Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
06.04.96
Miei amati, restateMi fedeli. Oggi la terra è in silenzio. Ho donato la
Mia Vita per gli uomini e sono andato a svegliare quelli che dormivano da
secoli. Ho offerto la Mia Vita ad ogni uomo perché con
essa riprendesse la sua; l’ho data per poi riprenderMela,
perché Io, Io, Dio, sono il Signore della Vita. Nel Mio riposo stateMi accanto, supplicate ed
adorate: vi desidero accanto a Me. Pensate, riflettete,
pensate al grande Mio Amore, all’infinito, Mio Amore. Guardate con gli occhi
del cuore il Mio Corpo livido: non c’è un lembo intatto. Guardate
quale Martirio ho subito perché foste liberi e capite la grandezza del
Mio Sacrificio d’Amore: dal Mio Sangue avete preso Vita. L’ho sparso per tutti,
per ogni uomo della terra; ma quanti non godranno, perché non hanno compreso in
tempo! Guai ai distratti, guai ai duri di cervice! Vi
ho dato tutto, Miei amati; ma per avere la salvezza voi Mi dovete dare quel
poco che vi chiedo.
Piccola Mia, vedo i tuoi occhi che contemplano il Mio Corpo martoriato: oggi non Mi sono presentato alla Mia piccola come al solito, splendente di Luce, avvolto da vesti candidissime, ma il Mio Corpo è quello offeso e colpito dagli uomini, livido, per la morte. Questa è la visione che oggi offro alla Mia sposa ed al mondo. Accanto a Me c’è la Madre Santissima col Volto disfatto dal Dolore: Ella Mi mostra al mondo, Mi offre al mondo affinché finalmente rifletta, capisca, si emendi, ami.
Ho dato l’esempio del più grande Amore: ho amato, fino al punto di dare la Mia Vita per tutti voi; la Madre ha sofferto con Me, ha il Dolcissimo Cuore trafitto dal più grande Dolore.
Piccola Mia, voglio che in questo giorno ognuno si fermi a pensare. Vedo tanti occhi lacrimosi, vedo i cuori inteneriti: la Mia Passione vi commuove, profondamente. Sia questo non un sentimento passeggero, non sia un attimo di riflessione che ritornerà simile solo fra un anno; no, Miei cari, dovete ben imprimervelo nel cuore il Mio Sacrificio! Il Mio Sangue ha impregnato la terra intorno a Me, è penetrato fino nel cuore dell’Universo! Questo Sangue è pegno di un’alleanza eterna. Non sparirà l’Universo, non salterà in aria tutto il mondo, come alcuni dicono: non può sparire la terra e dissolversi nel nulla, perché il Mio Sangue l’ha fecondata: dopo un lungo travaglio, dopo un parto dolorosissimo, nascerà un mondo nuovo, felice e giusto.
La Mia piccola Mi abbraccia, teneramente, stringendo tra le sue la Mia Mano sanguinante, e Mi dice: “Mio Amore, sia ancora breve questo travaglio, sia rapido il parto, anche se so che l’ultimo istante sarà lacerante. Venga, mio Gesù adorato, venga il mondo nuovo; l’Umanità è spossata, il mare di fango sta lordando tutte le cose! Vieni, Dolcissimo Amore, sulla terra, come Re di Gloria, splendente e vittorioso!”
Mia sposa, Mia piccola sposa, stai stringendo la Mia Mano lacerata: guarda come Mi sono lasciato ridurre! Vedi il Mio Volto: è irriconoscibile, tumefatto, livido e sfigurato. Mi guardi, mentre copiose lacrime scendono sul tuo viso.
Ho resistito fino alla fine in queste condizioni, fino a quando ha voluto il Padre. Ho obbedito e non ho chiesto di alleviare la pena, ho patito quanto nessun uomo della terra patirà mai.
Piccola Mia, do ascolto alla tua preghiera, sento le vostre suppliche: siete ancora nel travaglio del corpo, anche se il cuore gode le Mie Delizie. Dovete resistere, come Io ho resistito. Dovete offrire, fino a quando il Padre vorrà. Io, Io, Gesù, non Mi sono tirato indietro, ho dato tutte le Mie Forze, ho sparso tutto il Mio Sangue; fate, come Io ho fatto. Per consolarti, sposa amata, ti dico che non sarà assai lungo ancora il travaglio e per voi poco doloroso il parto; la nuova creatura Mia sarà splendida e voi, voi tutti, fedeli adoratori, ne godrete la bellezza. Non pensate, offrite ed attendete: ogni giorno che spunta è un giorno in meno di attesa ed un giorno in più di offerta.
Vedo i vostro occhi commossi che Mi guardano, straziato in questo modo, sento la fiamma viva del vostro amore; ebbene, ebbene, chiedo a questa fiamma di non spegnersi, ma di ardere perenne accanto a Me. Io Mi ridesterò. Io Mi sono già ridestato. Voglio scuotere il mondo dal suo torpore, voglio vivificare tutta la terra. Il Mio Immenso Dolore deve divenire per voi vita, gioia, libertà. Avete ancora questo Dono, prezioso, del tempo: vivete ancora nel tempo, respirate nel tempo. Capite a fondo il senso delle Mie Parole: ciò che ora Mi potete donare è molto; dateMi tutto, non risparmiate fatiche e sacrifici. Quello che vi chiedo è assai poco; ciò che vi offro è immensamente grande.
Ancora un poco, Mia sposa, ancora veramente poco ed esulterai di grande felicità non solo nel profondo del cuore, ma in tutto il tuo essere.
StaMMi accanto, devotamente. Ti concedo oggi, a lungo, di tenere la Mia Mano nella tua; puoi baciare la Mia Piaga che l’ha trafitta e lacerata, puoi versare su di essa le tue lacrime d’amore. Ti offro oggi questo sublime Dono, per la tua fedeltà e perseveranza.
DaMMi gioia. Vedo il tuo cuore ardente, scruto i tuoi pensieri: sono come piacciono a Me. Solo le anime belle Mi dànno vera consolazione; tanti oggi s’inchinano davanti a Me e Mi adorano, ma non gradisco preghiera, se il cuore è pieno di gelo e la mente satura di malizia!
Il Mio esempio sia seguito da ogni uomo: quale amore più grande che dare la propria vita per l’amico?
Io, Io, Dio, fatto uomo come voi, ho dato la Mia Vita per tutti, vi ho insegnato come dovete amarvi, ho perdonato i Miei nemici ed ho pregato per loro, li ho anche scusati davanti al Padre. Ricordate le Mie Parole: Padre, Padre, perdona loro che non sanno quello che fanno.
Uomini della terra, il Mio Sacrificio vi parla d’Amore, vi educa all’Amore, vi testimonia l’Amore.
Non piangete sul Mio Corpo morto, senza riflettere sul suo significato; imitate il Mio esempio: amatevi fra voi, distruggete l’odio che alberga nel vostro cuore, cancellate la malizia che inquina ogni vostro pensiero, onorate il fratello, non offendetelo neppure col pensiero.
Sapete: l’uomo non vede, ma Io, Io, Dio, vi scruto nel profondo e nulla sfugge alla Mia vista; quante offese leggo nel vostro pensiero, quante calunnie, quanta ostilità, spesso frutto di gelosia ed invidia!
Non diteMi: “Signore, mio Signore, Ti amo.” Non inginocchiatevi ad adorarMi, quando avete l’astio nel cuore verso il fratello. Credete che Io vi ascolti, credete che Io, Io, Gesù, presti attenzione alle vostre preghiere che sgorgano da un cuore doppio* e pieno di malvagità? No, non le apprezzo; risparmiatevele! È facile dire: “Ti amo” a Dio Che non vedete; è molto più difficile dire: “Ti perdono” al nemico che vi gira intorno. Se egli persevera nel male, offritelo a Me, raccomandatelo a Me, supplicate per lui, sacrificatevi per lui, perché chi non si emenda presto da questo, orribile, peccato perirà assai presto.
Ve l’ho detto, ora lo sapete: date sempre il vostro perdono, datelo nel cuore, anche se mai vi viene chiesto*. Mettete ai Miei Piedi la sua causa ed Io ne terrò conto. Il Messaggio che vi porgo dal Mio silenzio di morte del Corpo è questo, è sempre lo stesso: amatevi, amatevi, imitate il Mio esempio, perdonate ed offrite suppliche per i vostri nemici peggiori. Chi odia voi ha ben poco tempo ancora a disposizione per emendarsi, deve fare in fretta, prima che la Mia Ira lo colga, fulmineamente.
Resta vicino a Me, Mia fedele sposa. Nel silenzio diviene ancora più dolce la nostra intimità.
Ti amo. Vi amo.
Gesù
*doppio = falso
*chiesto = sottinteso: dal nemico
Opera scritta dalla Divina Sapienza per
gli eletti degli ultimi tempi
06.04.96
La Mamma parla
agli eletti
C’è silenzio sulla terra, c’è grande silenzio: il Re, il Re dell’Universo dorme nel sepolcro chiuso.
Eletti, adorate, adorate quel Corpo che si è donato a voi, tutto a voi, tutto per Amore vostro.
Il massimo sacrificio è stato compiuto: l’Uomo-Dio si è immolato perché ogni uomo potesse accedere a Dio. Nulla Gli è stato risparmiato: offese di ogni genere hanno subíto il Suo Cuore ed il Suo Corpo. Gli esseri umani Gli hanno inferto colpi su colpi; Egli, il Santissimo, come agnello mansueto, ha subíto, non si è ribellato, ha dato il dorso ai flagellatori, ha lasciato che il Suo splendido Volto fosse coperto di sputi!
Figlio Mio, Mio adorato Figlio, meraviglioso Figlio, oggi il Mio Cuore è nel più grande strazio.
Diletta del Mio Cuore, come avrei voluto essere chiusa anch’Io in quel gelido sepolcro! Volevo, volevo stare con Lui: Egli era la Mia Vita, tutta la Mia Vita! Avrei desiderato morire assieme al Figlio del Mio Grembo: la vita non aveva più significato, il sole aveva perso la sua luce, il Mio Cuore non aveva più un palpito, si era fermato con l’ultimo* del Mio Amore.
Il tempo si era fermato, il Cielo era rimasto chiuso e il Sangue non riusciva a scorrere nelle vene. Il Padre era silenzioso, il Figlio muto. Piccola Mia, quanta sofferenza, immensa, straziante, lacerante, totale! Non potevo avere consolazione da alcuno: quali parole avrebbero potuto darMi sollievo? Guardavo il Cielo chiuso: neppure uno spiraglio di luce.
I Miei Occhi erano rimasti inchiodati su quel Corpo adorato, livido, freddo, sanguinante. Volevo tenerlo tra le Mie Braccia, mai l’avrei voluto lasciare; lo avrei voluto coprire di Carezze, delle più tenere Carezze, di Baci, dei più Dolci Baci, ma... Me Lo portarono via! Le Mie Mani Lo stringevano, il Mio Cuore Lo adorava, la Mente non sentiva che una frase terribile: è morto, è morto! Diletta del Mio Cuore, per un istante ebbi l’impressione d’impazzire; dinanzi a quel Corpo inerte Mi sembrò d’impazzire.
Davanti agli uomini tutto era perduto, apparentemente la morte aveva detto la sua ultima parola, aveva scritto: “Fine”. Durò per poco questo pensiero: la mente, offuscata dal grande Dolore, cominciò a vedere un raggio di luce, a sentire un’altra frase, misteriosa, ma splendida: “Risorgerò. Al terzo giorno risorgerò!” Il Mio Amato l’aveva pronunciata più volte. Questa espressione cancellò la prima e Mi dicevo: “Non è morto. Mio Figlio non è morto! La Mia Vita non è morto! Il Mio grande Amore non è morto! Egli l’ha detto. Egli l’ha ripetuto. Egli non mentiva. Egli non poteva mentire: risorgerà, risorgerà, certo, risorgerà!”
Allora, allora il Cuore ricominciò a palpitare, il sangue a circolare, il polso a battere e la vita tornava in Me. Quel raggio diveniva sempre più luminoso. I Miei Occhi acquistavano una luce nuova; si posavano su coloro che Mi circondavano: vedevo volti lacerati, in essi era caduta anche l’ultima speranza. In Me era, invece, viva, vivissima la certezza: Gesù, il Mio Gesù, il Mio adorato Gesù, la Vita della Mia Vita sarebbe risorto; sicuramente, sarebbe presto risorto! Ne fui certa, certissima. Non poteva essere altrimenti: Egli Stesso Me lo ripeteva dal Suo Silenzio, Me lo gridava dal Suo Silenzio.
Fu un’attesa, un’attesa quasi gioiosa, perché la Mia Mente non ripeteva che queste parole, non voleva sentire che queste parole, non capiva che queste parole e tutto il resto non lo accettava. La cruda realtà veniva respinta. Mio Figlio era muto, ma il Mio Cuore invece era loquacissimo, Gli diceva: “Amore, Amore Mio, il Tuo Corpo, adorato, non resterà lì; accadrà qualcosa, accadrà tutto, si risveglierà! La morte non può avere potere sul Figlio di Dio, nato dal Mio Grembo, per Opera dello Spirito Santo! Non può l’artiglio della morte colpire Dio; non è possibile questo!”
La Mia esperienza umana in parte Mi consolava: Lazzaro, l’amico caro, era stato resuscitato dal Mio adorato Figlio; se Egli aveva fatto ciò per un amico, tanto più poteva farlo per Se Stesso!
Questo il Mio Pensiero.
Restai in attesa. Le ore passavano, come fossero un’eternità, ma ormai il Cuore palpitava sempre più fortemente, batteva, batteva per quell’istante che stava per sopraggiungere. . .: Mio Figlio sarebbe apparso a Me, presto, molto presto; sarebbe apparso a Me, vivo, vivo e splendente in tutta la Sua Bellezza!
Piccoli Miei, attendete anche voi esultanti di gioia: anche per voi Egli verrà con tutto il Suo splendore. Attendete, sperate, adorate. Non perdetevi d’animo, se siete soli, non disperate, se le pene continuano: Gesù verrà, raggiante. Verrà il Re dell’Universo; verrà per abbracciare ogni fedele che L’ha atteso con immenso amore. Verrà, verrà, figli cari! Gesù verrà, verrà, presto!
Vi amo.
Maria Santissima
*ultimo = sottinteso: palpito