Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
25.06.96
Miei eletti, restate saldi in Me:
splendide Meraviglie voglio mostrarvi. Tutto è pronto per il grandioso
incontro; occorre, però, che siate sempre col cuore volto a Me. Nel molto e nel
poco siate sempre Miei. La via da percorrere è brevissima; sì, amati, lo ripeto
spesso perché lo abbiate bene a mente. Conosco la vostra debolezza; so quanto
esattamente potete resistere e non vi voglio spossare, amici cari, ma finire di
plasmare, perché non tutti siete giunti al punto giusto di preparazione: c’è
chi sta già toccando il traguardo e c’è chi ancora deve arrivarci. Il volo, al
quale vi conduco, è assai sublime; occorrono energia e luce per non deviare a
destra né a sinistra. Io, Io, Dio, vi darò sempre questa energia. Talora il
nemico vi può insinuare il dubbio, cogliendovi nel momento della grande
stanchezza; proprio in quel momento dovete ricordarvi delle Mie Parole e
trasformarle in vita.
Sposa,
amata, che vivi nel Mio Cuore amorosissimo, grandi, stupende Meraviglie sono
pronte per te; le godrai ed il tuo cuore esulterà sempre in Me. Attendi con
gioia il Mio Ritorno ed opera attivamente col pensiero, col cuore, con l’azione
perché esso non tardi.
Osservo
il tuo agire e conosco il tuo pensiero: se tanti come te ci fossero, gli uomini
già Mi avrebbero tra loro. Siete pochi, amata, siete pochi ed il numero diviene
sempre più esiguo!
Non
ti rattristino le Mie Parole; per essere Mio l’uomo deve rinunciare alle
attrattive del mondo che sono molte in questi giorni ed insidiose e sottili,
perché opera del nemico astuto.
Quanti
credono di fare una vita fruttuosa, solo perché non commettono i grandi
abomini! Invece, disperdono il preziosissimo Dono del tempo e nulla procacciano
per sé né per gli altri!
Costoro,
al Mio Ritorno, si troveranno a mani vuote: avranno in proporzione a ciò che
hanno dato!
Chi
ha preparato per sé una grande costruzione vi abiterà, godrà; aggiungerò Io,
Io, Dio, ciò che non è riuscito a mettere insieme, per mancanza di tempo.
Premierò lo zelo. Premierò la fatica. Premierò il sacrificio. Premierò ogni
rinuncia. Chi ha donato a Me, per Me avrà centuplicato il premio. Chi ha girato
le spalle al misero piacere del mondo ne avrà, in compenso, uno intensissimo
che durerà eterno.
Amici,
operate, ora, intensamente, senza stancarvi, senza risparmiare energie; ora,
solo ora potete dare, potete ricevere: tra breve, non sarà più così.
Un
giorno, un uomo incontrò un mendicante, lacero e triste, e s’impietosì della
sua miseria; gli disse: “Vieni da me. Ti aiuterò.” Quegli gli rispose che non
sarebbe rimasto, ma sarebbe tornato ogni giorno a prendere qualcosa. Tornava il
misero; ogni giorno si presentava alla porta a prendere il dono, stava un
attimo e poi scompariva. Passarono in tal modo mesi ed anni; il mendicante mai
si stancava di chiedere e neppure il donatore di donare. Costui un bel giorno incontrò
un amico che gli disse: “Ogni giorno viene da me un tale che vuole cibo. In un
primo momento gliel’ho dato ma, siccome la faccenda si protraeva troppo, mi
sono stancato, perché anch’io ne ho poco e se lo do a lui devo soffrire io.”
Infatti,
venne una grande carestia ed il mendico veniva alla porta, senza perdere un
giorno; il donatore generoso soffriva, per la penuria, ma diceva a se stesso:
“Darò sempre tutto quello che posso; finché ne avrò io, ne avrà anche questo
poveretto.”
Venne
il giorno nel quale si trovò ad avere in casa solo un pane, un piccolo pane,
col quale doveva sfamarsi: era quello che dava solitamente all’ospite assiduo.
Al suo comparire disse: “Fratello, solo questo pane ho; è poco, perdonami:
dobbiamo dividerlo in due perché così anch’io possa mangiarne”. Entrambi
mangiarono i pochi bocconi. Disparve l’ospite; ritornò l’amico, avaro, che si
era ben guardato dal dividere il suo pane, per timore che non gli bastasse.
Mentre
stavano insieme, parlando con tristezza, comparve un grandissimo signore,
vestito con vesti sontuosissime, accompagnato da uno stuolo infinito di
servitori. Si avvicinò ai due e disse: “Il mendico ero io, io, che ora sono
davanti a voi con tanta maestà e sfarzo. Ho voluto mettervi alla prova. Io
posseggo grandi beni, ricchezze infinite; concederò a ciascuno di voi, secondo
quello che ho ricevuto.”
Il
donatore generoso gioì ed esultò, perché molto aveva offerto, l’avaro gemette e
si pentì di essere stato così avido e senza cuore, ma ormai più nulla poteva
aggiungere: ciò che aveva dato aveva dato; ciò che aveva negato restava negato.
Così
sarà. Così sarà, amici Miei, alla fine di questo breve spazio di tempo. Ora
sono accanto a molti, come povero mendico che chiede amore ed offerta, qualche
piccolo sacrificio e generosità di cuore.
