Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
24.05.96
Amici, che non Mi avete
abbandonato, ma restati fedeli ai Miei Piedi, lo Spirito Santo è in voi. I Suoi
Doni diverranno sempre più numerosi, nella misura del vostro merito e del
vostro desiderio. Desiderate le cose del Cielo, desideratele, ardentemente;
volgete ogni istante della vostra vita a questo obiettivo e godrete, già
viventi le Meraviglie del Paradiso. Eletti, il Paradiso comincia sulla terra; è
già cominciato per voi, che Mi state dedicando ogni istante di vita. I Doni ve
li concedo, gradualmente, man mano che siete in grado di accoglierli e
gustarli. Come il cibo, anche il Dono deve essere concesso secondo le capacità:
il bimbo può assimilare solo il latte, quando è molto piccolo ed immaturo, poi,
col crescere verrà nutrito anche con alimenti di diverso genere. Così, il
cristiano, ancora infante, deve avere solo cose semplici, perché non è in grado
di comprendere di più; come cresce nella fede, matura e si sviluppa, Io, Io,
Dio, offro un Dono più elaborato, che la Mia creatura può utilizzare e far
fruttificare.
Sposa
Mia amata, godi l’alimento che ti offro: ti offro Me Stesso, il Mio grande
Amore, la Mia confidenza, la Mia Presenza Viva. Io vivo in te, tu sei immersa in
Me; ogni tua cellula ha gustato le Mie Delizie ed ora l’intero tuo essere anela
solo a Me. Amatissima sposa, esulta, resta immersa in queste sublimi Delizie ed
ascolta con gioia la Parola, che oggi ti porgo.
Offro
un numero infinito di Doni a chi li desidera, ed in proporzione al desiderio ed
al merito.
Non
basta, piccola Mia, desiderarli; occorre anche operare per poterli avere.
L’anelito
è il punto di partenza, ma per proseguire su questo cammino occorre rivestire
la veste dell’umiltà. Il superbo cercherà sempre invano, anelerà a ciò che mai
possiederà; ma bisogna essere veramente umili, non fingere di esserlo,
nascondendo in sé, invece, un cuore gonfio di presunzione.
Non
è la veste, lacera, che parla di umiltà a Me; lo potrà fare con gli uomini che
guardano solo all’apparenza ed ignorano la sostanza.
Quanti
fingono, sposa Mia! Quanti, che frequentano il Mio Tempio, sono tanto superbi
da darMi disgusto profondo! Pregano in diversi modi e leggono, leggono, ma
nulla dicono che sgorghi dal proprio cuore, semplice; pensano di ottenere a
forza di parole che non sono nate da loro, ma vengono ripetute, passivamente,
senza neppure conoscerne spesso il significato. Costoro, amata, credono di aver
già diritto al posto più alto del Paradiso, per le molte chiacchiere che Mi
offrono, e si ritengono tanto superiori a tutti, da essere spiritualmente quasi
inavvicinabili. Tra questi c’è un gran numero di Miei consacrati che non
riescono ad eseguire bene il loro compito; illusi di possedere già tutto in sé,
non Mi chiedono e offrono del loro, non del Mio.
Figli
cari, perché il mondo muti, perché gli empi cambino strada, perché i miseri si
rialzino occorre dare del Mio, non del vostro! Come può un misero aiutare un
altro simile a lui o ancora peggiore? Se voi offrite del vostro, che date? Se
presumete di avere, cosa possedete veramente?
Nulla,
figli cari! Vi dico: proprio nulla. Chi nulla possiede nulla può dare: solo un
ricco può veramente aiutare l’indigente, non certo un altro indigente.
Come
arricchire, come procurarsi i doni che servono per vivere nel grande benessere
spirituale ed aiutare il prossimo nel bisogno? Ci si arricchisce, volgendosi a
Me con l’intero essere, donandoMi tutto. Attenzione alle Mie Parole: dico tutto
e non una parte di se stessi. Chi Mi offre l’anima, il corpo, ogni anelito si
pone già nella condizione di ricevere le Mie Ricchezze e allora farà cose
grandi, opererà i miracoli, che Io ho operato, vivrà nella gioia costante,
gusterà il Paradiso, prima di possederlo interamente. Quante volte, dolce sposa,
ti ho detto di restare nella Mia Reggia e goderne le infinite Ricchezze e
prenderne a tuo piacimento per offrirne ai fratelli che le desiderano! Chi
legge pensa: “Come fare per entrare in quel Regno di felicità infinita ed avere
a disposizione tanti beni da godere e far godere?” Vi dico che occorre, come
prima cosa, fare la Mia Volontà, accettare ciò che Io permetto, acquisire i
meriti necessari per avere accesso nel Mio Regno.
Figli
amati, vi dico: voi spesso vi lacerate le vesti, digiunate, vi sconvolgete la
vita con le penitenze; ma nulla ottenete, nulla producete di buono, perché il
vostro cuore è gonfio di superbia. Io non entro in un cuore di tale genere. Vi
credete umili, solo perché procedete dimessi e mostrate al mondo di essere
poveri di beni; ma così non risultate al Mio Sguardo. Sappiate che i grandi
Doni li avrà solo chi nasconde, anche sotto un aspetto di benessere, un cuore
umile, docile, tenero e puro, come quello di un bimbo. Chi invece avrà lacerato
solo l’aspetto esteriore nulla avrà, perché è un ipocrita che può ingannare il
mondo, ma non Me.
Piccola
Mia, diletta del Mio Cuore, cerco dovunque chi introdurre nella Mia Reggia
splendida per colmarlo di ogni Dono; ma ne trovo ben pochi di degni. I Miei
Occhi abbracciano il mondo intero, scrutano ogni angolo, cercano cuori ardenti
ed anime belle per arricchirle ed introdurle nel Regno della grande felicità;
non ne trovo che in numero assai esiguo! Lo spazio è infinito, la ricchezza è
immensa, ma gli abitanti pochissimi!
Sappiate
uomini, ricordate tutti che, se non vi ricoprite della Mia Veste, di quella che
Io offro, non potete entrare in Me; chi non ha accesso non può avere le Mie
Ricchezze e chi non possiede le Mie Ricchezze nulla riesce a dare agli altri.
Piccola
Mia, si avvicina il giorno della Pentecoste. Ogni anno si rinnova il
meraviglioso miracolo. Lo Spirito Santo scenderà sui Miei amati e li colmerà
dei Suoi, splendidi, Doni: ognuno di voi ne uscirà arricchito e più felice,
nella misura della sua nuova capienza. Chi avrà molto potrà donare molto; chi,
invece, possiederà di meno offrirà in proporzione.
Siccome
il mondo è formato in gran parte di miseri, affamati ed assetati, che attendono
cibo e bevanda per vivere – intendo sempre in campo spirituale – fate in modo,
voi eletti, di rendervi idonei a ricevere una misura traboccante di ricchezza
da donare. Offrite cibo al mondo che muore di fame. Offrite bevanda alla terra
che è arsa di sete!
Quanti
cristiani superbi resteranno miseri, come prima, aridi e riarsi, per non
essersi preparati per tempo!
Siate
umili nel cuore. Esaminatevi ed emendatevi se non vi scoprite tali ed Io, Io,
Dio, quest’anno, in modo specialissimo, vi offrirò i più grandi Doni:
accederete ai Miei forzieri e potrete attingere a volontà ciò che serve a
proseguire, fino al Mio Ritorno glorioso.
Amata
sposa, prendi quello che ti serve per condurre a termine il tuo compito.
