Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

17.06.96

 

 

Eletti, amici, che Mi restate fedeli e pensate a Me giorno e notte, posso proprio contare sul sacrificio di pochi, mentre coloro che Mi offendono, continuamente, sono molti. Questo è il grande tempo della Misericordia, ma anche quello della Giustizia: chi opera il male e non dà segno di emendamento, chi persevera nel male ed ha messo a tacere la sua coscienza dovrà rendere conto a Me e neppure uno spicciolo gli concederò di sconto: dovrà, in breve, saldare il debito. Le suppliche, tardive, non avranno il potere di alleggerire il decreto, già emanato. Figli amati, procurate di camminare per la strada del Bene, senza deviazioni, perché è iniziato il “conto alla rovescia”, è iniziato da un po’, ma voi non ve ne siete accorti. Ora vedrete la Mia azione sui vicini, su quelli che vi stanno attorno. Gli empi non possono più disporre di lunghi spazi di azione: il tempo della scelta è assai breve e Io, Io, Dio, sto raggiungendo tutti, uno dopo l’altro. Sento le vostre suppliche d’intercessione; grazie ad esse ho atteso ancora. Ora, però, è giunto il momento per tutti!

 

 

Sposa amata, piccola, che vivi in Me, gioisci e gemi, esulta e rifletti: vengo da te come Amore e ti mostro ogni giorno il Mio Volto gioioso, perché Mi servi fedelmente ed il tuo cuore non si allontana neppure un attimo dal Mio. Per questo, ti dico di gioire nel profondo. Aggiungo letizia a letizia, Dono a Dono a chi Mi serve con tanto zelo: se prendo gioia da un’anima, ricambio con una razione centuplicata. DaMMi gioia, sposa amata; ricambierò in maniera proporzionata.

Chi vede il tuo volto comprenda, deve comprendere che Io ho messo la Mia tenda nel tuo essere: vivo in te con una Presenza Viva. Chi ha la Mia Luce capirà ed esulterà per te. Ti ho detto, però, che devi anche gemere, perché al Mio Volto di Misericordia vedrai sostituirsi in molti casi, da te conosciuti, quello della Giustizia. Piomberò, improvvisamente. L’ho detto, lo ripeto: quando non sono aspettato, spalancherò le porte della casa ed agirò con Potenza. Non busserò più, sposa diletta, non starò più in attesa, dolce amica, come un mendicante che attende, attende la briciola d’amore che mai arriva; davanti a Me ogni porta si spalanca ed entro come Giudice, entro con Giustizia lì, dove volevo penetrare come Misericordia; alzo il tono lì, dove prima ho sussurrato; entro con vesti regali lì, dove prima, poco prima vestivo ancora l’abito del mendicante; prendo, senza chiedere, lì, dove prima chiedevo, senza mai nulla ricevere. Gemi, sposa Mia, perché molte porte si apriranno in tal modo: cominceranno allora le suppliche lì, dove prima si alzava la voce con arroganza, si osava ciò che mai si sarebbe dovuto osare.

Piego la superbia dei superbi ed innalzo fino a Me gli umili; li prendo ad uno ad uno tra le Mie Braccia e li chiamo teneramente per nome. Beato chi tanto ha sofferto per Me, per servire Me, chi è stato umiliato e non ha risposto, chi ha pianto e nessuno ha asciugato le sue lacrime! Ora voglio che abbia gioia chi ne è stato privato e giungo come Amore da chi è stato privato dell’amore ed è stato derubato del sentimento che doveva avere. 

Diletta, questo, proprio questo, attuale, è il momento di ritrovare tutte le cose perdute: chi ha rubato deve restituire tutto, tutto, più gli interessi; chi ha danneggiato deve risarcire tutto, senza concessione; chi ha tradito deve scontare, scontare fino in fondo la sua colpa e più grave, molto più grave sarà la sentenza, se chi è stato tradito è un cuore puro e Mio. Vi dico che il conto sarà molto salato.

Chi ha dato sofferenza ne avrà in dose cento volte superiore, se si pente profondamente di ciò che ha fatto e Mi chiede umilissimamente perdono; diversamente, la sentenza sarà molto più dura.

Voglio salvare le anime e creo continuamente nuove possibilità; ma nessuno s’illuda: non ci si salva, colmando un abisso con un bicchiere di liquido; per un abisso occorre una quantità proporzionata al vuoto scavato.

Beato chi ha intorno a sé terra piana, perché ha dato amore a tutte le creature, non ha provocato vuoti, perché il fiume d’acqua limpida, sgorgato dal cuore, li ha colmati tutti! Costui correrà incontro a Me felice ad annunciarMi ciò che già so, che conosco; Mi dirà: “Mio Signore, mio Amore, da Te ho preso ed a tutti ho dato l’acqua sorgiva che ha reso così ubertosa questa pianura; ora te la mostro, mio Dio, con esultanza e Ti metto davanti la mia opera nel mondo. Ho amato, mio Signore, ho amato del Tuo sentimento; tanto ne ho desiderato per espanderlo su ogni creatura che Tu mi mandavi incontro. Ora, Dio Meraviglioso, mi piego dinnanzi a Te e Ti adoro, offrendoTi la mia opera e supplicando la Tua Misericordia.” Io aprirò, allora, le Mie Braccia e, stringendo al Cuore l’anima, la loderò e le mostrerò il posto d’onore, preparato sin dall’origine del mondo e conquistato a pieno merito. Che farà, invece, colui che ha tolto, ha negato, ha scavato fosse profonde, vuoti incolmabili col suo disamore? Io, Io, Dio, gli ho mandato incontro, gli ho affidato le Mie creature ed egli che ne ha fatto? Le ha disprezzate, le ha offese, tormentate, torturate, scavando, così, per sé una fossa profondissima, fino a divenire una voragine. Come si può colmare una voragine? Occorre molto: in proporzione alla profondità.

Ebbene, sposa amata, ognuno rifletta in questo grandioso momento sul suo operato, prima che Io, Io, Dio, piombi addosso come Giustizia. Ognuno provveda di implorarMi come Misericordia; Io lo aiuterò a pareggiare i conti o almeno a renderli meno pesanti.

Quando giungerò come Giustizia a nulla varranno le suppliche, tardive: il debito da saldare deve essere saldato, fino all’ultimo centesimo.

Mia amata, resta in Me anche in questa grande giornata che si annuncia. Dona amore, puro e santo, alle creature che ti mando incontro. OffriMi gioia, colomba, che vivi in Me. Consola il Cuore del tuo Signore, che viene trafitto continuamente da infinite spade.

                                                                                  Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

17.06.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Vengo a portarvi serenità e gioia. La Giustizia Divina deve raggiungere molti, perché questo è il tempo, non altro. Gli empi hanno ancora poco per mutare condotta: il grande giorno si approssima ed entro questo tutto deve essere compiuto di ciò che è da compiersi.

Operate sempre secondo Dio, mai contro; vi ho detto che ogni azione, che compite, implica una scelta. Siatene pienamente coscienti.

Io vi guido, piccoli Miei. Non temete e non sentitevi turbati in alcun modo: chi vive secondo la Legge di Dio non sarà toccato dal vento violentissimo che spazzerà via tutte le foglie secche per prime, poi, quelle tremolanti per seconde, infine, le piante che hanno prodotto cattivi frutti: spazzerà la terra da capo a fondo. Gesù col Suo passaggio santificherà ogni cosa che può ancora essere santificata; prima che Egli giunga, spariranno quelle che ormai non servono, ma nuocciono.

Figli amati, ai quali parlo con Tenerezza Materna, voi siete i nuovi fiori che, apertisi alla Luce sfolgorante di Dio, devono produrre per il Suo Regno i nuovi frutti di virtù e d’amore. Gesù Stesso si occupa di voi, vi cura con mille attenzioni. Io vi guardo col Mio Sguardo Materno e vedo il rigoglío di ciascuno: siete belle anime che vi siete donate a Dio con tutto il vostro essere. La Sua Mano vi ha reso tali. Alcune di voi spiccano, per bellezza e splendore; altre si avviano verso questo traguardo. Quando tutte sarete pronte, potrete mostrare a tutti il vostro splendore, iniziato nel nascondimento; il mondo si rallegrerà di voi, gioirà con voi, perché l’empio non commetterà più l’empietà ed il malizioso non agirà più con malizia. Vi guarderete intorno e direte: “Dov’è l’empio, dove il malizioso, il superbo, l’avaro, l’invidioso?” Di essi non vi sarà traccia. Allora il cuore esulterà. Il giglio sarà accanto al simile; insieme, nello stesso giardino uniranno la loro bellezza, il loro profumo, la delicatezza del loro incanto e la terra sussulterà di gioia infinita!

Chi ha voluto il Sole, chi ha implorato la Luce avrà un Sole senza tramonto, una Luce perenne e godrà in essa, vivrà in essa, esulterà in essa.

Chi ha voluto le tenebre, chi ha chiamato le tenebre, chi si è mosso nelle tenebre, chi ha impedito al Raggio Divino di entrare, ebbene, continuerà a vivere come ha scelto: non vedrà il nuovo Sole, non gusterà la grande Luce, non si sazierà delle Delizie Divine e dovrà rinunciare a ciò che ha rifiutato al momento della grande scelta.

Con quale tristezza dico queste cose, figlia amata: il Mio Cuore soffre, per tanti che si avviano verso questo, terribile, destino di morte! Quando tutto sarà avvenuto, non ci sarà più sofferenza né rimpianto, perché la vostra volontà vorrà sempre ed esattamente ciò che Dio vuole.

Se una madre vedesse il figlio caduto nella più grande rovina, per sua scelta e Decreto Divino, chiusa nella Luce Divina, non proverebbe alcuna angoscia né turbamento alcuno: chi è in Dio ha la propria volontà perfettamente conformata alla Sua e gode nel vedere il Trionfo del suo Signore in ogni realtà umana.

Anche oggi vi invito alla preghiera, incessante. L’uomo, che ha ancora una stilla, non la lasci passare invano: finita questa, altra non si aggiungerà.

Il mondo capisca, si emendi, si alzi dal fango del peccato, si penta e faccia penitenza! Chi Mi invoca con cuore sincero Mi troverà accanto, sempre.

Persevera, figlia. Non temere le difficoltà del momento: Dio agisce e ti conduce. Sii gioiosa.

 

                                                                                              Maria Santissima