Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
02.09.96
Amici
fedeli, vi accolgo tutti tra le Mie Braccia amorose: dove cercherete
consolazione se non in Me? Dove troverete consolazione se non in Me? Nulla
temete voi, che Mi seguite con docilità: non c’è altra sventura che il peccato
ed esso solo bisogna temere con forza. I tormenti, derivati dalla persecuzione
del mondo, a causa Mia, a causa della Mia sequela, sono gioia grande del cuore.
Piccoli, che Mi amate, se voi Mi date le stille d’amore delle quali siete
capaci, Io, Io, Dio, vi immergo nel Mio oceano. Quando siete in Me, veramente,
col cuore e con la mente, quale vicenda vi può sconvolgere? Pensate che Io non
possa mandare le Mie schiere angeliche a consolarvi, al bisogno, oppure venire
Io Stesso, Io, in persona, a farlo? Certo che provvederò in ogni circostanza!
Il futuro non vi turbi: del Mio Cuore fate il vostro rifugio e sarete sempre al
sicuro. A questo solo dovete badare: ad essere sempre Miei. Non è facile, se
avete troppa curiosità per le cose del mondo, ma diviene semplicissimo, se
volgete le spalle al mondo e vi inabissate nel Mio infinito.
Sposa amata, resta in Me. Resta in Me,
sposa Mia. Il mondo non ti comprende e mai ti comprenderà: il tuo orizzonte non
è il suo orizzonte e la tua altezza non è la sua altezza. Esso respinge tutto
ciò che non gli appartiene. Tu sei totalmente Mia; ti lascio nel mondo, perché
questo è il Mio piano, ma ti ho tolto dal mondo, perché tale è il Mio disegno.
Ti lascio come guida, simile ai fratelli e facile da avvicinare, apparentemente
una di loro. Ti ho tolto, perché solo l’immagine esteriore esiste, il guscio
esterno: tutto, tutto appartiene a Me. Ti ho creata per Me, ti ho sostenuta per
Me, ti ho chiamata per servirMi, ti ho presa per essere la Mia consolazione in
tempo di grande abbandono generale.
Sposa amata, talora, vedendo nel giorno
festivo le Mie Chiese affollate, tu dici a te stessa: “Sono felice, perché Dio
è amato, è seguito, è cercato.” Mia diletta, se potessi scrutare i cuori, che
battono in quei petti, ne saresti tanto delusa, ti rattristeresti assai: non
sono, Mia sposa cara, amato né seguito né cercato. Proprio entro il Mio tempio
ricevo le più grandi offese: non si entra per renderMi onore; si entra, spesso,
per consuetudine, per mostrarsi corretti, per avere l’impressione di percorrere
la strada giusta, per tranquillizzare la propria, povera, coscienza, ma non per
amore. Chi Mi ama Mi cerca sempre, in ogni istante, non solo, freddamente, nel
giorno festivo. Mia sposa, quante sono le persone che potrebbero venirMi a
visitare anche tutti i giorni, ma non lo fanno? Vedi bene come le strade sono
affollate, le piazze gremite, i negozi pieni di gente, ma il Mio tempio è
solitario, è desolato. Si entra, talora, per un attimo e col cuore pieno di
astio verso gli altri; si entra per chiedere una grazia, una concessione, una
banalità. Si entra, stoltamente*, spesso, mentre si celebra l’Eucarestia: non
ci s’inchina davanti al Mio Corpo Santissimo, immolato, ma si corre davanti
all’immagine del santo che dovrebbe fare la grazia. Si ignora affatto la Mia
presenza! Questo accade perché, oltre all’ignoranza, c’è una profonda
freddezza.
Parlavo delle folle domenicali: quanti di
costoro entrano coi cuori incrostati di peccati gravissimi, di sentimenti
pessimi! Acquietano la coscienza, ma in quale modo? Non è l’onore quello che chiedo,
non è quello l’unico dono che desidero: cerco amore. Passo in rassegna ad uno
ad uno tutti i cuori per cercarne una sola briciola; credi, sposa amata: quante
volte non trovo neppure quella!
