odio nel cuore. Chi ha qualcosa da riparare lo faccia subito,
perché il tempo è giunto: è questo. Chi è in viaggio non indugi lungo la via,
perché il tempo è arrivato: è questo.
Mia
sposa, godi ed esulta, perché il tempo è arrivato, il tempo
del più grande amore, dell’immensa felicità. Vivi con Me, per Me questo nuovo
giorno, anzi, questa breve sequela di giorni, prima
degli eventi preannunciati.
Ti
amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
12.02.96
La Mamma parla agli eletti
Gesù
non è amato, figli cari: pochi si volgono a Lui con obbedienza e docilità,
pochi accolgono la Sua Volontà, come figli sottomessi; i più si ribellano
prima, non seguendo le Leggi Divine, e si ribellano dopo, quando sopravviene la
purificazione. Le prove temprano lo spirito; mai Dio permette una prova, se non
per ottenere una reazione utile e proficua.
Figli
cari, l’Amore non è amato, è respinto, è offeso in
ogni momento e tutto questo ricade su questa misera Umanità che dovrà saldare
il debito. Guai ai ribelli che osano alzare il capo contro Dio! C’è il tempo
del perdono, ma è ormai vicino il tempo nel quale il peccato non verrà più perdonato.
Figli
cari, ormai da tempo vado ripetendo le stesse cose ai
Miei figli che fanno sempre gli stessi errori e nello stesso numero. Guai a chi
non si pente profondamente del peccato e non si propone di vincerlo con tutte
le sue forze: egli diviene facile preda del nemico che ne farà scempio!
Dio
vuole salvare ogni anima, le offre il Dono della Riconciliazione; ma quante volte
questo non viene utilizzato bene, diviene un gioco da
ripetere, senza capirne il valore! No, figli cari, non sia così per voi! Amare
Dio con tutte le proprie forze, con tutta l’anima, significa
evitare di offenderLo continuamente, per quanto sia
possibile. Pensate, Miei piccoli: voi dareste uno schiaffo ad
una persona che tanto amate e molto di più vi ama? Certo la risposta è corale:
“No, Mamma Santa, vogliamo darle gioia.”
Ebbene,
si pensi che quando si compiono peccati leggeri è come
se si desse uno schiaffo a Dio e quando si compiono quelli gravi come se si
trapassasse il Suo Cuore con una spada.
Ogni
uomo dovrebbe pensare a questo; poi dire: “Amo veramente Dio, obbedendo alla
Sua Legge, oppure Lo colpisco e Lo trafiggo molto spesso?”
Ebbene,
abbiate sempre davanti ai vostri occhi la scena della Passione di Cristo,
quella che commentate nei misteri dolorosi: Gesù viene
flagellato e colpito nel Suo Santissimo Corpo; le Dolci Carni si squarciano,
geme profondamente. Guardate quel Viso immerso nel
Dolore e pensate: “Quante volte sono stato tra quei flagellatori io stesso!
Quante volte ho colpito quelle Carni, adorate, con la mia disobbedienza!”
Pensate
al Capo, trafitto dalle spine, a quel Viso, splendido, contratto dal Dolore ed inondato di Sangue: “Quante volte – pensate – con i miei
pensieri, i miei progetti, i miei tradimenti ho affondato la mia spina in quel
Santissimo Capo!”
Gesù
non ha sofferto allora, figli Miei, non ha sofferto solo al tempo della Sua
Passione terrena, soffre e soffrirà fino alla fine del
mondo, fino a quando un solo uomo Lo offenderà e Gli disobbedirà. Guardate, guardate, figli, con gli occhi del cuore, l’Uomo dei
Dolori. Chissà quante volte avete pianto nel seguire col pensiero questa
scena! Ma avete mai pensato a quante volte voi stessi
siete stati e siete la causa di tanta pena, di sì grande sofferenza?
Qualcuno
Mi ripeterà: “Mamma Santa, non posso pensare a Dio Che soffre, Dio della Gloria
Che soffre le più aspre pene!”
È
il grande, è l’infinito Amore che ha per ogni creatura umana che Lo fa penare
tanto. Finirà la Sua, terribile Sofferenza, quando il mondo si sarà convertito,
seguirà le Sue Leggi, loderà il Suo Nome, Lo adorerà. Pensate, quindi, in
questo momento storico a ciò che avviene in ogni parte del mondo: quante le offese, le bestemmie, le trasgressioni! Figli, amati figli, pregate, supplicate, adorate, chiedete perdono,
umilmente, e proponete di mai più ricadere nella medesima colpa; date sollievo
a Gesù, tradito, ingannato, colpito anche dai Suoi fedeli seguaci, dai Suoi
consacrati che vogliono cambiare e modificare le Sue Leggi eterne.
Figlia
cara, figli diletti, date gioia a Gesù che soffre,
tanto, tanto.
Ti
amo. Vi amo.
Maria
Santissima