Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

14.07.96

 

 

Eletti, amici, che non distogliete lo sguardo dal Mio Volto, vi parlo con Amore, vi conduco con Tenerezza, la Mia Mano si posa, dolcemente, su di voi per finire di plasmarvi. LasciateMi fare, Miei cari: accettate ogni fatto, che vi accade, come mandato da Me o permesso da Me per il vostro bene. Non per tutti sarà la stessa cosa, piccoli cari; non guardate alla condizione altrui né in Bene né in male. Non dite: “Se a lui è accaduto così, anche a me accadrà la stessa cosa”. Non è così, Miei, fedeli, servitori: ognuno merita un trattamento differente, secondo l’indole, secondo la condizione, secondo l’anelito. A qualcuno chiedo molto, perché molto Mi deve, ad altro chiedo qualcosa, perché poco Mi deve, ad altro ancora chiedo tutto, perché il conto sta divenendo assai salato. Piccoli, abbandonatevi con fiducia a Me: è un’Onda misteriosa che vi conduce, della quale non vi è dato conoscere la consistenza. Lasciatevi andare: non è da fonte nemica, ma dalla Fonte dell’Amore che proviene e vi culla, vi fa gioire, soavemente vi guida verso una meta, inimmaginabile, in un futuro completamente nuovo.

 

 

Sposa amata, il Mio Cuore è la tua Reggia, nella quale vivi felice con Me. Godine le delizie, piccola, non solo in un particolare momento della giornata, ma sempre, in ogni istante.

Qualcuno dirà: “Quanta Dolcezza, quanta generosità ha Dio nei riguardi di certe anime e molto rigore nei confronti di altre!”

Sposa amata, si sappia: il trattamento non è lo stesso per tutte, perché le Mie creature non sono uguali, non sono create in serie, una identica all’altra. Quanta differenza, invece, c’è tra loro: per una necessita una soluzione, per un’altra una differente! Non desidero che voi soffermiate sempre l’attenzione sulla condizione altrui per allietarvi o rammaricarvi; sappiate bene tutti che ciò che è miele per una creatura, quindi, dolce, piacevole, utile, ben assimilabile, diverrebbe veleno per un’altra che non si trova in grado di capire e nutrirsi dello stesso alimento. In questo grande momento della storia umana sto ultimando la preparazione di ogni creatura che, docile, si è abbandonata a Me, di ogni creatura che ha avuto fiducia nel Mio Amore.

Ti dico, Mia piccola, che Mi sono avvicinato ad ogni uomo; ripetutamente, Mi sono avvicinato anche ai ribelli, a coloro che non Mi vogliono riconoscere ed amare e con Tenerezza Paterna ho parlato al loro orecchio, con Amore infinito ho accarezzato il loro cuore.

Sposa, sposa, che vivi un’esperienza così unica con Me, conosci la Mia infinita Dolcezza; comprendi bene, quindi, il Mio stile. Voglio che l’anima giunga a Me per amore, non per paura, per convinzione, non restando nel dubbio e nell’incertezza continui. Ebbene, da quelle creature che ho avvicinato, Mi è stata data differente risposta; a questa corrisponde un diverso trattamento, una condizione, talora, diametralmente opposta. C’è colui che si è lasciato plasmare un pochino, quando le cose che chiedevo erano facili, semplici da eseguire, poco scomode e molto piacevoli; quando, poi, ho chiesto di più, nel suo cuore Mi ha detto: “È troppo. Non posso. Non voglio. Non mi conviene.” Detto questo, si è allontanato in cerca di nuove esperienze, a suo parere, meno impegnative e più remunerative. Piccola, è con Dolore che dico queste parole, con grande Dolore, sposa diletta: costoro sono perduti, perché troppo lontano da Me si stanno avventurando! Cercano, cercano, inseguono, inseguono; ma già puoi immaginare chi ha preso le redini della loro vita! Vi è poi un’altra categoria, quella di chi si fa condurre, ma non obbedisce, docilmente: a volte sì, a volte no. Questi fanno un passo avanti, uno indietro, a volte più passi avanti, a volte molti indietro. La loro sorte, definitiva, se la stanno scegliendo con le proprie mani. Vi sono, infine, coloro che sono assai lieti di venire plasmati da Me attimo dopo attimo e si sono gettati con anelito unico nelle Mie Braccia: nulla chiedono, nulla pretendono; cercano Me, vogliono Me, aspettano Me e si aspettano tutto dal loro Dio. A costoro non devo neppure chiedere: prendo direttamente; non devo aspettare: subito Mi viene porto; non devo chiamare: sono sempre presenti, sempre svegli, sempre disponibili e ciò che voglio vogliono, ciò che respingo respingono. Questi, sposa Mia, questi sono i Miei angeli benedetti sui quali e per i quali riverso fiumi di Grazie che rendono felici loro e ristorano la terra, desertica, sulla quale vivono. Dove una di queste creature passa scende la Mia Rugiada, nasce e gorgoglia un nuovo ruscello, riprende vita ciò che era languente, si aprono gli occhi chiusi, si alzano i miseri e si rivestono di nuova speranza. Per questi, per le creature predilette che Mi benedicono giorno e notte Io, Io, Dio, darò nuova vita a tutte le cose, cambierò le menti ed i cuori. Sarò un Dio d’Amore ed ogni uomo vedrà il Mio Volto benevolo e non quello di Giustizia. Pochi, pochi, ma tutti Miei, faranno tremare la terra, sussultare le montagne, fremere il mare! Neppure ho parlato di coloro che Mi hanno sempre girato le spalle ed hanno ignorato, volontariamente, la Mia Presenza: per costoro la sorte è quella che si sono scelti. Quello che hanno chiesto col loro silenzio avranno. Come vedi, in questo momento sulla terra si vive in condizioni spirituali assai diverse: chi ha molto di più, assai di più avrà; chi si è accontentato di poco procederà in miseria. Chi ha inseguito il nulla resterà a mani vuote e piangerà, disperatamente, vedendo la ricchezza dei ricchi; sarebbe disposto ad accettare anche il qualcosa dei miseri, ma non avrà che il suo nulla, perché quello ha cercato ed al resto ha, volontariamente, rinunciato.

Mi diranno: “Signore, quando ho rinunciato ai beni, che Mi venivano offerti? Mi sembra di non averlo fatto; ogni volta che gli uomini mi porgevano beni e doni non ci ho rinunciato, neppure al minimo ho voltato le spalle!” Risponderò: proprio perché hai troppo cercato i beni vani, non ti sei accorto di quelli splendidi ed eterni, che potevi conquistarti con facilità al momento opportuno. Eri distratto, con orecchie ben aperte, ma solo per ascoltare insipienze, parole inutili, promesse ingannevoli! Anche gli occhi avevi ben attenti, ma per vedere solo ciò che sarebbe stato opportuno ignorare! Il tempo, intanto, è trascorso, giorno dopo giorno, istante dopo istante; non te ne sei accorto: certo, non pensavi a Me, tuo Dio, ma solo a te stesso, per inseguire la tua rovina! Queste, sposa del Mio Cuore, le Mie severe Parole; il resto, poi, lo puoi ben immaginare! Quanti quest’oggi si trovano in tale condizione? Quanti, amata, che, caduti, rischiano di non alzarsi più? Le tue suppliche a questo siano volte: a dare a questi poveri, troppo ricchi di beni terreni, la forza di liberarsi dal fardello pesante ed inutile per prendere in mano la perla, preziosissima, che darà accesso al Regno della gioia senza limiti. Non lesinare il tuo aiuto e non lasciare che un solo istante cada senza portare frutto. So che non ti è difficoltoso ciò che ti chiedo; prosegui. Le tue suppliche e le tue lacrime commuovono profondamente il Mio Cuore: fino all’ultimo i più miseri avranno grazie perché possano rialzarsi e salvare l’anima. Non cedere, amata sposa, non cedere alla stanchezza: ti riposerai, quando verrà il momento del silenzio esteriore ed interiore. Parla ora col cuore, traboccante del Mio Amore. Non taccia la carità, si volga ovunque ci sia bisogno: Io, Io, Dio, te lo chiedo. Terrò conto di ogni sospiro e metterò a frutto ogni palpito: molti godranno. Li vedrai e gioirai per loro. Benedico ogni istante della tua vita. In questo nuovo, splendido, giorno vivi nella Luce del Mio Amore.

                                                                                  Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

14.07.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli cari, un’Onda Soave vi conduce e, due Braccia amorose vi stringono: questa la beata condizione di chi si è donato interamente a Dio.

Come mamma premurosa che conduce il suo bimbo verso il luogo della gioia, della tenerezza, preparandosi ad offrire il delizioso cibo che lo sazia e lo delizia, così il grande Signore fa con ciascuna creatura, docile e obbediente, che si fa prendere dal Suo Cuore.

C’è chi nel profondo teme, c’è chi si preoccupa per ciò che deve accadere, c’è chi tende l’orecchio per sentire le nuove, sconvolgenti, del mondo. No, figli; non fate voi così! Siete stretti da Mani meravigliose; sicuri e ben protetti, esse vi conducono lì, dove le amarezze sono scomparse: è il posto preparato da Dio sin dalle origini della creazione per i Suoi prediletti.

Certo, come vi ho detto in passato, non venite trascinati a forza, non con violenza, ma condotti con infinita Dolcezza. Il bimbetto si fida della mamma; quando ella lo stringe a sé, è felice e non chiede dove lo conduca. Non importa al piccolo saperlo: dovunque vada, è felice; chi lo conduce è per lui sorgente di ogni gioia. Così sia per voi, figli cari.

Vi chiedete: “Che sarà di me domani, posdomani? Come me la caverò?” Continua è in voi questa preoccupazione anche se, talora, inconscia. Leggo profondamente nel vostro cuore: anche per Me è un libro, aperto, dal quale leggo ogni riga. Un meraviglioso luogo vi aspetta, ve l’ho già detto, un posto sublime sul quale Gesù ha già scritto il vostro nome. Lì state giungendo non a colpi di sferza, ma tra Carezze soavi e Tenerezze infinite!

Sembra strano questo Mio Linguaggio e a chi soffre tanto sembra quasi inverosimile. Ebbene, quando è sera, pensate, pensate a quante Delicatezze Divine avete ricevuto e contatele. Vi invito a farlo: vedrete, alla fine, che il tormento è stato solo della durata di un attimo, fuggitivo, e le Delizie, da non potersi contare. Perché i figli Miei queste cose poco le capiscono, gemono per un nonnulla e non esultano per i continui Doni d’Amore che ricevono?

Figlia diletta, sai perché accade ciò? Perché poco si riflette e molto ci si lamenta.

Fate d’ora in poi il contrario e vi accorgerete come ogni giorno per voi sia divenuto un dolce poema d’amore intessuto tra Dio e voi, tra voi e Dio: uno splendido abbraccio reciproco che vi fa toccare le punte più alte di felicità. Per essere grati, riconoscenti ed apprezzare bisogna capire, per capire bisogna scrutare tra le righe il Messaggio che viene porto dall’Alto. Abituatevi a questo studio; vi dico che scoprirete cose meravigliose, quali mai avreste immaginato. Raccoglietevi in voi stessi e guardate in tal modo la realtà, che vivete giorno per giorno, istante per istante. Camminate, figli, con questo spirito: vi accorgerete di ciò che fino a questo momento vi era sfuggito.

Piccoli, non diteMi: “Quante cose mi chiede la Mamma Santissima!”

Voglio la vostra massima felicità e vi conduco alla sua conquista attraverso l’unico sentiero che conduce ad essa.

Figlia amata, molto hai, come Dono, fin dalla nascita: ti sono stati svelati segreti, ancora completamente sconosciuti. Esulta, piccola Mia, per la predilezione! Esulta e benedici. Adora e sii piena di gratitudine per Dio Che tanto largamente ha donato.

                                                                                  Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Maria Santissima