Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
20.09.96
Parlo
a voi, eletti, come a figli carissimi che ho racchiuso nel mio Cuore; parlo, come
padre a figli che lo ascoltano e gli obbediscono. Ho creato ogni uomo, ho
permesso che la sua stirpe popolasse la terra e con tenerezza l’ho guidato per
i sentieri della vita. La mia bontà, infinita, la mia misericordia, senza
limiti, non sono state ricambiate almeno con gratitudine ed obbedienza. L’uomo
non ha capito il mio progetto d’Amore in passato e tantomeno nel momento
attuale. Parlo soavemente nel cuore ad ogni mia creatura prediletta: voglio
farmi conoscere ed amare. Ma trovo grande diffidenza e superficialità: se
chiamo, non trovo risposta; se grido, c’è sempre chi copre la mia voce; se
abbraccio per salvare, sento la creatura che mi sfugge, attirata da false
illusioni che portano alla morte! I miei angeli percorrono la terra in folte
schiere; ma chi ascolta la mia voce, chi ode la loro voce? Ogni popolo si è
costruito il proprio stile di vita senza di me, fuori di me, contro di me:
soffro tanto, miei eletti! Consolate il mio Cuore!
Sposa amata, giorno dopo giorno vedo ciò
che accade in tutto il mondo. I miei occhi seguono, scrutano, penetrano
ovunque. Conosco cuore e mente di ogni uomo; lo seguo mentre cammina e quando
si riposa. Nulla mi sfugge di ciò che accade sulla terra. Vedo che popoli e
nazioni si allontanano sempre più dal mio Cuore. L’uomo ha fatto di se stesso
un dio e dei suoi simili degli idoli: Io, Io, Dio, unico e vero vengo
estromesso dalla vita umana. La malizia cresce; l’amore scema. Questo processo
avrebbe dovuto verificarsi all’inverso; ma la creatura, che con tanto amore ho
creato, si dimostra sempre indocile, sempre ribelle ai miei comandi. Gli umili
sono pochi e i superbi il maggior numero; cosa devo fare, mia sposa, con questo
popolo, cieco e sordo? Chi erra non si emenda, chi pecca gravemente non muta
comportamento, trova, anzi, chi è pronto a giustificare. Nessuno più corregge,
neppure chi ha questo, preciso, compito! Parlo, mia diletta, dei miei ministri:
essi sono divenuti permissivi e superficiali; dovrebbero essere invece
misericordiosi col peccatore, ma implacabili col peccato! Si adducono infinite
giustificazioni e pretesti per permettere all’uomo di fare anche ciò che è
abominio davanti ai miei occhi: si giustificano i rapporti prematrimoniali e si
chiama con la splendida parola “amore” ciò che invece è solo concupiscenza e
peccato. L’uomo non porta più davanti a me la sua sposa perché Io, Io, Dio, la
benedica, ma la conduce davanti ad un uomo che legalizza il suo rapporto
peccaminoso! Non si ama la prole, che Io dono, ma si desidera solo il piacere:
si rifiuta il frutto, per egoismo!
Sposa amata, ciò che accade nel mondo mai
è accaduto prima: il male viene chiamato bene ed il bene viene ritenuto follia,
esaltazione, fissazione! Piccola cara, non sopporto più questo stato di cose!
La mia voce si alza per ammonire, per chiamare, per raccogliere intorno a me i
fedeli che ancora mi restano. Con le labbra dei miei più amati faccio richiami
amorosi, ancora, ma si sappia, si capisca, si rifletta: dietro le schiere
angeliche, ammonitrici, ci sono quelle punitrici! Sono certo un Dio d’infinita
misericordia, ma anche di perfetta giustizia. Gli uomini, mia sposa, stanno
stancando ogni giorno di più la mia pazienza e chiamano su se stessi la mia
ira.
Chiedo conversione e pentimento, ma non
vedo alcun risultato: non solo non ci sono pentimento e riconoscimento delle
proprie colpe, ma ci si rivolta sempre più contro di me con leggi abominevoli,
odio tremendo, superbia ed arroganza, inqualificabile!
Mi sono rivolto ai miei più cari, ai dolci
e fedeli agnelli del mio gregge; li ho chiamati accanto a me e mi sono
confidato con loro, come padre amoroso. Ora li ho raccolti tutti nel mio ovile.
Essi hanno sentito il mio richiamo e sono accorsi, perché le pecore conoscono
la voce del loro pastore. Chi non l’ode non è pecora del mio ovile.
Ebbene, piccoli cari, quando questo
appello sarà terminato, vi metterò tutti al sicuro, lì, dove né lupi né
rapinatori né ingannatori possono raggiungervi. Allorché tutti sarete a posto,
volgerò la mia attenzione di giudice, rigorosissimo, verso quelli che vi hanno
deriso ed offeso, perché miei seguaci, verso coloro che hanno alzato il capo
con superbia contro di me. Colpirò i lupi, come si meritano, i disobbedienti,
secondo le loro colpe, tutti i trasgressori delle mie Leggi, secondo le loro
colpe. Sposa amata, non ne lascerò in piedi alcuno. Mi sono avvicinato ad ogni
uomo col volto amoroso del Padre; come Padre, ho parlato, come Padre, ho
ammonito, ora, come Padre, raccolgo a me tutti i figli obbedienti per dare loro
l’eredità che spetta al figlio buono.
Chiuderò le porte: la mia reggia sarà
chiusa e nessuno entrerà più. Giungeranno, certo, sposa mia, giungeranno anche
i figli ribelli e busseranno, a non finire, chiameranno, fino a restare senza
voce; ma chi li ascolterà? Non ci sarà più orecchio teso ad udire le loro
parole né a sentire le vane e tardive suppliche. Quella porta chiusa non si
aprirà! Questo ho annunciato, mia amata, fedele, sposa. Questo sto per fare.
Sia questo tempo, che ancora ti concedo, preghiera e sacrificio. Pochi ancora
possono entrare, perché vedo i cuori degli uomini molto induriti e le menti
completamente annebbiate; le vostre assidue ed intense preghiere, per mia
volontà, smuoveranno ancora qualcuno, mi basta vedere solo un minimo di buona
volontà per entrare in un cuore e rinnovarlo da capo a fondo; ma ti dico, mia
sposa: se neppure un minimo ne vedrò, lascerò l’anima alla sorte che si è
deliberatamente scelta.
Resta in me, piccola sposa. Parlami,
adorami, dammi gioia, perché Io, Io sono il Dio d’infinito Amore e provo
infinita pena, quando vedo che le mie creature mi sfuggono per seguire il
nemico. Indosso allora le mie armi e, come guerriero invincibile, mi lancio
nella grande battaglia per sterminare tutti i miei nemici.
Sposa amata, non temere, minimamente, tu e
neppure temano, minimamente, coloro che hai preso per mano: per te, sposa
amata, resto Dio Amore, tenerezza, bontà; per essi sarò allo stesso modo, se
rimarranno uniti a te. Guai, tre volte guai ai miei oppositori! Chi può osare
scagliarsi contro Dio e restare in vita? Ti dico che neppure uno resterà!
Il nuovo giorno sorge, turbinoso, cupo e
minaccioso: assomiglia al cuore degli uomini d’oggi, sempre cupo e ribelle.
Donami, sposa, ogni istante di vita, ogni pensiero, ogni palpito, ogni anelito.
Ti
amo.
Gesù
Opera
scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
20.09.96
La
Mamma parla agli eletti
Ogni popolo e nazione si è costruito uno
stile di vita senza Dio: queste le parole, meste, di mio Figlio. Pochi sono
coloro che lo amano e seguono i suoi precetti. Gran parte dell’Umanità non lo
conosce ancora e chi lo conosce non lo segue, ma cerca di volgergli le spalle.
Gesù con grande Amore chiama, ma pochi lo ascoltano. Certo, il suo dolce Cuore
è assai addolorato! Io ora, come allora, ai piedi della Croce, sono con lui e
partecipo, pienamente, al suo grande dolore.
Gli uomini sono liberi; ma come usano male
la loro libertà: invece di servirsene per conoscere e gustare sempre di più
Dio, la usano per allontanarlo dal cuore!
Esaminate col pensiero nazione per
nazione: potete vedere, da soli, come le leggi nefaste in abominio a Dio, siano
presenti ovunque e, se trovano chi le propone, trovano anche chi le accetta,
senza ribellarsi, chi le segue, senza fiatare. Questo dovrebbe essere il momento
favorevole del ritorno a Dio, ma non è così: pochi si sono rifugiati nella sua
fortezza, inespugnabile; molti, invece, sono disarmati, in preda al nemico che
ha preparato l’ultimo, formidabile, attacco.
Piccoli miei, continuo a parlarvi. Mentre
lo faccio sono accanto al piccolo strumento e lo conduco per mano; poi passo
accanto a ciascuno di voi e opero in modo che le parole dette entrino nel
profondo del cuore e trasformino, completamente, la vita di chi le ode.
Sono gioiosa per molti figli che non si guardano
più indietro, ma procedono il loro cammino, senza ripensamento. Vedo, invece,
alcuni che corrono talora col pensiero ad un passato che, invece, è meglio, è
molto meglio che sia completamente dimenticato.
Chi ha ancora energie le usi solo a questo
fine: volgersi a Dio con tutta l’anima, con tutte le forze, con tutto se
stesso, a costo di qualunque sacrificio, a costo di qualunque rinuncia. Dio
merita tutto e per lui bisogna essere disposti anche al martirio, se
occorresse!
Questi non sono, certo, tempi facili: Dio
chiede di più a chi di più ha offerto. Dico a voi ed a tutti: non prendete solo
i doni, numerosi e grandissimi, che vi vengono porti; ricambiate, come meglio
potete, con tutto ciò che avete.
Vedo qualcuno che pensa e ripensa, prima
di offrire un sacrificio, quasi che gli costasse tanto, da rinunciarvi. Non sia
per voi così: Gesù, il mio Gesù non ha risparmiato se stesso, neppure una
goccia di sangue si è tenuto, ma tutto lo ha versato per voi, di sua
iniziativa.
Siate con lui grandi e generosi. Dategli
tutto, dico tutto, perché, figli miei, egli merita tutto!
Non pensate al premio, che egli vi
porgerà; fate per amore, per l’immenso amore che vi lega a lui.
Così, vi dico, gli date veramente gioia e
consolate il Cuore, meraviglioso, straziato dal peccato sociale. Dategli amore,
amore, tanto amore, quanto potete, e chiedetegli di dilatare il vostro cuore in
modo da potergliene offrire sempre di più!
Siate perseveranti e saldissimi nella fede
e godrete la massima felicità.
Maria
Santissima