Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

22.07.96

 

 

Piccoli Miei, eletti, amici, aprite il vostro cuore, apritelo completamente al Mio Amore. Ci voglio mettere i Miei tesori: voglio che diventiate tutti ricchi, ricchi non di potenza umana, ma di Grazia Divina. Chi si è ben vuotato di se stesso verrà riempito di Me. Passo vicino ad ogni uomo e ne scruto la mente ed il cuore. Chi trovo ben disposto lo innalzo fino a Me e gli concedo quello che mai avrebbe sperato di avere; chi, invece, è chiuso, pieno di odio e disprezzo, gonfio di superbia e presunzione, verrà tollerato per ben poco tempo: a lungo ho pazientato, ma non in eterno pazienterò! Il ribelle deve divenire docile, l’uomo, incallito nel male, ha ancora poco tempo per piegarsi e una scala ripidissima da percorrere in poco. Eletti, amici, che già state attraversando la soglia del Mio Regno di Pace e di Amore, chi è avanti supplichi per colui che è dietro: venite, così, da Me, col cuore pieno di carità fraterna. Esaudirò le preghiere dei Miei diletti: non tema alcuno di restare deluso!

 

 

Sposa diletta, vivi in Me ogni istante, sia la tua vita un poema d’amore, intrecciato di Tenerezza e Dolcezza Divina. Questo ho preparato per te. I piccoli tormenti non avranno lunga durata, non aumenteranno, ma lo sai, Mia sposa, quanto i demoni ti odino e quanto scompiglio producano tra loro le anime che si aprono alla Luce. Tra poco verranno costretti dal Mio Ordine a ritirarsi nell’abisso di disperazione; ne sono consapevoli e non vogliono andarsene a mani vuote, ma pieni di prede, rubate a Me. Sono anime strappate al Mio Amore, quelle che portano con sé.

Il Mio Regno è pronto per tutti; sappiate, però, tener presente che non è un Dono gratuito la chiave per entrarci. Il gaudio sarà grande, la gioia senza limite, il premio inimmaginabile, ma... a chi si dà un premio, se non al meritevole, a chi si dà un Dono, se non a chi ha acquisito meriti su meriti?

Se poi si considera la grandezza della Mia offerta, occorre riflettere sui grandi meriti che ciascuno deve avere, come dote, per ottenere l’ingresso al Regno beato.

Sì, sposa amata, sono venuto venti secoli fa sulla terra proprio con questo scopo: per sollevare la povera Umanità di sempre dalla propria miseria.

Chi poteva fare questo: un uomo? Quale era in grado di compiere un’impresa di tale genere?

Non esiste nella storia umana, non è mai esistito in essa un regno che non fosse dilaniato dalle discordie: la storia dell’uomo è storia di grande dolore, di violenza, di sopraffazioni, di guerre. Potevo Io, Io, Dio, sopportare a lungo questo stato di cose? Può una madre sopportare che i propri figli vadano sempre in disaccordo? Non farà di tutto per farli vivere nella pace e nell’amore?

Io, Io, Dio, sono una Madre Tenerissima e vedo i Miei figli dilaniarsi da secoli e millenni. Il peccato di Adamo ha prodotto lacerazioni enormi, ma Io sono sceso sulla terra un giorno di venti secoli fa; sono sceso Io, Io, Dio, per ricomporre ciò che era disperso, mettere ordine in una società dilaniata da infiniti contrasti.

Il Padre ha voluto da Me Figlio, Dio Uomo, il massimo Sacrificio. Non poco ho dato a voi uomini: non un piccolo tormento, non un solo sospiro ed una lacrima, ma tutto, tutto il Mio Sangue! Neppure una goccia è rimasta in Me. Questo ho fatto per uno scopo ben preciso: sollevare la vostra meschina condizione e, aprire un’era, nuova, di Luce ed Amore.

Uomini del duemila, vi ho dato tempo per capire e prepararvi, vi ho parlato attraverso i Miei servi prediletti, i Miei profeti. Vi ho parlato in tutti i tempi, ma in questi la Mia Presenza, Viva, è più che mai sensibile: guardate con occhi limpidi, osservate con sguardo attento! Chi Mi ama sente già il Mio Palpito nell’Universo, palpito di Tenerezza, d’Amore, soave incanto, percepito solo da chi ha vista ben attenta e orecchio ben pronto.

Parlo attraverso la Mia piccola prescelta: tante cose dico a lei per dirle a tutti voi. Parlo del nostro splendido idillio per farvi comprendere meglio la Mia Grandezza, il Mio, infinito, Amore.

Per aiutarvi a snebbiare la mente uso il termine che più conoscete, quello di Mamma.

Ognuno di voi ha avuto una mamma, ha sentito le sue carezze, ha gustato la sua dolcezza, ha posato il capo sul suo seno per godere la grande felicità di sentirsi amato.

Con tale esempio, ognuno può giungere, prima, a capire ciò che sono Io: Io sono l’Amore e come Amore sono sceso sulla terra, come Amore sono tornato da chi Mi ha tanto aspettato col cuore spalancato. In questi giorni, grandiosi, si realizzerà l’anelito di ogni uomo giusto di tutta la storia umana, dalle origini ad oggi. Questo tempo, nel Mio Disegno, doveva divenire il più grandioso dell’intera storia umana. Lo è: tutto si sta compiendo. Non tutti sono degni di, sì, grande onore: vivere in una terra stillante Rugiada Divina.

