Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

26.07.96

 

 

Eletti, amati, che attendete il Mio Ritorno, non dovrete sospirare a lungo, non dovrete penare a lungo: torno per farvi completamente felici, torno per offrirvi i Doni più belli, torno, perché tanto vi amo. Non solo nel Paradiso c’è la grande letizia; la terra non deve essere un luogo di esilio e dolore. Il pianeta, avvolto nelle tenebre, deve divenire, invece, come una stella luminosa: Io, figli amati, sarò il vostro sole e non cadrà più la notte che tanto fa paura, che nasconde le sue terribili insidie. Voi, amati, tremate nel buio, come bambini senza la mamma; vi dico, Miei diletti, che mai più tremerete, la luce non si spegnerà e la mamma sarà sempre con voi. Gli uomini non vogliono capire il Mio grande Progetto d’Amore. Gli uomini non cercano la Luce, si accontentano di quella, flebile, del crepuscolo; non cercano l’Amore, si accontentano di una fiamma piccola, di una fiaccola fumigante e scambiano questa per sole. Non è così: Io, Io, Gesù, vengo a portare Me Stesso a voi; ma come Mi accoglierete?

 

 

Sposa Mia amata, fiore leggiadro del Mio Giardino, restaMi vicino, resta unita a Me da un sublime amplesso d’Amore che durerà per l’eternità. Questo è il grande destino di ciascun figlio di Dio che s’immerge, totalmente, nella Sua realtà. Qui, qui sulla terra si decide il vostro destino eterno.

Perché dico qui? Perché, quando ti parlo, sono con te, accanto a te e puoi sentire il palpito del Mio Cuore, puoi sentire l’effluvio del Mio Profumo. Amata sposa, quanto è grande il Dono che offro ai Miei adoratori dal cuore puro: vivo con loro, giorno dopo giorno, istante dopo istante. Sono una Mamma che non perde d’occhio il Suo piccolo e lo segue dovunque.

Mia amata sposa, sono con te, sempre con te, perché tu solo questo desideri, a Me aneli con l’anima e con ogni fibra del tuo essere. Poco chiedo per offrire alla creatura Me Stesso, poco, se confrontato a ciò che offro. Quando l’anima anela a Me, quando Io, Io, Dio, divengo il centro della sua esistenza, essa è come in Paradiso; vive, certo, il suo esilio terreno, ma si libra, leggera e felice, già negli spazi infiniti. Ha già compreso quello che è il suo destino e ne gode un congruo anticipo.

Certo, il nemico non sta a dormire: invidioso e terribile, cerca d’infastidire quanto più può l’anima bella; certo, non potrebbe, se Io, Io, Dio, non permettessi, ma Io permetto, perché la fede deve essere saggiata e la perseveranza si ottiene proprio con la prova continua.

Nessuno, sposa Mia, fino a questo istante sulla terra è stato mai perfettamente felice. Grave danno ha fatto la colpa iniziale: ha tolto all’uomo la grande felicità, che Io, Io, Dio, Creatore gli avevo dato con la vita. Egli è piombato nella grande miseria e la sua esistenza sarebbe stata dura e difficile.

L’uomo sulla terra avrebbe dovuto conquistarsi a fatica, con grande fatica ciò che aveva perso, ma da solo mai ci sarebbe riuscito. Diletta Mia, l’uomo, che disobbedisce a Dio, commette una colpa grandissima. Non pensare alla grande disobbedienza, ma anche alla piccola, alla minima. Dio è il vostro Creatore ed è il tutto della vita di ogni uomo: deve essere amato, lodato, adorato, glorificato da ogni vivente, perché è Dio, Potenza assoluta, Perfezione e Bontà. Pensa ad un grande sovrano del passato, pensa ad un grande re che possedeva potere e ricchezza, autorità e capacità di esercitarla: se un suddito si permetteva di offendere minimamente la sua dignità, veniva punito con pene terribili, spesso con la morte. Pensa che costui era solo un uomo, ma tale era il rigore anche per una piccola violazione.

Io sono Dio, Io sono il più grande Sovrano, Io ho creato ogni cosa e tutto Mi appartiene. Ogni creatura è Mia, ogni vivente è Mio, ogni cosa è Mia. Non c’è paragone tra il più grande della terra e Me! Cosa, quindi, doveva accadere all’uomo che trasgrediva i Miei Comandi? Offendere Dio è azione gravissima! Trasgredire alle Leggi Divine è colpa assai grave!  Pensa che in Paradiso i Miei angeli cantano le Mie Lodi e Mi adorano, senza sosta; l’uomo, invece, la creatura, che ho fatto a Mia Immagine e Somiglianza, osa disobbedirMi, osa bestemmiare il Mio Nome Santo! Nessuna vittima espiatrice, neppure tutti i montoni ed i capri della terra, immolati insieme, avrebbero potuto ottenere il ripristino dell’equilibrio e dell’armonia iniziale! Occorreva, sposa amata, una vittima adeguata: non animale, non uomo, ma Dio Stesso, fatto Uomo, poteva ottenere ciò che era stato perduto irrimediabilmente.

Io, Gesù, Dio, M’incarnai e divenni un Uomo, nato da Donna, come voi, ma da Seme Divino. Vi ho donato la Mia Umanità, per Amore, vi ho donato Me Stesso, perché ciò che avevate perduto non fosse stato perso per sempre.

Con Me, sposa Mia, il Paradiso si è congiunto con la terra: sono la scala che permette ancora all’uomo di accedere al Cielo. Questa scala però occorre salirla: ogni uomo, giorno dopo giorno, deve appoggiare il piede sopra uno scalino. La scala è più o meno lunga, secondo quanto è stato stabilito per ciascuno, ma sempre assai faticosa da salire. Gli scalini, in genere, tranne casi eccezionali, si salgono uno per volta, istante dopo istante. Se tralasci di salirne uno, il giorno dopo ti trovi indietro e dovresti farne due, se poi continui nella negligenza devi farne tre per volta e così avviene di continuo a chi non capisce il valore di ogni giorno di vita. Passa oggi, senza combinare nulla, passa domani nello stesso modo: il misero resta sempre ai piedi della scala e mai si avvicina alla sua meta. Ecco, allora che Io, Dio, Bontà infinita, lo sprono, lo aiuto: conosco il tempo che gli è restato e gli scalini che deve ancora salire per giungere a Me. Per salirli in fretta occorre una via rapida ed efficace, diversamente, sarebbe impossibile, arrivarci: ecco il dolore, il tormento, la grande sofferenza. Essi, se accettati con pazienza ed amore, fanno salire tanti gradini insieme. Maggiore è la sofferenza, maggiori sono la pazienza e la sopportazione, più rapida è la salita che porta a Me, Dio. Pensa, sposa Mia, agli ospedali, agli ospizi, ai luoghi di pena ed angoscia tremenda: pensi che Io, Io, Dio, Bontà infinita, li permetterei, se non avessero una grande funzione nell’economia della salvezza? È più importante il corpo, fatto di polvere, oppure l’anima che ha una vita immortale? Il corpo seguirà la sorte dell’anima, non viceversa. Occorre tonificarla per dare poi vita vera anche al corpo. Se l’uomo capisse bene e facilmente questa verità non abbisognerebbe di lezioni, ammonimenti, prove di ogni genere. Se l’uomo capisse la gravità di ogni minima mancanza nei riguardi di Me, Dio, avrebbe solo Doni, gusterebbe solo le Delizie del Mio Amore e non sarebbe sottoposto alla Mia Giustizia: godrebbe, godrebbe, esulterebbe, senza mai soffrire. Ogni peccato minimo, che si compie nel mondo, va espiato, perché il peccato è mancanza verso Dio che deve essere solo adorato, glorificato, al Quale si devono obbedienza e sottomissione! Avviene questo? DiMMi, sposa amata, rispondi al tuo Signore.

“Non avviene, Santissimo Amore. Non avviene così: gli uomini disobbediscono, sono ribelli; non si piegano, sono superbi; non capiscono, sono stolti.”

Ebbene, sappi che ogni minima colpa di chicchessia deve essere, adeguatamente, espiata: è un conto che va saldato. Siccome voi formate un unico corpo, ognuno paga la sua parte in proporzione alle sue forze, secondo una Mia Logica a voi completamente sconosciuta. Comprendi, ora, Mia diletta, la ragione del grande dolore del mondo, della morsa tremenda che lo sta stringendo e che lo stringerà anche nel prossimo futuro. Ora penano insieme colpevoli ed innocenti, perché nel corpo ogni parte è legata all’altra e, se una soffre, l’intero organismo patisce. Non sarà sempre così; consolati, Mia diletta. Io sono sceso sulla terra proprio per risanare e far godere l’intera Umanità; ciò, però, accadrà solo quando ogni parte sarà risanata oppure... amputata. Pensa ad un malato che ha una gamba in cancrena: per salvare il corpo si taglia l’arto; se si lasciasse, soccomberebbe presto.

Questo sto per fare: curo le parti malate col balsamo del Mio Amore, l’unica medicina atta a farlo. Chi, però, non vuole accettare questo rimedio e lo rifiuta deve essere subito amputato per non nuocere al grande organismo che deve vivere, deve risanare, deve godere, deve riprendere le energie originali. Ho creato per la gioia, non per il dolore; il Mio Creato, Opera delle Mie Mani e del Mio Cuore amorosissimo, deve riavere ciò che è stato perso, a causa della colpa originale.

Ognuno di voi, eletti, collabori attivamente al Mio Progetto: tutti, tutti, nessuno escluso!

Felici uomini del duemila, felici e fortunati: se ascolterete le Mie Parole, avrete tutto, tutto, perché il Padre così ha stabilito!

Sposa, oggi si festeggia il tuo nome; anche a Me è tanto caro, scricciolo Mio! È il più bello che ci sia: è quello della Mia Madre Santissima e della nonna amata. Auguri, Mia piccola. Sii felice in Me ora e, poi, per l’eternità.

                                                                                  Ti amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

26.07.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Figli tanto amati, diletti, che guardate a Me con occhi pieni di speranza, non sarà vana la vostra attesa né inutile questa speranza. Non sarete degli illusi, come tanti sostengono, né avrete sofferto senza mai poter godere il frutto del vostro dolore. Figli, amati figli, Dio mai delude.

Quanti uomini sentite parlare così: “Ho confidato in quell’aiuto umano; ho avuto promesse e poi promesse ma, al momento conclusivo, solo un misero mucchio di cenere mi sono trovato in mano.”

Così può essere, così può accadere, se la confidenza è in Dio? Può il Signore di tutte le cose, Dio, grande e meraviglioso, lasciare che diventi vana la speranza dei Suoi eletti? Mai accadrà!

Figli, amati figli, confidate in Lui e sperate contro ogni speranza: se vedete intorno scetticismo e diffidenza, in voi ci siano sicurezza e fiducia piena. Non spera chi non crede; la fede fa vedere oltre il velo. Ebbene, proprio in questo breve tempo che resta Gesù vi farà intravedere ciò che sta oltre la cortina misteriosa; già ve lo sta mostrando: gli occhi del cuore gustano la scena che si sta aprendo a voi a poco a poco e le orecchie ascoltano la soave musica che già ha intonato il preludio.

Figli, amati figli, cos’accade quando in un’orchestra il maestro ha già avviato il preludio? Lascerà le note sospese? È mai accaduto questo tra gli uomini?

“Raramente –  Mi rispondete –  e solo per una forza maggiore.”

Per Dio non esistono “forze maggiori”. Egli è libero e nulla può ostacolarlo in alcun modo. Se la Sua sublime Armonia è già in atto nel vostro cuore, significa che il resto sta per seguire.

Figli Miei, il concerto del Paradiso è già iniziato sulla terra. Gesù ha unito Cielo e terra. Sentirete, tra breve, il suono di tutti gli strumenti Divini e le note, penetranti, vi faranno sussultare di gioia.

Cosa accade ad un concerto di musica di altissimo livello? Solo gli amanti di quell’armonia accorrono per deliziarsi; gli altri non vogliono parteciparvi: preferiscono diverse distrazioni.

Dio si è scelto già i Suoi ascoltatori da deliziare; li ha scelti, uno ad uno, per riempirli di Felicità, li ha scelti e li ha preparati, rendendoli sensibili alle stupende armonie del Cielo.

Ebbene, figlia cara, coloro che ora non sanno gustare questa bellezza non sono degni di vederla; ma ciò non significa che ne saranno esclusi per sempre. Alcuni dovranno aspettare di più, altri di meno; arriveranno un giorno, quando, dopo la purificazione terrena e ultraterrena, avranno capito ciò che prima sono stati tanto restii ad afferrare.

I pronti, i sensibili, gli zelanti nel servizio a Dio godranno subito, subito, altri dopo, altri ancora più tardi. Altri, con Dolore lo dico, con immenso Dolore lo affermo: mai godranno!

Costoro sono nel Mio Cuore, nella Mia preghiera; voi unitevi a Me, perché, figli cari, molti, molti sono in tali condizioni. Chi si è gettato nelle cose del mondo non ha occhi per quelle del Cielo; chi si è gettato nelle cose del mondo non ha orecchi per sentire altro che lo stridore proveniente dalla terra, dilaniata dal male e dal peccato.

Figli, amati figli, sentite il canto degli angeli quanto è delicato, quanto è sublime: è per gli eletti, figli, è per gli eletti che varcano la soglia dell’infinito; è per voi che Mi ascoltate con amore, è per voi che Mi parlate con cuore puro, è per voi che avete trasformato in vita le Mie Parole!

Vi amo. Vi amo. Gesù sta per venire: esultate, cantate di gioia! AccoglieteLo in tale modo!

 

                                                                                              Maria Santissima