Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
11.09.96
Eletti,
amici fedeli, gioite in me; non passerà molto che la vostra gioia sarà
completa, perché Io vengo, vengo per liberarvi, vengo per premiarvi, vengo
donarvi me stesso come Re. I governanti della terra, quelli di questo momento,
sono indegni dell’alto compito, che Io, Io, Dio, ho affidato loro. Chi molto ha
ricevuto molto deve restituire in capitale ed interesse; guai all’uomo che
cerca solo il suo comodo e abbandona gli innocenti all’ingiustizia degli
arroganti! Quanti potenti sono di questo genere: nutrono, lautamente, se stessi
e lasciano i miseri Lazzari nell’indigenza morale e materiale! Per quanto tempo
ho permesso che ciò avvenisse, ho lasciato che l’uomo si occupasse dell’uomo;
ma il risultato è palese, è palese ovunque: ci sono sofferenza ed oppressione,
guerre ed odio dovunque! Il nemico può tessere la sua tela, indisturbato:
popoli e nazioni gli si sono sottomesse ed egli le guida in questo momento storico.
Esse hanno scelto come guida il principe delle tenebre.
Sposa amata, resta in me, godi in me, vivi
in me, cerca solo in me la tua pace. Vedrai in questi ultimi tempi accadere
cose grandiose ed eccezionali, perché i grandi, che ho lasciato al potere per
servirmi, sono divenuti schiavi del mio nemico. Li voglio abbattere tutti, uno
dopo l’altro; nessuno conserverà il suo posto: proprio bene mi hanno servito,
donando se stessi ed il popolo al maligno, promuovendo leggi abominevoli e
offrendo esempio di corruzione e degradazione!
Sposa amata, il tuo Re si è destato per
fare giustizia: ha udito il lamento dei miseri, il singhiozzo degli
abbandonati! Dalla terra si alza un grande pianto: le mie creature predilette,
le più piccole e umili piangono, insieme, per l’offesa che ricevono. Non c’è
amore, non c’è carità, non c’è misericordia, non c’è giustizia; c’è odio, c’è
crudeltà, c’è ingiustizia e anche i più piccoli vengono ammaestrati a questa
scuola, terribile!
Ebbene, Io vengo. Io vengo per ristabilire
gli equilibri lì, dove c’è restato un residuo di umanità e per cancellare ciò
che non serve al mio piano. Dopo una lunga attesa, l’Umanità vedrà tornare il
suo Signore. Tutti vedranno, tutti capiranno, anche coloro che si sono finti
ciechi per non vedere e sordi per non sentire. In un attimo, in un batter di
ciglio, cambierò la sorte dei viventi, perché Io, Io sono Dio e posso ciò che
voglio, quando voglio e come lo voglio.
Sposa, vivi serena e attendi, esultante,
perché si avvicina il giorno, in cui tu non sarai più addolorata nel vedere ciò
che accade intorno e il cuore non sarà straziato nel constatare quanto il mondo
si sia allontanato dal suo Dio. Ora gemi, sposa diletta, perché mi ami e
partecipi, intensamente, del mio dolore; ma ciò accadrà ancora per poco, perché
Io, Io, Dio, non tollero più a lungo questo stato di cose. Sarà un attimo, un
attimo che sembrerà, però, un’eternità ed ogni squilibrio muterà.
Piccola mia, gli uomini credono di
proseguire ancora indisturbati la loro folle corsa verso il male e s’illudono
di riuscire così a migliorare la loro sorte. Ognuno ha già in mente il suo
progetto di gloria e libertà, di pace ottenuta con la sopraffazione, di
ricchezza accumulata col depredare il povero, di benessere risultato di
malizia. Ebbene, questo progetto, iniquo, che vedo troneggiare in molte menti
non avrà compimento. L’impedimento non verrà dagli uomini – i lupi fra di loro
si stanno aiutando per distruggere i miei piccoli – l’impedimento verrà da me
che ho un piano, fulmineo, da attuare fra breve. I miei più fedeli non saranno
toccati, ma gli operatori di male, i seguaci del mio astuto nemico, che hanno
preparato tranelli ed inganni per distruggere i miei più fedeli, ebbene,
quelli, mia diletta, in un attimo scompariranno dalla faccia della terra e di
loro neppure il ricordo resterà. I malvagi verranno distrutti, come paglia dal
fuoco, allorché la mia perfetta giustizia li raggiungerà. Chi soffre per amore
mio, chi è martirizzato per servirmi e seguirmi vedrà la sua stagione di gioia.
Ancora poco, amici fedeli, ancora poco e mi prenderò l’angelo bianco, il grande
martire dei vostri giorni. La Madre Santissima scenderà per accogliere la sua
anima e porgerla a me, Dio. Col suo distacco dal mondo molto cambierà; i miei
angeli hanno ordini precisi da eseguire e tutti li eseguiranno, puntualmente.