Per andare alla festa di un re occorre avere un abito adeguato, essere ben adorni: nessuno, imbrattato di fango e con la faccia sporca, può accedere. Le porte sono, sì, spalancate, ma ben custodite: ognuno che entra deve avere i requisiti richiesti, diversamente, è ricacciato indietro. Ebbene, ho detto che i Miei amici, i prescelti, i prediletti stanno entrando, ma solo coloro che hanno già indossato l’abito della festa, si sono ben lavati e profumano di purezza. I Miei angeli hanno vista molto acuta  a loro nulla sfugge. Ti dico sposa, diletto fiore del quale Mi compiaccio, ti dico che, quando l’ultimo sarà entrato, allora, allora, subito, in un attimo, in un batter di ciglia la porta sarà chiusa, sbarrata.

Chi è dentro vedrà le grandi Meraviglie, già preparate dall’inizio del mondo per i prediletti; chi resterà fuori, piccola Mia amata, chi resterà fuori non potrà che disperarsi e piangere lacrime inutili; griderà, si lacererà le vesti, si coprirà il capo di fango, ma a lui più nessuno baderà. Una voce gli dirà: “Hai avuto tanto tempo, hai avuto tante possibilità: le hai lasciate cadere tutte. Sei stato preavvisato infinite volte. Hai fatto una scelta: quello che hai voluto avrai!”

Sposa, amata, che doni gioia al Mio Cuore con l’offerta totale di ogni tuo palpito di vita, prega e supplica, prega e supplica, incessantemente, perché pochi, pochissimi si trovino in questa disperazione! Prega, sposa amata, e preghino quelli che ti stanno intorno ed hanno preso la tua piccola mano: essa è chiusa nella Mia, potente e generosa.

Sia preghiera la vostra vita; usate per i fratelli questa, sublime, carità: tanti fiori deliziosi farò scendere dal Cielo, una pioggia fitta e profumata. Chiunque ne vorrà cogliere uno per farlo vivere, fino al Mio Ritorno, sarà salvo.

Lasciati avvolgere dal Mio Amore. Perditi in Me, sposa.

Ti amo. Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

22.07.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli, amati figli, chi è davanti preghi per chi sta indietro; senza sosta, preghi, intensamente, offra ogni sacrificio, ogni propria pena all’Altissimo per intercedere per il fratello, troppo lento nel procedere, troppo languido nel dare. Questo non è tempo di tiepidezza, non è il momento dell’indugio: occorre zelo e zelo, occorre non perdere un istante!

Figli, amati figli, pensate al corridore che entro un termine assai breve deve raggiungere il traguardo: egli non si ferma inutilmente, procede spedito e pensa, anche se è stanco: “Mi riposerò dopo; prima, faccio ogni sforzo per arrivare, poi, mi concederò una lunga sosta.” Ebbene, piccolini del Mio Cuore, tutti voi siete dei corridori: in poco tempo dovete raggiungere il traguardo. Chi arriva tardi non entrerà. Vi dico che colui che ora sosta, dopo, resta.

Date tutti voi stessi alla causa Divina: Dio vi chiede tutte le vostre energie. Egli Stesso si piega su di voi e vi ritempra, quando avete bisogno. Voi procedete, procedete, procedete!

Qualcuno Mi dice: “Mamma Santissima, io dormo meno di prima, voglio adorare, voglio supplicare, voglio pregare, senza sosta; ma... temo di ammalarmi, temo di cedere alla fatica, temo...”

Ecco la Mia Risposta: bravo, figlio caro, prosegui con amore; chi dà a Dio riceve il centuplo subito ed ha il premio grandioso dopo. Proseguite con questo cuore, figli fedeli; proseguite: non vi verrà meno la salute. Anzi, vi dico: mai vi sentirete tanto in forma, come in questo tempo.

Figli, chi adora Dio con tutta l’anima, con tutte le sue forze, con la mente e col cuore è un benefattore del genere umano. Il suo anelito continuo chiama sul mondo le grandi benedizioni del Cielo: per una sola anima che prega, ardentemente, quante altre si salvano!

Ripeto che questi sono i tempi specialissimi, già preannunciati dai profeti antichi e nuovi. Un grande pericolo sovrasta il mondo: il mare di peccato attira l’Ira Divina. Dio Giustizia, Che ora agisce, facendosi ancora precedere dall’infinita Misericordia, sta piombando sugli empi come “fuoco divoratore”. Gli empi, testardi e disobbedienti, sono pula e la pula deve venire bruciata; solo dopo il buon grano verrà riposto nei grandi granai preparati.

Grano e zizzania ora convivono; il primo rischia di soffocare, perché la seconda è rigogliosa e cresce sempre di più. Ti dico, piccola figlia, che non passerà... che la falce l’avrà tolta tutta di mezzo!

Tu Mi dici: “Mamma amatissima, la zizzania è costituita dagli empi; come fare perché da erbaccia si trasformi in pianta benedetta?”

Piccola cara, ciò è impossibile all’uomo, ma non a Dio. Chiedo suppliche, suppliche, sacrifici, penitenza proprio perché la zizzania si trasformi in pianta benefica e buona.

Dio lo vuole. Egli desidera la salvezza di ogni uomo; per questo motivo, indugia. Se così non fosse, la grande tempesta già avrebbe travolto gli empi e non se ne troverebbe nemmeno uno in giro; invece, dove ti giri, ne vedi tanti, rigogliosi e superbi.

È la Misericordia Divina che li tiene in vita, è l’Amore Infinito che li fa vivere, pazientando, pazientando. Il tempo, però, è finito! È finito! È finito!

Invocate insieme a Me la Misericordia Divina su questa povera Umanità, smarrita e stordita, ignara e stolta!

Quando ci sarà il grande segno che tutti si aspettano... sarà troppo tardi!

                                                                                  Vi amo. Ti amo, figlia benedetta.

           

                                                                                              Maria Santissima