ServiMi con amore. Esulta anche in questo splendido giorno che ti porta la Luce
del Mio infinito Amore.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
24.05.96
La Mamma parla agli eletti
Figli
del Mio Cuore, Gesù vi vuole offrire altri Doni, in aggiunta a quelli che già
possedete. Non pensate, piccoli Miei, solo a quelli materiali, che pure non
mancheranno, ma fissate lo sguardo su quelli spirituali, i più grandi, i più
preziosi, anche se, come già vi ho detto, l’Altissimo non vi negherà neppure
quelli della terra. Voi chiedete solo di perseverare nel Bene, di avere la
forza di eseguire a puntino il vostro compito, la missione, importante, che a
ciascuno di voi è affidata.
Quando
Gesù vi è venuto accanto e voi ne avete percepito la Dolce Presenza, Egli vi ha
fatto una proposta perché voi conseguiste la vita nuova e la faceste conseguire
anche a tanti fratelli intorno e lontani.
Vedo,
con gioia vedo che avete abbracciato con entusiasmo l’offerta e la state
conducendo avanti con zelo. Benedetti siate! Benedetti, voi, che avete
abbracciato la causa di Dio, vi siete messi all’opera, cantando e giocando, pur
nel sacrificio, pur nel tormento che ogni opera porta con sé.
Chi
serve Dio deve essere pronto alle mortificazioni, alle piccole e grandi
umiliazioni; sarà provato e riprovato, ma il cuore esulterà, dopo ogni prova.
Siete provati, certo, figli, ma non al di sopra delle vostre forze. Sarete
anche un pochino afflitti dal mondo ostile, ma ogni pena si muterà in letizia,
quando vedrete con gli occhi del cuore il Sorriso Divino. Piccola Mia, oggi
parlavi con un’anima a Me cara e spiegavi il valore della gioia, della quale Io
parlo, continuamente.
Bene
hai detto, bene hai spiegato: ogni eletto, benché fiore rigoglioso del Giardino
di Dio, deve portare, come gli altri, la sua croce, guardare Gesù ed il
travaglio della Sua Vita, imitarLo nella perfezione, nella pazienza, nella
dolcezza, nella perseveranza, nell’obbedienza, nell’abbandono alla Volontà del
Padre. Nessuno creda di poter vivere solo nella gioia, senza continue stille di
dolore.
Accogliete,
giorno dopo giorno, quello che l’Altissimo permette. La sublime gioia consiste
nello stare tra le Sue Braccia accoglienti, vedere nel cuore il Suo Volto e
gustarne le Delizie infinite.
Anelate
a Lui, chiedete di riuscire ad amarLo sempre di più, ad offrirGli sempre di
più, ad adorarLo in ogni istante di vita, a giungere fino al punto di offrirGli
un giorno solo di gioia, senza mai rattristarLo. Chiedete una fede saldissima,
un cuore ardentissimo, una volontà decisa nel Bene.
Questi
sono i Doni che dovete chiedere a Gesù che vi ascolta, vi sta ascoltando: vi
dico che sarete prontamente esauditi ed ogni altro desiderio, secondario,
taciuto, verrà a sua volta soddisfatto.
Chiedete,
chiedete i Doni per la crescita spirituale, per poter spiccare tutti il volo
verso le più alte vette; il resto vi sarà concesso in aggiunta.
Piccola
Mia, Mi guardo intorno: vedo tanta disobbedienza alle Leggi Divine. Guardo
lontano: la scena non muta. Anche dalle scelte, fatte da alcuni cristiani,
emergono tiepidezza e superficialità: essi hanno dato fiducia a chi non merita
fiducia, basandosi su interessi personali. No, figli, questo non è bene e le
conseguenze negative si riverseranno tutte sulla società e su loro stessi che
saranno i primi a pagarne lo scotto!
Piccoli
Miei, mai agite spensieratamente, mai, mai! Usate l’intelletto, perché Dio ve
l’ha concesso e non giustificherà colui che è vissuto senza tenerne ben conto.
Figlia,
gioisco per te, per le dolci creature che ti circondano. Restate vicine: Dio ha
voluto questa unione; Dio benedice i vostri cuori, stillanti Rugiada Divina.
Io
vi accarezzo come figli amatissimi.
Vi
amo. Vi amo tutti. Ti amo.
Maria
Santissima