Opera scritta
dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
28.08.96
Eletti,
amici, che avete scelto Me come guida in questo momento di generale cedimento, le
piccole prove, alle quali ogni giorno siete sottoposti, rafforzano la vostra
fede: essa deve essere assai solida per resistere nel momento del massimo
sforzo. Guardate a Me, amati; guardate a Me e mai distogliete lo sguardo dalla
Mia Croce. Come per Me, anche per voi è venuto il momento della croce. Vi ho
parlato sempre di grande gioia interiore: chi ha il coraggio di abbandonarsi
totalmente a Me l’avrà. Neppure la tribolazione peggiore può estirpare dal
cuore la gioia Divina; ma dovete affrontare l’ultima fase che è quella
definitiva. Il mondo vi indurrà al male, vi chiamerà a compiere le opere delle
tenebre, con insidie ed inganni sarete tentati, ma non oltre le vostre forze.
Non ci sarà prova, insuperabile, per chi tiene sempre lo sguardo fisso in Me, Dio:
è la Mia potenza che agisce in lui, è la Mia tenerezza che mai viene meno nella
creatura che Mi è fedele.
Sposa amata, passo dopo passo siete
entrati nell’ultima fase, quella più densa di avvenimenti imprevedibili. Vi ho
detto, in passato, di non preparare alcun progetto per il futuro, ma di vivere
bene il presente. Nessuno dica: “Domani farò. Domani andrò”; il futuro prossimo
è Mio, il futuro remoto è Mio! Sto attuando a pieno il Mio piano su ciascuno
che si è lasciato guidare. Non sempre le cose scorreranno piane e senza
inciampi, ma per i piccoli, come te, sposa Mia, che porto nel Mio seno, nulla
c’è da temere. Sul seno della madre il bimbo è felice, trova calore, nutrimento
e amore; di che può temere? Tu, piccola Mia, sei in Me: ti sostengo, ti nutro,
ti proteggo, ti avvolgo nel Mio Amore. Procedi, fiduciosa, anche se intorno
avverranno graduali mutamenti. Resta, serena, sul Mio Cuore e godine le
delizie; ciò che voglio che tu debba affrontare lo sosterrai, senza troppo
tormento.
Sposa amata, guarda al passato; guarda al
tuo passato, bimba Mia, e rifletti. Nelle grandi difficoltà hai sempre sentito
la Mia presenza, viva; Mi hai chiamato, piccola, e ho risposto, prontamente; Mi
hai interpellato e il Mio Consiglio è stato immediato. Ora, guardando ogni
situazione “a posteriori”, ti sembra impossibile essere riuscita a superare
tante, difficili, situazioni da sola. Non eri sola, scricciolo amato; mai sei
stata sola, diletta, che riposi sul Mio Cuore: Io sono sempre stato accanto a
te, ma con soavità, tanto che quasi, quasi non te ne avvedevi.
La Mia presenza, nell’anima docile si
avverte come vento carezzevole che conforta e dà sollievo in ogni situazione.
Sono un vento impetuoso e sconvolgente solo per le anime ribelli che devono
essere scosse per mutare vita. Tale è anche la situazione attuale: le Mie
creature, pur nella prova, pur nella tribolazione, sentono la Mia tenerezza, le
Dolci Parole di conforto. Il Mio cibo le sostiene e la Mia acqua le disseta;
non sono, assolutamente, esenti da pene: questa è la via, quella della croce.
Non ce n’è altra. Io, Io, Gesù, l’ho percorsa fino in fondo e la Madre
Santissima con Me; i santi, che ora godono le meraviglie del Paradiso, hanno
seguito la stessa via. Tutti, diletta sposa, devono percorrere la via che Io ho
percorso; ma un conto è percorrerla con Me, un conto è percorrerla senza di Me.
Ogni uomo della terra deve pagare il
debito contratto dal primo, ribelle ed indocile, quindi, deve passare
attraverso la morsa del dolore e della morte. Questo è un Mio Decreto, fino ad
ora irrevocabile. Questo sarà revocato nel giorno e nell’ora da Me voluti e
stabiliti. Fino a quel momento a nessuno è concesso camminare su tappeti
soffici e vellutati: il terreno è irto di spine e rovi ed ogni uomo è costretto
ad appoggiarvi i piedi. In questo momento storico, particolare, oltre ai
tormenti normali si aggiungono quelli straordinari, derivati dalla
disobbedienza generale, dalla ribellione di troppi, dalla superficialità ed
insipienza di questa generazione che tutto potrebbe avere e che, invece, a
tutto sta rinunciando.
Ebbene, vi sono creature che si sono
offerte tutte a Me, hanno guardato il Mio Volto con gli occhi del cuore e ne
sono restate abbagliate. Queste anelano solo a Me, Mi chiamano, M’implorano,
tendono a Me le loro braccia con gli occhi bagnati di pianto non tanto per
chiedere grazie e favori, ma proprio per amore, per desiderio di sentire la Mia
tenerezza. Posso Io, Io, Dio, Amore, deludere queste anime ardenti? Non posso
farlo. Non voglio farlo. Le attiro a Me e le stringo tra le Mie Braccia. Da
quell’istante esse continuano la loro esistenza terrena in modo completamente
differente e vivono sulla terra già un anticipo di vita del Cielo: sentono la
Mia presenza, respirano il Mio profumo.
Non tolgo le croci, non alleggerisco le
pene del travaglio, ma ogni tormento viene consumato, appoggiando il capo sul
Mio Cuore, ardente d’Amore, e perciò tollerato bene.
Vi sono, poi, anime che solo in parte Mi
hanno offerto la loro disponibilità. Queste portano con più fatica la loro
croce: Mi chiedono continuamente di liberarle da questa o quella pena, di
concedere loro questa o quella grazia; sono inquiete ed insoddisfatte, il loro
anelito è debole e l’attaccamento alle cose del mondo ancora forte. Costoro
soffrono e non riescono a cogliere bene le grazie che concedo; sono in
pericolo, perché una pianta poco solida rischia di essere sradicata dal vento
impetuoso. In questo momento esso è violentissimo e nessuna pianta fragile
potrà resistere. Vi sono altre anime, ancora, che sembrano fuscelli senza
radici: hanno rifiutato il nutrimento, non hanno voluto la Mia rugiada ed hanno
assorbito umori velenosi dal suolo; di essi, dopo il grande uragano, non
resterà traccia. Vi è, poi, un’ultima categoria di anime, quelle che sono
restate senza nutrimento non per loro colpa, ma perché nessuno ha porto loro il
Mio cibo e la Mia santa bevanda. Certo, queste languono, si sentono desolate ed
abbandonate, perché gli uomini che dovevano occuparsi di loro non l’hanno
fatto. Ebbene, per costoro ci sarà una nuova primavera, quella che esse mai
hanno visto: la gioia, che il mondo ha loro negato, la porgerò Io, Io, Gesù,
piena e completa. Sto raccogliendo ad uno ad uno tutti i fiori dimenticati e ne
farò un fascio, da tenere sempre davanti ai Miei Occhi.
Esultate, anime, che anelate a Me, Amore:
avrete le gioie che aspettate. Nulla temete, voi, che vi siete rifugiati in Me:
la tenerezza che ho verso la Mia piccola sposa, della quale seguite giorno per
giorno le splendide vicende, l’ho anche per ciascuno di voi. Dopo il travaglio,
viene il dono: anche per voi sarà così.
Amata creatura, che vivi in Me, ti offro
questo nuovo, grande, giorno con le sue tenerezze, le dolcezze Divine, ma anche
con i sorsi di amaro che non mancheranno.
Vivi, attimo dopo attimo, secondo la Mia
volontà.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
28.08.96
La
Mamma parla agli eletti
Non ci sarà prova insuperabile per voi;
abbiate ben presente questa frase: non sarete tentati oltre le vostre forze, ma
sempre entro le vostre forze.
Piccoli, talora, la prova sembrerà assai
pesante, ma l’Amore, Gesù, Amore, stringerà i Suoi fedeli al Suo Cuore ed ogni
amarezza scomparirà.
Figli, amati figli, con Gesù e con Me, sempre
vicini, vi sembrerà tutto facile, tutto sopportabile.
Abbandonandovi, come bimbi, senza
pretendere di fare nulla senza di noi; vi rassicuro che il piccolo tratto che,
ormai, manca alla conclusione sarà solo un volo.
Piccoli, vi ho parlato da poco della fine.
Non vi deve spaventare questo termine: “fine” per chi è di Dio è inizio di una
vita nuova, piena di delizie Divine. Certo, questo concetto entra con
difficoltà nella mente dell’uomo, ma voi fate coraggio ed aiutate il fratello
che geme nel superare la barriera della paura.
Vedrete tanti, intorno a voi, venire meno;
sostenete ed amate col cuore pieno di carità chi langue e non riesce a trovare
il raggio, fulgido, che salva. Non giudicate alcunché, figli, prima del tempo,
e non dite nel vostro cuore: “Tanto, per quello più nulla c’è da fare. Non
prego più. Non insisto più”.
Consegnate ogni anima alla misericordia
Divina e recitate le preghiere, che Gesù ha insegnato. Salvate, salvate anime,
figli! Potete! Potete; tenete presenti le promesse Divine, non dimenticatele!
Offrite le vostre suppliche a Dio, i sacrifici, i tormenti per la salvezza dei
fratelli lontani. Sapete: talora, proprio all’ultimo momento si decide il
destino di un’anima. Agite da vicino come da lontano, ma mai restate
nell’inerzia. Avete dato, gran parte di voi ha dato la sua vita a Dio, ha
promesso fedeltà e costanza: nessuno venga meno! Anche se il nemico dovesse
tentare a desistere, siate perseveranti!
Non scordate che siete liberi e rimarrete
liberi fino all’ultimo istante. Nessuno vi forzerà a fare ciò che non
desiderate. Abbiate presente questa verità: se c’è coercizione, non c’è merito;
se non c’è merito, non c’è premio.
Cari, piccoli Miei, le forze del male non
andranno decrescendo. Non illudetevi. I prepotenti, istigati dal maligno,
agiranno sempre con arroganza e malizia; quando vi accorgete che la violenza
imperversa ovunque, senza freno, significa che la fine è ormai prossima.
Perdonate di cuore a chi vi è ostile, a
chi vi perseguita, a chi vi calunnia; lasciate fare. Il cuore, pieno di livore
e di odio, è un cuore dominato dal nemico, è un cuore intossicato dal maledetto
serpente che ha provato e riprovato, fino a trovare un canale, attraverso il
quale far scorrere il suo veleno. Se Dio permette, voi non ribellatevi, accettate
con pazienza le prove piccole e grandi: offrite, offrite per la vostra salvezza
e per quella dei peccatori.
Oggi, la Mia piccola ha parlato del timore
che prende anche il giusto che sta per presentarsi al Tribunale Divino. Piccola
Mia, il timore di tal genere deve ritenersi un dono amoroso di Dio che induce
l’anima all’umiltà. Nessuno, mai, si ritenga perfetto davanti a Dio, ma umilii
se stesso ed implori sempre, intendo in ogni istante della sua vita, il perdono
per le sue colpe.
Umiliatevi, figli cari. Umiliatevi col
cuore e Dio v’innalzerà.
Vi
amo. Vi amo, infinitamente.
Maria
Santissima