Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
13.09.96
Miei
amati, eletti figli, che vi fate condurre per mano da me, vengo a voi per farvi
sentire il fuoco del mio Amore. Vi dono le mie fiamme perché voi possiate
incendiare il mondo: amate, miei diletti, amate, imitatemi nell’Amore! Sia
questo breve spazio, che resta, offerta preziosa d’amore, del vostro amore a
me, del mio Amore ai fratelli, alle creature, quelle predilette e quelle umili.
Siate amore. Siate offerta. Vi amo, eletti, vi amo e vi chiedo solo questo:
essere grandi nell’amore. Se così fate, se mi obbedite, Io, Io, Dio, farò
grandi voi nel mio regno e molte anime vi seguiranno, felici, per essere state
salvate dalla vostra testimonianza. Vi chiedo di riflettere su ogni
avvenimento. Vi chiedo di esaminare, attentamente, il vostro cuore: non
preoccupatevi molto degli altri e troppo poco di voi stessi. Scendete,
profondamente, in questo meraviglioso io, che vi ho donato, e cercate gli
stupendi tesori, che Io, Io, Dio, vi ho racchiuso. Ogni giorno con la Santa
Eucarestia vi offro innumerevoli grazie: è tutto ciò che vi serve per
proseguire il cammino ed elevarvi a contemplare gli orizzonti più sublimi.
Sposa amata, nel mio Amore puoi godere le
gioie più grandi. Quelle, che ora provi, piccola, quelle, che ora ritieni così
grandi, sono solo un piccolo anticipo che prelude ad un grande destino.
La creatura stessa può scegliersi la sorte
che desidera: con la sua volontà può operare in modo da ottenere la gioia
eterna o l’eterna rovina.
Pensa, amata, pensa che grande responsabilità
ha l’essere pensante in questa vita! Spesso accade, però, che egli stesso non
se ne renda ben conto. Il nemico, da parte sua, non perde un istante: lo
confonde e gli presenta le vanità del mondo come l’unico valore, al quale
aspirare, gli fa sentire la tirannia del corpo che agisce con la concupiscenza.
Nel cuore mai cessa di parlare, però, la
mia voce. L’uomo, che è troppo immerso nel mondo, non la sente e solo quando
cessa la voce, che proviene dagli allettamenti ingannevoli, le mie creature
porgono orecchio a me, aprono meglio gli occhi sulle mie meraviglie.
Sposa amata, in gioventù l’uomo si sente
forte e vigoroso; ha molti beni ai quali volgersi, beni fugaci, beni spesso
devianti, ma presenti e numerosi. Li rincorre, li cerca, desidera trarne
piacere; ma occorre che la mente prenda il predominio, che la mente diriga il
corpo. Essa stessa però deve essere guidata e qui cominciano i grandi problemi
per le mie predilette creature.
Chi è in grado di dirigere le azioni
umane? Può l’uomo, da solo, riuscire in questo, suo intento? Il suo primo
slancio è verso un suo simile: l’uomo cerca l’uomo, confida nell’uomo, si
appoggia ad esso, come a colonna che lo possa sostenere. Il piccolo cerca i
genitori, attende aiuto da essi, guarda a loro, li imita; ma costoro a chi si
appoggiano? Solo in me c’è sicurezza, solo in me c’è luce, solo in me ci sono
la forza e la potenza! Coloro che capiscono non hanno difficoltà a dare vero
aiuto: sono tutti i più umili di cuore che riconoscono il proprio nulla e si rifugiano
in me che sempre ho le braccia aperte per accoglierli. I superbi, invece,
s’illudono di poter procedere da soli e si fanno avanti per dirigere anche i
passi dei più deboli, rovinando se stessi e quelli che ad essi si affidano.
Questa è la pessima situazione dei giorni d’oggi.
Tanti superbi e presuntuosi hanno preso le
redini del mondo, camminano davanti ai popoli col petto in fuori ed il capo
alzato in tono di sfida a me che li guardo con tanto dolore, perché essi,
stolti, non sanno quello che fanno: non capiscono che sfidare me, Dio,
significa prepararsi alle più grandi sconfitte qui sulla terra e, poi, a quella
massima, in preda ai demoni, per l’eternità. Dietro costoro che procedono,
impettiti, c’è una schiera di piccoli che spesso non sanno distinguere la
destra dalla sinistra, che hanno l’uso dell’intelletto, ma non se ne servono,
che hanno un cuore, ma non lo lasciano palpitare per me che cambierei subito la
loro sorte di schiavi in quella di uomini liberi e felici.
Sposa, dolce e amata mia sposa, ho creato
l’uomo libero, ho dato anche l’ultima goccia del mio sangue perché potesse
essere un giorno perfettamente felice; ma egli si è reso schiavo. Questo,
vostro, è un mondo di schiavi che, da soli, si sono messi le catene ai piedi ed
alle mani. L’uno le ha messe al suo simile ed insieme procedono per le strade
del mondo, inciampando di continuo! Io verrò. Io sto per venire per liberare
coloro che hanno mantenuto la mente sgombra dalle stoltezze del mondo ed il
cuore ardente del mio Amore. Per questi vengo, perché essi si sono liberati
dall’uomo ingannatore per correre da me, rifugio sicuro. Le mie braccia li
hanno accolti e ora il mio Cuore li scalda, il mio profumo li delizia, il mio
Amore li fa fremere di felicità, anche se ancora sono presenti le tribolazioni
dell’uomo di terra.
Amata, piccola mia, anche queste finiranno
presto, anche le piccole tribolazioni quotidiane stanno per avere termine: Io,
Io, Dio, lo voglio; Io, Io, Dio, lo desidero; Io, Io, Dio, l’ho deciso e quello
che decido faccio. Chi mi può dire: “Fai bene o fai male”? Chi può giudicare il
mio operato?
Sono Dio, sono l’Onnipotente e opero come
voglio, quando voglio e nella misura desiderata da me! Sono tutto ed ogni cosa
da me procede. Non c’è evento casuale: o è da me voluto o da me permesso; al di
fuori del mio volere nulla c’è! Anche gli uomini, tutti, tutti mi appartengono:
chi mi ama è mio; chi non mi ama è anche mio, sebbene recalcitrante. Chi mi
dice parole d’amore e chi bestemmia il mio nome: entrambi mi appartengono e non
possono uscire dal mio volere.
Gli uni saranno per sempre nella mia
misericordia, gli altri nella mia giustizia; ma sempre cosa mia sono,
consapevoli che siano o meno.
L’uomo empio si ribella ed usa della sua
libertà contro di me, ma, invero, va contro se stesso.
Amata sposa, chi può aggiungere a me, Dio,
qualcosa? Chi mi può togliere qualcosa? Anche voi, diletti, amorosi adoranti,
che potete aggiungere a me, che già non possegga?
Voi mi date ciò che mi è dovuto, perché
Io, Io, Dio, sono tutto e l’uomo, creato dalle mie mani e redento dal mio
sangue, mi deve l’onore e la gloria che mi appartengono e mi sono dovuti.
Non si rattristi il tuo cuore, mia dolce
amica, alle mie severe parole: il mio infinito Amore per te e per ogni creatura
mai può prescindere dalla verità. Essa è che Io, Io, Dio, sono tutto e posseggo
tutto. Non abbisogno di aggiunte:; sono la perfezione, la potenza,
l’onnipotenza!
L’uomo che mi offende, non diminuisce la
mia grandezza e nulla toglie alla mia onnipotenza; lede la sua dignità, distrugge
se stesso e, se si danna, egli perde se stesso ed a me nulla ha tolto.
Adorami sposa mia, adorami, come fai,
giorno e notte, notte e giorno; con la tua adorazione tu prendi il mio fuoco,
carpisci il mio raggio luminoso, percepisci la sublimità del mio sentimento
verso di te. Tu, insomma, mi dài ciò che Io ho dato a te; Io te lo offro come
Dio, tu, come piccola creatura che si è alzata in punta di piedi e fa ogni
sforzo per restarci affinché possa arrivare più vicina possibile a me, Dio.
Piccoli amati, voi date a me sempre il
mio: non potreste offrirmelo, se Io non ve l’avessi porto, prima. L’unico
merito che avete è quello di avere fatto in tal modo buon uso della vostra
libertà: offrirmi il mio o negarmelo, facendo un uso sbagliato dei miei doni.
Amata sposa, il giorno si presenta cupo e
tenebroso oggi, ma c’è tanto, tanto sole nel tuo cuore e nella tua mente,
perché nel tuo essere troneggio Io, Io che ti amo, infinitamente, e ti
accompagno ad ogni passo. Vivi in me, godi in me, qualunque tempo ci sia: il
sole è sorto, luminosissimo, sul tuo orizzonte e mai conoscerà tramonto.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
13.09.96
La
Mamma parla agli eletti
Vi stringo a me, teneramente, figli cari,
e v’invito a proseguire con coraggio virile il cammino. Non siete soli. Mai
sentitevi soli, anche se i vostri sensi esterni non percepiscono la nostra
presenza.
Abituatevi a cogliere tutto coi sensi
interiori, non con quelli esterni: il mondo lo coglierete nella giusta
dimensione e percepirete la soave armonia del Cielo.
Gesù vi ha parlato dei grandiosi doni che
elargisce giornalmente durante la S. Eucarestia; sappiate scorgerli e
utilizzarli, adeguatamente. Vi saranno momenti di aridità e di tormento. Ve
l’ho già detto, ma ve lo ripeto: l’uomo sulla terra può sentire solo a tratti
il profumo del Cielo, non può rimanerci immerso continuamente. Intendo dire che
sentirete la felicità solo a ondate, non ne sarete avvolti continuamente.
Accontentatevi di questo che avete: è molto, figli, è moltissimo in un tempo
tanto difficile e significativo.
Ogni giorno vi si presenterà sotto un
aspetto differente: non aspettatevi sempre le stesse cose. Ci saranno
variazioni e cambiamenti. Non sgomentatevi: vi sono vicina, quando vi vedo
smarriti, come bambini che cercano la mamma, perché vengono colti da misteriosa
paura; vi sarò vicina, ancora di più, nel futuro, perché ne avrete
particolarmente bisogno.
Il nemico mai vi attaccherà direttamente,
ma inciterà gli altri a darvi pene e difficoltà; è già grazia grandiosa questa.
Dovrete, però, tanto esercitare la pazienza: Gesù lo permette. Per Lui
sopportate, per Lui soffrite, a Lui offrite con amore.
Sento i vostri sospiri, le lamentele, ma
questa, questa è la moneta, spicciola, che vi viene chiesta per avere un dono
che mai la vostra mente arriverebbe ad immaginare.
Volete proseguire, facendo qualche
sacrificio speciale per la salvezza delle anime? Rispondete nel vostro cuore:
Gesù non ha bisogno di parole. RispondeteGli con il vostro anelito, col
silenzio, loquace, del vostro essere.
Vi chiede, figli amati, vi chiede, perché
solo il sacrificio del fratello può salvare l’altro fratello. Siete un unico
corpo: se un membro è sano e forte deve aiutare l’altro che è sofferente e deve
avere alleggerita la fatica.
Piccoli miei, capitelo! Capitelo, miei
dolci figli! Il tempo non c’è e le tentazioni del maligno sono fortissime: come
fanno le anime in pericolo ad iniziare a volare per sottrarsi alla rovina, se
voi non impegnate tutte le vostre energie per farle sollevare?
Dio può fare tutto da solo, certo, di
nessuno ha bisogno e di nulla per operare, ma vuole la vostra collaborazione,
vi chiede la vostra cooperazione; lo ha fatto nel passato, lo fa ora, lo farà
anche nel prossimo futuro.
Il mondo è alquanto deviato, distratto e
molte anime neppure riescono a badare a se stesse, tanto meno possono sollevare
le altre; ma voi, voi siete speciali: Dio l’ha voluto. Avete energie,
straordinarie, conferite dall’Altissimo per questi tempi difficili e
conclusivi.
Operate, figli cari; operate, non soli.
Non preoccupatevi, non gemete, non sentitevi come tanti eroi che portano il
mondo intero sulle proprie spalle. Fate solo la vostra piccola parte, quella
che vi viene richiesta; al resto penserà Dio Altissimo.
Verrà giorno ed è vicino, ormai, nel quale
sarete orgogliosi di aver cooperato con il Creatore per il rinnovamento della
terra!
Coraggio: Io vi aiuto, vi sostengo e vi
amo tanto, tanto! Sapete?
Maria
Santissima