Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
07.10.96
Eletti, vi ho scelti
per un compito, assai importante e delicato, in questo tempo di generale
abbandono. Eseguitelo con cura. Ciascuno di voi lo conosce. Miei piccoli, non
aspettatevi riconoscenza umana né stima né gloria: da me avrete, al momento
giusto, ciò che vi spetta; la ricompensa l’offro Io,
Io, Dio, non il mondo. Vi ho tolto dal mondo nel momento nel quale vi ho scelto per essere miei, tutti miei. Vivete in letizia,
perché il premio è sicuro, è grande, è vicino. Operate con zelo, per amore mio.
Offritemi il sacrificio di ogni giorno, le vostre pene, le continue
umiliazioni, alle quali permetto siate sottoposti perché siate più forti, più
temprati, più miei. Ora vi chiamo a fare l’ultimo, grande, sforzo. Ognuno
percorra la strada, già intrapresa: fino in fondo deve arrivare. Vi dico, miei
fedeli, che Io stesso vi conduco e che le pene da subire sono proporzionate
alle vostre forze, non superiori. Il tempo ormai si è fatto breve; guardate il
mio volto e procedete. Siate perfetti, amici cari, sforzatevi di essere perfetti, perché Io, vostro maestro, sono perfetto. Io
stesso vi ho istruito: dovete assomigliarmi in tutto.
Mia,
amata, sposa, ciò che resta di tempo è poco e il tratto che vi separa dai
grandi fatti, risolutivi, è breve. Vivi in me, diletta; vivi,
serena, nel mio Cuore, offrendomi in silenzio il tuo martirio quotidiano. Mai
permetterei il dolore, se esso fosse inutile, né il tormento, se non servisse,
né il martirio, se non fosse seme, fecondo, di nuova vita.
Gioia
grande voglio dare ai miei più fedeli, gioia smisurata
a chi mi serve, senza centellinare il tempo che mi offre. Ho chiesto a te, mia
piccola sposa, di essere mia e solo mia, lasciando ogni vanità al mondo che
solo di esse è desideroso. Come ho fatto con te, opero anche con gli altri. Chi
vuole essere mio deve tenere lo sguardo fisso in me e staccato dal resto.
Piccoli
cari, la scena del mondo passa con tutto il suo falso splendore; sta
tramontando, ormai, coperta da una grande nube nera. Non inseguite ricordi,
miei fedeli, né pensieri di rammarico per un passato che se ne va ora ancora
lentamente, poi, rapidissimamente. Non voltatevi
indietro, voi che siete miei, non voltatevi indietro a guardare e rimpiangere;
ciò che vi offro Io, Io, Dio, è tanto da poter soddisfare ogni vostro
desiderio. Avete ora solo un anticipo sulla felicità futura e già vi sembra
tanto; avrete il resto tra poco, miei diletti, quando tutto sarà concluso.
Sposa
amata, questi sono i miei tempi, sono giunti, come ti
avevo preannunciato. Gli uomini vivono nel presente, come hanno fatto nel passato,
e attendono un futuro del tutto simile al passato, ma avranno una grande
sorpresa: si accorgeranno tardi che questi erano tempi speciali da utilizzare
proprio istante dopo istante, secondo il mio volere.
Quanti l’hanno fatto? Quanti lo stanno facendo? Ne ho chiamati tanti; mi hanno
risposto, veramente nel cuore, in pochi. Ripeterò l’invito a seguirmi a chi è
rimasto ancora un poco titubante, ma sta per decidersi; lascerò chi nemmeno un
passo ha mosso per venirmi vicino: nulla posso per chi non vuole. Mai il mio
Amore abbandona l’uomo, mai lo lascia solo, lo insegue e lo chiama fino
all’ultimo istante; è l’uomo stesso che, diventato gelido, non è più capace di
avere alcuna reazione.
Nel
momento del grande dolore, quando l’anima è turbata e sconvolta, ogni risposta
diviene più difficile: occorre essersi preparati in tempo, temprati
nel momento favorevole. Intendo dire questo, mia diletta sposa: nessuno aspetti
di essere alla fine della sua vita per giungere a conversione; in
quell’istante, grandioso e decisivo, il nemico, che pensa di avere qualche
possibilità di impadronirsi dell’anima, ci mette tutto
il suo impegno per angosciarla, tormentarla, straziarla, dilaniarla. Io
permetto, sposa amata, Io permetto: la salvezza deve
essere una conquista, non è un dono, gratuito, se non per pochi, incapaci
d’intendere e volere. Chi prima non ha pensato, chi prima ha agito con
insipienza deve mostrare una grande decisione all’ultimo momento; per riuscire
a superare la grande angoscia occorre implorarmi con fede, riconoscere il
proprio errore, supplicare il mio perdono. Tutto questo deve avvenire in
pochissimo tempo e in frangenti difficili.
Sposa
amata, ognuno si prepari quando il cuore è sereno e la mente non è turbata da
mille pensieri tempestosi. Con amore offritevi a me ora che siete in letizia,
che sentite le mie tenere carezze; offrite a me quel cuore che palpita nel
vostro petto: Io lo preparerò, adeguatamente, a subire senza danno
qualunque emozione. Offritemi la vostra mente, ogni pensiero, ogni
intenzione: Io, Io, Dio, vi aiuterò a vagliarli,
immediatamente, lasciando quelli buoni e cacciando, subito, quelli nocivi.
Offritemi istante dopo istante ogni atto di volontà, non una
volta per tutte, miei piccoli, ma istante dopo istante. Dovete restare
sempre liberi di scegliere, ma donare a me ogni volta l’atto di volontà
affinché Io, Io, Dio, lo conformi al mio. Ecco, amata sposa, la via, facile,
che Io vi indico per volare verso le gioie sublimi del
Paradiso, già partendo dalla terra: essere miei veramente nel profondo, non in
superficie. Chi mi dice: “Ti amo, Signore”, ma non fa la mia volontà, non mi
offre tutto il cuore né i pensieri della mente né ogni palpito, costui parla, parla, ma a nulla approda.
Non
è mio, sposa amata, chi dice di essere mio a parole, ma chi lo dimostra a
fatti. Non è mio chi fa una promessa una volta, ma chi la rinnova istante dopo istante. Ci può essere per la creatura prediletta un istante
di buona volontà, nel quale veramente si dona a me, ma può anche seguire un
ripensamento: allora tutto ciò che ha fatto è nullo. L’ultimo
sì, deciso, miei amati, è quello che mi dite, quando sentite che la vita vi
sfugge. Perché questo sia facile deve essere preceduto
da altri, tanti altri, detti in precedenza.
Allora,
mia sposa dolce, allora la separazione dalla vita sarà un soave passaggio da un
tappeto di rovi ed ortiche alla tenerezza infinita del
mio Amore che vi accoglie tra le braccia.
Non
tremare, mia diletta, se parlo di fine: ritieni questo mio dire un sublime
invito a nozze, esteso ad ogni anima che a me si è
consacrata. Vivi nella gioia, mia sposa, e ogni giorno sia gioia, ogni istante
sia letizia. Lasciati condurre, lievemente, dall’onda soave del mio, infinito,
Amore. Non chiederti dove ti condurrò; lasciati condurre
e riposa sul mio Cuore.
Ti
amo. Vi amo.
Gesù
Opera scritta dalla Divina
Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
07.10.96
La Mamma parla agli eletti
Piccoli
amati, non aspettatevi gloria dagli uomini né lodi né onori; attendete tutto da
Dio che ha in serbo un premio, grandioso, per ognuno che gli
è fedele fino all’ultimo.
Vedete,
figli cari, vedete come gli uomini scelgano i primi posti, gli abiti più
lussuosi per non sfigurare, i discorsi più elaborati per farsi ammirare, le
poltrone più prestigiose per farsi lodare, le cariche
più importanti per poter comandare, dirigere, sottomettere, fare leggi inique!
Per voi, figli carissimi, non sia così:
state pure all’ultimo posto. Gesù, il mio Gesù vi porrà ai primi
posti.
Non
cercate il lusso per essere lodati dagli uomini; siate sobri ed
ordinati, corretti e precisi per essere lodati da Dio. Parlate con termini
facili e dite cose sagge, ispirate dalla Sapienza Divina; Dio vi sorriderà e
parlerà, di persona, attraverso le vostre labbra.
Non
cercate poltrone prestigiose; accontentatevi degli
scanni che vi vengono offerti: non monterete in superbia e vi santificherete
nell’umiltà. Non affaticatevi a chiedere cariche di alto prestigio per non
farvi tentare dal nemico di Dio che cerca di spingere l’uomo alla ribellione
per compiacere gli uomini e non perdere l’onore
davanti ad essi.
Figli,
amati figli, preferite obbedire che comandare; se proprio vi
si chiede di dirigere, siate sempre obbedienti in ogni cosa, in ogni
istante a Dio, chiedetegli consiglio, attendete sempre le sue Indicazioni.
Nulla fate, miei piccoli, proprio nulla fate, nulla
per piacere agli uomini, ma tutto, proprio tutto per piacere a Dio. Vi ho detto
e vi ripeto, continuamente, che il tempo si è fatto breve e quindi ancora più
prezioso; sta divenendo preziosissimo, più ancora di quello precedente.
Cosa fareste, se vi fosse
rimasto solo poco olio in fondo alla giara? Consapevoli di avere solo poche
gocce a disposizione, le usereste con estrema attenzione, senza minimo spreco!
Fate così, fate ogni giorno così per tutti i giorni
che restano.
Piccola,
amata, figlia, vedi che ripeto, spesso, queste parole non per divenire monotona, ma perché è assai difficile far capire ai
figli l’importanza del momento attuale, il valore di ogni istante di vita. Ve
lo ripeterò ogni giorno perché voi siate tanto parsimoniosi con esso da non
sprecare neppure un solo attimo.
Oggi
vi invito alla gioia, al canto, all’esultanza. Siate
gioiosi con me, cantate con me inni d’amore a Dio, esultate con me, perché Dio
sta compiendo le più grandi meraviglie e voi le vedrete, le gusterete, le
vivrete con me sempre con voi.
Figlia
amata, mi hai chiesto di vegliare, amorosa, sul mio angelo bianco, sofferente;
ti dico che la mia mano stringerà sempre la sua, porrò il suo cuore col mio Cuore
e coi vostri cuori nel Cuore Santissimo di Gesù perché
siate tutti uniti in lui.
Figlia
amata, vi ho visto uniti accanto a me e ho sentito l’armonioso palpito dei
vostri cuori. Ho detto al sole: scalda i miei, amati, figli. Ho detto al vento:
acquietati per lasciare che il sole abbracci, amoroso, le mie dolci, amate,
creature e le ristori col suo, tiepido, raggio. È
stata la mia benedizione!!!
Amatevi,
figli, amatevi dal profondo del cuore; Dio vi ha reso simili
per unirvi fra voi ed unirvi a sé. State vicini, vicini a me che sono la vostra
Madre: il mio manto si apre per accogliervi tutti, scaldarvi, proteggervi, come
pulcini infreddoliti ed impauriti. Vedete: siete al
sicuro. Gioite. Siate felici. Cantate a Dio dal profondo.
Vi
amo. Ti amo.
Maria
Santissima