Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.08.96
Eletti, Miei amici, verrà anche
per voi il giorno della grande gioia, verrà, Miei amati piccoli, come venne per
la Mamma Santissima. Pensate che Ella visse come voi sulla terra, patì il più
grande dolore ed attese, attese il momento, voluto dal Padre, finì la Sua
missione e, poi, giunse alla gloria, nella quale resterà in eterno. Amici cari,
la gloria è sempre dopo la croce. Per voi questo è il momento dell’attesa, una
breve attesa, piccoli, una brevissima attesa, perché questi sono i tempi nei
quali ogni cosa si deve compiere. Siate sempre all’erta, non abbassate la
guardia, non lasciatevi andare né recedete neppure di un passo. Tenete alto il
vostro volo; non abbandonatevi alla stanchezza e neppure alla delusione, se non
vedete subito i risultati che vorreste. Amati, Io, Io, Gesù, sto agendo con
grande potenza; ma la risposta è debole nei superbi, è pronta solo negli umili,
negli umili di cuore. Il superbo crede di conoscere e non sente, non apre bene
gli occhi, si sente già arrivato e pronto; mentre ancora non è partito! Sarà
assai difficile il cammino per questi stolti. Guai, tre volte guai a chi sente,
ma non ascolta, guarda, ma non vede, accecato dallo spirito del nemico, assai
astuto!
Sposa
amata, aspetto dal mondo un sì, aspetto dal mondo un sì, simile a quello che
tu, Mia diletta, Mi hai dato da sempre. Tu, amata Mia, hai avuto davanti un
lungo arco di tempo nel quale la Mia Mano ti ha plasmato e preparato ad
affrontare i tempi nuovi. Il tuo fiore è sbocciato tra i primi e alla prima
goccia di rugiada ha aperto i vellutati petali al Mio sorriso amoroso; ora,
diletta, sei già pianta, rigogliosa, piena di frutti, che dà gioia alla Mia
vista. Ti amo, Mia sposa, e Mi compiaccio del tuo rigoglìo. Nel Mio giardino,
però, vorrei vedere tante piante di tal genere, perché la Mia potenza ha
operato incessantemente ed opera tutt’ora in modo imponente; ma la risposta è
assai debole ancora, mentre il tempo, ormai, non è più.
Quanti
ostacoli trovo alla Mia opera. I peggiori di questi sono proprio la gran
durezza dei cuori e l’ottenebrarsi della mente delle Mie creature. Il nemico,
certo, incalza, non si dà sosta, non prende riposo neppure un istante, assale e
colpisce; ma nulla potrebbe, se gli uomini ascoltassero attentamente la Mia
Parola e la trasformassero in vita. Anche quelli che sentono non ascoltano; si
compiacciono delle belle Parole, ma non le vivono; le lodano, le pronunciano
con gioia, ma non le vivono nel profondo del loro essere.
Piccola,
Mia amata, non entra nel Mio regno colui che si è riempito la bocca di belle
parole né quello che ha fatto lunghe preghiere, continue adorazioni, ma con il
cuore chiuso alla Mia rugiada. Se essa non entra nel profondo non può agire,
non può trasformare; in questo caso tutto resta esteriore.
Anche
i Farisei osservavano scrupolosamente, assai scrupolosamente le norme esterne,
facevano lunghi digiuni, pregavano, pregavano. Davanti agli occhi loro erano
santi, davanti agli occhi della gente erano perfetti, secondo tutti erano il
decoro del popolo; ma quale giudizio, severo, hanno avuto da Me, Dio! I Farisei
di oggi sono coloro che corrono il peggiore pericolo. Sì, sposa diletta, sì,
amata, che vivi nel Mio Cuore: chi si sente santo è colui che più facilmente si
perderà!
Queste
Mie Parole ti fanno rabbrividire; acquieta il tuo cuore ed ascolta con
attenzione il Mio Dire: chi davanti a Me già si sente perfetto, solo perché
prega, prega davanti a tutti, fa lunghissime confessioni, si accosta, spesso,
ai Sacramenti, non è solito fare esami approfonditi della sua, vera,
situazione, secondo lui l’apparenza è sostanza. Il giudizio dell’uomo è
divenuto, secondo costui, giudizio di Dio. Quale grave errore, quale enorme
errore: il Mio pensiero non è il vostro pensiero! L’ho detto e lo ripeto:
quanto il Cielo dista dalla terra, tanto il Mio pensiero è distante dal vostro.
Come
vedi, ripeto, ripeto, ma nel cuore di molti nemmeno una delle Mie Parole entra.
Se così non fosse, non ci sarebbero intorno tanti Farisei, più pericolosi
ancora degli atei. Amata sposa, l’ateo è una roccia assai meno dura del
presuntuoso: spesso, leggo nel suo cuore un grande desiderio di Me, un anelito
segreto, ma forte. Ti dico, Mia dolce sposa, che è più facile piegare costui
che un fariseo che non sente, perché è convinto di stare in Me, di vivere per
Me, di operare per Me, invece, proprio per niente sta in Me, non vive per Me,
ma per se stesso, compiace il suo io superbo ed offende Me, continuamente.
Guai,
tre volte guai ai superbi di questi tempi: non posso agire su di una mente
gretta, non posso penetrare dove c’è una barriera, insuperabile, di
autoconvincimento d’essere arrivato sulla vetta!
Ho
disgusto, Mia piccola, di molti che Mi girano intorno, sono sempre nelle Mie
Chiese, vicino ai Miei altari, ma non fanno un passo avanti nella vita
spirituale. M’invocano, Mi chiamano, pronunciano continuamente il Mio nome; ma
è tutta apparenza, solo apparenza! Nel cuore hanno sentimenti degni del Mio
nemico: odio, astio, superbia, invidia, avarizia e lussuria! Questi sono i
Miei? Questi sono i Miei diletti? No, sposa amata! Questi li respingo ora con
disgusto; ma li caccerò proprio lontano da Me, al Mio ritorno, se avranno la
sventura di farsi trovare ancora in tali condizioni! Non fatevi vedere dagli uomini,
voi diletti, non fatevi una corona di gloria umana; siate Miei prima nel cuore,
nella mente, in ogni azione. Abbiate Me davanti agli occhi e siate buoni verso
i fratelli col cuore sgombro di malizia, senza superbia, docili, benevoli,
generosi, pronti a scusare e non ad accusare. Siate miele e non fiele nei
riguardi del prossimo. Questo è il primo passo da fare per essere veramente
Miei. Solo allora la vostra preghiera Mi è gradita, uomini della terra. Solo
allora la vostra supplica giunge subito al Mio Cuore. Solo allora la vostra
presenza Mi dà gioia e il Mio Corpo entra, gioioso, in voi e vivifica, potenzia
e diletta, vi santifica e vi fa sempre più simili a Me. Voglio amore, amore
sincero, sposa amata, non ipocrisia! Chi sferza il fratello, che ha vicino,
come può dire di amare Me Che sono invisibile?
Piccola
sposa, ti ripeto: il Mio ritorno è assai vicino; ma il Mio Cuore è straziato,
lacerato ed addolorato, per molti che si sentono sulla vetta e sono nel fango a
rotolarsi che credono di volare e neppure hanno messo le ali! Per questi la Mia
sentenza sarà assai rigorosa.
Oggi,
chiedo alla Mia Santissima Madre ed alla Mia piccola sposa di pregare per tutti
questi folli, insipienti che si aspettano la gloria ed invece rischiano la
perdizione. Se il loro cuore non si umilia a nulla servono sacrificio,
preghiera ed offerta: tutto diviene inutile. Solo chi ama teneramente ogni
creatura, chi ama del Mio Amore ogni uomo è degno di Me, Dio, Che faccio
piovere sul giusto e sull’ingiusto, Che offro il cibo anche al più piccolo e
non dimentico alcuno.
Chi
Mi segue, chi vuole seguirMi deve divenire simile a Me nell’Amore e nella
tenerezza.
Sposa
cara, un altro grande giorno d’Amore si apre per te. Quelli passati, oltre
all’Amore ardente del Mio Cuore, hanno portato anche un poco del Mio dolore:
hai partecipato alle Mie pene, benché in minima parte. Il prossimo futuro sarà
così. Mia diletta, donaMi, donaMi con letizia e non chiedere di più di ciò che
hai. Ti basti il Mio Amore: in esso possiedi tutto. Resta in Me, scricciolo, e
gioisci.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
15.08.96
La
Mamma parla agli eletti
Figli Miei amati, piccolini, che oggi
stringo al Mio Cuore, giorno di gaudio è oggi, giorno splendido: si festeggia
la Mia assunzione gloriosa al Cielo.
Verrà anche per voi la grande felicità,
dopo il tormento. Dopo i patimenti, viene la gioia, viene la felicità vera,
tanto desiderata sulla terra, ma mai goduta a pieno.
Ora voi siete verso il traguardo, perché
questi sono tempi, speciali, nei quali in poco accadrà ciò che in moltissimi
anni mai è accaduto.
Gioisco con voi, oggi. Gioisco per voi,
figli cari. Vi vedo intorno a Me, come bimbetti giulivi, vedo dei cuori
splendidi che battono nei vostri petti, proprio come quelli dei piccoli bimbi,
pieni di amore per la propria mamma.
Chi Mi porge una rosa, chi un giglio, chi
un piccolo fiore di campo: Io accolgo la vostra offerta sincera ed in fretta la
metto ai Piedi di Gesù che guarda e sorride. Ripeto a Mio Figlio le Parole che
spesso Gli rivolgo: Gesù, Mio Gesù, abbi misericordia di chi nulla ti ha porto,
neppure un umile fiore, di chi non Ti ha rivolto neppure un pensiero in questo
giorno, grandioso, nel quale Io sono così felice, perché Tu, Figlio adorato, Mi
hai resa tale! Pietà di chi ancora, volontariamente, Ti ignora!
Queste le Mie Parole; la risposta
dell’Altissimo è questa: “Madre amata, Giglio perfetto del Paradiso, oggi è la
Tua festa e non voglio certo scontentarTi: grazie speciali cadranno sui fedeli
e sugli infedeli, sui grati e sugli ingrati, sui grandi e sui piccoli. Oggi
deve essere un giorno di festa per tutti. Chi ha compreso colga questa
occasione, importante; ancora molte non ce ne saranno. Desidero, Mamma, fare
felici i Tuoi figli! Chi vuole prenda a piene mani le grazie, che porgo, e ne
faccia tesoro, le trasformi in vita!”
Figli Miei cari, Gesù concede: il Suo
Cuore è infinitamente generoso. Chiedete ed Egli vi concederà; bussate ed Egli
vi aprirà.
Figli, amati figli, guardate con gli occhi
del cuore, guardate bene la porta, che Io vi indico: è socchiusa, ancora
socchiusa; basta uno scatto e... più nessuno potrà entrare!
Chi ancora è lontano faccia un atto di
buona volontà, subito, subito; raccolga tutte le sue forze, prenda la Mia Mano
ed entri, si metta al sicuro! Nessuno sa quando la porta verrà chiusa: potrebbe
essere subito, come tra poco. La Mamma, Miei cari, allora più nulla potrebbe
fare per voi, più nulla. Sappiatelo.
Riconciliatevi con Dio, uomini del mondo,
riconciliatevi con Dio! Voi pensate in questo mese troppo allo svago, troppo al
riposo, troppo al divertimento, ma così poco al momento, grandioso, che vivete.
Non sono questi tempi normali, sono invece
specialissimi; sta per accadere tutto e voi non siete pronti! Ebbene, figlia,
figlia benedetta, oggi, nel Mio giorno grandioso, voglio lanciare questo nuovo
appello al mondo: riconciliatevi, presto, con Dio! La Sua misericordia vi
accoglierà, anche se tanto peccatori! Riconoscete umilmente la vostra miseria!
Parlo ai lontani, ma parlo anche ai vicini, superbi e presuntuosi, che si
confessano poco, perché si sentono arrivati e santi: implorate la misericordia
di Mio Figlio e riconoscetevi peccatori e bisognosi di perdono; siate umili nel
cuore, docili ed obbedienti! Dio si è rivolto ai piccoli, perché da essi è
sempre prontamente ascoltato; non è andato dai superbi: costoro non hanno
orecchie per Lui né occhi per vedere le Sue meraviglie né sensibilità per
capire la Sua tenerezza!
Godete piccoli, godete, voi, ai quali
verranno rivelati i più grandi segreti: questo per voi è il tempo iniziale
della grande felicità!
Ti amo, figlia cara. Vi amo tutti.
Maria
Santissima