Vedo, invece, un groviglio di aspidi,
pronte a mordere chiunque si avvicini! Sento il fuoco dell’odio, rivolto
persino ai familiari più vicini: non si supplica per colui che vive in
famiglia, ma non crede ancora, ma si chiede soddisfazione al proprio desiderio
di vendetta o rivalsa! Durante la celebrazione il cuore non palpita per Me, Che
Mi sto immolando per ciascuno, ma si volge ad inseguire vanità ed insulsaggini.
Nel momento poi di prendere il Mio Corpo,
come cibo, ci si accosta senza rispetto, vestiti con indecenza, senza essersi
confessati, pieni di colpe gravissime, con massima superficialità ed
incoscienza. Quanti di coloro, che escono dopo la celebrazione, sono divenuti
appena, appena un poco migliori di quando sono entrati? Il Mio grande
Sacrificio, rinnovato per loro, a nulla è servito, se non, addirittura, a
peggiorare la loro condizione!
Sposa amata, dillo apertamente, dillo sui
tetti, ripetilo continuamente: si entri nel Mio tempio con l’intenzione di
farsi plasmare da Me, con docilità di intenti, con sincerità di sentimenti, con
compunzione profonda, consci di essere davanti a Dio Altissimo Che ha
misericordia del povero peccatore pentito, ma Che scaglierà tutta la Sua ira
contro colui che nulla comprende, perché nulla
vuole comprendere, contro chi inganna Dio,
i fratelli, se stesso. Non gradisco simili soggetti, sposa diletta; restino
pure fuori a mormorare lungo le strade e nelle piazze: per loro non ci sarà la
Mia infinita tenerezza, ma un’aspra sentenza!
Venite tutti con amore, uomini, venite con
amore dal vostro Dio; entrate con umiltà nel Mio tempio, non con il cuore roso
dalla superbia! Io agisco potentemente su chi si lascia plasmare, ma nulla
posso sui ribelli, nulla posso, perché nulla voglio che possa violare la
libertà di scelta. Ecco, diletta Mia, che significa scegliere Me: essere docili
al Mio volere, essere consci del proprio nulla, essere disposti a farsi mutare,
a riconoscere le proprie colpe ed a metterci tutto l’intento per emendarsi.
Nessuno, Mia amata, nessuno resta incrostato, se non lo vuole. Questo è il più
grande anelito che voglio trovare in ogni Mia creatura: purificarsi, guardarsi
nel cuore ed espungere ogni marciume. Per questo voglio essere invocato, per
questo supplicato. Chi viene vicino a Me, privo di questi sentimenti, non Mi dà
gioia, ma Mi offende, profondamente e meglio sarebbe se Mi stesse lontano: la
sua presenza Mi rattrista, talora, Mi disgusta proprio.
AmateMi, figli, ma amateMi come voglio
essere amato, non a parole, non a chiacchiere, ma col cuore sincero di un
bimbo. Vi risanerò, se volete essere risanati; vi riempirò di felicità immensa,
se Me lo chiedete non solo a parole, ma con le azioni e con le intenzioni.
Amici cari, l’ho detto più volte, ma amo ripeterlo, continuamente.
Le intenzioni sono già azioni: chi intende
fare il bene ed è deciso nel perseguirlo lo ha già fatto, anche se trovasse
qualche impedimento nella effettiva realizzazione di esso.
Vivete per Me, amati, vivete per servirMi;
si assottigliano assai le file dei servitori fedeli, si allungano, a dismisura,
quelle dei traditori: le labbra pronunciano parole di lode, il cuore medita
inganni.
Sposa amata, trovo poche anime elette,
sulle quali contare; alcuni, che pur percorrevano una via buona, si sono
lasciati sedurre dal male. L’azione del mondo in questo momento è assai
incisiva: occorre resistere con la Mia forza. L’uomo, che non la possiede,
vacilla e cade.
Amata, che vivi nel Mio Cuore ardente,
resta accanto a Me col tuo amore: sei come il lume che arde vicino al
Santissimo, un lume che mai si spegne né abbassa la sua fiamma.
Così ti desidero. Così desidero che siate
tutti voi, eletti, fino alla fine. DateMi consolazione e gioia, perché sono
terribilmente offeso non solo nelle strade, nelle piazze, nelle case, negli
ambienti di lavoro, ma soprattutto nei Miei templi santi!
Ecco, sposa, ecco un grande giorno, da
vivere interamente per Me, con Me, in Me!
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
*stoltamente = non ci si rende conto di quello che si fa
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
02.09.96
La
Mamma parla agli eletti
Miei amati, non lasciatevi suggestionare
dalle attrattive mondane e non siate neppure curiosi di vedere e cercare: il
vostro mondo è Gesù. Volgetevi a Lui con fiducia e speranza; vi dico che
nessuno di voi sarà deluso.
Il nemico prepara varie insidie, sempre
più sottili, sempre più astute; siate coraggiosi e non temete. Dio sia la
vostra guida e il Suo Amore la dolce culla, nella quale trovare riposo e
consolazione.
Io vi sto accanto e volta per volta vi
metto in guardia contro le insidie più pericolose.
È iniziato un tempo forte, fortissimo, nel
quale il nuovo s’inserisce nelle ultime pagine del vecchio; come una nuova
gemma sull’albero, che ha già perso tutte le sue foglie, voi, voi, Miei
piccoli, voi, Miei amati, siete le gemme di un mondo nuovo.
Qualcuno Mi dirà: “Mamma cara, alcuni di
noi non sono giovanissimi; il mondo dovrebbe mutare attraverso le più nuove
generazioni, secondo logica.” Non preoccupatevi di questo, figli amati: Dio ha
un Suo, grandioso, piano per ciascuno di voi. Vi ho detto che accadranno cose
mai accadute prima: su voi, eletti, Egli poggerà la nuova terra. Il come non
sta a voi conoscerlo; fate solo con zelo, massimo, quello che vi viene chiesto,
senza preoccuparvi di altro. Se qualcuno ha delle preoccupazioni, si acquieti
subito, alzi il suo viso e guardi con gli occhi del cuore il Volto di Gesù,
guardi la Sua amorevolezza, ma anche la potenza dello sguardo Divino. Ebbene,
non da uomo usciranno le grandi cose, ma da Lui, Altissimo e perfetto, al Quale
voi rendete in ogni istante onore e gloria.
Fidatevi di Lui. Egli toglierà il potere
ai potenti di questo mondo e la sapienza ai sapienti di questo mondo e darà
potenza a chi la merita, secondo la Sua logica, sapienza a colui che ne è
degno. Non governeranno più la terra uomini iniqui e stolti, maliziosi e
superbi, ma solo coloro che a Dio guardano per essere illuminati, a Lui anelano
per essere guidati. Figli cari, quello che accadrà non sarà cosa da poco: il
mondo continuerà ad esistere, ma gli equilibri non saranno più gli stessi e le
piccole persone, che voi intravvedete, diverranno in brevissimo tempo le nuove
guide della società, rinnovata secondo il disegno Divino.
Molti di voi sono da lodare, perché non
perdono un solo attimo, vivono, intensamente, secondo il volere di Dio, si
nutrono del Suo Corpo e procedono per la Sua strada. A costoro dico: figli
benedetti, procedete con la gioia nel cuore, fate ciò che ogni giorno vi viene
chiesto e nulla temete: ogni cambiamento, anche repentino, non sarà opera
d’uomo, ma volere superiore. Accettatelo con docilità: questo non è momento di
staticità, ma di grandiosi mutamenti. Vi sono altri di voi che si affacciano
ancora troppo spesso ad esplorare le novità del mondo; a costoro dico:
attenzione alle grandi insidie che esse celano, alle trappole invisibili, nelle
quali potete cadere. Vi ho già parlato, a lungo, di questo; riguardate i
Messaggi precedenti. Leggeteli e trasformateli in vita.
Vi sono altri di voi che accolgono con
gioia il santo Messaggio, ma non trovano la forza di applicarlo alla vita.
Dico a costoro: non serve ascoltare con
entusiasmo, se ciò che si ascolta non trasforma la vostra vita. Dovete divenire
uomini nuovi, uomini di Dio e solo allora con Lui per sempre vivrete.
Piccoli cari, contate sul Mio Amore.
Affidatevi a Me: vi conduco al Mio Gesù.
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima