Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
25.08.96
Eletti,
amici, restateMi vicini col vostro amore. Chiedete ed Io vi concederò,
chiamateMi, fedeli Miei, ed Io vi risponderò, supplicateMi, piccoli Miei, ed
Io, Io, Dio, ascolterò le vostre suppliche. Non sono insensibile al vostro
dolore né sordo al vostro lamento sommesso; vedo e sento ogni cosa: l’empio
vive e si moltiplica, aumenta la sua ricchezza e calpesta l’innocente che
langue e non trova difesa; la Mia misericordia viene respinta e l’offesa non cessa.
Figli cari, Mi chiedete giustizia, ma non sapete che significhi giustizia
Divina: la Mia giustizia è perfetta; e, se la misericordia sempre non la
precedesse, chi si salverebbe? L’uomo che, misero e meschino, osa offendere Me,
Dio, Creatore dell’Universo intero, Padrone di tutte le cose, meriterebbe di
essere adeguatamente punito anche per la minima colpa, perché chi viene offeso
non è uomo, ma Dio, davanti al Quale gli angeli sono sempre in adorazione col
volto coperto. Chiedete giustizia: non sapete che la giustizia, che chiedete
per gli altri, colpirà anche molti di voi che, pur implorandoMi, perseverano
nella colpa ed hanno la veste piena di macchie!
Sposa, amatissima Mia piccola sposa, resta
a lungo, molto a lungo sul Mio Cuore ed adoralo, fedele amica, perché è pieno
di dolore, è lacerato, per le continue offese che in ogni istante riceve e le
poche adorazioni che gli vengono fatte.
Amata, tu pensi: “In tutto il mondo, in
tutte le Chiese della terra il mio Re viene adorato da tante persone; perché il
mio Amore – dici tra te – è così triste e mesto?”
Ti rispondo, amata, ti rispondo, subito:
nel mondo dalle Mie Chiese salgono continue la preghiera e l’adorazione, ma è
solo il Mio Sacrificio Eucaristico che salva ancora il mondo dalla catastrofe, non
l’adorazione di gran parte dei fedeli.
Mia cara, adorare Me, Dio, è cosa giusta e
meritevole; ma le parole d’amore pronunciate non devono essere vuote formule,
imparate a memoria e dette meccanicamente, devono avere corrispondenza nel
cuore A che serve lodarMi, benedirMi con le labbra, se il sentimento non c’è,
se la malizia invade l’essere, se la mente formula pensieri di odio nei
riguardi delle creature fatte a Mia Immagine e Somiglianza?
Mia piccola, Io giro proprio il Mio Volto
a questi ipocriti che non sono pochi, ma molti, moltissimi, sparsi in tutto il
mondo: entrano nelle Mie Chiese in abito interno ed esterno indegno, e credono
di darMi lode in simile modo? No che non Mi dànno lode, ma grande offesa!
Prima di entrare in un Mio tempio, bisogna
umiliarsi nel cuore e nella mente, supplicare il Mio perdono ed avere desiderio
di emendarsi dalle proprie debolezze. Occorre umiltà, umiltà; invece, ci sono
tanta superbia ed insipienza: si entra in abiti succinti, si mastica, come se
si assistesse ad uno spettacolo qualunque, si sosta, senza partecipare; poi,
tali e quali, anche peggiori, si esce per strada, convinti di essere a posto e
di aver fatto il proprio dovere! Quanto dolore provo per costoro che non hanno
capito alcunché, continuano a non capire e s’illudono di servirMi fedelmente!
Ti dico, Mia sposa, che essi Mi arrecherebbero meno offesa, restando fuori che
entrando dentro!
Pensa, pensa a questo: quale gioia
proveresti se qualcuno venisse a trovarti vestito come uno straccione, senza
rispetto della persona e della casa, con la bocca piena di falsità ed inganni?
Come potresti mai gradire questa visita? Gli diresti: “Amico, esci dalla mia
casa. Vestiti decentemente e parla con sincerità; non entrare per preparare le
tue trappole! Resta fuori e cambia! Solo quando sarai pronto, vieni da me ed io
sarò felice di accoglierti”. Così parleresti tu, piccola creatura, che ti
sentiresti offesa nella tua dignità; cosa poi dovrei fare Io, Io, Dio, vedendo
tanta arroganza e presunzione? Non esco ancora munito di frusta, come feci con
i mercanti del tempio; non lo faccio ancora, perché la Mia ora non è venuta, ma
soffro, soffro, terribilmente, perché il tempo dell’ira incalza e
l’atteggiamento degli uomini non muta.
Per gravi peccati occorre un’adeguata
espiazione. Le preghiere degli ipocriti Mi fanno disgusto; le offerte degli
ipocriti, Io, Io, Dio, non le gradisco: sono pari a quelle di Caino!” Se Mi
chiamano, non rispondo, se Mi chiedono, non porgo, se Mi guardano, volto la
Faccia! Eppure, la terra ancora vive con il peso enorme del peccato sociale:
c’è ancora respiro in essa, gli alberi portano i loro frutti e le stagioni si
alternano con i loro doni. Perché Io paziento e sopporto, perché tollero,
mentre i Miei Mi supplicano affinché faccia giustizia dei loro nemici e cambi
il corso della storia?
È il Mio Sacrificio, che si consuma ogni
giorno sugli altari del mondo, che tiene ancora ferma la Mano del Padre
Altissimo; è il Sacrificio del Figlio, fedelissimo, che Egli gradisce! Assieme
ad esso ci sono l’adorazione e l’immolazione dei cuori puri che permettono
ancora una breve sosta per coloro che ne vogliano cogliere l’opportunità.
Quando la Mia ira coglierà questa generazione, impenitente, ognuno si coprirà
il volto per non vedere; risparmierò solo chi Mi ha servito col cuore puro,
perché l’amore profondo e l’adorazione continua coprono le colpe minori che
anche nei più puri sono inevitabili ed andrebbero adeguatamente espiate.
Mi basta il martirio quotidiano per
costoro. Mi accontento di quegli spiccioli, perché l’Amore, che porto ad ogni
creatura, è infinito. Un cuore puro Mi commuove, profondamente: perdono con
larghezza ed offro grazie con grande generosità a chi si umilia ed ama
totalmente.
Mia sposa, chiedo molto ai cuori più
aperti a Me: da essi traggo tesori che metto a disposizione degli altri
fratelli. Attendo, perché se, com’è, il castigo deve essere proporzionato alla
colpa, questo, a rigor di logica, dovrebbe essere tale ai vostri giorni da non
lasciare alcuno in piedi, perché siete un solo corpo e la colpa del grande
peccatore si ripercuote anche sull’innocente,
come avviene in un organismo che soffre,
terribilmente, anche se solo un piccolo membro è ferito.
Nessuno, infatti, sopravviverebbe, sposa
diletta, se Io, Io, Gesù, non volessi che un piccolo resto sopravviva per
ripopolare il pianeta ribelle. Questo piccolo manipolo sarà quello che Mi
accoglierà, quando tutto il genere umano sarà colpito, secondo le colpe.
Non gemere, sposa, non pensare alla
tristezza: sei la Mia sposa e ti amo, teneramente. Posa il tuo capo sul Mio
Cuore e ristora il tuo spirito: in Me c’è pace, c’è tenerezza, c’è ogni
delizia. Venga a Me chi è pieno di dolore, per l’offesa che subisco. Venga a Me
chiunque opera, attivamente, perché il Mio regno si compia e si stabilisca in
ogni cuore umano; venga a Me per cogliere le Mie consolazioni.
Ecco, sposa: il nuovo splendido giorno si
apre davanti ai tuoi occhi. Vivilo con Me, in profonda intimità con Me. Esulta
ed attendi.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
25.08.96
La
Mamma parla agli eletti
Piccoli Miei, Dio è giustizia perfetta.
Riflettete su questa verità. Ma aggiungo, subito, che è grande, è immensa, è
infinita la Sua misericordia. Vi ho fatto comprendere in questi anni come sia
importante evitare anche i peccati veniali, quelli che spesso si ritengono
insignificanti ed insignificanti non sono. Se amate tanto una persona, fate del
vostro meglio per dare gioia, sempre gioia e mai e poi mai amarezza.
Voi dite ogni giorno, in ogni istante:
“Gesù, Ti amo. Ti amo”; dimostrate di essere sinceri, astenendovi dal peccato,
anche quello più lieve. Qualcuno Mi dice: “Mamma cara, non me ne accorgo.
Talora non mi accorgo di fare qualcosa che possa spiacere a Gesù”. Se così è,
la colpa non è più tale, perché non ne avete piena coscienza. Quando, però,
capite che ciò che state facendo vi sembra sbagliato, astenetevi prontamente ed
evitate nel futuro prossimo di lasciarvi indurre dalla tentazione. Mostrate a
Gesù la vostra buona volontà ed Egli vi aiuterà a peccare sempre meno, fino a
quando diverrete quasi, quasi perfetti.
Gli uomini non capiscono che anche le
piccole macchie rendono indecente l’abito; quando, poi, sono numerose, esso
diviene proprio inservibile. Cosa significa, figli cari, il Mio Discorso?
Significa che perché l’anima sia gradita a Dio deve mantenersi pura, facendo
ogni sforzo per astenersi dai peccati anche più lievi.
Ogni colpa è offesa a Dio, Santissimo,
Creatore di ogni cosa, Salvatore amabilissimo ed Amore infinito; mai esiste,
quindi, giustificazione davanti alla piccola debolezza umana. Occorre capire
bene la gravità di qualsiasi piccolo peccato, perché lede la Maestà Divina.
Queste Mie Parole non vi inducano, ora, allo
scrupolo, hanno solo il fine di mettervi in guardia contro la superficialità
nell’agire. Vedo molti Miei cari piccoli che non tengono abbastanza in
considerazione la colpa ed il profondo danno che essa provoca. Vi chiedo, amati
del Mio Cuore, vi chiedo di agire, dopo aver ben riflettuto, evitando anche i
piccoli errori, perché Dio deve essere amato, adorato, mai offeso. Questa deve
essere la vostra, decisa, intenzione.
Certo, qualcuno farà questo pensiero: “La
Mamma, oggi, è un pochino severa, chiede cose, difficili da mettere in
pratica”. Non è così: la Mamma del Cielo vi ama, immensamente, vuole che la
vostra felicità sia completa e non dobbiate aspettarla ancora a lungo. Vi guida
con dolcezza, ma anche con decisione, perché siete come bambini che non si
devono perdere d’occhio, altrimenti, si smarriscono.
Oggi ho pregato Gesù per voi affinché vi
conceda la grazia di evitare anche le piccole debolezze e vincere voi stessi e
la tirannia del corpo per essere tutti Suoi.
Che bello, figli cari, essere Suoi!
Qualcuno già sulla terra gusta questa gioia che è delizia del Paradiso. Vorrei
poter dire tra poco che sono molti che sulla terra già gustano le delizie del
Cielo, vorrei poter dire che sono diventati moltissimi.
Figli, dipende da voi. Fatevi coraggio ed
impegnatevi con tutte le vostre forze. Io sono con voi, vicina, per aiutarvi.
Gesù vi sorride, benevolo. DateGli solo gioia, solo gioia!
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima