Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
07.06.96
Amati, figli del Mio Cuore,
camminate con Me verso i pascoli verdissimi del Mio Regno. Ogni cosa è pronta:
ho pensato a tutto, piccoli Miei. Ognuno ha un posto assegnato e sta per
raggiungerlo; manca poco e l’avrà. Questo breve travaglio avrà fine; anche se a
qualcuno pare duro, invero, non è così: ho attenuato le sofferenze agli eletti
per dare modo di servirMi, pienamente. Ho assegnato a ciascuno il compito suo
ed ho creato le premesse per assolverlo, secondo il Mio intento. State
procedendo, giorno dopo giorno, istante dopo istante; Io vi guardo, Io vi
guido, Io, Io, Dio, vi benedico. Siate attivi, siate instancabili: il mondo ha
bisogno del vostro zelo. Io opero tramite voi; tenetelo bene a mente. Nulla
fate, per convenienza personale, ma tutto con un unico fine: servire Me. Io
approvo, allora, ogni vostra azione.
Mia
sposa, Mia amata sposa, il mondo geme nel grande dolore; il mondo cerca, ma non
trova e non trova, perché cerca male; insegue la felicità, ma essa è divenuta
irraggiungibile. Io, Io, solo Io sono la Felicità; ma il mondo non si volge a
Me, cerca, ma fuori di Me. I risultati sono gemiti ed angoscia, dolore e
delusione, inganno e tradimento.
Ho
reso più facile il loro avvicinamento, ponendo ovunque creature Mie, tutte Miei
strumenti d’Amore, del Mio Amore. Ho creato canali, potenti, ricchi di Linfa
Divina. Questi non sono invisibili, non sono irraggiungibili, sono simili agli
altri, hanno una voce ed un aspetto; sono angeli, ma dall’aspetto di uomini.
Io, Io, Dio, ho operato queste cose perché il mondo creda, il mondo si converta
a Me.
Che
può l’uomo solo, che traguardo può raggiungere, se non la morte?
Sposa,
amata sposa, ho dato l’immensa felicità a te perché tu la possa dimostrare agli
altri: ognuno deve capire che solo in Me c’è l’appagamento di ogni anelito
umano.
L’uomo,
creato da Me, interiormente desidera ricongiungersi col suo Creatore. L’uomo,
salvato da Me, arde dal desiderio di essere Mio. Agiscono in lui però la concupiscenza,
triste eredità del peccato, e la superbia che suggerisce all’anima un senso
falso d’indipendenza ed autonomia.
La
creatura umile riconosce la sua miseria, ma sente di avere una grande dignità:
come raggiungere il traguardo, verso il quale tende? Si accorge che, da sola,
tutto diviene tanto difficile: bastano una difficoltà, un impedimento, non
calcolato, e una lunga fatica per ottenere qualcosa va in fumo.
Sposa
amata, giglio del Mio Giardino Io, Io, Dio, permetto le delusioni e le amarezze
per preparare bene l’anima alle soddisfazioni ed alle gioie. Permetto, certo,
permetto che ciascuno faccia la sua costruzione anche senza di Me; viene, poi,
il momento nel quale, scrutando le menti, Mi accorgo che gli uomini hanno
attribuito a se stessi i meriti, solo a se stessi i meriti di qualcosa di
positivo che Io ho permesso di raggiungere. Parlo, ad esempio, delle conquiste
scientifiche e tecnologiche: a nulla sarebbe approdato l’essere umano senza il
Mio consenso. Ho permesso, ho elargito, ho seguito; ho rilevato in molte menti
una grande superbia. Ho sentito queste parole: “Io ho scoperto. Io ho
inventato. Dio non c’entra; è il mio sacrificio che ha prodotto questi
risultati. La scienza procede, per l’intelligenza umana, con o senza Dio.”
Sposa
Mia, ogni giorno i Miei Occhi vedono accadere in tutto il mondo cose terribili,
mai avvenute prima. Io guardo, osservo e non intervengo: voglio vedere a quale
limite si ferma l’uomo. Mi accorgo che osa, osa, senza riguardo alle Mie Leggi,
eterne ed immutabili.
Osa
valicare i confini del lecito; dice a se stesso: “Posso tutto e faccio tutto”;
si nasconde anche, ipocritamente, sotto il pretesto di essere utile al
progresso sociale; invero, soddisfa la sua superbia che tende ad estromettere
Me, Dio, dalla vita.
Mia
diletta, le Mie creature Mi combattono, le Mie amate creature non Mi temono!
Figli degeneri sono quelli che si scagliano contro i genitori e muovono loro
guerra! La generazione vivente, Mia sposa, è molto ribelle, non capisce e non
sente. La Mia Voce è chiara e tonante oppure dolce e suadente, secondo le
necessità. Se sussurro con Dolcezza, non sono ascoltato: il suono viene coperto
dagli altri, scomposti, dei ribelli. Se alzo il tono, il nemico produce urla
altissime in modo da smorzarlo. Coloro che odono e Mi seguono sono pochi;
quelli che Mi sfuggono sono in grande maggioranza. Che accadrà, quando Io
toglierò il benessere, che Io ho voluto? Che accadrà, quando demolirò le grandi
e superbe costruzioni, fatte dagli stolti? Che accadrà, quando la terra, per
Mio Ordine, spalancherà le fauci ed inghiottirà tutte le fatiche umane? A chi
rivolgeranno gli uomini la loro protesta? Chi più presterà loro ascolto?
Chiameranno il dio che si sono costruiti: una divinità falsa ed ingannevole che
perirà assieme a loro.
Che
fine faranno le grandi conquiste tecnologiche, quelle scientifiche? I sottili
ragionatori a chi rivolgeranno le loro parole vuote? Io, Io, Dio, scuoterò la
terra per rimuovere da essa gli empi ed i superbi, le loro costruzioni e tutti
i beni falsi che hanno accumulato.
Fra
un po’, tra breve, a nulla più servirà questa alta tecnologia: scienza e
tecnica saranno parole vane. Tutto ciò che è stato fatto contro di Me, senza
di Me cadrà, perché questo Io voglio. Ora, ancora, l’uomo opera e
costruisce: cerca la morte e l’avrà, cerca la rovina ed è già pronta. Lascio
che ognuno agisca secondo la libertà che ho concesso ma si sappia: attendo il
resoconto di tutto, proprio di tutto, non solo delle azioni fatte, ma anche di
quelle che erano in progetto. Chiederò conto delle intenzioni che non si sono
realizzate. Uomo, che hai operato senza di Me, ora ti troverai davanti a Me a
rispondere delle tue azioni. Se hai tradito risponderai non al fratello: lo hai
ingannato troppe volte, senza fartene accorgere; risponderai a Me, Dio! Ora
puoi, perché ancora permetto, ma, quando ti fermerò, non saprai più dove
volgere gli occhi: Io, Io, Dio, sarò davanti a te, e tu, immobile, davanti a
Me! Vedrai, uomo empio, vedrai quel Dio Che non hai voluto riconoscere, vedrai
per un attimo il Suo Volto e ti dico che non proverai gioia, ma angoscia!
Sposa
diletta, anche in questo nuovo giorno, che nasce tanto splendido per te,
accadranno terribili abomini, per opera dei continui ribelli: Io sarò offeso e
le Mie Leggi calpestate, i Miei innocenti uccisi ed i Miei amati derisi. Il Mio
Amore concederà ancora un poco al giusto per soffrire e al malvagio per
opprimere. Per i meriti del primo, concederò; per i demeriti del secondo,
toglierò. Ognuno si prepari a ricevere quello che ha voluto.
Vivi
nella gioia, scricciolo Mio: il giorno, unico e grandioso, è alle porte. Pochi
lo hanno compreso.
DonaMi
ogni istante di vita, il palpito del cuore, ogni pensiero della mente.
ConsolaMi, perché le sofferenze sono tremende, i tradimenti continui anche da
parte di coloro che Mi avevano promesso eterna fedeltà: tanti lasciano il loro
posto, pur rimanendo in esso. Resta in profonda adorazione, piccola Mia: le tue
parole d’amore, continue, copriranno le bestemmie, che ovunque si pronunciano
contro il Mio Nome Santissimo e quello della Madre amatissima.
Persevera,
Mia piccola. Ti benedico assieme a coloro che operano con te al Mio servizio.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti
degli ultimi tempi
07.06.96
La Mamma parla agli eletti
Miei
amati, “Nulla fate per convenienza – vi dice Gesù – ma tutto per servire Me”;
riflettete bene su queste Parole.
Dio
vi ha creato con immenso Amore, vi ha dato la vita, vi ha redento con immenso
Amore per ciascuno di voi; ora vi chiede di aiutarvi, reciprocamente: l’Amore,
che vi ha dato, scambiatevelo tra voi.
Dio
non ha bisogno del vostro amore. Dio è tutto, ha tutto: la Potenza è in Lui, la
Ricchezza è in Lui. Egli è l’Amore. La vostra briciola nulla aggiunge al Suo
Essere Infinito; ma vi vuole, follemente vi ama e in Lui dovete inabissarvi.
Chi ama vuole la felicità dell’amato; se è l’Amore, Perfetto, che crea, vuole
che la creatura goda della più grande felicità, esulti della massima esultanza.
Dio mai avrebbe creato un Universo per l’infelicità, per il tormento, per
l’angoscia e mai una sola creatura, la più umile, per darle pena e tormento; se
ciò fosse, non sarebbe l’Amore, la Misericordia, la Bontà.
L’uomo,
creatura prediletta, nato dall’Amore infinito, deve raggiungerLo. Questo è
l’obiettivo di ciascuna vita umana, l’obiettivo, latente, voluto da Dio; egli,
però, ha una natura sviata, marchiata dalla colpa originale: la sua volontà non
si conforma che a fatica con quella Divina.
Vi
sono creature docili ed obbedienti, altre ribelli e recalcitranti; Dio non ama
solo le prime, ma anche le seconde e con il sacrificio delle une vuole salvare
le altre. Quelle dolci si piegano ed accettano il peso; altre se lo scuotono di
dosso. Dio pazienta e convince, promette e consola. Nessuno pensi solo a se
stesso. Chi ha offra e chi non ha chieda: un corpo si serve di tutte le membra
e, se uno solo soffre, tutto l’organismo geme.
Piccoli
Miei figli, oggi Gesù vi chiede di volgere ogni azione al Suo servizio non per
aumentare la Sua Potenza, che non ha limiti; non per aggiungere alla Sua
Ricchezza, sapete che è infinita: vuole servirsi di voi per salvare gli altri.
Tutto
l’intero organismo della Chiesa universale è gemente e dolente; perché ciò?
Perché tante membra sono gravemente malate: bisogna curarle oppure amputarle.
Pensa, figlia amata: cosa fa il medico, quando un arto è dolente per malattia?
Lo cura, usa gli unguenti, le medicine e solo “in extremis” pensa al bisturi.
Ebbene,
così opera anche Dio: tante e poi tante sono le parti dolenti, alcune colte da
cancrena e occorre amputarle; ma, prima di procedere in tal modo, bisogna
tentare ogni via. Voi siete gli strumenti scelti dal Medico Divino. Egli vi
guida; voi obbedite. Egli ordina; voi obbedite. Egli vi offre; voi porgete il Suo
Dono. Un vostro sì può tanto; pensate, Miei piccoli, pensate al Mio sì: l’Anima
Mia esulta per sempre in Dio e anche la vostra godrà, se sarete disponibili
secondo la Sua Volontà Santissima. Voi date a Lui ciò che possedete; Egli vi
farà compartecipi dei Suoi Beni! Usate la mente per operare come Egli vuole, il
cuore per amare secondo il Suo Amore, tutto il vostro essere per slanciarvi nel
sublime anelito che ha Lui come oggetto.
Non
temete le critiche del mondo che non capisce. Non siate tiepidi, ma ardenti,
ardentissimi. Siate fuoco, non fiaccola fumigante!
Io
vi aiuto: vi porgo ali di aquila per toccare la cima più alta.
Vi
amo. Ti amo
Maria
Santissima