Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
26.08.96
Eletti,
vivete del Mio Amore: chi vive per Me, chi ha Me, ha tutto. Le vicende tristi e
dolorose non turbino la pace del cuore né tolgano la gioia, che Io, Io, Dio, vi
ho porto. Non lasciatevi strappare la letizia, che vi dono; dipende da voi
mantenerla e goderla in ogni istante. Il tormento quotidiano non terminerà che
nel gran giorno che, ormai, si avvicina, come un gran fuoco che deve avvolgere
tutta la terra. Aspettate con serenità quello e pazientate, rafforzandovi nella
fede. Vedo, amici fedeli, la vostra stanchezza; Io, Dio, sono vicino a ciascuno
di voi in modo speciale, quando siete nella tribolazione. In essa vi sentite
smarriti e soli, ma è solo una falsa impressione: anch’essa è una prova di
fedeltà, che chiedo ai Miei più diletti. Piccoli, vi sono i giorni della grande
consolazione, nei quali gustate sulla terra già le delizie del Cielo; vi sono
altri giorni, nei quali vi sembra che il freddo sia intenso intorno a voi e
provate un senso di solitudine ed abbandono. Mai, come in quel momento, sono
tanto vicino a voi. Piccoli, entrate nella Mia logica; più vi sprofondate
nell’infinito del Mio abisso, più potete divenire padroni di voi stessi e
sapienti della Mia sapienza.
Sposa amata, sono dolorose le vicende del
mondo, penose e deludenti, ma voi siete Miei e il vostro volto deve essere
sempre davanti al Mio. Non fermatevi a lungo a meditare e riflettere sulle
questioni dolorose; non deve giungere a provare disorientamento il vostro cuore
e disperazione, come accade ai pagani che godono e ridono, stoltamente, quando
tutto va bene, ma al primo inconveniente si avviliscono, si disperano, perché
in nulla credono e nulla sperano.
Sposa, diletta del Mio Cuore, che vivi in
Me la tua vita, chi si è immerso nel Mio infinito per nulla deve provare grande
turbamento: sa con certezza che Io, Io, Dio, sono l’Arbitro di ogni cosa, che
nulla accade che Io non permetta e niente permetto che non sia utile all’anima.
La Mia piccola sposa non deve gemere, se
le vicende presenti sono dolorose e non si risolvono, se quelle future saranno
simili, perché il Mio Amore deve bastare; quello degli uomini non ci sarà,
perché i cuori non Mi appartengono: si allontanano sempre più, anche se le labbra
ripetono le Mie Parole, i Miei Precetti. Chi non ama Me, sappilo, Mia amata,
non può amare te che Mi appartieni, interamente, vivi la Mia Vita e sei immersa
nel Mio oceano sconfinato, come goccia nell’Infinito, che nessuno, se non Dio,
può riconoscere.
Non gemere, se il mondo nelle sue
molteplici componenti ti volge le spalle, ti respinge, ti perseguita, ti
delude; tu, giglio, che vivi rigoglioso sul Mio Cuore, soffri della Mia Stessa
sofferenza: ti si volge le spalle, perché a Me questa generazione volge le
spalle; sei respinta, perché Io sono respinto; sei perseguitata, perché Io sono
perseguitato. Il piccolo fiore subisce la sorte dell’albero, al quale
appartiene. Tu sei Mia e soffri con Me, ma, quando sarà il momento del trionfo,
esulterai con Me e vedrai, vedrai, sposa diletta, la rovina dei tuoi nemici:
neppure uno resterà in piedi, perché chiunque abbia negato amore sarà respinto
da Me. Il giudizio sarà basato sull’amore, dato o negato. Chi nega a te nega a
Me, chi ha rifiutato te ha rifiutato Me: ne subirà le conseguenze!
Esulta in Me, piccola, e ciò ti basti per
compensare ogni amarezza, anche quella più difficile da sopportare. Non credere
che le cose del mondo andranno mutando in meglio; no ti dico, no ti ripeto:
l’uomo d’oggi non vuole comprendere, non vuole mutare, non vede che ciò che gli
interessa vedere, non ode se non ciò che vuole udire. Perciò, per questa grande
disobbedienza continua, questa generazione, destinata alla gloria, alla gioia,
alla felicità eterna, non le godrà, perché Io, Io, in persona, ho parlato; ma
pochi Mi hanno ascoltato ed ancora meno Mi hanno seguito, trasformando in vita
vissuta i Miei insegnamenti! Dovevano tanto gioire i Miei figli, perché cose
splendide ho preparato per gli uomini di questo secolo; ma nulla gusteranno! Il
Mio cibo, le Mie delizie saranno godute da pochi, un pugno di fedeli che mai ha
distolto lo sguardo da Me. Ciò che ho promesso, sposa amata, darò; ma in questi
ultimi tempi la morsa si farà strettissima e sembrerà insopportabile. La causa,
certo, non è il Mio abbandono, nel senso che Io, Io, Dio, Mi dimentico delle
Mie creature, ma è nel senso che le Mie creature abbandoneranno sempre più Me.
La confusione attuale non può cessare che
con la Mia azione, grandiosa e potente; è già in atto, ma chi non Mi ha seguito
fino ad ora non ha più forza di farlo: un nemico agisce con astuzia per
catturare tutti i deboli e farli prigionieri delle sue trappole. Io lascio
fare, perché ognuno deve conquistarsi col sacrificio il premio e senza fatica
non si ottengono cose meritevoli di lode. Voglio vedere cosa sanno operare gli
uomini, senza di Me! Sto a guardare questa Babele ed interverrò solo alla fine!
Vedo la tua tristezza: pensi che molto
avranno da penare gli stolti che ora se la godono, senza riflettere, che si
arricchiscono, senza mai essere sazi, che guardano i miseri nella loro povertà
e si ritengono assai capaci, perché con inganni e sotterfugi hanno accumulato beni
di ogni genere!
Dicono a se stessi: “Godi! Godi: Se anche
vivessi più di cent’anni, nulla ti mancherà; possiedi beni a sufficienza per
godere a pieno tutta la vita!” Questo si ripetono gli stolti; non sanno che la
scure è già ben infissa nel loro tronco e domani di loro non ci sarà più
traccia!
A che è servito accumulare, accumulare,
mettere insieme beni di ogni genere? A che serve, piccola Mia, all’uomo
possedere i beni di tutta la terra, se perde la sua anima? Quante volte ho
ripetuto questa frase all’orecchio degli stolti; ma essi mai ci hanno fatto
caso e hanno detto fra sé: “È un’idea mia; è un momento di stanchezza.” Tutti
mi dicono: “Accumula e godi. Non ascoltare certe voci che ti inducono alla
tristezza”. Così, proseguono oggi nel male e domani non si fermano; trascorre
la vita e viene il giorno, nascosto e terribile, del giudizio. In quel momento
che ne faranno dei beni? A che servirà aver accumulato tanto?
Piccola sposa, tu gemi, per la stoltezza
che vedi intorno a te; che devo fare Io, Io, Dio, che col Mio sguardo abbraccio
il mondo intero?
Lasciati andare, fiduciosa, nell’onda
soave del Mio Amore; lasciati condurre in questo oceano di tenerezza: ti
consolo di ogni pena. Tu daMMi il tuo poco, diletta; Io ti dono il Mio tutto!
Lascia che ognuno prosegua nel suo gioco
facciano pure gli uomini le loro mosse; quando avranno la sicurezza di
essere giunti alla vittoria finale e di aver eliminato Me dalla scena del
mondo, Io piomberò loro addosso, improvvisamente, e chiederò conto di tutto:
del passato, del presente, di ogni cosa! È solo questione di poco, Mia dolce e
fedele sposa: essi stanno per concludere la partita con le ultime mosse. Io
farò quella finale, vincente, e tu sarai con Me!
ServiMi con amore. Ti amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
26.08.96
La
Mamma parla agli eletti
Miei piccoli, nel dolore, nel tormento non
sentitevi soli, non sentitevi soli, perché non lo siete. Gesù l’ha detto ed Io
lo ripeto: mai come quando siete assaliti dalla sofferenza noi siamo vicini a
voi. Dio vuole essere invocato ed Io desidero che Mi chiamate con la certezza
di sentire la Mia Risposta, di avere il Mio conforto, di percepire la Mia
carezza. Abbiate sempre piena fiducia in noi; maggiore è la fiducia, maggiore è
la consolazione.
Talora i Miei figli si rivolgono a Me,
come all’ultimo porto, dopo aver provato a battere infinite, altre strade
inutilmente, comprese quelle della superstizione e della magia. Per voi non sia
così: credete in Me, piccoli Miei, credete in Me, senza dubbi, senza
incertezze, senza titubanze. Se siete sinceri nel cuore, Io vi esaudisco
sempre, ma secondo la logica Divina; se non avete fiducia, nulla otterrete.
Guardate a Me, come il bimbo guarda alla propria madre che mai fa mancare la
consolazione e l’aiuto.
Non illudetevi, però, che Io possa
togliervi di dosso le vostre croci: vi consolo, vi sostengo, tergo il vostro
sudore, vi copro di Dolci Carezze, ma dovete arrivare al traguardo con la
vostra croce sulle spalle. Solo in quel momento la depositerete ai Piedi di
Gesù e ne sarete liberi.
Voi vi santificate, sopportando con
pazienza; voi volate verso le vette sublimi dello spirito con la pazienza, che
usate ogni giorno. Gesù lo ripete ed Io con Lui: il grande giorno si appressa.
Quello è il traguardo per ogni uomo: lì si prende o il premio oppure la
condanna. Preparatevi giorno dopo giorno, istante dopo istante, senza perderne
uno solo. Io ve lo ricordo, perché non è difficile farsi cogliere di sorpresa,
completamente impreparati.
Ogni giorno, figlia cara, ogni giorno una
fitta pioggia di anime precipita nell’abisso di disperazione. Fra costoro ci
sono molte che sono state preavvisate, che hanno sentito e visto in tempo, ma
non si sono curate del pericolo, l’hanno colto da lontano, per misericordia
Divina, ma non si sono affrettate e non sono scampate. Sia questo breve
intervallo tempo di preghiera, assidua: l’anima, volta a Dio, godrà già subito
le Sue delizie, respirerà il Suo profumo soave e la pace, che Egli solo sa donare.
Ha promesso gioia profonda già su questa terra e pace darà; ha promesso
felicità pura qui sulla terra dei viventi, dove ora anche Io poso il Mio Piede,
e gioia intensa ci sarà; ha parlato di Cieli nuovi e mondo rinnovato: questo si
accinge ad offrire a chi ha accolto con esultanza la Sua Parola.
Aspettatevi tutto il meglio, figli cari.
Non abbandonatevi alla tristezza del momento, siate lieti e pieni di speranza;
sentite nell’aria un soave effluvio, una dolcezza misteriosa vi avvince: è
Gesù, è Gesù che vi avvicina per rinnovare le Sue promesse. Io L’accompagno,
sempre ed ovunque.
Esultate e cantate nel cuore. Leggete e
rileggete le Sue Parole, quelle del Libro, quelle del Messaggio e restate
sempre in dolce colloquio con Gesù. Sia Egli il tutto della vostra vita. A chi
vi chiedesse: “Chi è Gesù per te?” Rispondete, semplicemente: “È tutto!”
Ogni vostra azione sia conforme alla Sua
volontà.
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima