Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
08.03.96
RestateMi vicini, eletti, figli fedeli,
prestate orecchio alle Mie Parole e vivetele in ogni istante. I tempi sono
conclusivi; già sapete che ci sarà tanta sofferenza sulla terra: la
disobbedienza è troppo grande e chi Mi dovrebbe servire Mi tradisce. Le Mie
Piaghe Mi dànno tanto Dolore e la vostra fedeltà è un balsamo, il vostro amore
un sollievo, la vostra dedizione totale è gioia per Me. StateMi
accanto, diletti, dateMi tutto in questo momento di
grande abbandono. Il vostro sguardo si posi sul Mio Corpo piagato: oggi, come
allora, esso è colpito da sputi, offese, schiaffi, tormenti di ogni genere. Non
allontanatevi da Me e soffrite con Me, Miei benedetti. ConsolateMi,
perché soffro terribilmente e pochi sono capaci di consolarMi.
Sposa
diletta, giglio rigoglioso del Mio Giardino, guarda il Mio Corpo tutto coperto
da terribili Piaghe: le Ferite sono innumerevoli. Soffro molto, per le continue
offese, per l’abbandono dei Miei figli prediletti! Essi sono andati lontano
dalla casa paterna e non vogliono più ritornarvi. Li vedo vagare, dispersi in
luoghi impervi e desolati: si lasciano guidare dal Mio nemico che li conduce
lontano, lontano. Questi, a loro volta convincono altri a seguirli e poi altri
ancora: la massa dei ribelli è divenuta enorme.
Sposa,
sposa Mia diletta, soffro, soffro molto! StaMMi
accanto, non lasciarMi neppure per un istante, cura
le Mie Piaghe con la tua adorazione continua, parlaMi
amorevolmente, mettiMi al di sopra di tutto, faMMi compagnia in questo momento di tanto dolore e
solitudine!
Chiama
vicino a te i fratelli che Mi amano, fate corona intorno a Me, diteMi le più dolci parole d’amore, mostrateMi
la vostra tenerezza non una volta tanto, ma sempre, in ogni istante.
Guarda,
dolce sposa, quanti corrono dietro a quel miraggio: le folle sembrano
impazzite, uno segue l’altro; non si girano neppure indietro per ascoltare la
voce di chi tenta di dissuaderli e vanno incontro alla loro rovina!
La
Mia piccola Mi dice: “Mio adorato Gesù, vedo una massa enorme di gente che si
affretta, sembra stordita ed attirata da una forza misteriosa e negativa. I
corpi sono scomposti, le parole scomposte, gli atteggiamenti da esaltati: chi
li ha ridotti in tal modo? Mio Amore, chi ha potuto tanto da indurre costoro ad
allontanarsi dal Bene per inseguire ombre fuggevoli che, vedo chiaramente,
portano verso l’abisso, verso il vuoto, verso il nulla? Gesù, mio Amore, come
fare per fermarli? Sono così tanti che non si possono neppure contare! Costoro
rischiano di perdersi tutti!”
Così
è, sposa amata. Il miraggio è opera dell’astuto serpente che lo sposta man mano
che si rende necessario. I Miei figli si stanno lasciando ingannare e la casa
paterna resta vuota, perché ognuno segue una strada diversa e pochi ritornano a
Me che li attendo, pieno di Amore.
Vedi,
colomba Mia, quanta sofferenza Mi viene data da questi ribelli insensati? Come
potrei non soffrire? Ogni anima è stata pagata a caro prezzo! Il Cielo le
perde, l’abisso le accoglie, continuamente: è una miserabile pioggia che cade
ogni giorno, senza interruzione! Questa non è finita qui, ma continuerà, anzi
diverrà sempre più fitta col peggiorare della situazione generale.
Quando
quella folla impazzita capirà l’inganno si farà cogliere dalla più spaventosa
disperazione e nessuno darà più valore alla vita, che riterranno
insopportabile: se ne priveranno volontariamente e per loro non ci sarà più
speranza!
I
Miei angeli sono pronti agli angoli della terra: colpiranno chi devono colpire
e lasceranno chi devono lasciare, secondo il Mio Ordine. Ripeto a questi che
corrono senza sapere neppure dove andare: tornate indietro, la Mia Casa
accogliente vi aspetta; Io sono sulla soglia e per poco ancora vi aspetterò:
sto per chiudere la porta. Chi è dentro godrà le Mie Delizie; ma chi è fuori
verrà colpito inesorabilmente dai Miei tiratori scelti che seguono i Miei
Ordini. Le frecce sono infallibili e chi viene colpito non avrà più scampo.
Vedo che quelli che tornano indietro sono assai pochi. Costoro stanno
inginocchiati ai Miei Piedi e Mi chiedono umilmente Perdono per la loro vita
dissoluta e insipiente; Io, Io, Dio, Mi piego verso di loro, li accolgo tra le
Mie Braccia. Vedo il viso mesto, l’aspetto lacero; chiamo i Miei servi, li
faccio rivestire di abiti nuovi, ornare come per un giorno di grande festa e
condurre al posto assegnato per godere con Me la gioia del Convito. Sono
peccatori che hanno capito, si sono staccati dalla massa dei persi per tornare
in fretta a casa. I loro piedi sono terribilmente piagati: hanno corso sulle
spine e sui rovi; il nemico ne ha fatti crescere tanti e poi tanti per
dissuaderli, ma essi hanno perseverato coraggiosi, decisi.
La
Mia piccola sposa, felice, si avvicina ad uno di loro, lo abbraccia con
tenerezza e gli chiede: “Come hai fatto a superare in fretta tanti ostacoli? Il
nemico di Dio non ne ha risparmiato neppure uno.”
“Neppure
io ho capito proprio bene. Ho sentito una forza che mi spingeva verso il Padre,
come delle voci che mi suggerivano di correre, correre, fare in fretta. Le
energie mi sembravano calare, ma d’improvviso prendevo vigore e correvo senza
fermarmi mai. Ad un tratto stramazzai al suolo, esausto, allora, allora. . .,
come per incanto, due Braccia dolcissime mi sollevarono, un Volto bellissimo di
Madre mi sorrise ed io capii subito di essere salvo. Dissi: Madre, Madre
Santissima, perdonami, salvami, non lasciarmi qui, voglio tornare! Ella mi
guardò e mi disse: “Figlio, amato figlio, per questo sono venuta. Le Mie Braccia
ti sostengono, non temere: ti conduco Io alla casa del Padre.”“
Figli,
figli cari di tutto il mondo, fate come questo vostro fratello. Egli ora gode e
godrà per sempre. Affidatevi alla Madre che vi ho dato; Ella vi vuole prendere
tra le Sue Braccia Materne. ChiamateLa con fiducia:
vi verrà incontro!
Qualcuno
dice: “Mio Signore, sono ancora così lontano! Vedo la dimora paterna, ma non
riesco ad avvicinarmi perché sono debole, debole. Non ci riesco!”
Rispondo:
invoca la Santissima; Ella subito ti verrà in aiuto e si prenderà cura di te.
Mia
sposa, resta immersa nel Mio Amore, esulta in Me ed espandi la Mia Gioia
intorno a te. Ogni creatura capisca quanto è bello essere Miei, quante sublimi
Delizie offro a chi Mi appartiene.
Questo
nuovo giorno è il grande Dono che ti faccio. Avrai la Mia Tenerezza ed anche
qualche piccola prova; accetta la dolcezza ed anche la stilla amarissima del
Mio Calice.
Ogni
sposa condivide gioia e dolore con il suo sposo: ti chiedo di perseverare,
senza stancarti mai.
Ora
le Mie Braccia ti accolgono, piene di Amore: unisci i palpiti del tuo cuore ai
Miei, Divini, e sii felice in Me.
Ti
amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
08.03.96
La Mamma parla agli eletti
Guardate,
figli amati, con gli occhi del cuore il Corpo Santissimo di Gesù, pieno di
Piaghe: quale sofferenza può paragonarsi alla Sua? Gesù patirà fino a quando
l’ultimo uomo nuoterà nel peccato. Egli chiede che Lo consoliate, voi che
vivete per Lui, voi che dite in ogni momento che Egli è il vostro tutto.
Come
figli, fedeli ed adoranti, non allontanatevi da Lui con il cuore ed il pensiero
neppure per un attimo: Egli merita il vostro amore totale, tutto l’anelito del
quale siete capaci. Pensate a che punto si è umiliato l’Altissimo Creatore
dell’Universo, il Santissimo Salvatore: si lascia schiaffeggiare ed offendere
dalle creature che ha beneficato e continua a beneficare; non reagisce, ma
subisce con Pazienza il continuo Martirio.
La
Mia piccola figlia Mi dice: “Mamma Santissima, se gli uomini capissero la
gravità dei loro peccati, se vedessero il Corpo piagato ed offeso e non fossero
così superficiali, sicuramente peccherebbero assai di meno e capirebbero molto
di più.”
Figlia
amata, vedo che nel vostro ambiente ancora è diffuso l’uso di tenere la Croce
in ogni locale. Gli occhi di tutti si posano continuamente su quella immagine,
ma di sfuggita; pochi si soffermano a riflettere, meno a meditare su
quell’Uomo-Dio, morto in tal modo per ogni uomo perché fosse in grado di
saldare il salatissimo debito contratto col suo Creatore.
Quanto
Amore traspare da quella SS. Croce: dovrebbe restare presente in ogni istante
nella mente umana, non dimenticata o trascurata, come spesso è!
Quando,
finalmente, gli uomini della terra si accorgeranno dell’errore? Quando tutti si
piegheranno, docili, davanti a Dio Altissimo, supplicando il Perdono? Non lo
fanno perché non desiderano farlo.
La
loro preoccupazione resta quella di curare il proprio corpo, fino al punto da
dimenticare il loro Dio Che ha potere non solo sul corpo, ma anche sulla sua
essenza: l’anima!
In
alcuni luoghi la Croce pende dal muro giorno e notte, ma nessuno la degna di
uno sguardo né di un pensiero, tanto meno di una parola d’amore. Viene ignorata
anche in questo cruciale momento, nel quale gli uomini della terra decidono con
le loro scelte il proprio destino; dovrebbero, nel silenzio della stanzetta,
inginocchiarsi davanti alla Croce santa e ripercorrere con il pensiero, giorno
dopo giorno, le tappe del Calvario, adorare quelle Piaghe profondissime e
versare lacrime abbondanti per averle provocate.
Fate
così, Miei diletti. Fatelo voi che avete donato il cuore a Gesù. Pensate,
riflettete, adorate anche per coloro che non pensano, non riflettono, non
adorano, ma continuano con il loro comportamento a colpire quel Viso sfigurato
dal Dolore e quel Corpo straziato dalle Ferite.
Vi
invito in questi giorni che restano, prima di Pasqua, a fare ogni giorno la Via
Crucis e ad unirvi intimamente con Gesù, alla Sua continua Sofferenza, per
l’abominio che si compie sulla terra.
Dite
pure ai bimbi che Gli mandino tanti e poi tanti bacetti: quanto Gli sono
graditi! Diventate anche voi come loro e mandatene tanti nell’arco della
giornata. Mai lasciateLo solo, solo! Sento già le
vostre risposte corali: “Mamma, lo faremo. Come dici, sarà, perché Lo adoriamo
e vogliamo consolarLo, astenendoci come prima cosa
dal peccato ed offrendoGli la donazione totale del
nostro essere.”
Vi
lodo, figli. Vi benedico e offro la Mia Tenera Carezza.
Vi
amo tutti, infinitamente.
Maria
Santissima