Nel
giorno che è ormai alle porte verrò per restituire con estrema larghezza ciò
che Mi è stato dato, in proporzione alla quantità ed alla qualità. In quel
giorno, grandioso ed irripetibile, nessuno potrà togliere né aggiungere: avrà
esattamente ciò che ha scelto di avere, quando mai pensava che dietro il misero
si nascondesse il ricchissimo signore. Ognuno pensi, pensi e rifletta.
Quanti
Mi dànno le briciole le briciole avranno; quanti tengono tutto per sé nulla
avranno; ma quanti, come voi, eletti, fedeli amici, sinceri adoratori, Mi hanno
offerto ogni palpito del cuore, ogni pensiero della mente, avranno parte
grandiosa della Mia Ricchezza, regneranno con Me sulla terra dei viventi e
benediranno ogni rinuncia, fatta per Me, ogni tormento, sopportato per Mio
amore. Operate, operate, assiduamente, ora che siete in tempo. Quanto ve ne
concederò ancora? Voi esattamente non lo sapete; ma Io, Io, Dio, vi continuo a
ripetere che sarà assai poco, veramente esiguo.
Date
con gioia, non con tristezza: avrete un compenso ancora maggiore.
Sposa
diletta, Mi piace vederti sempre così gioiosa nel cuore. La gioia tua è un Dono
Mio e mai te la farò mancare. Resta in Me, amata. Esulta, sposa, sul Mio Cuore.
Inebriati del Mio Amore ed offrilo a chi ne è desideroso.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
25.06.96
La Mamma parla agli eletti
Miei
amati figli, Dio è Amore, è Amore Che vi vuole abbracciare. Godete in Lui ed esultate
perché siete Suoi. Se volete vivere sempre nella gioia, seguite attentamente i
Suoi Precetti e non lasciatevi trascinare dai venti di tempesta che percorrono
la terra.
Ricordate
che di ogni azione, di ogni decisione dovrete rendere conto all’Altissimo.
Vedrete il Suo Volto amoroso, se lo volete; ma siate sempre in Lui con la mente
e con il cuore. Per fare grandi errori ci vuole poco, basta soltanto un attimo
di spensieratezza, di superficialità e per riparare, poi, occorrono enormi
sacrifici!
Vi
ho insegnato sempre a porvi questa domanda, dopo aver ben considerato ciò che
dovete fare: “Piace a Gesù quello che è mia intenzione fare? Piace? Gli dà
gioia?”
Solo
se la risposta è pienamente positiva, procedete; diversamente, rinunciate.
Gesù
vi ha accennato anche alle molte tentazioni del mondo, alle mosse astute del
maligno che vi induce a fare il male, quasi, quasi senza accorgervene. Ebbene,
questo non vi deve preoccupare: anche in queste occasioni voi mostrate la
saldezza della vostra fede. Chi è ben radicato in Dio non cade; la Sua Luce lo
illumina e il Suo Braccio lo sostiene.
Adorate,
adorate con tutto lo slancio del vostro piccolo essere; non permettete ad
alcuno di scalfire il vostro sentimento né con promesse né con illusioni.
Se
volete bene, fate il bene; fate solo il bene secondo Dio, non secondo il mondo.
Se
volete amore a fiumi, date Amore Divino: più ne offrite più ne riceverete. Ho
parlato – state ben attenti – dell’Amore di Dio, non di quello del mondo,
ingannevole ed ingannato!
Piccola
Mia figlia, Dio ti ha posto come lume per molti; la tua luce è quella che
proviene da Lui. Esulta e gioisci, perché importante è il tuo ruolo. Questo
splendore mai si spegnerà, piccola, amata lucciola, che splendi nelle tenebre
oscure del mondo! Non solo non perderai il tuo splendore, ma esso diverrà
sempre maggiore, man mano che si avvicinerà il giorno del Signore. Insieme a
Lui, splenderete voi, stelle del Suo firmamento, mostrerete a tutti la vostra
bellezza e la terra sussulterà di nuova vita.
Non
ti curare dei molti nemici: non passerà molto e non li vedrai più. Ti chiederai
quale fine abbiano fatto. Nessuno ti risponderà: nel tempo della gioia non si
ricorderà più il dolore. Ancora un poco, piccoli Miei, poco, poco e all’alba
non seguirà più un tramonto: sarà un giorno senza tenebre, senza dolore,
l’eterno giorno della felicità.
Di
più non vi dico, figli: di più non capireste. Ciò che è già stato non sarà. Il
domani non sarà simile all’oggi, con qualche variante, ma sarà completamente
diverso, nuovo: giorno, come mai prima, felicità mai provata, ricchezza mai
posseduta!
Non
guardate Me, con sguardo adorante; volgete gli occhi a Colui Che tutto opera,
Egli Che è tutto merita tutto! Adorate!
Adorate, piccoli Miei, l’Altissimo Che vi ha creato, vi ha redento, ora si
accinge a liberarvi da ogni schiavitù per godere la vera libertà e gustare le
vere Delizie, quelle che sono nascoste solo in Lui!
Adoriamo
insieme, istante dopo istante. Benedetto, Santo, meraviglioso Dio Che doni con
infinita larghezza alle Tue piccole creature!
Vi
amo, figli. Ti amo.
Maria
Santissima