Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

13.02.96

 

 

Eletti, amici, che Mi state vicino in un momento di grande sofferenza, sognate pure le cose più belle, immaginate quelle più stupende: sia questa la vostra consolazione nel momento della tribolazione quotidiana. Vi sostengo nelle prove. Vi dico che ciò che Mi accingo ad offrirvi è di più, assai più: aspettate con pazienza i Miei Tempi ed i Miei momenti. Passato l’attimo della sofferenza, ci sarà quello della gioia: il primo si consumerà; il secondo durerà eterno. Questo Io, Io, Dio, voglio e questo sarà. Fidatevi, sperate, mai prometto troppo né invano. Io vengo, per liberarvi, vengo per liberarvi da ogni schiavitù.

 

 

Sposa diletta, amata, che Mi adori, senza interruzione, consolando così il Mio Cuore, trafitto dal più grande Dolore, chiedo a tutti i Miei amici di starMi accanto: il momento è grave ed assai doloroso. I Miei primi discepoli, come ben sai, si addormentarono, allorquando Io ero nel Getsemani e chiedevo la loro compagnia; non fate così anche voi e stateMi accanto, perché soffro, Mia amata, soffro, terribilmente! Soffro per Amore, per il grande Amore che ho verso ogni anima da Me voluta, da Me creata, da Me sostenuta: ogni giorno se ne presentano molte al Mio Tribunale, ma in quali condizioni!

Quante severe sentenze devo pronunciare perché l’anima è stata colta di sorpresa, impreparata, coperta da una spessa crosta di peccato! Queste Mie creature sono nate per la Gioia, per goderla a pieno con Me; le vedo, invece, piombare nel più terribile dolore, che mai nessuno potrà loro togliere!

Rifletti, Mia diletta, pensa, Mia piccola: ognuna di esse è stata pensata da Me, voluta da Me, creata dalle Mie Mani, stretta al Mio Cuore; ora, triste e disperata, deve lasciarMi per non più godere, non più potersi avvicinare a Me: si avvia verso il luogo di tormento e disperazione.

La Mia piccola si stringe a Me e Mi dice: “Mio adorato Gesù, sento il Tuo Dolore, che è sconfinato per ogni anima che si perde. Vorrei che il mondo Ti vedesse, Amore Santissimo, che potesse comprendere il danno del peccato, le conseguenze terribili di esso; vorrei che capisse quanto è grande il Tuo Amore che vuole raggiungere ogni uomo e salvarlo e farlo gioire e farlo esultare. C’è la libertà e il grande impedimento è proprio il libero arbitrio: ognuno può scegliere. Tu, Santissimo, Tu, Amatissimo, Tu, adorabile Dio, hai dato questo Dono: l’uomo può addirittura scegliere se accoglierTi o respingerTi. Mio Signore, adoro la Tua Grandezza, la Tua Magnanimità: non hai creato uno schiavo, ma un essere meraviglioso, fornito di intelletto.”

Mia diletta, senza possibilità di scelta, non ci sarebbe merito e senza merito non c’è premio. La salvezza è un Dono gratuito solo nei casi di insipienza irresponsabile; diversamente, deve essere guadagnata col sacrificio e la fatica.

Tu Mi dici, guardandoMi con grande dolcezza: “Mio Gesù, adorato Gesù, non riesco a capire come l’uomo possa non amarTi; tutto deve a Te, Altissimo: la vita, il sostentamento, la Grazia di accedere alla felicità eterna, le Meraviglie dell’Universo che cantano le Tue Lodi ed esaltano il Tuo Nome. Ogni creatura con discernimento dovrebbe impiegare ogni istante della propria esistenza ad innalzare lodi e benedizioni a Te, Abisso Insondabile di Amore e Tenerezza.”

Vieni a Me, gioia del Mio Cuore, la Mia Luce ti ha fatto comprendere molte cose, ma altre te ne farà conoscere e poi altre ancora, perché Io, in vero, come bene hai detto, sono un Abisso infinito di Dolcezza e Amore e la creatura che vi s’inoltra mai finirà di goderne le Delizie.

Tu Mi dici che non comprendi come si possa non amarMi. Mia piccola, l’uomo non chiede la Mia Luce, non vuole prendere la Mia Mano, perché è superbo, spesso vuole competere con Me: ogni volta che fa una nuova scoperta oppure una invenzione, si sente tanto orgoglioso di sé da dimenticare che nulla avrebbe ottenuto, senza il Mio consenso. Io, Io, Dio, lo lascio nella sua insipienza, aspettando il giorno del riconoscimento del suo errore; ma, talora, Mia amata, con grande Dolore devo aspettare invano!

Tu Mi dici, posando il tuo capo sul Mio Cuore: “Perdona, mio Gesù; perdona, mio Amore, tanta stoltezza, venga presto quel meraviglioso giorno, senz’alba e senza tramonto, nel quale ogni uomo riconosca la Tua Grandezza e Ti adori come meriti, mio Dio, mio splendido Dio!”

Come desideri così sarà, sarà presto, perché questo Io ho stabilito, questo accadrà, secondo i Miei Piani. Vieni con Me, anche oggi, piccola cara, ti mostro il mondo dei più poveri e dei più ricchi.

Vedi, questi miseri vivono nella più nuda miseria, ma cantano gioiosi; sai perché? Ho annunciato nel loro cuore, Io Stesso, la buona Novella del Mio Ritorno sulla terra, come massimo Sovrano, essi, non hanno fatto complicati ragionamenti, non hanno proprio chiesto alcunché, ma esultano e, nella loro miseria, si sentono gli uomini più ricchi e felici della terra! Io sono la loro Ricchezza, Io Che canto con loro nel cuore, Io Che li ricolmo delle più rosee speranze!

Godranno con Me, assieme a te, Mia diletta.

Ecco, ti riporto nella tua dimora; un nuovo splendido giorno è spuntato per te, vivilo stretta al Mio Cuore.

                                                                                  Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

13.02.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Consolate, figli cari, il Cuore offeso di Gesù. Consolatelo col vostro amore profondo, con l’adorazione continua. Il mondo continua ad immergersi nel peccato; voi, invece, siate tutti per Dio, Suoi, completamente Suoi.

Partecipate al Suo Dolore, condividete le Sue Pene ed i tormenti, perché è rifiutato dal mondo, per il quale ha subito il più tremendo supplizio. Quale ingratitudine! Non sono servite le Sue Parole, non sono servite nemmeno le Mie, poco anche la vostra parte! Giorno dopo giorno l’Umanità, cari figli, è sull’orlo dell’abisso; ad uno ad uno i Miei figli più lontani ci stanno cadendo dentro. Nulla posso fare per chi non vuole affidarsi a Me: chi non si umilia non può essere salvato!

Qui Mi vedi come Madre Addolorata. Sono accanto a te, piccola Mia, e ti mostro il Figlio, colpito e trafitto: oggi, come ieri, Gesù geme immerso nel più grande Dolore. L’ho donato all’Umanità di tutti i tempi, Lo offro anche a questa; ma poco è compreso il Suo Sacrificio sublime!

Piccola amata, tu Mi dicevi: “Mamma, potessi tenerLo, come Te, tra le mie braccia per adorarLo ed implorare il Suo Perdono per tutti i peccati che si commettono nel mondo!”

Ebbene, te lo concedo: stringiLo a te; senti l’abbandono del Suo Corpo livido. È morto, per Amore e continua a soffrire, terribilmente, per Amore, a morire per ogni uomo.

Ti pieghi su di Lui in adorazione; sento le tue dolcissime parole: “Gesù, mio adorato Gesù, perdona, perdona ancora, perdona la stoltezza umana! Tu soffri e nessuno comprende. Perdona, Amore mio, per i meriti della Tua Dolcissima Mamma! Perdona la follia di chi Ti respinge, Ti offende, non Ti ama! Per la Tua infinita Misericordia, volgi lo Sguardo benevolo su questa generazione stolta e attenua, Amore, attenua il castigo, attenua, Ti supplico! Noi Ti adoriamo. Accanto a me ci sono tutti i Tuoi adoratori; tutti i Tuoi amici sono con me: con Te vogliono soffrire, patire, morire. Vogliamo, Signore Altissimo, espiare su di noi la colpa dei fratelli! I Tuoi splendidi lineamenti sono contratti e il Corpo lacerato in ogni parte: vogliamo, tutti insieme, adorare le Tue Piaghe, baciare le Tue Ferite! Prendi tutti noi, Santissimo Gesù, prendi noi e salva il mondo dal grande flagello che si sta attirando con il gravissimo peccato sociale. Madre amatissima, voglio adorare con Te questo Figlio Santissimo. Ce Lo hai donato; le mie braccia, indegne, Lo stringono. Vorrei darGli la mia vita per consolarLo del grande Dolore; ma cos’è la mia vita? È ben misero dono! Gesù adorato, prendi il mio nulla e perdona la miseria. Accetta il mio misero amore: è tutto ciò che posseggo.”

Gesù accetta, figlia amata, il tuo dono d’amore; la vita ancora te la lascia, perché la tua presenza al Suo servizio è necessaria. AdoraLo sempre così, come ora fai. Gesù attenuerà e l’Umanità avrà il Dono che non si merita. Adora, senza stancarti: avrai ciò che desideri.

Unitevi tutti, figli cari, a questo prezioso strumento d’amore: canti la vostra anima il più sublime inno a Dio Che mai finisce di elargire Doni e Tenerezze.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Maria Santissima

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