Temete, iniqui operatori di male, temete e
tremate, perché la mia ira, trattenuta dai giusti e dal mio angelo bianco, si
scatenerà, proporzionata al peccato del mondo impenitente. Chiederò conto di
tutto: neppure una parola mi è sfuggita. Guai a coloro che hanno agito nel
nascondimento, credendo di poter continuare indisturbati! Guai agli ipocriti
che hanno mostrato il volto della giustizia, mentre nel cuore tramavano i
peggiori inganni! Guai a tutti questi! Chi di loro potrà salvarsi se,
immediatamente, non si pentiranno e non supplicheranno il mio perdono? Ne
avranno la forza in un momento di sconquasso generale? Attendete, giusti, che
implorate il mio aiuto, che chiedete il mio intervento; ancora poco e ogni
equilibrio sarà ristabilito. Io sto già operando; ma la mia azione non è ancora
palese. Io mostrerò ai degni le mie meraviglie e farò godere a chi ha sperato
in me le mie delizie.
Sposa amata, supplica e prega affinché i
lontani si avvicinino a me e i vicini divengano ferventi e fedeli anche nelle
prove più dure. Dico a tutti di essere perseveranti: solo a chi giunge fino in
fondo sarà dato il grande premio.
Sorge il nuovo giorno. Vivilo nel mio
Amore: offri con larghezza i miei doni e soccorri con la carità spirituale
quanti cadono, per avvilimento e disperazione. Molto puoi, perché molto ti ho
concesso. Esegui con precisione il tuo compito, anche se ogni giorno diviene
più arduo e difficile. Io agisco in te. Ti offrirò le energie che servono e non
temere, mia amata: il mio sguardo amoroso mai ti lascia. Prosegui con me. Il
traguardo, ormai, è assai vicino.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
11.09.96
La
Mamma parla agli eletti
Siate giusti, piccoli miei. Siate degni
figli di Dio in ogni vostra azione: non entrate in compromesso col male, ma
rifiutatelo, totalmente.
Ognuno di voi ha un compito che gli è
stato affidato da Dio. Eseguitelo bene e sarete felici subito, per la gioia di
servire Dio, e dopo, per il premio, immenso, che Egli nel grande giorno vi
darà.
Guardate ai potenti della terra:
troneggiano con orgoglio nei loro posti e pensano alcuni di non dover rendere
conto ad alcuno; agiscono nel nascondimento, sicuri di sé, credendo,
illudendosi di poter fare senza Dio, di poter reggere le redini del mondo senza
il suo consiglio ed il suo aiuto.
Stolti sono costoro, stolti e superbi: il
Giudice sta andando loro incontro con la sua giustizia ora che hanno rifiutato
la sua misericordia! Che faranno questi miseri figli miei in quel momento?
Il mio Cuore materno geme per loro! Li ho
chiamati al loro dovere, ho parlato dolcemente al loro cuore; ma essi sono
troppo pieni di sé e non ascoltano me, hanno, invece, posto grande attenzione alle
parole del nemico che suggerisce loro nuove strategie per ingannare il prossimo
ed aumentare la propria potenza e la gloria umana.
Quanto è grande la debolezza umana, figli
cari: l’uomo, nato per la grande felicità, cerca da solo la rovina ed opera le più
grandi ingiustizie per un pugno di denaro o per vane lusinghe! I beni sono cose
fugaci; solo quelli spirituali contano e restano stabili per sempre.
Vedi, figlia cara, alcuni, che godevano di
grande benessere, ora sono caduti in rovina, li ha colti la disperazione e non
sanno consolarsi dei beni perduti. La grande prova, che doveva volgerli a Dio,
li ha trascinati in mano al suo nemico che li dilania.
Rinunciate, spontaneamente, al superfluo e
date con gioia al misero che chiede: ne avrete grande consolazione subito e
vera ricchezza dopo. Tante sono le ricchezze, inutilizzate, del mondo e di
tutte Gesù chiederà conto. Guai a chi si è arricchito, lasciando il prossimo
nel bisogno! Guai a chi ha riso e goduto, ignorando il pianto e le miserie del
suo vicino!
Ricordate spesso la parabola del ricco
epulone. Pensate alla fine che egli ha fatto e come per lui non c’è stata
compassione, come egli non ne ha avuto degli altri. Piccoli, lo ripeterò
spesso, perché ve lo ricordiate: chi non ha misericordia non riceverà
misericordia; chi non usa compassione non l’avrà; col giudizio col quale
giudicate sarete giudicati. Scrivetevele nella mente e nel cuore queste parole,
scrivetevele a lettere di fuoco e pensateci ogni volta che siete tentati di
fare al prossimo ciò che mai vorreste fosse fatto a voi. Siate benevoli gli uni
verso gli altri. Amatevi nel cuore; aiutatevi, sostenetevi, vicendevolmente,
con la preghiera. State strettamente uniti all’angelo della terra che Dio vi ha
posto vicino. Sia egli un buon punto di riferimento. Questi soavi strumenti
sono i canali attraverso i quali Dio fa scorrere la sua acqua purissima; ne
avrete sempre, se la cercherete e ne saprete fare buon uso.
Figli cari, ora, spiritualmente, venite ad
uno ad uno vicino a me: vi porgo la mia carezza. Vi dia essa coraggio ed
energia per completare il vostro cammino.
Vi amo, figli. Vi amo, infinitamente!
Sentite il calore del mio Amore. Esultate e cantate di gioia, perché Gesù, Gesù
sta per tornare da voi.
Maria
Santissima