Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
31.05.96
Amici, Miei fedeli, non confidate
in voi stessi, ma solo in Me: senza di Me, nulla potete fare. Nel tempo della
battaglia le armi le possiede solo chi si è inabissato nell’Oceano del Mio
Amore. Chi è troppo sicuro di sé non si umilia, ma agisce con somma superbia.
Neppure una foglia si stacca dal suo ramo, se Io non lo permetto. Amati, vedete
accadere mille cose in una giornata e dell’Universo avvengono infinite
reazioni, gran parte delle quali sconosciute ancora all’uomo; tutto è, perché
Io, Io, Dio, permetto che sia. Capitelo bene questo e imparate a piegare il
capo davanti alla Mia Potenza, uomini della terra, che Mi volgete il dorso ed
impugnate le armi contro di Me, invece che per Me!
Sposa
amata, nel mondo si continua a combattere la grande battaglia che culminerà con
la Mia, definitiva, Vittoria. Gli spiriti del Bene lottano con quelli del male
e gli uomini si schierano da una parte o dall’altra: sono liberi nella loro
scelta; ma di tutto dovranno rendere conto a Me, Dio.
Sposa,
gioisco nel vedere le Mie creature abbandonate sul Mio Seno, come lattanti che
attendono l’alimento e la carezza della loro madre: abbandono totale è umiltà e
fiducia. Come te, piccola Mia, vorrei poter abbracciare ogni uomo che respira
sulla terra. Non è possibile, invece, perché le creature, fatte a Mia Immagine
e Somiglianza, Mi fanno guerra, chiamano su di sé la Mia Ira e respingono la
Misericordia. Prima che si concluda questo secolo grandi cose accadranno, ma le
vedrà chi avrà fatto la giusta scelta.
Piccola,
ho dato agli uomini delle Leggi, che devono essere seguite; non possono non
esserlo: ho posto in ogni cosa un ordine, secondo il quale deve procedere il
mondo!
Amata,
non sono tra voi visibilmente, ma il Mio Spirito aleggia ovunque; vedo in ogni istante
ciò che accade nel mondo. Seguo da vicino le Mie creature e osservo, senza
essere visto; odo, senza che nessuno se ne accorga. Nulla Mi sfugge: ogni cosa
è ben presente alla Mia Mente, infinita. Gli uomini procedono, invece,
ottusamente. Guardano a destra, guardano a sinistra e nessuno, apparentemente,
li sorveglia; operano allora quello che vogliono, sicuri di poter procedere a
piacere, violando i diritti altrui.
Io
vedo, sposa amata. Io vedo! Taccio, aspetto, paziento, scruto nelle menti e nei
cuori per carpire l’idea, ancora nascente. Vedo tanta insipienza e
superficialità nell’agire.
Spesso
l’intelletto è lasciato a riposo, agisce l’istinto e si opera senza riflettere.
Non si riflette, per pigrizia; si è pigri, perché non si ha fiducia in Dio né,
profondamente, in se stessi.
Amata,
l’uomo, che dice di confidare in sé e non aver timore di alcunché, è
menzognero! Nella notte, nel silenzio della sua stanza il terrore lo assale, la
sua anima, come bimbetto impaurito, vorrebbe correre da Me per conforto e
protezione, ma la superbia ancora una volta si oppone. L’inquietudine assale
chiunque abbia scelto di starMi lontano: di giorno il misero si sente sicuro in
mezzo ai suoi simili, alza la voce, ordina, impone, assoggetta; di notte
pigola, senza trovare chi lo consoli.
Ho
pietà di costoro. Sono molti questi insipienti: si trovano in ogni angolo della
terra. Mi sto occupando di ciascuno di essi: li avvicino e parlo al cuore,
attendo ancora per un poco la risposta. Dono Grazie di conversione a chi piega
il capo, docile; ma lascio che il tormento bruci il cuore del superbo, del
presuntuoso, del ribelle: non posso salvare chi ha lasciato la Mia Mano per
camminare da solo. Ogni giorno sento le tue suppliche che implorano pietà e
luce per chi sfugge alla Mia Carezza; costoro, uno dopo l’altro, cadono nelle
mani del nemico, ma Io, pur nel grande Dolore, nulla posso fare, perché non
voglio imporre il Mio giogo a colui che non lo vuole sopportare.
Intorno
a te c’è tanta angoscia: gli uomini sono provati e piegati sotto il peso
tremendo che l’un l’altro si sono posti sulle spalle. Per seguire Me dovrebbero
deporre il loro e prendere il Mio, ma non si decidono, per poca fiducia:
preferiscono procedere curvi ed oppressi che volare nell’azzurro del Cielo e
giungere sulle vette più alte.
Vieni,
sposa, vieni: ti mostro quanta stoltezza c’è nel mondo, quanta insipienza regna
tra i figli del Mio Amore. Dalle vette sublimi si può contemplare ciò che
avviene sulla terra; intorno a te, in questo momento, ci sono le anime dei felici
in Dio che ancora vivono e respirano. Senti i canti, vedi la gioia: quanta luce
in esse, quanta esultanza e soavità nel volo!
Il
corpo è posato sul pianeta, sereno riposa, mentre l’anima vola, si libra
nell’aria, lieve e felice.
Ti
mostro la scena dolente dei “senza Dio”. Guarda, amata: sono talmente piegati
da toccare il suolo con il capo ed emettono lamenti e bestemmie, mentre il
carico diviene insopportabile. L’anima, imprigionata, langue e grida, piange e
si dispera, ma essi non ascoltano più la sua voce, continuano per la loro
strada e maledicono il giorno della loro nascita.
Questo
il mondo visto dall’alto; osserva, diletta sposa. Ma non penare, per la
presenza di tanti insensati: costoro avrebbero la possibilità di gettare tra le
ortiche il peso, enorme, che sorreggono, ma non lo fanno, per loro decisione,
non per Mia.
La
Mia sposa amata si stringe a Me e Mi dice: “Mio adorato Gesù, mio Amore, quelli
che si librano, felici e leggeri, nell’aria ed intrecciano splendidi voli sono
così pochi, quelli, invece, oberati sembrano un formicaio brulicante!”
Così
è, piccola. Così è, perché gli uomini così hanno scelto di fare. Io, Io, Dio,
interverrò ancora, potentemente, per indurre al ragionamento le Mie creature.
Se esse, però, mai alzeranno il capo, non vedranno lo splendore del Mio Volto.
Chi contempla il Mio Sguardo, amoroso, anche per un solo istante, ne resta
abbagliato ed anela a Me con tutte le sue forze; ma perché ciò avvenga occorre
distogliere lo sguardo dalla terra ed alzarlo verso il Cielo! Lo faranno,
questo, tutti coloro che hai visto brulicare sulla terra, come un’immensa
processione di formiche?
Io
opero in ogni direzione perché ciò avvenga. Unitevi, eletti, nella preghiera.
Non saranno vane le vostre attese né inutili i molti sacrifici: è una Mia
Promessa.
La
luce del giorno ti accarezza, sposa amata: è la Mia Carezza quella che ti
porge, un nuovo, grande, Dono del Mio Amore. È questo tutto da godere in Me.
Ti
amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
31.05.96
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
figli, la battaglia imperversa nel mondo, dura da secoli e millenni: sempre il
male ha combattuto il Bene. Il nemico, che prima era agguerrito, ora è più che
mai armato e feroce: sa che qualcosa dovrà mutare per lui, sa che il suo potere
sugli uomini dovrà affievolirsi, per Volere Divino, sa che dovrà ritornare nel
profondo, nell’abisso di fuoco, dal quale è uscito.
Certo,
fa di tutto per non tornarsene solo e a mani vuote; voi, figli cari, dovete
operare in modo che la sua preda sia minima. Voi, amati, insieme a Me, operate
in modo tale da raggiungere questo scopo.
La
preda del dragone, la preda preferita sono le anime dei Miei figli, create per
godere, fatte per amare, per essere amate, per entrare nell’Infinità di Dio.
Miei
piccoli, tanto potete, perché Dio ve lo concede; siete pochi, è vero, ma molto
vi viene concesso per Grazia Divina.
Mettete
i vostri doni, quelli precedenti, quelli nuovi, sempre al servizio dei fratelli;
pensate che le vostre preghiere soltanto possono strappare al fuoco moltissime
anime svigorite. Esse non pregano più, sono cadute nel tranello del mondo; esse
non alzano più il viso verso l’alto, stanno inchiodate alla terra e strisciano
nel fango, non cantano felici, ma gemono nell’angoscia più profonda,
avviandosi, mestamente, verso il deliquio e la morte.
Voi
potete, certo, potete fare grandi cose per loro: rendete ininterrotta la vostra
preghiera. Ovunque siate, sia loquace, loquacissimo il vostro cuore con Dio e
muto con i fratelli: non serve sprecare parole per aiutare, occorre, invece,
invocare Dio affinché posi la Sua Carezza Divina in quell’anima arida e
squallida e la trasformi da deserto in giardino irriguo. Voi, poi, ci getterete
i semi dei fiori più belli che cresceranno rapidamente e diverranno rigogliosi.
Se
i miseri non riescono ad alzare il viso da terra, voi, invece, tenete sempre il
volto verso lo splendore Divino; umili e pieni di carità, implorate la
Misericordia Divina, che attende d’essere chiamata per agire con potenza.
Il
gemito doloroso dei morenti nello spirito vi sproni a non cercare riposo, senza
prima aver fatto di tutto per salvarli: Dio ve lo permette, perché il
dolcissimo Suo Cuore è sempre per la vita, mai per la morte. Riflettete sul
grande compito che vi è stato affidato: da piccoli che eravate siete dei
giganti che hanno una forza tale da spostare le montagne, colmare gli abissi,
respingere le acque più impetuose, fermare i terremoti, far cessare le guerre,
vincere gli spiriti potenti del male.
Potete
fare questo, se volete: agite sui cuori col vostro amore, profondo, che agisce
nel nascondimento; spostate le montagne dello scetticismo; colmate l’abisso del
dubbio che inghiotte i sentimenti che vorrebbero sbocciare da ogni cuore, per
Volere Divino; respingete le acque delle eresie più folli che stanno invadendo
le menti. Gli sconvolgimenti proseguono nel profondo degli esseri umani: voi
fermateli con la dedizione totale a Dio che, per i meriti vostri, interviene sulla
follia degli empi. Le guerre cesseranno, se sarete ben decisi a perseverare,
scompariranno proprio, se il vostro cuore sarà un fuoco bruciante contro la
malizia: essa diverrà foglia, che il vostro sentimento di carità fraterna
distruggerà.
Operate,
mettendo il massimo impegno; vi riposerete, quando il vostro compito sarà
finito e Gesù vi attirerà a Sé per mostrarvi gli splendidi risultati
conseguiti.
Ora,
venite intorno a Me, figli diletti! Vi abbraccio ad uno ad uno e vi benedico.
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima