Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.09.96
Eletti,
amati, che vivete nell’attesa del più grande trionfo, una grande sofferenza
patisce il mondo, stretto dalla morsa del grave peccato; ma questa è solo
l’inizio di quella, assai più pesante, che si procura con la disobbedienza
generale. Tutti sviano, tutti deviano, nessuno piega il capo: il giovane si
ribella, l’adulto non vuole cedere, il vecchio alza il capo verso me, in segno
di sfida. Una tremenda tribolazione colpirà tutti questi, se immediatamente non
mutano condotta. Guai, tre volte guai per i testardi che perseverano nel male,
per i ribelli che procedono nella loro ribellione, per i potenti che
avviliscono i deboli e li spogliano di tutto! Guai, tre volte guai per le donne
che hanno respinto il frutto del loro seno ed agiscono senza pudore, senza
timore, calpestando le mie sante Leggi ed insegnando ai figli a fare
altrettanto! È vicino il giorno di fuoco: non tarderà. Non ci sarà dilazione né
un lungo tempo di misericordia. Chi ha da pagare deve preparare il saldo: il
Padrone viene a riscuotere e non concede sconti a chi sconti mai ha concesso né
perdono a chi perdono non ha dato né misericordia a chi misericordia ha negato!
State tutti pronti. Non dormite, vegliate, perché una grande sorpresa è pronta
per chi dorme e per chi veglia: assai bella per chi veglia, ma assai dolorosa
per chi dorme.
Sposa amata, grande tempo è questo: non
passa un solo istante, senza che grandi cose accadano nel mondo e non sono solo
i fatti e gli avvenimenti, mia diletta, che appaiono sui giornali e sugli
schermi televisivi, ma quelli che avvengono nel profondo dei cuori e nelle
menti. Io, Io, Dio, opero, incessantemente, chiamo all’appello i miei più cari
affinché restino sempre vicini a me e non devino un pochino a destra né un
pochino a sinistra: solo una minima deviazione potrebbe provocare un grande
danno.
Io, Io stesso, li istruisco e li guido
perché a loro volta porgano aiuto agli smarriti, che sono molti, ai ciechi, che
sono tanti. Figlia e sposa amata, in tempo di grande pericolo uno corre in aiuto
all’altro in tutti i modi, con la parola, con le preghiere, con i beni
materiali: non si permette che il bisognoso soccomba, miseramente, senza
avergli prima porto la mano. Ebbene, miei, fedeli, amici, eletti, che ho scelto
ad uno ad uno, come ho fatto con i miei discepoli, ora vi chiedo di volgervi
intorno con attenzione e guardare ai bisogni dei fratelli: non permettete che
alcuno soccomba nel fango, senza aver provato a fare tutto per salvarlo.
Vedrete, miei fedeli, vedrete le necessità aumentare a dismisura, perché il
tempo è venuto, il tempo della grande tribolazione è questo. Chi deve pagare
ora è chiamato a farlo, prima, spontaneamente, senza alcuna costrizione, poi,
invece, obbligato, senza concessioni. Dico, quindi, a voi, miei eletti, dolci
compagni del mio Cuore: convincete ogni uomo, che ha un debito con me, ad
affrettarsi a saldarlo, senza porre indugio di alcun genere, perché, se
comincia ora, spontaneamente, può darsi che la misericordia gli conceda qualche
vantaggio, considerando la buona volontà. Più in là con gli indocili sarò
rigoroso e severissimo. facciano opere di bene, in grande quantità, coloro che
hanno rubato lungo l’arco della vita; riparino in tal modo al male commesso,
perché vi dico: chiederò conto, preciso, anche dello spicciolo e nulla lascerò
indietro.
Alcuni mi dicono nel cuore: “Signore,
Signore, come posso rimediare a tanto errore, che ho commesso in anni ed anni
di mancanze!” Il modo c’è. Ognuno ci rifletta bene ed Io glielo suggerirò; ma
parta, subito, prima che la tempesta, già in atto, travolga tutta la famiglia,
assieme ai beni, accumulati con disonestà, ed alle ricchezze, stipate nei
forzieri delle banche. Aprite i vostri granai, ricchi, e distribuite il grano a
chi ha fame. Tenete per voi solo lo stretto necessario; vi dico che quel poco
mai verrà meno e voi sfamerete voi stessi ed anche i vostri familiari. Non
così, non così sarà, se continuerete ad accumulare beni: vi dico che vi saranno
portati via tutti e non avrete più neppure il necessario. Date con larghezza al
bisognoso che vi tende la mano e non negate un prestito a chi ve lo chiede con
cuore affranto, perché non sa come vivere. Date al prossimo: accumulerete
tesori in Cielo che nessuno potrà più strapparvi. I beni, che i ricchi
posseggono, a nessuno saranno utili, tra breve, perché Io, Io, Dio, aprirò
forzieri e disperderò tutto; Io, Io, Dio, abbatterò ogni cosa inutile e
dannosa. Alleviate, alleviate pene e fasciate ferite, usate pietà e
misericordia verso chicchessia, perché l’avrete da me. Non lesinate i miei
doni, figli cari, perché, lo sapete, ma ve lo ricordo, se vi può servire: ciò
che possedete è mio. Tutto mi appartiene! Beni, ricchezze, persone e voi stessi
appartenete a me: sono il Padrone di ogni cosa! Gli uomini continuano ad
ammucchiare beni per un domani, per vivere comodamente un futuro; ma il futuro,
così, come l’hanno progettato, non ci sarà: quanto differente lo vedranno!
Piccoli miei, che mi ascoltate e vivete la mia parola, siate obbedienti in
tutto, non solo in quello che vi conviene. Io stesso vi farò comprendere in
quale direzione muovervi; non temete, non vi smarrite: Io sono con voi.
Piccola, mia sposa, già tutta preoccupata,
per le mie misteriose parole che racchiudono una minaccia ed una promessa, non
gemere e non aver paura: chi ha visto il mio volto amoroso e mi segue, senza
perdere un passo, continuerà a vedermi come Gesù Amore, tenerezza, bontà
infinita. Costui nulla deve temere: stretto tra le mie braccia, vedrà scorrere
gli avvenimenti, ma non ne sarà travolto perché Io, Io, Dio, lo sostengo. Colui
che, invece, ha sentito il mio ammonimento, ma non se n’è curato, ha alzato le
spalle con indifferenza, ebbene, quest’uomo avrà molto da penare, perché non
udrà più il mio dolce ammonimento, ma sentirà un comando, deciso, che esige immediata
obbedienza, vedrà il volto del Dio Giudice e tremerà in ogni fibra del suo
essere.
Siate tutti sereni, amati. Siate tutti
pronti, eletti: quando chiamo, venite a me, senza attesa, ben preparati, con
l’abito bianchissimo, perché la festa lo richiede. Vi ho dato tempo e poi tempo
per togliere ogni più piccola macchia. Sappiate che gli indegni, pur da me
chiamati in precedenza, saranno tutti respinti: sono coloro che non hanno
accolto il mio messaggio, saranno coloro che l’hanno udito, ma non applicato alla
vita, saranno coloro che, dopo averlo gustato, l’hanno rifiutato. Chi respinge
il mio messaggio non verrà accolto nel mio regno. Chi ha rifiutato sarà da me
rifiutato, anche se mi ha ampiamente lodato, in apparenza, con parole e
suppliche: Io guardo al cuore; non conta il resto. Nessuno s’illuda. Guai a
coloro che hanno ripetuto infinite volte il mio Nome, ma non mi hanno dato
neppure una sola briciola del proprio amore! Guai a costoro che hanno agito con
me da ipocriti! Con gli uomini il risultato può essere anche trionfale, ma con
me la sconfitta è certa.
Piccola mia sposa, si è alzato il nuovo
giorno. Te lo porgo con immenso Amore, mia diletta; fanne l’uso che sai e che
Io desidero. Non tralasciare un solo attimo: desidero prendere gioia da te, dal
tuo cuore, palpitante d’amore. Anche oggi il mondo mi coprirà di profonde
ferite: quante offese, quante bestemmie ci saranno! Ripara, sposa amata, ripara
con la tua continua adorazione, con il sacrificio e l’offerta del tormento.
Parlami, aprimi il tuo cuore: la tua conversazione mi è gradita. Offro solo il
silenzio ai superbi; ma mi intrattengo assai volentieri con gli umili di cuore.
Resta, felice, in me, diletta. Amami e offrimi gioia.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
16.09.96
La
Mamma parla agli eletti
Miei amati, siate perfetti, come perfetto
è Dio che vi ha creato. Siate santi, perché così vi vuole Gesù: il tempo che
vivete è l’ultimo dell’ultimo tempo. Vi si chiede molto, perché molto vi è
stato concesso ed ancora di più vi si concederà.
Vedete, amati figli, tutto sta per
accadere; ma quanti sono quelli veramente pronti? Ogni giorno vengo a voi,
piena d’Amore e di tenerezza; ma quanti capiscono, a fondo, il significato
delle mie parole?
Si alzano al mattino e dicono a se stessi:
“Niente è accaduto; tutto come ieri”. Non vivono la giornata secondo Dio, ma
secondo il proprio egoismo, rimandano a domani l’emendamento, non si accostano
al sacramento della riconciliazione oppure lo fanno con troppa superficialità,
senza emendarsi dai peccati, senza provare pentimento anche delle più piccole
colpe. Sento spesso ripetere questa frase: “Non devo riconciliarmi, perché non
faccio alcun peccato!”
Figli miei, queste parole voi mai
ripetetele: non desidero sentirle dalla vostra bocca.
L’uomo, che appartiene veramente a Dio,
deve essere profondamente umile e conscio della propria debolezza.
Occorre chiedere perdono, continuamente,
all’Altissimo, perché non esiste uomo perfetto che non si macchi di mancanze.
La grandezza si misura sulla sua umiltà di cuore.
Piccoli miei, accostatevi ad un ministro
di Dio e fatelo spesso: quante grazie acquistate ogni volta!
Figlia amata, coloro che girano intorno
all’Altare di Dio con superbia e presunzione, coloro che vanno in Chiesa, per
abitudine, solo per abitudine, corrono il maggior pericolo: il maligno li ha
già adocchiati e prepara per loro grandi tranelli in modo da impadronirsi
dell’anima.
Cosa conta dire con le parole frasi pie,
quando il cuore è un covo di aspidi, pronte a mordere chiunque si avvicini? Si
può servire Dio ed il nemico suo, contemporaneamente? No, figli cari: o si
appartiene all’uno oppure all’altro. Da costoro Gesù riceve le peggiori ferite
e vedranno, quindi, il suo volto fiammeggiante di Giudice implacabile.
Supplicate, figli cari, supplicate Dio
affinché riversi su costoro la sua misericordia a fiumi, prima di giungere come
tempesta tremenda. Non vi spaventate, amati miei, non vi spaventate per le
parole dure di Gesù: i figli fedeli saranno trattati come tali, vedranno il
volto dolcissimo di un Padre meraviglioso. Chi mai teme il padre? Anche se un
grande sconvolgimento giungesse, potrebbe mai Dio dimenticarsi dei suoi fedeli
e lasciarli nel pericolo? No, che non lo farà: ovunque siate, vi raggiungerà.
Statene certi!
Qualcuno di voi si chiede: “Se fossi per
strada, se fossi qui oppure lì?” Pensate che Dio non possa venirvi incontro in
qualunque luogo vi troviate?
Proseguite con pace e letizia la vostra
vita, fate il bene e compite solo azioni gradite a Dio; dopodiché, di nulla
preoccupatevi. Miei amati, ovunque siate, il nostro sguardo vi segue, il nostro
Amore vi avvolge. Offritevi a Dio, sempre, nella buona o cattiva situazione; spesso,
siete provati perché possiate divenire più forti e più saggi. Accogliete con
umiltà le correzioni e piegatevi, docili ed obbedienti.
Vi dico, figli, che le prove mai saranno
superiori alle vostre forze: state tra le mani di un Padre tenerissimo che conosce
molto bene le vostre possibilità.
Oggi, anche oggi vi porgo le mia materna
carezza. Venitemi intorno, alzate il vostro viso e guardatemi: sono la Mamma
del Cielo che tanto, tanto vi ama e vuole vedervi felici, totalmente volti a
Dio col pensiero, col cuore, con ogni palpito del vostro essere.
Vi
amo. Ti amo, figlia.
Maria
Santissima