Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

06.10.96

 

 

Eletti, amici fedeli, confidate in me e aspettatemi con le lampade accese e le cinture ai fianchi, perché vengo, vengo, quando nessuno mi aspetta. State all’erta, perché il mio giorno è vicino per tutti. Il mondo mi ha dimenticato, il mondo non vuole svegliarsi dal grande torpore nel quale è caduto. Tutto ho fatto per ogni uomo, tutto perché potesse ritrovare la felicità perduta! Ognuno ora avrà secondo la sua scelta. Non tema il giusto: sarà giudicato come tale. Non tema l’innocente: avrà la paga che gli spetta. Ognuno raccoglierà, secondo quanto ha seminato. Siate vicini a me, miei amati fedeli; vengo come, grande, misericordia, ma anche come, grande, giustizia. Non tremi colui che ha sempre camminato per le mie vie; rimanga in attesa gioiosa del compimento di ogni promessa. Il tempo, che vi ho concesso, sta per scadere per tutti, ma ognuno avrà uno sbocco diverso, secondo un mio criterio. Amo infinitamente ogni uomo e non desidero altro che la sua salvezza; gli vado incontro, prontamente, se solo dimostra un poco di buona volontà, ma nulla posso con chi mi ha estromesso dalla sua vita.

 

 

Sposa amata, l’uomo ha due vie davanti a sé: quella del male e quella del bene; ha intelletto per discernere e volontà per scegliere: secondo la sua scelta, sarà giudicato.

Il grande tempo è questo: ogni giorno è un dono, preziosissimo, del mio Amore infinito; ma è anche offerta che ciascuno deve porgere a me di se stesso, di ogni azione, di ogni pensiero, di ogni anelito.

L’uomo deve tutto a me. Io, Io, Dio, l’ho creato per la felicità: sono il Creatore. Io, Io, Dio, l’ho salvato perché potesse godere, per l’eternità, nel mio regno: sono il Redentore. Egli, quindi, in ogni istante mi deve lode e gloria. L’uomo, che vive come se Io non esistessi, mi offende, profondamente: mi toglie ciò che mi spetta di diritto. Il suo comportamento non può procedere a lungo, senza che Io, Io, Dio, non intervenga con mano decisa per riportarlo sulla retta strada attraverso prove e patimenti che gli risveglino la coscienza sopita.

Mia, amata sposa, in questi tempi, conclusivi, devo agire con molta energia nei riguardi di tutti coloro che abbisognano di purificazione profonda. Rifletta il mondo sull’offesa che mi viene arrecata, continuamente. Le città che furono punite col fuoco non erano tanto colpevoli quanto lo sono quelle di oggi, eppure scomparvero da un momento all’altro dalla faccia della terra!

Sposa mia, cosa debbo fare che già non abbia fatto? Quale nuovo linguaggio posso usare per farmi capire da questa generazione ribelle?

In questa notte di veglia, ansiosa, da parte tua, quanto peccato c’è nel mondo che mi ha conosciuto!

Soffro, mia, dolce, sposa! Tu stai tra le mie braccia per consolarmi e mi offri ogni anelito del tuo piccolo essere; ma quanti figli, che dovrebbero adorarmi, mi hanno tradito, ingannato, strappato dal loro cuore! Soffro, mia sposa; stammi vicina! Neppure un istante devi togliermi del tuo amore! Consola il tuo Signore che tanto ha fatto, che tutto il suo sangue ha donato per la salvezza dell’intero genere umano ed in questo modo viene ricompensato: con ingratitudine ed offese terribili! Soffro, mia, amatissima, sposa: gli abomini non si contano  gli abbandoni sono continui! Anche i miei più vicini mi tradiscono, vergognosamente! Tu vegli, amorosa; essi mi colpiscono, senza pietà! Se nel passato, per colpe meno gravi, delle città intere sono state sterminate e nessuno si è salvato né giovane né adulto né vecchio, tranne pochissimi giusti, che devo fare di questa generazione, così vuota e pervertita? Perché la mia mano non si è abbattuta ancora su di essa? Perché paziento, paziento?

Sposa amata, sono i miei martiri viventi che tengono ancora ferma la mia mano. Il loro sacrificio, offerto a me, con amore, sale, come incenso che commuove il mio Cuore, ma, come già in passato ti ho detto, non intendo proseguire in tal modo. Questo è il grande tempo del raccolto: ogni uomo avrà ciò che si è preparato. Nessuno s’illuda per il futuro: è già in atto il mio, grande, piano, nel quale ciascuno ha il suo posto. Ho assegnato un compito; desidero che sia svolto secondo il mio volere e a nessuno è concesso d’ignorarlo o renderlo vano: piccola sposa, in ogni azione, che compite, voi rispondete al mio piano o lo vanificate. Quello che oggi non viene fatto domani non verrà più compiuto, perché, diletta, amata che vivi nel mio Cuore, il domani non ci sarà, così, come molti immaginano che sia! L’oggi conta, il momento presente è importante: bisogna coglierlo, bisogna capirlo, bisogna viverlo, adeguatamente, secondo il compito assegnato a ciascuno! Pochi hanno capito queste mie parole, eppure le sto ripetendo da secoli e millenni, in modo speciale oggi, perché le promesse del passato oggi stanno per compiersi definitivamente! Veglia, amata sposa, veglia in adorazione e preghiera; offrimi il dovuto tributo che troppi mi negano, per insipienza, per superficialità, per ingratitudine, per troppo attaccamento ai vani piaceri del corpo. Non lasciarmi solo, come nel Getsemani, veglia con me, prega con me, dammi conforto! Mi guardo intorno: il mondo mi ha abbandonato e anche gli amici più cari, ad uno ad uno, mi voltano le spalle, ciascuno con un pretesto diverso. Grande, è vero, è la stanchezza in questi ultimi tempi; ma chi mi ama, profondamente, neppure la sente, perché attinge in me sempre nuove energie. Ma quanti mi amano?

Pochi, ti rispondo Io, Io, Dio, che scruto i cuori e le menti, che conosco ogni pensiero e conto i palpiti delle mie creature. I giorni, decisivi, sono ormai giunti; ma il mondo non è pronto. Coloro che mi accoglieranno avranno tutto ciò che gli altri hanno rifiutato, per insipienza, superficialità, poca riflessione. Sì, sposa mia: le grandi ricchezze saranno strappate dalle mani di chi le possiede per essere offerte a coloro che mai le hanno avute, che mai le hanno neppure desiderate!

Chi mi ha visto come il tutto della sua vita avrà il possesso, pieno, dei grandi beni della terra e li amministrerà con giustizia, perché Io, Io, Dio, gli darò sapienza ed intelletto, Io che sarò il grande sovrano, al quale tutti dovranno sottomettersi. Non regnerò solo nei cuori, mia diletta sposa. Lo ripeto: non regnerò solo nei cuori, come alcuni anche miei più vicini credono; sarò un Re, l’unico Re, governerò popoli e nazioni con perfetta giustizia, aiutato dai miei fedeli che ora attendono il compimento della mie più grandi meraviglie.

Oggi, mia diletta, col vostro amore, con la vostra dedizione, col vostro sacrificio vi state preparando al mio domani, secondo i miei progetti. Solo il mio domani ci sarà per il mondo, un futuro, così, come Io l’ho programmato, nel quale il posto importante non sarà più dei furbi, dei maliziosi, degli ingannatori, degli arroganti, dei superbi, ma di chi mi è stato vicino nel momento di generale abbandono, di chi mi ha testimoniato con coraggio, senza alcuna vergogna. Guai, sposa diletta, guai a chi si è vergognato di me davanti agli uomini! Guai: anche Io mi vergognerò di lui davanti al Padre mio!

Poco manca, ma tanto vi viene chiesto. Date, miei piccoli, datemi tutta la vostra disponibilità, ogni palpito del vostro essere offritemi! Non guardate a ciò che fanno gli altri, a coloro che mi negano tutto ciò che mi è dovuto; datemi, perché il mio dolore in questo momento storico è assai grande!

Sposa amata, il giorno che ti offro sia un continuo idillio d’amore con me, tuo Dio, tuo Redentore, Spirito d’Amore che vuole permeare ogni creatura prediletta di sé. Ti amo.

                                                                                  Vi amo.

 

                                                                                              Gesù

 

 

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

 

06.10.96

 

 

La Mamma parla agli eletti

 

 

Piccoli amati, Gesù vuole salvare. Le sue braccia sono spalancate per accogliere ogni uomo; il suo Amore lo vuole abbracciare. Guai a chi continua, testardo, nel suo rifiuto: quando cercherà il tempo, si accorgerà di averlo sprecato invano!

I miei figli nel mondo si occupano di molte cose, si preoccupano della situazione altrui, guardano il vicino con occhio critico e spesso accusatore e non si accorgono di aver dimenticato se stessi.

Intendo, figlia cara, parlare di coloro che tanto si dànno da fare a giudicare gli altri, ad accusare gli altri, a condannare gli altri. Per voi, miei piccoli, il comportamento sia diverso.

Se ricevete molestia e tormento, non condannate, ma abbiate sempre compassione e pensate che nulla si compie, senza il permesso di Dio: se egli lascia che il martirio continui significa che proprio quel martirio è per voi la via alla santità.

Piccoli del mio Cuore, quando scatta il “basta” Divino, tutto cessa, ogni nodo si scioglie ed in un attimo la situazione, prima complicatissima, diviene fluida. Vi chiedo, figli cari, di usare sempre misericordia nei confronti del prossimo e benedite chi vi perseguita, benedite chi vi umilia: non lo farebbe, se Dio non lo permettesse e Dio non lo permetterebbe, se non vi fosse utile. Non dura eterno un tormento: solo quanto basta per ottenere lo scopo.

Ognuno di voi in questo momento sta subendo il suo piccolo martirio: è grazia, che il Signore vi concede perché con essa possiate percorrere la strada, sublime, della santità.

Spesso, nella grande gioia l’uomo dimentica Dio, ma nella sofferenza lo invoca, lo chiama, lo desidera. Prendete con gioia la vostra piccolissima croce (che è piccola. Ve lo dico Io) e seguite i passi del Maestro che vi precede. Cantate lodi e gloria, nel seguirlo, perché il traguardo è quasi giunto: vi riposerete, gioirete, godrete un’eternità di felicità, per il piccolo sacrificio che avete fatto e state facendo.

Stolto ed insipiente l’uomo che non vuole abbracciare la piccola croce che Dio gli porge, ma preferisce scegliersela da solo, prendendone veramente una tanto grande e pesante da restarne talora schiacciato!

Quanti, figlia cara, quanti uomini vedo procedere sommersi dal dolore che si sono procurati e continuano a procurarsi! Li guardo con compassione e vado loro incontro per aiutarli; ma essi non ascoltano la mia voce, non pongono attenzione alle mie parole, sono intenti ad ascoltare il grande ingannatore che grida, forte, e li illude con false promesse! Per costoro, tra breve, nulla potrò fare più, perché le porte saranno serrate. Misero chi non è entrato in tempo: penserà a quanto gli era stato offerto, a quanto ha respinto ogni volta!

Voglio tanto aiutare il mondo, ma esso non si vuole rivolgere a me: se parlo, non ascolta; se mando messaggi d’Amore, non sono creduta; invito alla pace ed al perdono, ma la risposta che ricevo è odio e guerra!

Piccoli cari, ancora per poco il mondo sentirà il mio, accorato, appello. Il terribile nemico sta sferrando l’ultimo, grande, attacco; ma il mio Cuore Immacolato trionferà!

                                                                                  Vi amo, tanto. Ti stringo a me, piccola.

 

                                                                                              Maria Santissima