Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
29.06.96
Venite tutti, eletti, venite tutti
a chiudervi nel Mio Cuore, amoroso. La terra è di gelo; in esso, invece, c’è
l’eterna primavera e cascate di acqua, limpida, dissetano ogni creatura. Nulla
manca! Chi viene in Me trova tutto, gode di tutto. Venite, creature Mie amate,
venite a riposare; siete stanche, alcune veramente spossate dalla fatica della
vita! Venite, amati: vi ristorerò. Venite, amati, vi riempirò della Mia
Tenerezza. Cercate amore, voi tutti cercate amore; avete mendicato alle porte
del mondo di gelo, ma non ne avete ricevuto neppure una briciola. Io, Io, Dio,
ve ne darò quanto ne volete e neppure aspetto che bussiate due volte: vi vengo
incontro, amatissimi. Non dovete chiedere con la gola stretta dalla pena, col
cuore tremante di paura, con gli occhi arrossati di pianto; non dovete
attendere, attendere, senza trovare risposta, come alle soglie dei superbi:
tutto vi dono, Miei piccoli, tutto vi dona il vostro Dio, Re dell’Universo!
Sposa
amata, giglio del Mio Giardino, rigoglioso di bellezza, che significa vivere in
Me? Che significa sprofondarsi nel Mio Abisso, infinito, di Dolcezza?
Non
è vivere sulla terra già la vita del Cielo? Non è respirare in terra la brezza
Divina? Non è forse vivere tanto felici in una terra tanto desolata? Quando gli
uomini capiranno? Quando provvederanno a se stessi? Quando verranno tutti a Me
Che li invito per farli felici, come tu sei felice, per farli doviziosi, come
tu lo sei? Attendono, indugiano; attendono, indugiano: li tiene lontano da Me
l’inganno del mondo. Continuo a chiamare, sposa Mia, continuo a sussurrare
Parole tenere, ma non vengo ascoltato! Se piombo come Giustizia misericordiosa,
non sono tollerato, pochi piegano il capo; molti, invece, lo alzano con
superbia, con alterigia, con l’insulto; non offrono prima, non capiscono dopo,
non ascoltano prima, non recepiscono dopo il Messaggio del Mio Cuore!
Chiamerò,
Mia piccola, non gemere, continuerò a chiamare ogni uomo ancora, ancora. Farò
tacere i suoni ingannevoli, farò tacere il canto delle sirene e la Mia Voce
verrà udita da tutti con Dolcezza, prima di essere udita da tutti con rigore.
Non lascerò che le Mie creature vaghino ancora a lungo nel nulla, non voglio
che si disperdano, come pecore che fuggono, sbrancate, perché il pastore le ha
abbandonate. Ogni pastore torni al suo ovile, ognuno badi alle sue pecorelle:
il lupo ne sta divorando molte, ogni giorno, veramente molte. Perché? Perché
accade questo?
I
pastori pensano a pascere se stessi, sono ben nutriti e saturi di ogni bene
terreno. Godono e fanno festa; godono, come spensierati: hanno trascurato il
loro dovere per rincorrere il piacere! Guardano a se stessi e non badano al
gregge loro affidato: tengono lontano le anime da Me!
Con
il loro atteggiamento, insensato, scacciano i Miei amati e li maltrattano,
respingono chi invece dovrebbero abbracciare; non odono ciò che dovrebbero
udire, prestano, invece, tanta attenzione a parole che provengono dal Mio
acerrimo nemico che parla, parla per convincere ed è soddisfatto perché, invece
di essere respinto con ribrezzo, viene ascoltato con interesse. Agisce con
superbia ed è spesso vittorioso: pochi, ormai, ne respingono le insidie; molti,
invece, gli corrono incontro e si lasciano irretire. Il suo calice, al primo
sorso è dolce: la pozione, velenosissima, sembra assai gradevole. Lo stolto la
beve, la beve: l’amaro è in fondo, il tossico è mortale. Il Mio Calice, invece,
è amaro all’inizio, ma inebria di felicità e di dolcezza ad ogni nuovo sorso,
fino a divenire una continua delizia.
Piccola
Mia sposa, voglio che tu lo vuoti tutto. Inebriati di Me, diletta, del Mio
Amore, gusta le Delizie che ti porgo: sono tante, numerose, inspiegabili da
labbra umane. Se tu, sposa amata, dovessi spiegare con verbo comprensibile il
diletto che ti dono, la sublimità della nostra vita intima, non saresti capita:
bisogna solo provare, assaporare, personalmente, per cogliere bene ogni
particolare.
Sposa
amata, godi, felice: questo è tempo di primavera per te; l’inverno è passato.
Colomba Mia, esulta in Me: altro inverno non verrà, la neve ed il gelo non ti
faranno rabbrividire, perché il tuo Signore ti stringe a Sé con Amore infinito
e il Suo fuoco fa fondere il ghiaccio. Il mondo non conta più: ti ho condotta
nella Mia Reggia. Ti ho porto la Mia Ricchezza: è inesauribile. Opera secondo
il Mio intendimento, rapidamente e perfettamente, poi, torna in Me; il mondo si
nutra di ciò che gli appartiene. Tu, amata, sei Mia, non appartieni più al
mondo: esso non ti avrà; gli hai voltato le spalle. Nulla puoi desiderare: hai
già tutto.
Chiamo
anche oggi, anche in questo nuovo, sublime, giorno estendo il Mio Invito a chi
lo vuole cogliere. Con Amore lo estendo; ma quanti accorreranno, senza indugio?
Il
tempo fugge, veloce, ma le Mie creature pensano sia eterno: ognuna lascia che
gli istanti si inseguano, inconcludenti, ognuna rimanda a domani ciò che
dovrebbe affrettarsi a fare oggi.
Piccola
Mia, non gemere per l’insipienza generale: ognuno è libero nella propria
scelta. Senza libertà, non ci sarebbe merito alcuno. Porgi i Miei Doni d’Amore
a chi ha tanta sete e vuole bere alla Sorgente inesauribile; chi invece è già
sazio di cose vane e non chiede di più resti pure come vuole. Avrà chi
desidera, avrà quanto desidera; ma guai a colui che rifiuta: ciò che lascia mai
più lo ritroverà!
Porgi
la Mia Linfa, piccola sposa: chi vuole vivere si affretti a prenderne a
volontà. Con larghezza dono, perché sono Dio. Venite tutti a Me, figli amati:
il Mio Cibo non deperisce e dona forza e salute; chi se ne sazia mai sarà punto
dal pungiglione mortifero del serpente maledetto.
Venite
e godete, creature Mie. Venite e vedete quanto è dolce il Mio Nettare! L’offro
con Amore, per Amore. Com’è avvenuto per la piccola sposa, avverrà per ciascuno
di voi. Ella vive in Me, felice, in continua letizia; creata dal Mio Amore, è
tornata per Mia scelta e per sua decisione. In Me così è e così sarà per
sempre.
Mia
piccola, ecco il Mio Dono: la luce di questo splendido giorno. DonaMi ogni
palpito del tuo cuore, ogni alito di vita. Questo voglio. Questo sia.
Ti
amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
29.06.96
La Mamma parla agli eletti
Venite,
figli, venite all’Acqua sorgiva, ristoratevi e godete. Gesù vi offre Se Stesso:
vuole alleviare le fatiche, vuole nutrire le anime deboli, vuole consolare ogni
afflitto; dona molto, senza chiedere che poco. Lasciate le stoltezze, lasciate
le vanità, non lottate per possedere ciò che non vi darà che pena. Lasciate la
gloria del mondo, lasciate la ricchezza che vi viene porta, insidiosamente: vi
si offre una misera consolazione e vi si chiede un prezzo altissimo, un prezzo
esoso. Chi offre non ama; chi offre vuole la vostra rovina! Non accettate,
anche se questo dovesse costarvi sacrificio. Non accettate il veleno, nascosto
nel calice dorato!
Il
nemico inganna gli stolti, gli avidi, i superficiali, i torpidi, i dormienti.
Il nemico inganna i deboli, gli sfiancati, coloro che sono ebbri di ebbrezza
umana; ma nulla può contro i forti, i potenti di energia Divina.
Ricordate
il piccolo Davide contro il grande gigante: non erano le sue forze, ma gliele
porgeva Dio, al Quale si era affidato. Voi siete piccoli, figli Miei, siete dei
pargoli che devono combattere contro un gigante potente: esso consiste nelle
forze del male che dominano la terra in lungo ed in largo. Siete tanti piccoli
David, ma, proprio come lui vinse, anche voi potete uscire vincitori non con la
forza del braccio o della mente, ma con quella della fede, della speranza,
della carità.
Io
vi ho guidato per anni attraverso questo strumento Divino; vi esorto, figli,
figli amati, a rivedere ciò che ho detto in passato: leggete e meditate,
riflettete e trasformate in vita.
Alcuni
di voi hanno ben ascoltato, ma non trasformato in vita. Un cibo a nulla serve,
se non viene assimilato e trasformato; così, a che serve che leggiate con
entusiasmo la Mia Parola, se poi in pratica agite come se nulla vi avessi
detto?
Decidetevi
tutti, figli cari: il tempo non concede soste e fugge, velocissimo. Gesù
tornerà sulla terra e deve trovare in voi i frutti maturi del Suo seme
santissimo. Ogni giornata trascorsa deve essere una battaglia vinta: dipende
solo da voi, cari figli. Tutto vi viene concesso, ma sta a voi operare. Date
tutto. Vi ripeto: date tutto di voi, non risparmiate sacrifici, energie,
preghiere. Il mondo non vi attiri a sé. Il mondo in questo momento nulla ha da
offrirvi; voltate pure le spalle ad ogni allettamento e non cercate ciò che vi
è nocivo. Non voltatevi indietro a rimpiangere ciò che avete lasciato.
Proseguite,
sicuri, fiduciosi, in letizia: Gesù vi offre quello che serve in questo momento
di battaglia. Il premio vero e proprio lo avrete a fine corsa: lì vi aspetta il
trionfo, lì la vittoria ed il grandissimo premio.
Ogni
giorno avrete Me ad incoraggiarvi, a sostenervi, a spronarvi: seguiteMi con
docilità. SeguiteMi e non chiedete troppe spiegazioni; accontentatevi di quelle
che vi dono.
Quando
ogni segreto sarà svelato, piangerete, piangerete, per la troppa gioia!
Vi
amo. Ti amo, figlia, e ti ringrazio per i sacrifici e per le parole dolcissime.
Maria
Santissima