Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
29.07.96
Eletti, il tempo vi è amico:
donateMi ogni istante; Io, Io, Dio, metto da parte per voi un grande tesoro,
che troverete al momento opportuno. Sia Mio ogni attimo. Volgete lo sguardo al
Mio Volto, insanguinato: sono tante le spine, conficcate nel Mio Capo e pochi
operano con amore per toglierMele, molti, invece, sono coloro che aggiungono
dolore a dolore. Sono sceso sulla terra per salvare, per portare la nuova Luce;
ma gli uomini l’hanno rifiutata ieri e la continuano a rifiutare anche oggi.
Miei amici, è grande la Mia Sofferenza, perché ogni giorno sono numerose le
sentenze di morte (spirituale) che
devo pronunciare. Chi vive, ora, senza di Me rischia di perderMi per sempre; chi
segue le vie del mondo rischia di perdersi in esse, senza più tornare alla Casa
Paterna. Piccoli, che Mi amate, a voi saranno svelati i grandi segreti, celati
per secoli e millenni, a voi, che avete occhi solo per Me, che avete orecchi
solo per le Mie Parole. Dio cela le Sue Meraviglie ai superbi per riservarle
agli umili. I grandi della terra sono ciechi, per loro scelta, ma voi avete
vista acuta; i grandi della terra sono sordi, per loro scelta, ma voi avete
udito buono: vedrete cose mai viste, gusterete cose mai gustate. Piccoli del
secondo millennio, siete gli uomini più fortunati della storia!
Sposa
Mia amata, piccola, che doni gioia al Mio Cuore, il Mio Capo è trafitto da
innumerevoli spine: sono i gravi peccati del mondo, divenuto pagano, dopo duemila
anni di Cristianesimo. Il peccato è sociale: l’uomo, che dovrebbe vivere per
Me, si volge contro di Me, l’uomo, che dovrebbe affrettarsi verso la Mia Casa,
vaga lontano, inseguendo il nulla.
Ieri,
Mia diletta, era il Mio giorno; ma quanti l’hanno ricordato? I pensieri che ho
colto erano tanto lontani da Me e i cuori non hanno palpitato neppure un attimo
per il Dio che sta per venire a giudicare la terra; pochi sono stati per Me,
molti contro di Me.
Ancora
il Mio Tempio è rimasto vuoto, pochi i presenti e per lo più freddi, molti gli
assenti... e il giorno avanza, il giorno, grande e terribile, il giorno,
splendido e angoscioso!
Vivete
con intensità questi ultimi giorni; viveteli come se fossero gli ultimi della
vostra esistenza terrena!
Ieri,
sposa Mia, per molti sono state le ultime ore di vita; ma costoro si erano
turati le orecchie per non sentirMi, gli occhi per non vedere. Mi sono
accostato a loro per chiedere conto della vita, della quale stavo per tagliare
lo stame: Mia diletta, quanti non erano preparati, non si erano preparati!
Eppure,
i canali hanno continuato ad offrire la Mia Linfa; essi, però, hanno preferito
il veleno del mondo al Mio soavissimo Nettare. Quanti sono stati colti
incrostati di peccato, immersi nel fango, storditi dalle insidie del nemico,
sviati dai suoi inganni!
Piccola
Mia, chi viene sorpreso in tali condizioni non ha scampo: è preda del nemico
sulla terra, è preda del nemico, per sua scelta. Non preavviso, Mia amata
sposa, non preavviso, quando Mi accosto ad un’anima come Giustizia infinita.
Concedo molto tempo per prepararsi, concedo molte possibilità per ricredersi e
volgersi a Me; poi, però, Mi accosto in punta di piedi, come un ladro entro,
non sentito e non visto. Guai a colui che ha l’abitudine, ormai radicata, al peccato
grave! Guai, tre volte guai allo stolto che nulla si aspetta e vive come se
nulla dovesse accadere! Non avverto prima di giungere, non avverto, Mia sposa;
lo sappiano gli uomini del mondo! Il tempo che concedo ad ognuno è Grazia
sufficiente, il respiro che dono ogni giorno deve considerarsi un bene
prezioso. Sono il Padrone di tutti e di tutto e non devo rendere conto ai Miei
servi del Mio comportamento: prendo quando voglio e nel modo da Me scelto! A
chi devo chiedere il permesso?
Dove
ho tanto bussato, senza ottenere risposta, entro, spalancando la porta e
prendendo tutto il Mio, uomini e cose. Beato chi Mi attende, pronto con la
veste candida! Beato colui che Mi viene incontro, portandoMi, spontaneamente,
il suo dono!
Ebbene,
sposa amata, in questa fine di anno spalancherò tante, tante porte: entrerò
come Padrone e riprenderò possesso di ciò che Mi appartiene. Ognuno si tenga
ben pronto: non aspetto, non concedo indugi! Voglio che il Mio popolo sia
sempre all’erta; ognuno sia preparato e non si faccia cogliere nella colpa
grave. Il mondo non Mi aspetta, il mondo non Mi pensa; ma Io vengo e troverò
molti impreparati. Le tue preghiere hanno ottenuto Grazie su Grazie; ma a che
servono, se i fratelli non le sanno cogliere? Qualcuno Mi chiede: “Gesù, in cosa
consistono queste Grazie?”
Sono
di vari generi, ma voi, uomini, pensate ai grandi portenti, ai miracoli
grandiosi; Grazia è anche un attimo in più di vita, l’incontro con un Mio
strumento, l’occasione per compiere un’azione a Me gradita. Tutto ciò che offro
deve essere colto, compreso, tesaurizzato. Ogni occasione persa è una perla
lasciata cadere nel vuoto: non la ritroverà più lo stolto. Chiedo a voi, Miei
fedeli, di aiutare a scoprire in ogni giornata di vita le possibilità che dono
a coloro che, pur avendo vista buona, nulla riescono a scorgere, perché sono
troppo distratti! Aiutate questi miseri a cogliere le Mie Delizie e capirne il
significato. L’anima, che Mi è vicina, comprende anche le minime cose; quella,
invece, lontana vive, sprecando i Miei Doni.
Sposa
amata, ancora un poco di sacrificio ti chiedo per darti, poi, un’eternità di
Delizie.
Tutto
trovi in Me, piccola Mia sposa. Quello che perdi è nulla; quello che hai
trovato è il più grande tesoro. Godine le Delizie e non voltarti indietro a
rimpiangere il passato col suo vuoto.
Conosco
il tuo cuore: ciò che ami avrai, quello che hai perso per seguirMi lo
ritroverai, centuplicato. Così sarà per gli altri, per tutti coloro che hanno
rinunciato a tutto per Me.
Le
gioie del mondo sono grandi miserie. Chi ha compreso il Mio Linguaggio non
aspetti che Io ripeta: sia docile ed obbediente e non se ne pentirà, certo di
avere scelto Me e volto le spalle alle vanità.
Continuate
a nutrirvi del Mio SS. Corpo: la Mia Carne ed il Mio Sangue vi faranno sempre
più Miei, vi uniranno sempre più intimamente al vostro Dio. Pensate a questo,
immenso, Dono che ogni giorno vi faccio: quanti lo capiscono, sposa amata?
Quanti si accostano con immenso amore e devozione alla Mia mensa, Soavissima?
Ecco: in essa il segreto dell’immortalità, della Gioia!
Si
avvicina, Miei amati, il momento delle grandi rivelazioni; Io Stesso vi svelerò
il futuro di ciascuno di voi. Lo conoscerete, però, solo alla vigilia del suo
compimento!
Guai
agli spensierati che s’illudono di godere, senza mai nulla porgere!
Amata,
il nuovo giorno ti veda sempre unita a Me col pensiero, col cuore, con la
volontà.
Ti
amo. Vivi per Me. Godi anche oggi le Mie grandi Delizie e sopporta, per amore
Mio, qualche tormento.
Gesù
Opera scritta dalla Divina Sapienza
per gli eletti degli ultimi tempi
29.07.96
La Mamma parla agli eletti
Miei
amati, anche oggi Gesù è venuto ad annunciarvi le grandi cose, preparate per
voi dall’inizio della Creazione. Sin da allora Dio vi vedeva, figli amati di
questo grandioso secolo: davanti ai Suoi Occhi non esistono passato o futuro,
ma tutto è un eterno presente.
Il
vostro nome era scritto nel grande Libro della Vita sin da allora e il Disegno
Divino si sta dispiegando per voi e per ogni uomo.
Le
Meraviglie erano preparate per tutti: non c’è uomo che non sia amato da Dio,
che non sia chiamato al godimento delle Sue Delizie. Egli però deve accettare,
deve decidersi, deve fare una libera scelta.
Qualcuno
Mi dice: “Mamma, chi non accetterebbe di vivere nel Regno della grande
Felicità? Chi mai si rifiuterebbe di farlo?”
Così
è, ma non basta volerlo, genericamente, occorre operare, attivamente; bisogna
conquistarsi il posto, col sacrificio, con l’offerta di sé. Bisogna inoltre
operare, senza nulla vedere: si crede prima, senza vedere; si vede solo dopo
ciò in cui si è creduto.
Qui
s’incontrano i maggiori ostacoli: gli uomini vogliono faticare poco, avere
subito, sperimentare con i sensi. Nelle cose di Dio occorre adeguarsi ad una
logica diversa, tanto lontana da quella umana.
L’uomo,
figli Miei cari, deve morire a se stesso, deve mettere le ali ed alzarsi da
terra per librarsi nel Cielo. Chi non si mette le ali per dirigersi verso la
sublimità Divina resta sempre ancorato alla miseria della terra, sprofonderà
sempre di più nel fango e da esso mai riuscirà a liberarsi.
Le
Leggi di Dio sono la via che porta al Cielo: la mente deve accettarle e farle
divenire vita.
Tutti
i Comandamenti vanno seguiti, anche se costa talora sacrificio, anche se
occorre grande forza di volontà; solo questo è il ponte attraverso il quale si
giunge alla vita eterna.
Sento
dei figli dire: “Mamma, è difficile; l’uomo deve combattere contro la propria
natura, macchiata dalla colpa.”
Figli,
può essere difficile, ma non lo è tanto da indurre l’uomo a rinunciarvi. Dio
non chiede l’impossibile, chiede solo ciò che sa di poter ricevere. Le energie
sono sempre proporzionate alla fatica e vengono non da fonte umana, ma da Fonte
Divina.
Figli
amati, vi ripeto ciò che già vi ho detto: quando dite a voi stessi: “Non ce la
faccio più; è troppo pesante questa croce”, voi vi sottovalutate e non avete
abbastanza fiducia in Dio.
La
croce, che portate, è quella conforme alle vostre spalle; pensate che un Dio
Amore, che un Dio Tenerezza possa mai gravarvi di un peso insopportabile? Mai
avviene! Statene certi.
L’uomo,
che si rifiuta di portare la propria croce, finisce col gravarsi di una ancora
maggiore.
Piccoli
Miei, confidate sempre nell’infinita Delicatezza di Dio, Padre Buono e
Dolcissimo, Che agisce sempre, sempre per Amore, con Amore, con immenso Amore.
Dio,
meraviglioso, Dolcissimo Dio, sia benedetto il Tuo Nome! Ogni creatura lo
benedica; ogni essere umano si rifugi nell’abisso insondabile del Tuo Amore!
Figli,
siate felici, perché avete in Cielo un Padre, un Padre, splendido, Che vi ha
preparato un posto di grande prestigio.
AdorateLo!
AdorateLo! AdorateLo!
Vi
amo. Ti amo, piccola Mia.
Maria
Santissima